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Sardegna e Libertà

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La crisi Todde Giunta Todde
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Il tempo stringe: non c’è spazio per il gentilismo dei sardi con Gentiloni

Posted on 6 Novembre 20176 Novembre 2017 By Paolo Maninchedda

Mentre in Spagna si tengono in galera le persone per bene e una certa parte della sinistra italiana e sarda applaude insieme alla Destra europea, Avvenire, il giornale dei vescovi italiani, ha dato la notizia che altri giornali hanno ignorato.
La Repubblica italiana nella manovra di Bilancio 2018, in discussione in Parlamento, aumenta le spese militari del 3,4% rispetto al 2017 e dell’8% rispetto al 2015. L’obiettivo è una nuova portaerei e nuovi armamenti. Viceversa, diminuiscono gli stanziamenti per la sicurezza interna, cioè per i Carabinieri.
Lo scrivo per chi in Sardegna non ha chiaro un concetto semplice semplice: a breve verranno sciolte le Camere. Il Governo è in campagna elettorale. Chiude le partite strategiche e poi chiude bottega. Fare accordi con questo governo è velleitario. Bisogna ottenere atti possibili e lasciar perdere le piattaforme programmatiche complesse. (…) Primo: il ritiro del ricorso presentato sulla legge regionale sull’Agenzia delle Entrate Sarda.
Secondo: l’apertura della procedura di riconoscimento delle condizioni di svantaggio insulare della Sardegna da parte dell’Ue alla luce del dossier presentato da Pigliaru a Renzi nel maggio 2015 (e bellamente ignorato).
Terzo: i poteri straordinari per mettere a posto La Maddalena.
Quarto: la bonifica dei poligoni.

Politica

Giustizia in Sardegna?
Sappiamo com’è

Posted on 4 Novembre 20175 Novembre 2017 By Paolo Maninchedda
Giustizia in Sardegna? Sappiamo com’è

Oggi il quotidiano dei vescovi italiani, il giornale Avvenire, mette in prima pagina la faccia di Puigdemont e ci scrive sopra: Wanted.
Ieri ho ricevuto una telefonata da un importante esponente della sinistra sarda che mi ha detto: «Immagino che tu pensi che prima o poi toccherà a te e a voi se l’Europa prosegue su questa strada?». Mi ha telefonato per confortarmi.
Data non la magistratura italiana, ma dati i comportamenti di taluni magistrati, penso che prima o poi possa capitare a me e a tutti noi.
(…) Pensate che in Sardegna è accaduto già due volte e nella stessa Procura (ormai sono l’archivio vivente dell’ingiustizia giudiziaria) che un’accusa ritenuta fondata non per un avviso di garanzia, ma per un arresto (e quindi vagliata dal Gip) in un caso dopo poco meno di una settimana, in un altro dopo mesi e mesi di arresti, sia stata dichiarata infondata durante il dibattimento per il rinvio a giudizio dallo stesso PM che con quella presunta prova aveva chiesto e ottenuto l’arresto. In un dibattimento è emerso che, pensate un po’, mentre è ormai possibile identificare qualsiasi nome e qualsiasi persone, l’accusa dichiara che non è stato possibile identificare chi fosse un assessore comunale di un comune della Sardegna. Che dire? È normale che si diffidi di questi costumi disinvolti di alcuni e ben circoscritti magistrati che saranno gli stessi, ne sono sicuro, che un giorno, finito lo sport che dura da anni di controllarci anche l’acidità del sudore, spareranno il colpo grosso di indagarci per attentato alla Costituzione. Senza mancare di dire, però, che sicuramente abbiamo partecipato a delle orge e non ce ne siamo accorti. Copione già scritto. CONTINUA

Politica

E adesso la galera

Posted on 3 Novembre 20173 Novembre 2017 By Paolo Maninchedda
E adesso la galera

Oggi lo storico Oriol Junqueras, già vicepresidente della Generalitat di Catalunya è in galera.
Ci vogliono molti attributi umani per farsi arrestare per le proprie idee politiche.
Oriol non ha rubato.
Oriol non ha picchiato nessuno.
Oriol non ha limitato la libertà di nessuno.
Oriol è un democratico.
Oriol è onesto.
Oriol è in galera.
Oriol è in galera in Europa per ragioni politiche.
Da giorni non scrivo per tanti motivi, ma anche perché sto cercando le parole per descrivere il coro vergognoso di commenti apparsi su quotidiani italiani e sardi volti a spiegare ai pochi che ancora leggono la carta stampata che i catalani hanno torto, che in Europa non si fa così ecc. ecc. (…) Intanto Oriol è in galera.
Oriol è cattolico, ma la Settimana Sociale della Chiesa cattolica italiana ha dato le conclusioni a Tajani, neanche una parola per Oriol. La fede ecclesiastica prevale sulla fede religiosa e sulla giustizia. I vescovi con tajani, Gesù, ne sono certo, nella cella, con Oriol.

Catalogna, Politica

Il Trentino sempre più sovrano, la Sardegna sempre più sottomano

Posted on 27 Ottobre 201727 Ottobre 2017 By Paolo Maninchedda
Il Trentino sempre più sovrano, la Sardegna sempre più sottomano

Il personale dell’Amministrazione della Giustizia del Trentino sarà amministrato dalle Province autonome di Trento e Bolzano. Questa la notizia di ieri.
Di avantieri è invece la notizia che il personale dell’Agenzia delle Entrate trentina passerà anch’esso alle due Province e si occuperà dell’accertamento di tutti i tributi sui redditi fino a 100 milioni di euro.
Queste notizie vengono gestite, da chi ha educato i sardi a sentirsi comunque in colpa per qualcosa, in due modi.
Gli acculturati le usano contro i loro avversari politici dicendo loro. “Vedi, gli accordi con lo Stato si fanno come li fanno i Trentini, non come li hai fatti tu“.
I meno acculturati, invece, piagnucolano e dicono: “Posto che non siamo in grado di costruire proposte credibili e vincenti, copiamo e facciamola finita“.
Nessuno che noti un fatto apparentemente banale. Uno Stato equo, banalmente equo, garantisce a tutti coloro che sono accomunati da uno stesso istituto giuridico, lo stesso trattamento.
Invece no.
Lo Stato italiano tratta separatamente le autonomie speciali, le mette a competere su chi strappa più potere, concede più agli uni che agli altri

Fisco, Politica

Se il Governo italiano va dai vescovi, portatelo prima a Villa Devoto

Posted on 25 Ottobre 201725 Ottobre 2017 By Paolo Maninchedda

Gira voce che importanti esponenti del Governo italiano, forse lo stesso premier Gentiloni, saranno presenti alla 48esima settimana sociale della Conferenza Episcopale Italiana che si aprirà domani a Cagliari.
Se così dovesse essere, sarebbe opportuno che la Giunta esigesse di essere la prima destinataria della visita e non la seconda e parlasse col Governo di alcune questioni: Agenzia delle Entrate e ritiro del ricorso, poteri straordinari per rimettere a posto La Maddalena, trasferimento in Sardegna del controllo del portafoglio Anas (che vale 2 miliardi e rotti), chiusura della vertenza con l’Enel sulle centrali Tirso 1 e Tirso 2, restituzione degli accantonamenti, ecc. ecc.
(…)(Domani dirò di chi è questa foto presa nell’ambiente acquatico del Liscia, oggi godetevela)

ANAS, ASE, Politica

Quando le parole dei preti fanno male

Posted on 22 Ottobre 201728 Ottobre 2017 By Paolo Maninchedda
Quando le parole dei preti fanno male

Ieri ho partecipato al forum promosso dal Psd’Az. Ho ripetuto il nostro programma per la Sardegna: più poteri, più diritti, più ricchezza prodotta. Queste parole sono divenute patrimonio di tutti e ne siamo felici. Mi pare dunque che sia stata una sintesi condivisa. Bisogna lavorarci.
Oggi mi devo subire le cronache del predicozzo di monsignor Becciu e un articolo a dir poco lunare del mio collega Luciano Marrocu che risulta essere infastidito dal fatto che l’indipendentismo sia popolare in Catalogna e teme che possa esserlo anche in Sardegna. (…) Con Luciano non ho voglia di polemizzare (…) Becciu mi fa male, perché sono cattolico e noto una gerarchia che non ha più né il senso di sé né il senso del ridicolo. Iniziamo dal senso di sé.
Avantieri a Badesi il presidente dell’Anci ha dichiarato che i sindaci sui migranti si sentono soli.
Ho risposto a Emiliano Deiana dicendo che era un rilievo mal indirizzato al Partito dei Sardi perché noi abbiamo un po’ di curriculum in materia. (…) Come noi nessun altro però in Sardegna, come dimostra la mistificazione orchestrata contro il sindaco di Macomer. E oggi chi lavora in Sardegna per posizioni serie sui migranti (che significa avere posizioni serie sull’Europa, perché dopo i migranti ci sono gli ebrei, i diversi, i malati, gli anziani non autosufficienti ecc.) ha dalla sua certamente le parole del Papa, ma non quelle dei vescovi sardi, che parlano di tutto, anche di trasporti, si occupano di tutto, anche di accreditamenti di strutture sanitarie, ma non di migranti e di tantissime altre cose che riguardano l’umanità.

Informazione, Politica

La Nuova Sardegna: dacci oggi la nostra paura quotidiana

Posted on 20 Ottobre 201720 Ottobre 2017 By Paolo Maninchedda

Oggi La Nuova Sardegna fa una scelta incredibile rispetto alla sua storia democratica.
La foto notizia della Prima pagina – quindi lo spazio su cui il giornale richiama di più l’attenzione del lettore – è una foto di migranti, con bagagli e bambini in braccio. Il titolo: “Macomer contro il centro migranti. Bomba sociale”.
(…) Commentiamo questo capolavoro di manipolazione del lettore. La posizione di un comitato diviene oro colato e promossa a notizia accertata a tal punto da strappare il titolo di apertura del giornale. D’ora il poi La Nuova Sardegna dovrebbe coerentemente promuovere in prima pagina le posizioni di ogni comitato che nasce.
A Macomer non ci sono migranti in giro per le strade, non ci sono né furti né scippi realizzati da questi sventurati, però la foto notizia lega Macomer ai migranti.
Al sindaco di Macomer, in termini di spazio, in prima pagina viene dedicato lo 0,5%, e all’interno una replica in taglio basso.
All’interno la foto è di uno sbarco di migranti su una spiaggia; Macomer ha tante bellezze, ma non il mare.
Questo è un modo sofisticato di costruire una fake news. (…) Un lettore comune di Macomer, e non solo di Macomer, oggi tornerà a casa convinto di avere il nemico alle porte, di essere assediato da delinquenti, di essere privato delle sue possibilità di lavoro. Invece la realtà è che non c’è nessun delinquente alle porte, non c’è nessuna minaccia, c’è la possibilità di svolgere un servizio regolato e disciplinato, che produce lavoro e sostenibilità, e che colloca un paese in modo positivo dentro la risposta civile a una strage immane che si sta svolgendo sotto i nostri occhi nel Mediterraneo. Non si dica che queste sono posizioni estremiste; sono le posizioni anche del Papa,

Informazione, Politica

Pastorizia: pensare prima di fare, stare uniti e non bisticciare

Posted on 19 Ottobre 20171 Novembre 2017 By Paolo Maninchedda
Pastorizia: pensare prima di fare, stare uniti e non bisticciare

Le cronache di questi giorni dimostrano che sull’intervento dei 45 milioni per il sostegno alle aziende ovicaprine per la siccità avevamo ragione: il mondo non è più quello dei contributi a pioggia, perché questi non sono rapidi come si pensa e tanto meno sono innocui per le aziende. Una promessa è facile da farsi, ma la realtà poi rivela tutte le sue complessità.
Fa più e meglio una riunione ben fatta che una manifestazione. In piazza si può (e talvolta si deve) protestare, ma difficilmente si risolvono i problemi.
Noi, e io in particolare, siamo stati dileggiati nel mondo delle campagne per aver detto che la soluzione trovata per i 45 milioni non era stata ben pensata e che sarebbe stata pericolosa per le aziende: i fatti ci/mi stanno dando ragione.
(…) Detto tutto questo, noi non pretendiamo di avere ragione, né diciamo che tutto ciò che hanno fatto e proposto altri è sbagliato.
Ci pare però urgentissimo incontrarsi e studiare le soluzioni migliori, piuttosto che continuamente scontrarsi o misurare le reciproche forze. Ci pensi la Coldiretti; ci pensi il Movimento pastori, ci pensino i trasformatori e i Consorzi: o si ha coscienza che bisogna stare uniti e essere molto competenti ed efficienti oppure il futuro è molto più insidioso che in passato.

Agricoltura, Politica

Domani a Badesi, sabato a Villagrande

Posted on 19 Ottobre 201727 Ottobre 2017 By Paolo Maninchedda
Domani a Badesi, sabato a Villagrande

Domani alle 18 sarò a Badesi a parlare del ruolo fondamentale delle comunità locali con Gianmario Mamia, Toni Stangoni, Agostino Pirredda, Giampiero Scanu e Giacomo del Chiappa.
Sabato alle 11 sarò a Villagrande, ospite del Psd’Az. Parlerò di Sardegna, di indipendenza e dei nostri obiettivi: rendere questa terra libera, più ricca, più avanzata, più civile.

Agenda, Comunicato

Edilizia bloccata dalle leggi: una ogni tre settimane (senza contare Regioni e Comuni)

Posted on 17 Ottobre 201717 Ottobre 2017 By Paolo Maninchedda

Il più grave crollo di occupati registrato dalla Sardegna è stato proprio nel settore dell’edilizia.
Ieri Il Sole 24 ore ha pubblicato un’inchiesta illuminante: dal 2009 (Piano casa) all’agosto 2017, cioè in sei anni, le norme sull’edilizia e sull’urbanistica sono state riviste e aggiornate 133 volte, con una media di una volta ogni 23 giorni, un capolavoro italiano di incertezza del diritto. Questa selva di norme è la vera causa di un blocco che sta devastando le economie dei nostri paesi e delle nostre città. Questa selva di norme inibisce moltissimo dirigenti e funzionari degli uffici tecnici di tutta l’Isola, amministrazione regionale compresa.
È urgente mettere ordine e semplificare il sistema. Non è sostenibile dall’economia della Sardegna la collocazione sul binario morto della legge urbanistica.
Si stralcino le parti controverse e se ne discuta a parte, ma si liberino quelle non solo utili ma indispensabili a un normale svolgimento delle pratiche edilizie.

Economia, Politica

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