Papa Leone XIV farà discutere, perché è un credente.
Non che papa Francesco non lo fosse, ma certamente il tratto che lo contraddistingueva era più sociale e la vocazione più politica. La scelta del nome, Leone, con riferimento a colui che firmò la Rerum Novarum, sembra contraddirmi, ma non è così.
Francesco ammiccava al mondo per attrarlo, a suo modo lo vezzeggiava; Leone intende occuparsene, ma dall’interno di una spiritualità molto intensa e forte. Lo spirito di questo nuovo papa è coriaceo e roccioso come quello di Wojtyla.
In primo luogo è un agostiniano, uno degli ordini più antichi e più ‘intellettuali’ della Chiesa.
Hanno il senso della storia, cioè hanno coscienza di sé e dell’umanità. Sanno che tutto nella vita dell’uomo è segno e quindi non banalizzano i simboli, dai più semplici della vita di ogni giorno ai più complessi della liturgia.
È gente che si viviseziona l’anima prima di qualsiasi altra attività.
È gente che sa distinguere le caratteristiche psicologiche dell’individuo dalla sua adesione interiore al bene o al male. Uno può essere iracondo o atarassico, ma lo è senza merito e colpa; viceversa, quando vede il bene e fa il male, sceglie. Ecco, Agostino più di ogni altro ha capito che non si riesce a stare nel bene senza la Grazia, senza l’aiuto di Dio, non presupposto come un irradiazione magica di perfezione, ma come trasformazione lenta, progressiva, faticosa, di sé. Gente così si fortifica negli anni in un Vietnam interiore il cui obiettivo è la lotta contro il peggio di sé, condotta seguendo Gesù Cristo nella storia, nel prossimo, nei sacramenti. Non è un caso che questo papa non abbia pronunciato il pronome ‘io’ se non per annunciarne la scomparsa; “fare spazio” a Dio comporta una fatica mostruosa. Non è un caso che questo papa non abbia parlato subito di sé, non abbia dato spiegazioni su di sé. È sembrato freddo, invece è soltanto, radicalmente, umile.
Questo è un papa religioso, profondamente religioso.
Non so se il mondo lo apprezzerà fino in fondo, ma certamente la sua prima omelia è stata sulla domanda fondamentale di e su Gesù: “Chi dite che io sia?”.
Questo è un papa che tornerà all’essenziale ed è facile profetizzare che troverà prima o poi un sinedrio e un Pilato sulla sua strada. Il mondo è pagano e non sopporta la verità.
Il potere non lo reggerà.
La mia scelta, in quel momento, sarà radicalmente per lui.
Perfetto mister Casu . .perfetto!!
Ero sicuro che circa la questione storicità, sarebbe rientrato nell’alveo del raziocinio, essendo quelle striminzite 10 righe di Flavio Giuseppe poco attendibili e cmq insufficienti..
Per quel che riguarda la parte più spirituale della fede, è stato il suo rimarcare questi temi che strideva con l’essere non credente.
Vede anch’io un periodo leggevo testi di misticismo di varie religioni..pensando di trovare un senso spirituale( perché poi? mi chiedo ora) comune.
Per farla breve il motivo per cui si aderisce a una religione è prettamente( e anche banalmente)geografico! Fossimo nati in altre latitudini ora avremmo le barbe lunghe e indossato palandrani….
Alla buonora Mister .. Pittau? La posso chiamare cosi’?
Le ho dato dell’indignato, mica del mascalzone considerate alcune sue discutibili espressioni.
Daccapo
Non e’ possibile , a meno che non si abbia una certa conoscenza (diretta) arrivare a conclusioni circa questioni di FEDE altrui a partire, solo, da un dato di identita’; nella fase volta “non sono Credente”. Non si puo’ e non si puo’ senza avere chiarezza sul concetto di CREDERE , calato in quel preciso ambito.
Paradossalmente (ma non se ne avvede) Lei mi da del fervente Cattolico ma non solo e, leggere questo, mi ha fatto immensamente piacere. Purtroppo non corrisponde alla realta’ ..a cio’ che vivo nel quotidiano, ecco: e’ VERO che leggo tantissimi testi di contenuto Religioso ma, nonostante questo, non c e’ capacita’ di riuscire a cogliere SENSO al di fuori della bellezza percepita nelle parole.
Domanda che considero molto interessante e’ quella sulla Storicita’ di Gesu’ di Nazareth. Ecco qui Pit-tau , Lei arriva a bersaglio e mi mette in difficolta’ . E’ VERO! ho scritto di questo ma riconosco con” leggerezza” perche’ mi e’ difficile considerare i Vangeli canonici come testi storici. Ci sarebbero le cronache di Flavio Giuseppe ma, non e’ detto riconducibili alla medesima persona.
Ritiro “Storicita” . Non e’ stata pensata a fondo.
Accipicchia sig. Casu ! Attribuirmi addirittura indignazione solo per un commento in cui esprimevo una certa contrarietà alla manifestata avversione all’impegno sociale del papa.
Tanto da affermare che le cose che scrive in rete le scrive per se stesso, se fosse così bastava scrivere su un post it e appenderlo al muro della propria camera…ma sa bene che se uno pubblica un post in un forum lo fa per manifestare il proprio pensiero, e perchè sia valutato e confutato.
Io nella sua risposta ho solo letto delle frasi che mal si accordano con un non credente…anzi mi sembra di leggere frasi di un fervente cattolico interessato alla mistica cristiana…”rivelazione divina, dio delle scritture , logos di san giovanni(preferirei il logos di Filone di Alessandria) etc ” fino a cadere nel gorgo di credere alla storicità del gesu cristo …sarei lieto che mi facesse dei concreti esempi dello storico passaggio del nazzareno su questo pianeta.
Non mi addentro nel significato di Sociale (che non è semplice carità) poichè tra rerum novarum e Bergoglismo…si è discettato non poco in questi giorni.
Egregio Professore, dopo questi anni “travagliati”, io sarei piuttosto dell’opinione, riassumibile in una parafrasi di un vecchio detto latino, che sia meglio “Primum videre deinde philosophari”.
Come disse Quello: “venite e vedete”. Con entusiasmo, certo. Ma senza sbornie preventive.
Una volta scottati dall’acqua calda, si teme anche quella fredda.
Saluti
… Credente…, non credente… Ma nois, sos umanos, sos cristianos (custa est sa ‘definitzione’ in sardu chi distinghet su chi est zoológicu in “animale” o “cristianu”, ma mi faghet un’arrennegu de no poto baliare sa ‘definitzione’ in italianu “uomo” a interpretatzione maschilista – cun “annessi e connessi” –, coment’e chi sa fémina no siat su matessi “humus”!). Nois, fia nende, semus solu unu determinìsticu zogu de eletrones, protones, neutrones chentza sensu comente mai at a pòdere ischire un’àrbure o una moninca, cun totu chi ischimus, e comente e cantu nos costat!, de èssere, chi SEMUS (su pagu chi ischimus e nessi ischimus chi semus “personas”, alias “màscaras”? (in sardu si narat chi “Duos si che mànigant una soma de sale – solu pro cundhire su mànigu! – chentza si connòschere).
Crèdere o no crèdere in Deus? Èssere o no èssere? In sa vida a pàrrere meu custu tenet prus su sensu de “ite cherimus èssere”, ca intantu nois SEMUS.
“Credente“ cheret nàrrere àere fide in Deus, in sa PERAULA de Zesugristu? Deo creo, fintzas si prego sempre chi crescat sa fide nostra, e sa fide mia.
Ma totu s’àteru mi paret disisperu, itl. disperazione, gherra de disisperados, sa cosa prus assurda e distrutiva de s’Umanidade, disumanidade, currera de disisperados a irrichimentu e domìniu, fintzas cumprendhindhe chi s’Umanidade, e própriu ca est Umanidade de lìbberos, e tandho responsàbbiles, no est unu casidhu de abes cun d-una reina, unu mascru e totu s’àteru abe fémina a milliones e milliardos a… collire mele e totu e solu nàschere e, iscumpàrrere in… nudha. Epuru si no irballo so grecos naraiant “nulla si crea nulla si distrugge”: Ma nois semus solu unu ‘zogu’ de eletrones, protones, neutrones?
Sa vida nostra no est cussa. E mancu gherra, chi est solu disumana, antiumana.
Invetze semus propriamente nois sa Creatzione? Crere o no crere.
Sa vida
Sa vida est isperàntzia,
est fide e caridade
e Tue, Segnore nostru,
destinu eternu sou!
A unu punzu ’e brúere
sentidu ’e Umanidade
as dadu e numen nostru
cun s’Ispíridu tou!
Su sensu ’e s’esisténtzia
ses Tue, sa libbertade
ses de su bene nostru,
terra noa e chelu nou!
Ses Tue sa vida nostra,
ses fide, isperàntzia,
ses Tue sa caridade,
vida ’e su s’umanidade!
Gentilissimo professore, pur non credente mi ritrovo completamente nella sua analisi. Ciò che sorprende, in questi primi giorni, è l’impegno profuso da tantissimi commentatori nel voler etichettare il Santo Padre in qualche modo, lungi dal comprendere che la Chiesa, il Vaticano, il Papa, sono soggetti che scrivono la Storia, da tantissimo tempo, non limitandosi a raccontarla o, peggio, a subirla. Come sempre gli uomini chiusi in conclave hanno espresso la propria saggezza proiettandoci nel futuro, costringendo tutti, compresi i non credenti di questa parte del mondo, ad una riflessione profonda, abbandonando la facile collocazione del Pontefice in una posizione anti-Trump (esercizio a dir poco stolto stante la differenza di grandezza delle due figure e della portata delle loro opere). Il suo accostarlo, professore, a Wojtyla è dunque perfetto, in quanto Leone XIV può rappresentare l’apertura di una nuova analisi di coscienza, e per chi la ha, di fede per una idea di mondo alternativa a quella disegnata dall’imperialismo americano, che va oltre Trump, e che si incarna in ogni piega della nostra vita di occidentali compressa in una pedagogia western che riconosce solo il giudice Colt.
Ah! C e’ qualcuno che domanda indignato Su cio’ che ho scritto in riferimento a me stesso e certamente non ad altri ed ad altro.
Rispondiamo e ribadisco riferisco cose che riguardano ,me stesso
Non sono Credente ; Beninteso, non aprioristicamente o per scelta o peggio, per pensiero. PERCHE’? Per incapacita’ di comprendere (di accogliere dentro di me) il mistero della Rivelazione Divina. Di un Dio, delle Scritture, che irrompe nel tempo , incarnandosi in Gesu’ di Nazareth. Di questi non posso che riconoscere la sua Storicita’ ma non la sua missione di Salvezza per il genere Umana e questo significa, per conseguenze, ammettere NON possibile l’evento della Resurrezione.
Non avere FEDE in questo evento, CAPITALE! Non mi offre nessunissima “soddisfazione” ma al contrario , Angoscia. L’esistenza e’ una e oltre questa, Nulla.
Poi , la PAROLA. E’ quella Divina , quella che l’evangelista Giovanni nomina Logos. Senti il bisogno di essa? Eccome! Perche’ non ho mai accettato la mia condizione che considero un PROBLEMA.
Che cosa c e’ di strano? Ognuno di noi e’ disarmato di fronte al destino di essere Mortale. Ma un conto e’ sentirsi , nella fase finale della esistenza, Escaton, SOLO un altro essere con DIO. Quel Dio di Abramo, sia chiaro.
Sociale. Francamente qui non riesco a cogliere lo scandalo suscitato al domandante perche’ si nota che come espone la cosa , caschi nell’equivoco piu’ banale.
E’ riferirlo al Successore di Pietro e chiedo a egli piu’ attenzione ai temi riguardanti la FEDE (per me importanti, per i motivi citati prima) e meno rispetto a quelli legati alla esposizione mediatica e quanto collegato.
Sociale, non e’ inteso riferito a Carita’ , ad attenzione per chi ha fame. Sarei un pazzo se lo riducessi a questo.
Mi associo, con piacere e convinzione, al commento di @giorgio.
I “TUTTI” non avrebbero cambiato di una virgola il suo destino. E’ il Padre e lo Spirito che si ritirano perche’ e’ l’uomo del tempo che deve incontrare la morte altrimenti il Peccato di Adamo, rimane tale e quale.
Non capisco come un non credente (lo sono pure io) sia così schifato dal ruolo sociale della ‘ecclesia’… se non entra nel sociale che cosa dovrebbe fare? secondo il signor Casu? -sedicente non credente- Cosa intende per parola? la verità ? quella pretenziosamente detenuta da tutte le religioni del pianeta?
O forse, in odio al sociale Bergogliano, dovrebbe interessarsi ad acquisire quote societarie, investimenti immobiliari ..etc etc?
Questo papa di Chicago dovrebbe seguire forse la scuola di Chicago degli economisti cattivi(con chi non ha) di Friedman??
Dovrebbe gettare alle ortiche gli anni di missione tra i poveri del Perù??
Dovrebbe seguire l’esempio del compaesano Marcinkus , spregiudicato manager bancario e assiduo giocatore di golf, come questo papa lo è di tennis??
Che sarà mai per un non credente questa PAROLA?
Il figlio dell’uomo è solo perché nel momento in cui è necessario coraggio per affermare principi tutti ti abbandonano.
Gesù sperimenta tutta intera la meschinità degli uomini, ne soffre, eppure trova la forza di accettare il sacrificio di sé per tutti. Prova che ha saputo essere figlio di Dio.
Avesse fatto torti, non avesse denunciato i torti degli altri, sarebbe stato difeso.
PS ho fiducia in questo Papa.
spero che riesca a riportare la gente in Chiesa sono deserte
Analisi eccellente. Di gran lunga migliore di quelle che riempiono i giornali nazionali di maggior prestigio. Complimenti, professore.
Bella anàlisi e creo giusta.
Sa primu cosa chi at nau su Paba: at saludau totu su mundhu cun ís foedhos de Gesugristu «Sa paghe siat cun boso!»
Paghe, cunditzione riassuntiva e necessidade assoluta de s’esisténtzia umana, in custa economia mundiale dominante a inciviltade e ingiustìtzia de gherra intregada a is armamentos chi mancu is dimónios, ma ideale e normalidade normale e possìbbile de s’Umanidade umanidade e imperativu categóricu po is Cristianos.
Paba Franciscu at pediu de pregare po issu; Paba Leone at pregau impare cun su mundhu.
Le sue prime parole: “La pace sia con voi” è il saluto di Cristo risorto, ma anche una verità scomoda: la pace non è frutto di sforzi umani, di diplomazie o volontarismi, bensì un dono che nasce solo dall’incontro personale e totale con Gesù. È una pace che non si conquista, ma si riceve. Per questo non può convivere con le armi: anche quelle “difensive” portano con sé la logica della guerra, della paura e del sospetto. Il Vangelo ci invita a una pace disarmata, radicale, profetica. Una pace che sembra debole, ma è l’unica veramente forte, perché fondata sull’amore e non sul dominio.
Per un non credente come me debbo riconoscere che e’ la scelta piu’ originale che mi riguarda. C e’ un gigantesco bisogno di PAROLA e il successore di Pietro a questo DEVE kendere la sua missione e non al Sociale.
Non se ne puo’ piu’ di SOCIALE. a esigenze di individuale escatologia con Bergoglio siamo arrivati allo ZERO assoluto.
P.s. : ma perche’ il Figlio dell’uomo e’ Solo nel deserto e nell’orto degli Ulivi prima della cattura?