Premessa La revoca del mandato difensivo all’avv. prof. Fercia ha inaugurato l’epilogo della peggiore delle stagioni possibili per la magistratura cagliaritana.
Non si tratta, infatti, solo di questo episodio.
Non si dimentichi che ad oggi la Procura non è riuscita a capire chi abbia violato gli uffici dell’Ufficio Elettorale Regionale, i quali stanno nei locali della Corte d’Appello di Cagliari. L’effrazione è avvenuta mentre nel Collegio Regionale di Garanzia Elettorale, presieduto dal Presidente della Corte d’Appello del Tribunale di Cagliari, era in atto lo scontro interno sulla valutazione della rendicontazione presentata dai candidati alla presidenza e al Consiglio regionale della Sardegna, compresa quella della presidente Todde.
Il Palazzo più controllato e presidiato della Sardegna non ha saputo ancora trovare banalmente uno o più ladri che hanno agito al suo interno.
C’è da stare tranquillissimi.
Giovanni Falcone dimostrò il suo valore, appena nominato giudice istruttore a Palermo, risolvendo il furto di un motorino (a Palermo), ritrovandone il telaio (a Palermo), arrestando il ladro e il ricettatore (a Palermo).
A Cagliari, invece, si dispongono sequestri di navi fondati sul nulla e senza che il Gip che ha sbagliato paghi dazio, ma non si trova uno scassinatore interno.
Tutto ciò che a Cagliari riguarda il Palazzo di Giustizia diventa indicibile (non parliamo di Oristano, lì si può sostenere, pur di tentare di mandare in galera me, che i lavoratori interinali devono essere assunti con concorso pubblico, ed essere pure promossi per aver detto una minchiata di queste proporzioni. Ma tutto mi è risultato più chiaro quando l’agente di Polizia Giudiziaria che ha condotto le indagini con questo presupposto inventato e fallace si è candidata con i Progressisti alle ultime elezioni regionali. Tutto chiaro. Quando morirò, cercherò Giuda e lo rassicurerò: tra i viventi c’è chi gli allaccia le scarpe).
E si ricordi che, nella scorsa legislatura, un mandato di sequestro del computer del presidente Solinas non poté essere eseguito perché, un attimo prima dell’arrivo degli agenti della Procura, il computer venne rubato da misteriosi e imprendibili ladri.
Infine, si tenga a mente che un intenso apparato fumogeno impedisce di accertare se la presidente della Regione sia o non sia iscritta al registro degli indagati per falso. Tale e tanto è il cordone sanitario giudiziario steso intorno alla Giunta regionale che anche un dato così banale è ritenuto pericoloso da verificare.
Questo silenzio è, viceversa, illuminante del potere di alcuni ambienti forensi, specializzati in mediazioni, di infiltrare il Palazzo di Giustizia e i media. Io spero tanto che l’indagine che sicuramente la DIA sta continuando a svolgere sul mondo di mezzo sardo (quello delle rapine ai blindati, per intenderci) estenda la sua lente di ingrandimento a tutti i mondi di mezzo della nostra isola, anche a quello, variamente popolato, che lega magistrati, politici, avvocati, dirigenti pubblici e personaggi vari, perché la cappa aggressiva e oppressiva che questo reticolo prepotente e vanitoso, impettito di potere, conoscenze e riverenze, servilismo e cubature, sta stendendo su tutti noi, sta rendendo l’aria irrespirabile.
La rimozione di Fercia Questa è l’interrogazione Pittalis. L’ho letta e riletta. È scritta benissimo: non si espone e coglie tutti i punti esposti della decisione del Collegio di Garanzia Elettorale di revocare l’avv. Fercia, non ultimo il vasto sistema di conflitti di interessi che oggi aleggia a Cagliari tra giudici, avvocati (compresi gli avvocati dello Stato) e alti dirigenti pubblici. Tuttavia, su un punto è reticente: non si chiede nulla sul motivo per cui Fercia è stato rimosso. Questo è il punto di cui nessuno parla, il buco nero di questa terribile vicenda: perché Fercia è stato rimosso? Che urgenza aveva il nuovo presidente facente funzioni della Corte d’Appello di convocare il Collegio Regionale di Garanzia Elettorale da lui presieduto e di revocare il prof. Fercia? Non ne aveva alcuno. Lui si è trovato a presiedere il Collegio Regionale di Garanzia Elettorale semplicemente perché il precedente presidente è andato in pensione. Non aveva partecipato alla decisione riguardante la sanzione e la richiesta di decadenza della Todde. Poteva lasciare le cose come le aveva trovate.
E invece no.
Perché?
Ebbene, la risposta a questa domanda è stata di fatto secretata. Diversi giornalisti hanno chiesto il verbale della riunione del Collegio Regionale di Garanzia Elettorale che ha revocato il mandato a Fercia, ma la copia non è stata loro consegnata.
Perché questa cappa di silenzio?
La motivazione ufficiale è che la divulgazione potrebbe danneggiare la reputazione di Fercia, ma è un escamotage. La ragione messa a verbale sarà quella più banale e che richiede meno spiegazioni e cioè il venir meno del rapporto fiduciario. Solo che le lettere pubbliche che Fercia ha divulgato prima di essere revocato hanno svelato che l’intenzione del Collegio era togliere il mandato a lui per darlo all’avvocatura dello Stato (che aveva già comunicato di non poterlo assumere) senza fornire troppe spiegazioni, pur sapendo che questo avrebbe innescato almeno una serie di domande sui rapporti tra l’avvocatura dello Stato e il collegio difensivo della Todde. L’improvvisa luce che ha illuminato un pezzo dell’indicibile cagliaritano ha fatto sì che l’incarico all’avvocatura dello Stato non venisse perfezionato, e dunque? E dunque, il collegio non ha nominato alcun avvocato e ha lasciato il provvedimento di sanzione e decadenza della Todde senza difensore, come si fa per una multa per eccesso di velocità. Effetto indesiderato o obiettivo raggiunto?
Cui prodest? A questa domanda da manuale, cioè a questa domanda che anche i meno intellettivamente dotati riescono a porsi, la stampa sarda non risponde. Cioè non riesce a dire, tanto è impaurita o interferita, che chi trae vantaggio dalla rimozione dell’avvocato difensore dell’ordinanza di decadenza e di sanzione della Todde è la difesa della Todde.
Il punto sta tutto qui: ci sarà una ispezione ministeriale?
Ci sarà una iniziativa del CSM?
In entrambi i casi il problema da accertare sarà la motivazione che ha portato il Collegio Regionale di Garanzia a revocare, a mio avviso senza ragione giuridica, ma con forte motivazione ‘politica’, il mandato al prof. Fercia.
In entrambi i casi, un’ispezione fatta bene non potrà che accertare come i rampicanti della città di Cagliari stiano infestando i balconi del Palazzo di Giustizia. Tutto starà a vedere con quali metodi e contenuti si metterà un po’ d’ordine e si farà un po’ di pulizia.
Ohibo’! Fercia in Conflitto di interessi!
Essere di parte e sostenerne le ragioni non provoca di per se nessuno scandalo. Il Conflitto e’ un gioco fatto di molteplici sfumature e ,personalmente nutro una profondissima stima nei confronti di chi (sopratutto se in condizioni difficili) sostiene le ragioni della parte avversa con Intelligenza e potenza di pensiero.
E’ la verita’. Lo scrivo e lo tradisco senza alcuna difficolta’. Una persona puo’ avere posizioni assolutamente opposto alle mie ma se le sostiene come citato prima, ha la mia incondizionata considerazione. Al contrario, in assenza, il disprezzo e un seccante fastidio alla vista, dominano.
E’ dunque possibile contestare cio’ che scrive Fercia (non la persona Fercia) nei suoi noti documenti a rigorosa condizione che il discorso sia appropriato a quell’ambito ed eventualmente , se trasborda dal suo perimetro , lo si faccia con potenza.
P.s.: inguardabili i siparietti parlamentari in cui una parte contesta all’altro la Doppia Morale e l’altra di rimando gli risponde : non riceviamo Lezioni da chi ha votato a favore di Ruby nipote di Mubarak.
E la Questione Todde? Dove sta?
Egregio Cuccuru, di questa questione, per il momento non posso parlare, ma parlerò, non tema.
Cosimo, spero lei si firmi la prossima volta, diversamente qui non scriverà. Nel merito: il conflitto di interessi si ha, per l’appunto, quando l’interesse di uno è in contrasto con quello della carica rivestita. Non avviene quando questo contrasto non c’è.
Il Prof. Feccia ha votato a favore di se stesso per l attribuzione dell’incarico. Forse c’era un leggero problema di conflitto di interessi. Ma perché non si ritira in buon ordine?
Sono pienamente d’accordo che la revoca del mandato difensivo all’ avv. Fercia sia una pagina oscura e sfacciata manifestazione di protervia sia per la mancata astensione per motivi di opportunità sia perché immotivata. Dirà il Tribunale se proceduralmente e nel merito sia legittima.
Non bisogna però accusare un soggetto di colpe che non ha. Come in certi capi di imputazione nella fase delle indagini preliminari per i quali la pena prevista è della sedia elettrica e dopo anni e anni di torture giudiziarie si finisce ad una condanna per una pillonata di reato che si prescrive nella mezz’ora successiva. Succede che le accuse false sono facilmente smentite e ciò viene usato per coprire quelle vere.
Mi è giunta voce che l’ inquietante incursione nei locali della Corte sia stata in realtà un’ occupazione abusiva di persone, di cui non si ha notizia dei sessi, spinte da irrefrenabile necessità di forconare indisturbati. Non sembri inverosimile perché è certezza assoluta che, anni orsono, un dirigente che ormai ha fatto il grande salto, abbia involontariamente sorpreso due persone, un uomo e una donna, su un tavolo ben sgombro di fascicoli e faldoni le cui membra erano avvinghiante alla ricerca non di dati ma di piacere. Peraltro dati certi che sia stata un’incursione con fini diversi non c’è ne sono.
A me l’ interrogazione di Pittalis e Company non sembra per niente ben scritta per quanto riguarda il merito. Voglio dire che quella congrega di persone firmano un atto col quale lamentano una serie di condotte sulle quali, comunque, non deve e non può pronunciarsi neanche disciplinarmente il ministro ma solo il Tribunale adito. Al più, come in certi altri casi di strumentali iniziative, potrebbe essere avviata un’ ispezione che non servirà ad un beneamatocazzo.
Infine, non certo per minore importanza, è doveroso precisare che la Procura per quanto riguarda l’ “intenso apparato fumogeno impedisce di accertare se la presidente della Regione sia o non sia iscritta al registro degli indagati per falso. Tale e tanto è il cordone sanitario giudiziario steso intorno alla Giunta regionale che anche un dato così banale è ritenuto pericoloso da verificare” non ha proprio ASSOLUTAMENTE NIENTE di cui possa essere sospettata:
1) L’interessato o il difensore chiede il 335
2) la Procura risponde SEMPRE
3) la “comunicazione” viene SEMPRE notificata a chi l’ha richiesta
4) la eventuale divulgazione pubblica del contenuto della comunicazione dipende SOLO ED ESCLUSIVAMENTE dalla volontà del richiedente. La Procura non ha nessun potere e nessuna competenza sulla divulgazione. Al più sarà adita nel caso di abusi della divulgazione non veritieri o non autorizzati.
Però in certe questioni bisogna essere chirurgici. Se io fossi giornalista intervisterei la presidente chiedendole:
Presidente converrà che la questione morale è valore di grande importanza per i suoi sostenitori e anche per gli oppositori e senza entrare nel merito delle eventuali contestazioni le chiedo se Lei ha richiesto o fatto richiedere la certificazione ex art. 335 CPP?
Dalla certificazione che SICURAMENTE deve aver ottenuto dalla Procura, Lei presidente Todde, è persona sottoposta ad indagini?
Se la presidente dichiara non di aver fatto richiesta 335 e/0 di non essere indagata ovviamente risponderà ai propri elettori ed agli oppositori, magari nel futuro non lontano, delle mendicità. A quel punto tutti potranno avere prova del rispetto o meno dei valori di cui si vanta essere fulgida testimonianza.
Oristano, assunzioni pilotate alla Asl: chieste cinque condanne fino a 9 anni
Inchiesta “Ippocrate”, dura requisitoria del pm: «Un sistema in cui chi è amico dei potenti trova lavoro, in cui merito e competenze vengono messi da parte»
In un’udienza fiume, durata ben cinque ore, il pm ha ricostruito i passaggi chiave dell’inchiesta Ippocrate. Secondo il pm i concorsi di operatore sociosanitario, ostetrica e infermiere erano stati pilotati, le domande erano state date in anticipo a quelle persone “amiche” che come contropartita avevano assicurato la propria candidatura o quella di una persona vicina oppure il tesseramento al Pds.
Ipotesi A, la pronuncia del Tribunale e’ sfavorevole alla Todde: il provvedimento potra’ esser appellato perche’ e’ rappresentata.
Ipotesi B, la pronuncia del Tribunale e’ favorevole alla Todde: il provvedimento NON potrà’ esser impugnato purché’ il Collegio e’ privo di difesa (salvo non venga ripristinata) e l’avvocatura dello Stato ha gia’ fatto sapere di non esser competente.
L’interveniente (Fercia) non e’ legittimato a proporre appello in via principale e autonoma.
Questa e’ la situazione, ma il Tribunale il
22 e’ presieduto da un giudice integerrimo.
A questo punto cresce la curiosità di vedere come andrà a finire dal punto di vista tecnico piu’ che politico. L’esito politico credo sia già chiaro a tutti.
Egregio Professore, e che motivazione si vorrebbe? Dovrebbero giustificare di aver rinunciato a un difensore (e che difensore, mica un oscuro avvocatello di pretura…) che, oltretutto, non gli sarebbe costato manco un centesimo di euro, per scegliere di non averne alcuno.
Tafazzi (quello che si martellava i pendenti), almeno faceva ridere.
P.S.: “…senza che il Gip che ha sbagliato paghi dazio…”
Guardi, se mi trova un Gip, un PM, un Giudice qualsivoglia o persino un pretorino d’assalto che abbia “pagato dazio” (=risarcito di tasca sua) per aver commesso errori nell’esercizio delle sue funzioni, prometto solennemente di andare a piedi scalzi dal palazzaccio di (in)giustizia fino alla basilica di Nostra Signora “Sa Barchera”.
Ma non lo troverà (e forse non perderà tempo neanche a cercarlo), visto che anche lei sa benissimo che quella categoria (all’esatto contrario di qualunque altra) è impunita e impunibile per legge, nonostante un referendum popolare avesse ottenuto, con percentuale bulgaro-cinese, che anche per i magistrati valesse il principio di responsabilità civile. Non se ne fece niente (e probabilmente non se ne farà mai).
la domanda puo essere una perchè il Dottor Poddighe non si è astenuto da prendere decisioni ben sapendo che ci sarebbe stato molto rumore
Combattono mafia e malaffare. Se invece di cercar lontano scavassero vicino…
Pittalis, l’egemone di Forza Italia in Sardegna insieme a Cappelacci (costruttori di liste per essere loro sempre gli eletti) fa la finta. Tanto per fare un po’ di filosofia: l’essere è ed il non essere non è.
Ed ecco il perché la coalizione del cdx, con la vittoria in tasca, volle il perdente Truzzu a tutti i costi: il “nous” è forse lì.
… ma sos casinos no los aiant serrados?
O como sunt iscola de afarismu, rufianésimus, disonestade, aprofitamentu, furas, gherra, casinismu, associazione di malaffare?
E b’at onestos chi no tenent birgonza e no sentint dannu a si cunfùndhere?
Si no paret Gaza bombardada!
C’era un problema nel link. Ora dovrebbe funzionare.
un’ispezione sul caso Todde non potrà che sancire quel che un antico detto popolare postula dalla notte dei tempi, e cioè che tira più un pelo di gnocca che una Ferrari completa di motore e scocca
Secondo me questa agitazione nel centro destra e’ solo mera propaganda . Non si legge in essa nessuna chiara denuncia di violazione dello Stato di diritto.
Perche’ questo e’ avvenuto e e’ cio’ che ogni Singolo DEVE prendere coscienza: e’ in ballo lo Stato di diritto e le sue regole e NON la lotta Elettorale.
Il Conflitti, sano..autentico e’ meritorio ed auspicabile sempre; vi e’ chiarezza in esso ma non la campagna elettorale permanente di uno verso l’altro che risulta, sempre, REVERSIBILE. Con Truzzu nelle stesse condizioni della Todde , il saldo sarebbe risultato ugualmente ZERO.
Da Singoli chiediamo Giustizia e la chiediamo a chi istituzionalmente riveste il ruolo per farlo.
Oooh! Era ora che qualcuno lo dicesse: la motivazione. Sta sempre tutto lì.
Tutti i provvedimenti giurisdizionali od amministrativi devono essere sempre fondati su una motivazione, in difetto della quale il provvedimento è invalido. E siamo giustamente tutti curiosi di conoscerla.
L’unica cosa imprecisa dell’interrogazione di Pittalis è che Marcella Marchioni venga dipinta come una persona beneficiata con incarichi apicali dalla Todde. Marcella è da anni direttore generale all’assessorato al bilancio e se svolge funzioni da segretario generale ciò avviene perché credo ormai sia la dirigente più anziana in Regione. A proposito, Eugenio, che fine ha fatto il tuo contratto? Forse non hai ancora potuto firmarlo perché la Finanziaria a ieri non era stata ancora pubblicata sul Buras ? Ma allora, come hanno fatto a firmare i contratti dei commissari delle ASL? Mi sembra che grande sia la confusione sotto il cielo.
Ma il dott. Fercia ha il verbale della revoca del mandato? Può pubblicarlo lui ? ( Chiedo da ignorante in materia)
Il link dell’interrogazione non funziona?