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Autore: Paolo Maninchedda

Il diritto a pensare e tacere

Posted on 26 Maggio 201726 Maggio 2017 By Paolo Maninchedda 1 commento su Il diritto a pensare e tacere

di Paolo Maninchedda
In molti mi sollecitano a scrivere ogni giorno.
In questi giorni, invece, ho bisogno di tacere.
Sono stato educato a non temere il silenzio, a star fermo per ore a pensare.
Credo fortemente che dentro ciascuno di noi ci siano spazi infiniti, liberi e inespugnabili. Ogni tanto ho bisogno di frequentarli.
Non ho difficoltà ad ammettere che non mi piace questo tempo chiassoso, violento e prevaricatore. Non ho difficoltà ad ammettere, politicamente, che la mia convinzione è che non abbiamo un problema con questa o quella parte politica, ma con lo Stato italiano, con

Editoriale, Politica

Ci censurano, ma noi andiamo avanti. Finalmente comincia a essere disponibile un po’ di letteratura sulla Asl unica e dice che è sbagliata

Posted on 23 Maggio 201723 Maggio 2017 By Paolo Maninchedda 1 commento su Ci censurano, ma noi andiamo avanti. Finalmente comincia a essere disponibile un po’ di letteratura sulla Asl unica e dice che è sbagliata

di Paolo Maninchedda
Ieri il Consigliere regionale del Partito dei Sardi Augusto Cherchi ha diffuso questo comunicato: «(…) Il provvedimento non è stato votato in attesa delle audizioni dei direttori generali della aziende sanitarie e con l’impegno dell’assessore, in previsione dell’approvazione definitiva in Giunta, di stralciare quelle parti che si pongono in contrasto con le prerogative del Consiglio. Si pone dunque una questione politica rilevante: perché si propongono alla Giunta atti che intaccano le prerogative consiliari, per poi dichiarare la disponibilità a modificarli quando il problema viene sollevato in Commissione? Ritengo quanto meno che ciò che è accaduto oggi in Commissione sia meritevole di una riflessione politica».
Ecco, io non so rispondere alla domanda e la cosa mi dispiace profondamente.
Nel frattempo comincia ad essere disponibile qualche studio sul valore, l’efficacia e l’efficienza della nascita delle Asl uniche, fenomeno dogmatico diffuso nell’Italia centralistica. È uscito su Saluteinternazionale.info questo articolo. Leggetelo e convincentevi che non sempre ‘grande’ è ‘bello’. È una regola che vale per tutto: non sono le dimensioni a fare la differenza, ma l’intelligenza dell’organizzazione.

Politica, Sanità, Stato sardo

L’Anas usa i cerotti. Moirano va in Piemonte. La Giunta ci dà ragione, ma sottovoce

Posted on 22 Maggio 201722 Maggio 2017 By Paolo Maninchedda 1 commento su L’Anas usa i cerotti. Moirano va in Piemonte. La Giunta ci dà ragione, ma sottovoce

di Paolo Maninchedda
Venerdì, mentre ritornavo da Sassari a Cagliari, con la mia macchina (lo dico a scanso di equivoci con la severissima Corte dei Conti italiana, che costa 600mila euro l’anno alla Regione Sardegna senza alcun vantaggio per la Regione Sardegna e che sta ancora sbucciando il bilancio 2016 così da tenere bloccato il 2017, con grande felicità di comuni e imprese che non vedono un euro da ottobre. È la siccità di bilancio che accompagna quella idrica. Le cose che uso io sono tutte mie: telefono, macchina, penne, matite ecc. ecc.; della Regione ho solo la fatica in presa diretta e indirettamente gli acciacchi – non pochi – dovuti agli odiatori seriali che si scatenano contro tutti coloro che hanno un ruolo) ho avuto una visione: un tratto di ben tre chilometri di asfalto nuovo: dal km 172 al km 175 nella direzione verso Cagliari la macchina ha smesso di rumoreggiare, rimbalzare, grattugiare, sbandare e lamentarsi. È un miracolo, ho pensato, poi sono arrivato a Campeda e mi sono ritrovato proiettato nel consueto film di guerra (…) Invece che cosa fa Moirano o chi per lui, il 18 aprile? Per la gara degli infusori si avvale di una convenzione con la Centrale di Committenza della Regione Piemonte. La ragione? Perché la progettazione di questa difficilissima gara per gli infusori dei diabetici era già conclusa in Piemonte. Valutate voi. Io non credo che sia incidente questo argomento, perché è veramente troppo debole, ma noto che mentre la Regione Sardegna fa molto per creare la sua centrale di committenza, mentre l’assessorato rafforza la politica delle Asl capofila, la Ats va in Piemonte per una banalissima gara di infusori. Sotto sotto c’è la sfiducia verso i sardi, verso la capacità delle strutture della Sardegna di saper fare ciò che peraltro hanno già dimostrato in passato di saper fare. (…) Il 3 maggio abbiamo approvato in Giunta gli indirizzi per la redazione dell’atto aziendale dell’Ats. (…) La cosa più bella per me, però, è stata leggere le pagine 26-29: si istituiscono i dipartimenti territoriali della prevenzione, della salute mentale e del farmaco. E quanto sono grandi questi genialissimi dipartimenti? Sentite qui: si prevede che siano tre: 1) dipartimento zona nord: Sassari-Gallura; 2) Dipartimento zona centro: Oristano, Nuoro e Ogliastra; 3) Dipartimento zona Sud: Sulcis, Medio Campidano, Cagliari e Città Metropolitana.
Adesso tornate ai tempi del dibattito sulla Asl unica e ricordate che il Partito dei Sardi, da solo, aveva sostenuto che la cosa più razionale sarebbe stata passare non a una sola Asl, ma a tre. Ci fecero a pezzi in modo cortese, nel senso che manco ci considerarono esistenti in vita. Si andò dritti al varo del dogma dell’Immacolata Asl Unica. Poi però, appena si è costretti a passare dagli ideologemi ai servizi reali alle persone, si scopre che non si possono gestire i servizi di prevenzione, della salute mentale e del farmaco da Sassari, ma neanche dalle 8 aree socio sanitarie neo istituite. E quindi, sotto sotto, in silenzio, si fanno i tre dipartimenti, cioè si dà ragione al Partito dei Sardi, ma con stizza, tra le righe.

Politica, Sanità, Stato sardo

No Graziano, su Anas non ci siamo. La sentenza del Tar di Milano sugli accordi quadro

Posted on 19 Maggio 201719 Maggio 2017 By Paolo Maninchedda 2 commenti su No Graziano, su Anas non ci siamo. La sentenza del Tar di Milano sugli accordi quadro

di Paolo Maninchedda
Una premessa: Graziano Delrio è uno dei pochi ministri italiani (se non l’unico) che stimo molto perché è un uomo profondo e non dice balle.
Leggo oggi sul giornale (e dunque ho anche qualche dubbio che le cose siano andate esattamente come dicono gli organi di informazione) che avrebbe detto di aver lavorato con Anas per “risolvere le criticità e stabilire le priorità sulle strade dell’Isola. Sulla Sassari-Olbia e sulla SS 131 abbiamo risolto tutti i problemi, restano quelli sulla SS 195 e sulla SS 554 ma ci stiamo lavorando assieme alla Regione”.
Prima di tutto confermo una cosa: è vero che Delrio è un ministro che lavora con noi. Non ha mai mancato un impegno.
In secondo luogo, dissento profondamente dall’affermazione, se è stata fatta in questi termini, che sulla SS 131 e sulla Sassari-Olbia siano stati risolti tutti i problemi. In primo luogo segnalo che il manto stradale della SS 131 nord è in larghi tratti inesistente e che, invece, l’Anas rifà gli asfalti dappertutto fuorché lì. L’appalto è già aggiudicato da mesi; da mesi si diceva che le temperature dovevano salire ma, a meno che non si voglia attendere i 40 gradi di luglio, non si vede un metro di nuovi asfalti da Campeda a Muros. Da notare: anche il contratto di manutenzione sulla SS 131 Nord è assegnato con l’accordo quadro.
Veniamo adesso alla genialissima soluzione messa in campo per bandire le gare sui nodi critici, cioè sugli svincoli, della SS 131 nord (e cioè: Paulialtino, Mulargia, Bonorva, Cossoine). (…)
Infine una domanda: ma dove sono finiti i sindacati e la confindustria sardi?
Dove sono le organizzazioni pronte periodicamente a snocciolare statistiche sugli appalti elaborate dai dati Istat già noti ma evidentemente considerati più saporiti se ricicciati da qualche consulente capitolino?
Dov’è l’esercito dei lamentanti che si lamentano più forte con la Regione di quanto non facciano con i carnefici di Stato del mercato isolano?
O si pensa che tutto debba fare il solito disperato che si mette da solo di fronte a un carro armato?
Si ha una vaga idea di quanto le cellule di un uomo si possano consumare se esposte troppo a lungo a insostenibili tensioni?

Informazione, Infrastrutture, Politica, Stato sardo

Guccini e l’Anas

Posted on 18 Maggio 201718 Maggio 2017 By Paolo Maninchedda 1 commento su Guccini e l’Anas

di Paolo Maninchedda
Ho sempre pensato che Francesco Guccini sia un grande poeta di strada e che avrebbe meritato il Nobel ben più di Dylan.
Ogni volta che sento l’odio montare, ed è tanto, mi ricordo dei suoi magnifici versi:

giovane e ingenuo io ho perso la testa,
sian stati i libri o il mio provincialismo,
e un cazzo in culo e accuse d’ arrivismo,
dubbi di qualunquismo,
son quello che mi resta…

Anche io penso di avere avuto la vita e questo cervello che non mi abbandona mai un po’ rovinati dai libri e dal saper leggere.
Ieri notte, dopo una giornata difficile per altre vicende legate al disordine dello Stato italiano e alla malizia in servizio permanente effettivo a molte latitudini del sistema Regione, ho letto il magniloquente bando Anas sui nodi critici della SS131. (…) Quindi Anas, in ritardo da sempre sul ruolino di marcia, ha scelto la strada del general contractor, ha creato un bando corposissimo (135 milioni di euro) con alla base progetti definitivi sconosciuti alla Regione.
Adesso voglio vedere che cosa diranno le imprese sarde, i sindacati, i parlamentari ecc. ecc. (CONTINUA)

Politica

Moirano e il sardomasochismo

Posted on 17 Maggio 201717 Maggio 2017 By Paolo Maninchedda 2 commenti su Moirano e il sardomasochismo

di Paolo Maninchedda
Ieri, mentre i normali mortali si occupavano di strade franate, di aziende dello Stato italiano che fanno quello che vogliono perché nessuno le controlla, di siccità, di pozzi e aziende che fingono di essere agricole e invece producono mais per produrre energia elettrica e bevono acqua come disperate, mentre i mortali combattevano con i problemi vecchi e nuovi e con l’invecchiamento biologico delle proprie cellule, l’imperatore Moirano, di porpora vestito, ha visitato i senatori laticlavi del Consiglio regionale.
Anche chi aveva una sola psoriasi al suo passaggio è guarito. Basta toccarlo e l’organismo si rinnova.
Oggi sui giornali c’è un po’ di polemica. Se la prendono col PD che lo porta in giro come la madonna di Bonaria. Ma che male c’è? Gli dedichino anche una festa patronale, non è rilevante.
Di rilevante c’è invece che Moirano non ha ancora dimostrato la sua utilità e non per colpa sua, per colpa del sardomasochismo esterofilo sardo, questa sì una malattia che colpisce soprattutto gli uomini di cultura che odiano la Sardegna, che pensano che la Sardegna sia solo un luogo di fallimenti storici e che quindi necessiti sempre di un legato propretore che venga dalla capitale dell’Impero e integri, con la sua scienza, la periferica e incivile Sardegna nel mirabile mondo civile della Repubblica italiana intesa come porta di ingresso nella civiltà e nella modernità (CONTINUA)

Indipendenza, Politica, Sanità, Stato sardo

La mia vita privata è privata

Posted on 14 Maggio 201714 Maggio 2017 By Paolo Maninchedda 4 commenti su La mia vita privata è privata

di Paolo Maninchedda
Vedo pubblicate sui siti di mezzo mondo le immagini del primo ministro canadese che gioca col figlio.
Al contrario io, quando ieri sera ho ricevuto le immagini della presentazione del libro di Antonello Soro a Macomer, ho provato fastidio nel notare che al mio arrivo sono stato fotografato con mia moglie, che pochi, grazie a Dio, conoscono.
Non capisco che cosa un uomo pubblico voglia mostrare pubblicando pezzi della sua vita privata.
Si vuole mostrare che si è persone normali? E chi ne dubita?
Si vuole apparire accattivanti? E per che cosa? (…) Si pensa che le immagini domestiche desacralizzino il potere e lo rendano più popolare?
Ho qualche dubbio. Più probabile che si pensi a una disponibilità ad usare anche il privato per la ricerca del consenso. Se convincere gli altri delle proprie idee diventa un’ossessione pervasiva da indurre a mettere in gioco tutto e tutti, allora si è superato il limite tra la coscienza della pochezza di sé, che ogni uomo dovrebbe sempre aver presente, e la temporanea apparente grandezza che la popolarità sembra accreditare. Se ci si ammala di ‘consenso ad ogni costo’ si perde se stessi e si diventa icone, immagini, manifesti, cioè un centesimo di ciò che vale un uomo.

Cultura, Politica, Privacy, Social

Internet e Infernet: per non arrenderci a essere linciati. Stasera se ne parla a Macomer

Posted on 12 Maggio 201712 Maggio 2017 By Paolo Maninchedda

di Paolo Maninchedda
Oggi alle 18, nel quadro delle manifestazioni per la Mostra del Libro, aiuterò Antonello Soro, garante della Privacy della Repubblica italiana, a presentare il suo libro: Liberi e connessi.
È uno dei pochi libri pubblicati negli ultimi anni da uomini delle istituzioni che centra temi assolutamente essenziali per i diritti individuali.
Il diritto alla tutela dell’identità; il problema del processo mediatico; il cyberbullismo; gli abusi sessuali su minori in rete; le intercettazioni e i nuovi sistemi invasivi di controllo a distanza; oggi si parlerà di tutto questo nonché dell’ambiguità costante del progresso tecnologico che, come sempre, apre nuovi orizzonti e contestualmente produce nuove e più aggressive minacce. Internet e Infernet oggi saranno di fronte. Io farò la mia parte marginale, con lo spirito di chi immagina uno Stato diverso, con leggi più giuste, con amministrazioni più serie: il nostro Stato sardo che continuo a pensare come uno Stato occidentale, con poteri equilibrati, liberato dalla paura del potere e dei poteri, libertario, giusto.

Politica

Indipendenza, la parola mancante

Posted on 11 Maggio 201712 Maggio 2017 By Paolo Maninchedda
Indipendenza, la parola mancante

di Paolo Maninchedda
A Oristano sta succedendo che esiste un partito indipendentista, il Partito dei sardi, il nostro partito, e che questo partito ha costruito insieme ad altre forze politiche una proposta politica credibile per la città.
Abbiamo proposto alla carica di Sindaco l’urologo Vincenzo Pecoraro che da anni frequenta e anima le nostre iniziative. Un professionista apprezzato che interpreta la grande bandiera dell’indipendenza della Sardegna a partire dalla restituzione alle comunità cittadine del diritto di governarsi da sole, al posto della pena di subordinarsi a elites politiche oligarchiche e burocratiche.
Questa candidatura a Oristano è sotto il segno del simbolo della casata di Arborea, perché noi, non solo noi, grazie a Dio, ma certamente noi, conserviamo la memoria dell’essere stati un popolo che si è autogovernato.
Noi non abbiamo accettato la rimozione della memoria e la sua sostituzione con la frustrazione del passato e quindi con la debolezza del pensiero secondo cui la Sardegna può esistere solo se adottata dall’Italia.
Noi conosciamo uno per uno i sardi che, forti della loro libertà e delle loro competenze, cambiano la realtà, realizzano ricchezza e la distribuiscono sotto forma di reddito, di scambio, di servizi. Gente che sta insegnando ai giovani a non chiedere ad altri di compierli, ma a correre il rischio del libero compimento di sé.
A Oristano, lontano dalla politica, che distribuisce un miserrimo bilancio e parla spesso di cose ormai prive di senso o talmente ordinarie da non avere alcun merito, esistono imprenditori, professionisti, educatori, intellettuali, artigiani, sportivi, musicisti, insegnanti che sono l’ossatura di una nuova società fondata sulla responsabilità e sulla libertà. Noi frequentiamo queste persone. Vincenzo vuole rappresentare questo mondo. Un mondo educato, europeista, inclusivo, che non usa la violenza verbale, non giudica nessuno e educa alla convivenza, ma che sta in piedi, dritto, che non chiede ad altri di fare ciò che la storia ha affidato a noi stessi. (CONTINUA)

Amministrazione, Indipendenza, Oristano, Politica, Stato sardo

Il vizietto giornalistico di non verificare le fonti a Oristano è una malattia

Posted on 10 Maggio 201710 Maggio 2017 By Paolo Maninchedda
Il vizietto giornalistico di non verificare le fonti a Oristano è una malattia

di Paolo Maninchedda
Oggi L’Unione Sarda, oltre a mischiare le mele con le pere e gli gnocchi coi biscotti, come da consolidata tradizione, pubblica un articolo sulle amministrative di Oristano che sembra scritto da un dirigente (intelligente) del Pd anziché da una giornalista.
Secondo questa cronaca a fumetti, noi del Partito dei Sardi avremmo proposto al Pd di azzerare le candidature dei candidati alla carica di sindaco e il Pd avrebbe respinto l’offerta.
I fatti, invece, sono andati diversamente.
Il segretario del Pd, Giuseppe Luigi Cucca, mio amico personale, non ha chiamato me, ma ha chiamato il Presidente della Regione, chiedendogli di verificare a quali condizioni sarebbe stata possibile una ricomposizione di un’alleanza vasta a Oristano che comprendesse anche il Pd.
Il Presidente della Regione mi ha convocato e io ho trasferito il messaggio ai compagni di partito di Oristano, i quali mi hanno subito ricordato il punto di rottura col Pd: l’indisponibilità sia alle primarie che alla valutazione del nome da noi proposto su quel tavolo alla carica di sindaco. Per cui, qualora il Pd revocasse le forzature precedenti, tutti i partiti alleati avrebbero valutato positivamente lo sforzo per un candidato di sintesi di un’alleanza indipendentista e di centrosinistra.
Dopo due giorni il Pd ha comunicato che l’accordo poteva avvenire solo sul nome della loro candidata. Fine delle trasmissioni. Per sapere queste cose, sarebbe bastata una piccola telefonata di verifica, come accadeva un tempo. (CONTINUA)

Elezioni, Informazione, Oristano, Politica

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