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Autore: Paolo Maninchedda

Il vizietto giornalistico di non verificare le fonti a Oristano è una malattia

Posted on 10 Maggio 201710 Maggio 2017 By Paolo Maninchedda
Il vizietto giornalistico di non verificare le fonti a Oristano è una malattia

di Paolo Maninchedda
Oggi L’Unione Sarda, oltre a mischiare le mele con le pere e gli gnocchi coi biscotti, come da consolidata tradizione, pubblica un articolo sulle amministrative di Oristano che sembra scritto da un dirigente (intelligente) del Pd anziché da una giornalista.
Secondo questa cronaca a fumetti, noi del Partito dei Sardi avremmo proposto al Pd di azzerare le candidature dei candidati alla carica di sindaco e il Pd avrebbe respinto l’offerta.
I fatti, invece, sono andati diversamente.
Il segretario del Pd, Giuseppe Luigi Cucca, mio amico personale, non ha chiamato me, ma ha chiamato il Presidente della Regione, chiedendogli di verificare a quali condizioni sarebbe stata possibile una ricomposizione di un’alleanza vasta a Oristano che comprendesse anche il Pd.
Il Presidente della Regione mi ha convocato e io ho trasferito il messaggio ai compagni di partito di Oristano, i quali mi hanno subito ricordato il punto di rottura col Pd: l’indisponibilità sia alle primarie che alla valutazione del nome da noi proposto su quel tavolo alla carica di sindaco. Per cui, qualora il Pd revocasse le forzature precedenti, tutti i partiti alleati avrebbero valutato positivamente lo sforzo per un candidato di sintesi di un’alleanza indipendentista e di centrosinistra.
Dopo due giorni il Pd ha comunicato che l’accordo poteva avvenire solo sul nome della loro candidata. Fine delle trasmissioni. Per sapere queste cose, sarebbe bastata una piccola telefonata di verifica, come accadeva un tempo. (CONTINUA)

Elezioni, Informazione, Oristano, Politica

Quando tocca a noi Sardi?

Posted on 9 Maggio 20179 Maggio 2017 By Paolo Maninchedda 2 commenti su Quando tocca a noi Sardi?

di Paolo Maninchedda
Ieri, mentre in tv passavano le immagini dei francesi in festa, mia figlia mi ha chiesto: «Pà, quando tocca a noi sardi?».
Non si può essere frivoli in Sardegna.
Essere sardi non è un modo di sentirsi italiani.
Gli italiani cercano sempre un capo; noi cerchiamo uno Stato. Il Nostro.
Gli italiani usano la bellezza per il denaro; noi vorremmo difendere la bellezza anche per l’anima.
Gli italiani non hanno disciplina; noi non possiamo non essere disciplinati e molto ben organizzati.
Gli italiani sono chiassosi; noi silenziosi.
Gli italiani non sanno più che cosa insegnano nelle scuole: noi sappiamo bene di quale sapere abbiamo bisogno.
Gli italiani sono educati al monolinguismo e alla celebrazione della loro lingua; noi siamo sempre stati nella storia poliglotti.
Gli italiani mangiano la natura; noi ci confessiamo con gli alberi.

Elezioni, Indipendenza, Politica, Stato sardo

La Rai sta alla Sardegna come un insulto a una persona perbene

Posted on 7 Maggio 20177 Maggio 2017 By Paolo Maninchedda 52 commenti su La Rai sta alla Sardegna come un insulto a una persona perbene

di Paolo Maninchedda
La Sardegna ha fatto uno sforzo enorme per accogliere il Giro d’Italia e trasformarlo in un evento europeo di promozione del territorio. Il lavoro fatto prima da Francesco Morandi e ora da Barbara Argiolas (raro caso di assessori che si alternano e non si annullano reciprocamente, dando corpo alla tanto celebrata e poco praticata continuità amministrativa) ha fatto sì che durante lo svolgimento della gara la complessità estetica della Sardegna emergesse in tutta la sua bellezza.
Ebbene ieri il Tg1 delle 20 fa un’operazione non giornalistica ma letteraria che rasenta il razzismo.
Voi, quando il Tg1 parla di Firenze, non sentite il bisogno che vi ricordino i luoghi del Mostro di Firenze, o no? Non sentite il bisogno, quando parla il Papa che, subito dopo qualcuno faccia un servizio per ricordare i preti pedofili, o no? Se il Tg1 parla di Renzi, non sentite il bisogno che un altro servizio ricordi la Banca Etruria. Se un servizio parla di Milano, non sentite il bisogno che il servizio successivo vi ricordi le infiltrazioni mafiose all’Expo?
Quando c’è di mezzo la Sardegna c’è sempre l’italiano standard che fa la facile equazione Barbagian=nBanditismo, per cui mentre lo speaker del TGg1 annuncia che subito dopo la cronaca sportiva del Giro ci sarebbe stato un altro servizio sui luoghi del giro, il servizio ‘dei luogi’ li declina nell’immagine del cartello di Orune sforacchiato a pallettoni, nella memoria dell’ultimo delitto di Orune e in una visita a Orgosolo e ai suoi murales, con un’intervista al bibliotecario (bravo a rispondere alla domanda originalissima sul ‘sardo chiuso’ con una battuta intelligente: tutti appaiono chiusi finché non li conosci). Forse il giornalista voleva evocare Cagnetta, ma ha solo evocato una gran figura da cani.
Al giornalista italiota poco importa che io gli ricordi che aveva, a proposito di luoghi, a un tiro di schioppo Su Tempiesu, che a Orgosolo aveva il Supramonte sotto i piedi con alberi, rocce, pozzi, fenomeni endemici e carsici unici al mondo, che a Mamoiada aveva le maschere che evocano una delle pochissime sopravvivenze del mondo pagano antico, che a Nuoro aveva la casa di un premio Nobel per la letteratura, che a Dorgali aveva l’accesso a Tiscali e a Gorroppu, e sotto, lungo la costa, le bellissime spiagge e grotte barbaricine e ogliastrine. Questi e altri sono i luoghi del Giro (tra i quali metterei anche la fierezza dello sguardo di Caterina Murino) di cui il servizio pubblico (CONTINUA)

Cultura, Indipendenza, Informazione, Istruzione, Politica, Stato sardo

La Maddalena e i piedi sporchi del governo italiano

Posted on 2 Maggio 20172 Maggio 2017 By Paolo Maninchedda
La Maddalena e i piedi sporchi del governo italiano

di Paolo Maninchedda
Sono giorni molto difficili, perché è sempre più chiaro che nell’area progressista della Sardegna e in ampi settori del mondo liberal-democratico immune da subordinazioni leaderistiche si deve arrivare a definire la strategia migliore per difendere gli interessi nazionali dei sardi. Ma sono anche giorni nei quali occorre difendere questi stessi interessi nella contingenza data di una Repubblica italiana ormai in fuga da gran parte del suo territorio e limitata nelle funzioni a interventi tampone.
Parliamo della Maddalena.
Metà febbraio: il Presidente della Regione mi dà l’incarico di rimettere in moto la macchina per arrivare a gestire efficacemente il plafond finanziario oggi disponibile per la riqualificazione e la bonifica dell’isola. (…) In poche parole, il 24 marzo la parte di procedura affidata alla Regione e alla Protezione civile era conclusa.
Ovviamente il prosieguo prevedeva che il Governo reperisse la somma necessaria alla transazione e procedesse a stabilizzare l’accordo. Evidentemente mancano i soldi (perché della volontà della Boschi e di Gentiloni non dubito). Fatto è che nei giorni scorsi la società Mita ha comunicato all’avvocatura che l’accordo raggiunto ha la scadenza fissata a trenta giorni a far data da questa ultima comunicazione. (CONTINUA)

Informazione, Infrastrutture, Politica, Stato sardo

Su Oristano l’informazione latita ma il consenso aumenta

Posted on 29 Aprile 201729 Aprile 2017 By Paolo Maninchedda

di Paolo Maninchedda
A Oristano il Partito dei Sardi sta facendo una battaglia di libertà, di democrazia e di indipendenza.
Una persona libera e stimata, non iscritta al Partito dei Sardi ma incardinata nella cultura progressista come Anna Maria Uras si sta candidando a proporre alla città un’offerta politica divergente, non nata dalla convergenza delle convenienze ma dal coraggio, dalla competenza e dall’appello all’impegno civile rivolto alle persone dotate di autonomia, competenza e slancio verso la condizione umana.
Ovviamente che accada questo, cioè che accada un’esperienza di libertà, non risulta essere una notizia per i media tradizionali, che trattano la politica come gossip raccolto sotto la torre del giudice architetto.

Elezioni, Oristano, Politica

La Giunta e il Convento: come i vincoli ti rendono libero

Posted on 27 Aprile 201727 Aprile 2017 By Paolo Maninchedda 1 commento su La Giunta e il Convento: come i vincoli ti rendono libero

di Paolo Maninchedda
Lo scontro in atto con Anas mi ha consentito di ripercorrere interiormente le modalità del mio stare in Giunta.
Non è per niente semplice stare, da nominati e non da eletti, in un governo di coalizione.
Si deve sempre coordinare un delicato meccanismo composto dalle proprie convinzioni e dalle gerarchie di ruolo sancite dal popolo con le elezioni e dal patto elettorale sottoscritto.
Il problema si riduce a una difficoltà: come si può essere liberi essendo legalmente e legittimamente subordinati?
Non è solo un problema della Giunta; semmai è il problema di ogni organizzazione gerarchizzata.
I monaci e i frati ritengono di imparare nell’obbedienza la libertà. Non ho mai capito come, se non per un aspetto: è vero che stare dentro una struttura con differenti gradi di potere, come può essere quella che regola i rapporti dello Stato italiano con la Sardegna, e starci col potere minore, porta a rafforzare la propria disciplina, la propria capacità di far bene la propria parte (CONTINUA)

Editoriale, Indipendenza, Politica

Perché vince sempre Barabba?

Posted on 26 Aprile 201726 Aprile 2017 By Paolo Maninchedda 1 commento su Perché vince sempre Barabba?

di Paolo Maninchedda
Passata la Pasqua e letti i media e i social pieni di tutto fuorché di ciò che riguarda profondamente la nostra felicità e il nostro futuro, resta incombente la domanda: perché il popolo ha scelto Barabba? Perché il popolo tendenzialmente sceglie Barabba?
Niente di nuovo sotto il sole. Sembra una condanna per l’uomo, ma sembra una vera costante: tutte le civiltà evolute nei momenti di maggior sviluppo vivono una fase ciclica di confronto al proprio interno nella quale conta solo la forza, gli altri valori sono ancillari.
È importante o no aumentare la ricchezza sostenibile prodotta in Sardegna? Sì, ma è roba difficile da spiegare, non è adeguatamente barabbesca.
È importante o no la sede legale dell’autorità portuale? Assolutamente no, come dimostra la sede dell’Asl unica che Sassari ha fortemente voluto e che adesso si svela per non essere quel grande motore di sviluppo (per il momento è motore di chiacchiere) e di potere locale che Sassari immaginava. Eppure una bella polemica sulla sede dell’autorità portuale è quanto di più barabbesco si possa pensare.
Ovviamente, ogni male ha il suo simile simmetrico.
Cosa c’è all’opposto del barabbismo? Il sinedrismo. (CONTINUA)

Editoriale, Elezioni, Oristano, Politica

Resistere all’Anas

Posted on 19 Aprile 201719 Aprile 2017 By Paolo Maninchedda

di Paolo Maninchedda
L’Unione Sarda riporta alcune battute scambiate con me ieri sera sui disservizi causati da una gestione ottusa, centralistica, prepotente e insopportabile dell’Anas del patrimonio infrastrutturale e cantieristico della Sardegna.
Mi pare che comunque tra i sardi stia maturando la consapevolezza, a tutte le latitudini politiche, che non è più ragionevole e degno far gestire il nostro sistema di trasporti a società italiane che trattano la Sardegna come una periferia della periferia, che si pavoneggiano di ogni centimetro della Sassari-Olbia aperto come se si trattasse dell’esito del loro lavoro e non del nostro, e invece si nascondono quando le strade crollano e ci vogliono anni per ripararle o quando un’impresa lavora a rilento in disprezzo della sicurezza e dell’economia. Proprio le inanimate infrastrutture testimoniano dell’urgenza di una coscienza nazionale sarda che sappia interpretare modernamente i nostri desideri e diritti di sviluppo e di felicità.
Questo il testo della mini-intervista:

“Tre esposti alla procura e, secondo voci per ora non confermate, un

Informazione, Infrastrutture, Politica

Buona Pasqua

Posted on 16 Aprile 201716 Aprile 2017 By Paolo Maninchedda
Buona Pasqua

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Nessuna trivella a Su Gologone

Posted on 14 Aprile 201714 Aprile 2017 By Paolo Maninchedda 3 commenti su Nessuna trivella a Su Gologone

di Paolo Maninchedda
Talvolta bisogna insistere, soprattutto quando nei titoli dei giornali si continua a ripetere una grande bugia e nella pratica politica si continua a manipolare la gente senza informarla correttamente.
Lo ripeto: nessuno, ma proprio nessuno, ha mai pensato di trivellare alcunché a Su Gologone.
Di più: la posizione della Regione, che risulta a verbale, è stata quella che nell’area del monumento naturale non si dovesse toccare neanche una pietra.
Ancora: la Regione ha escluso qualsiasi attività invasiva, anche di studio, non solo nell’area del monumento naturale ma anche nell’area Sic.
Ripeto anche altre cose, perché l’unico modo per difendersi dalle manipolazioni è ripetere la verità. Nel 2015 i sindaci della Baronia hanno chiesto che si (…..)
In questo contesto, pubblico, trasparente, aperto, antidogmatico e tutto fuorché autoritario, è successa una cosa curiosa.
Avantieri ho scoperto di dover partecipare il prossimo 22 aprile a un convegno a Oliena su questo argomento organizzato dall’ordine dei geologi della Sardegna, che ovviamente non mi aveva minimamente interpellato.
L’invito è arrivato ieri, per una data, il 22, per la quale io sono impossibilitato a svolgere alcuna attività per ragioni personali. Tuttavia ho pensato di mandare una lettera all’ordine dei geologi, perché penso che gli ordini professionali debbano avere un ruolo più sul versante metodologico e scientifico che su quello politico e propagandistico. La lettera è questa. (CONTINUA)

Acqua, Informazione, Politica

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