Non siamo in guerra e non c’è bisogno di prepotenti
Evidentemente, non siamo in guerra e, grazie a Dio, non ci sono eserciti alle porte che minacciano le nostre vite e la nostra libertà, ma «giornali e tv non si trattengono: linguaggio bellico a volontà e non solo come metafora. Alimentati da leader modesti che cercano una statura che non hanno, adesso sono diventati i cecchini del runner. (…)