I sardi, l’Armenia e l’Inghilterra
di Paolo Maninchedda
Noi indipendentisti sardi non abbiamo paura. Sappiamo che dobbiamo lottare e che niente è facile. L’Europa attuale dell’egemonia degli stati ottocenteschi non ci piace, ma ci piace l’Europa dei popoli: noi siamo profondamente europeisti. È l’Europa dell’egemonia germanica che non ci piace, della prevalenza burocratica e, soprattutto, dell’ostilità dichiarata alle piccole patrie come la Sardegna.
La nostra Sardegna è europeista; l’Europa non è sarda. Basti pensare con quanta comodità i parrucconi europei stanno decidendo sulla questione dell’aeroporto di Alghero, per non parlare del fatto che anche una banalità come l’allungamento della pista dell’aeroporto di Olbia deve essere notificato a Bruxelles! Una follia che costa ai sardi un patrimonio di euro. O vogliamo ricordare le politiche agricole tutte orientate a consentire le manipolazioni dell’agroalimentare mediterraneo?
È interessante notare come l’unico statista europeo all’altezza dei nostri tempi, il Papa, è andato in Armenia, una piccola patria brutalizzata, sterminata e odiata dalla Turchia.