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Sardegna e Libertà

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Categoria: Politica

La differenza tra un bandito e un politico

Posted on 2 Agosto 20162 Agosto 2016 By Paolo Maninchedda

di Paolo Maninchedda
Oggi, leggendo i giornali nelle cronache locali di piccoli paesi e grandi città, capita di potersi nutrire delle parole di piccoli imperatori locali, assurti, per i meccanismi della democrazia (che, ricordiamocelo sempre almeno per avere un adeguato senso critico su noi stessi, non sceglie i migliori ma i più popolari) a ruoli di responsabilità politica e amministrativa, i quali parlano, con un’improvvisa innocenza ossessivo-compulsiva, di quei problemi della gente che, caso strano, hanno concorso a determinare, o peggio, dalla cui mancata soluzione deriva il loro piccolo potere.
Se ci fosse un potere riformista in campo, animato da semplice giustizia, ci sarebbero un sacco di fannulloni a spasso, gli stessi attualmente impegnati nel guidare parti del popolo e del territorio della decrepita e splendente Repubblica Italiana.
Nell’altra vita, quando ero impulsivo, dinanzi a queste cose avrei aperto una guerra infinita secondo il modello punici e romani; oggi,

Editoriale, Politica, Stato sardo

Tolleranza zero con le imprese di fuori che vengono a banchettare in Sardegna. Cacciamo gli stecchisti

Posted on 1 Agosto 20161 Agosto 2016 By Paolo Maninchedda 8 commenti su Tolleranza zero con le imprese di fuori che vengono a banchettare in Sardegna. Cacciamo gli stecchisti

di Paolo Maninchedda
Oggi L’Unione dà la notizia della richiesta all’Anas, a mia firma, di revocare l’appalto della Sulcitana SS 195 alla Grandi Lavori Fincosit. Notizia vera, fondata e sacrosanta. Ben venga il titolo di oggi. La Sardegna ha bisogno di chi racconti il vero volto delle grandi imprese italiane che vincono gli appalti sardi con abili strategie di gara e poi si accomodano e fanno un po’ quello che vogliono. Il mio mandato è iniziato con la guerra al cantiere bloccato sulla SS 131, dovuto proprio ai contenziosi con un’impresa italiana. Bene: la guerra continua. Continuerà con Grandi Lavori Fincosit e col suo presidente Vito Gamberale. Continuerà con il Consorzio CCC, titolare dell’appalto per il Lotto 9 della Sassari-Olbia, che ha un contenzioso con le imprese sarde che ne hanno materialmente realizzato il 70%, adesso ha intrapreso un nuovo corso verginale con il Consorzio Integra e pretende che la Sardegna aspetti il decorso della naturale crescita della (finta) nuova creatura. Tolleranza zero. Stessa richiesta di rescissione inviata per la SS 195 è stata inviata per l’appalto del Lotto 9 del Consorzio Integra, con tanti saluti all’ambizione all’illibatezza burocratica. Siamo a un pelo dallo scontro con l’impresa De Sanctis

Politica

Il Patto per la Sardegna spiegato da un sardo

Posted on 30 Luglio 201630 Luglio 2016 By Paolo Maninchedda 3 commenti su Il Patto per la Sardegna spiegato da un sardo

di Paolo Maninchedda
Succede sempre così quando si svolge una cerimonia alla presenza delle più alte cariche dello Stato italiano: scoppia un po’ di casino concettuale.
Oggi i giornali sono pieni di cifre, a tal punto che sembrerebbe esserci l’imbarazzo di come spendere tutte queste risorse. Tanti fuochi d’artificio che stanno nascondendo il successo politico che sta alla base del Patto: la Regione non finanzia più lo Stato.
Primo successo: la continuità territoriale aerea (120 milioni in tre anni) torna ad essere a carico dello Stato italiano. Io, da indipendentista resto dell’idea che se disponessimo dei poteri sovrani faremmo molto meglio, ma bisogna riconoscere che, finché la Sardegna sta dentro la Repubblica italiana, la continuità deve stare a carico dello Stato, non dei sardi.
Secondo successo: il costo del recupero del gap energetico (400 milioni) è a carico dello Stato. Il metano arriverà nell’isola su risorse statali, non regionali;
Terzo successo: l’aggiornamento tecnologico della rete ferroviaria è a carico dello Stato: 225 milioni sul Contratto di Programma RFI;
Quarto successo: le strade statali si faranno prevalentemente con i soldi dell’Anas (400 milioni), non con quelli della Regione;
Adesso inizia una corsa a ostacoli fatta di delibere Cipe (con annessi pre-Cipe, ossia risse istituzionali senza verbale), di registrazione alla Corte dei Conti (che come è noto è velocissima), di progetti esecutivi, di Valutazioni di Impatto ambientale ecc. Dovremo lavorare molto, ma il risultato di ieri è molto importante. I rischi sono tanti, primo fra tutti che gli italiani seguano la loro indole e non rispettino i patti; il secondo rischio è che si lasci questo successo in eredità ai futuri governi della Regione e non si possa goderne adeguatamente oggi, e ciò perché gli italiani potrebbero essere tentati di rateizzarlo in vent’anni. Per cui, fine della festa, lavoriamo.

Infrastrutture, Lavoro e impresa, Politica, Stato sardo

A parole stupide orecchie sorde

Posted on 29 Luglio 201629 Luglio 2016 By Paolo Maninchedda 1 commento su A parole stupide orecchie sorde

di Paolo Maninchedda
Briatore se l’è presa e mi ha risposto secchiate di fango. In realtà probabilmente non ha letto quanto ho scritto o qualche collaboratore gli ha rappresentato fischi per fiaschi. Come al solito gli parte la frizione, ma lui ha fatto il militare a Cuneo. Forse tanto livore nasce dalla mia ostilità ai campi boe e a tutti gli scempi di Cala di Volpe (per non parlare di una sua vecchia firma su un caseggiato all’Isola Rossa che è brutto come e più di Harrod’s). Come al solito è impreciso: nessun filosofo in Giunta. Ci informa di essere indipendentista con l’accento di Cuneo e ne siamo tutti felici: resta da capire rispetto a che cosa e a chi è indipendentista, certamente non rispetto al suo tragicomico egoismo. Ad ogni buon conto, a suo uso, cito un proverbio sardo che, tradotto, dice: a parole stupide orecchie sorde.

Politica

Sempre democratici, anche sotto l’Impero

Posted on 28 Luglio 201628 Luglio 2016 By Paolo Maninchedda 1 commento su Sempre democratici, anche sotto l’Impero

di Paolo Maninchedda
Adesso si può dire. Noi non eravamo e non siamo d’accordo sulla Asl unica; lo abbiamo detto in tutte le salse. Abbiamo comunque collaborato lealmente con la maggioranza e col presidente per migliorare il decreto imperiale che la istituisce.
Tuttavia, anche per dimostare a noi stessi che in nome dei ruoli non negoziamo principi, è opportuno rendere noto il vero motivo di contrasto di questi mesi. Lo scontro, se così si può dire, posto che io non riesco a scontrarmi fino in fondo con Francesco Pigliaru, è l’uso del voto di fiducia su un argomento non sottoposto al patto elettorale con gli elettori. La Asl unica non era nel programma elettorale. Un presidente può legittimamente mandare il parlamento a elezioni quando il Parlamento si rifiutasse di realizzare il patto elettorale. Non deve usare quest’arma di salvaguardia del mandato per proteggere sue convinzioni personali.
Come non ci piaceva all’epoca Soru che si discutesse mettendo sul tavolo gli out-out delle elezioni, non ci piace oggi. La politica è dialettica, non diktat, anche perché quando l’obiettivo è dogmatico, cioè quando il beneficio che si intende raggiungere non è assolutamente dimostrato, il margine di errore storico è elevato.
Tant’è, la politica è anche accettare di essere minoranza. Ma dinanzi a una forza sbilanciata quale quella di cui dispone un presidente direttamente eletto dal popolo rispetto non solo ai fuscelli istituzionali che sono i suoi assessori ma anche al Consiglio regionale, vale anche il gesto simbolico di chi, per ricordare che non ha paura di perdere nulla, è pronto a stare dritto in piedi quando tutti si siedono.

Politica

Si scrive Ats, si legge ‘azz. Qualcosa non va!

Posted on 27 Luglio 201627 Luglio 2016 By Paolo Maninchedda
Si scrive Ats, si legge ‘azz. Qualcosa non va!

di Paolo Maninchedda
C’è da chiedersi perché ad un certo punto in Consiglio regionale è venuto fuori l’acronimo Ats per il nome della Asl unica; lo si può certo leggere “A Ti Esse”, ma anche “Azz”, e qui inevitabilmente verrebbe da chiedersi quale forza delle cose abbia prodotto un nome così evocativo. Forse la consapevolezza che si sta facendo una grande fesseria? Ma no, perché presupporre percorsi più arditi di un ricciolo barocco? Tutto è frutto della forza delle cose, della natura del momento, che ha l’intensità della tragedia e il ridicolo di una maschera beffarda. Chi però, per mille motivi e senza alcun merito, ha la dura consapevolezza che la vita non è uno scherzo, non vive bene questi giorni amari. Stasera parleremo di sanità a Nuoro; parleremo di sanità vera, di malattie e cure, non di riforme e organizzazione. Parleremo dell’essenziale: malati, medici e strutture. Chi non ha voglia di scherzare, è il benvenuto.

Informazione, Politica, Salute, Sanità

Adesso siamo ignoranti certificati: ultima regione per istruzione

Posted on 26 Luglio 201626 Luglio 2016 By Paolo Maninchedda

di Paolo Maninchedda
Ieri Il Sole 24 ore ha dedicato un’intera pagina al Taxpayer Italia 2016, un rapporto del Centro Studi Sintesi (un centro che sta nel Veneto e ha molto la testa nel centro-nord) che mette a confronto il livello di tassazione di ciascuna regione con la qualità dei servizi: infrastrutture, istruzione, salute, sicurezza, ambiente e benessere economico.E se è vero che la democrazia non seleziona i migliori ma solo i più popolari, è anche vero che ciò che sta crescendo nelle amministrazioni pubbliche della Sardegna sta mostrando sempre più un gap culturale rispetto alla media europea da far paura. La nostra scuola disastrata sta producendo classi dirigenti e politiche inadeguate, molto esposte al neofascismo populista di radicata memoria nel costume italico.

Cultura, Economia, Editoriale, Infrastrutture, Politica, Sanità, Stato sardo

Briatore parla dei sardi (un po’ a vanvera)

Posted on 25 Luglio 201625 Luglio 2016 By Paolo Maninchedda 6 commenti su Briatore parla dei sardi (un po’ a vanvera)

di Paolo Maninchedda
Trovate qui l’ennesima intervista di Flavio Briatore. Non sarebbe significativo citarla, se non fosse che parla anche dei Sardi.
Ecco il passaggio che ci riguarda:

La Sardegna è finita, come si va dicendo da anni?
«Noi, nel 2016, siamo stati in perdita, ma abbiamo ancora 140 dipendenti. Montecarlo e Dubai vanno molto bene e compensiamo».

Che cosa non va in Sardegna?
«I sardi non si rendono conto che è un’isola. I voli Meridiana hanno il monopolio e ci sono sempre scioperi. Arrivi in barca e mancano i servizi… I sardi sono riusciti a far esasperare prima l’Aga Khan, poi Tom Barrack, ora gli emiri del Qatar, che l’anno scorso avevano creato un villaggio spettacolare di Harrod’s sulla spianata di cemento del porto. Il Comune di Porto Cervo l’ha bloccato, loro hanno fatto ricorso al Tar e hanno vinto. Quest’anno, di nuovo: volevano riaprire e il Comune si è opposto. I qatarini hanno rinunciato e Harrod’s non c’è più. E comunque, uno arriva e non c’è una promenade per lo jogging o una pista ciclabile, lasci l’auto e per arrivare al mare devi fare mezz’ora a piedi su strade sterrate fra la polvere, sulle spiagge libere non c’è un bagno pubblico».

Ambiente, Economia, Politica, Stato sardo

Il cancro e le lobby

Posted on 22 Luglio 201622 Luglio 2016 By Paolo Maninchedda

di Paolo Maninchedda
Tutti abbiamo seguito la polemica scoppiata ieri sulle parole infelici del deputato Cinque Stelle Di Maio, il quale ha assimilato l’opportuno organizzarsi dei malati di tumore con l’attività di lobbing.
A me non interessa polemizzare con Di Maio. Richiamo l’accaduto solo perché mentre scoppiavano le polemiche, la memoria mi ha fatto rivedere tanti volti di persone che col tumore ci hanno combattuto e ci combattono. E tutte cercano aiuto, perché non si può reggere il confronto con questa malattia (e con altre) senza aiuti morali, psicologici e pratici. Può capitare di passare da un reparto di chirurgia efficiente, con personale educatissimo e sensibile, a un reparto di degenza in un altro ospedale, dove si va a a fare la terapia, dove si viene presi a pesci in faccia. L’educazione non è regolabile per legge.
Si può sperimentare l’errore seriale. Un mio caro amico è andato nell’ospedale di riferimento sardo per un banale neo maligno sulla cute del cranio. Viene operato, gli tolgono un po’ di pelle, ma dopo neanche due settimane risultava evidente che non gli avevavno tolto tutta la parte affetta dal tumore ed è dovuto andare a Pavia o a Milano a farsi rioperare.
L’ultimo caso è quello del signor Marcello, di Cagliari, ancora irrisolto.

Politica, Salute, Sanità

Il potere e la questione sarda

Posted on 21 Luglio 201621 Luglio 2016 By Paolo Maninchedda 1 commento su Il potere e la questione sarda

di Paolo Maninchedda
Se si dovesse fare una esplicita storia del potere in Sardegna emergerebbe uno dei profili più netti della questione sarda: il rapporto tra le città e i paesi.
Le città della Sardegna hanno due nature: alcune sono vere, altre sono inventate. Cagliari e Sassari sono vere, Nuoro, Carbonia e Olbia sono inventate, cioè sono nate per volontà politica di costruzione di un aggregato urbano intorno a un sistema di poteri decentrato, siano essi politici o economici. Olbia, poi, diventa grande per effetto di una scelta unilaterale di un magnate di realizzare l’unico Master Plan di cui la Sardegna abbia memoria. Olbia è una città nata dalla benevolenza di un magnanimo semifilantropo (il ‘semi’ è usato per riguardo agli utili comunque realizzati).
Il tema però è che non c’è sviluppo senza un potere che si radichi in un luogo.
La grande questione politica della Nazione Sarda è questa: città molto egoistiche e municipali, paesi abbandonati, campagne deserte.
La politica dovrebbe decidere dove mettere i soldi e i poteri.
L’analisi porterebbe a dire che portare ulteriori poteri e risorse a Sassari e Cagliari sarebbe come somministrare carboidrati a un obeso.

Economia, Elezioni, Politica, Stato sardo

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