Autore: Paolo Maninchedda
Cossiga: fu vera gloria?
La Nuova Sardegna esce in questi giorni in edicola con una biografia di Francesco Cossiga, scritta da chi lo ha conosciuto molto bene, Pasquale Chessa. Fu il primo e l’unico a capire che il consenso del popolo va immediatamente giocato a conquistare il dominio dei poteri stabili in Italia: Arma dei Carabinieri, Alta amministrazione pubblica, segreti finanziari e sistema bancario. Chi sin dai primi mandati parlamentari si applica a queste campagne di potere invisibili, in Italia può realmente dire di fare politica.
La Giustizia di piazza: da Solinas a Robespierre
Quando si comincia a governare?
La Sardegna non è in crisi: è immobile. È una Sardegna fatta di sale dalle chiacchiere, dalla politica come propaganda e non come impegno. La struttura dello Stato, la fisionomia dei diritti e dei doveri, in Italia fa acqua da tutte le parti. In Sardegna, quella stessa struttura è considerata la terra promessa dove la Sardegna dovrebbe anelare il suo approdo.
Nel frattempo la Giunta vara il ‘Programma del Dopo’.
Il Papa ha scritto che i pastori di anime devono puzzare dell’odore delle pecore; i politici devono profumare di lotta, non di cuccia.
Buio nei gabinetti regionali
L’Italia è un Paese pericoloso
Mentre il ministro Bonafede annunciava trionfante la politica delle manette agli evasori, l’ex Procuratore della Repubblica di Roma pronunciava, in un aula della Luiss, queste drammatiche parole:
“Il problema è che in una società spaccata come la nostra, ormai frammentata da più punti di vista, per una serie di ragioni, la cronaca giudiziaria è un mezzo di lotta politica.
Perché siamo uomini radicali
Marco Pannella: «Noi siamo diventati radicali perché ritenevamo di avere delle insuperabili solitudini e diversità rispetto alla gente, e quindi una sete alternativa profonda, più dura, più “radicale” di altri… Noi non “facciamo i politici”, i deputati, i leader… lottiamo, per quel che dobbiamo e per quel che crediamo. E questa è la differenza che…
Politica di posizione o di contenuto? La Sardegna scimmia dell’Italia
L’attuale situazione politica sarda è simmetrica a quella italiana: l’opposizione non riesce a rappresentare una visione alternativa a quella del governo Solinas. Solinas, dal canto suo, non fa niente (a parte un passo avanti e tre indietro sul Mater Olbia), applica l’antico adagio, attribuito dagli storici a Mario Floris (ma non ho alcuna prova che sia così) secondo il quale per durare non bisogna fare nulla
Sardegna e Catalogna, Giustizia e Verità. In mezzo, l’Italia e la sua ferocia
Chi ha pratica dei tribunali, sa che, molto spesso, un magistrato, presa la decisione e pronunciata la sentenza, incarica un suo più giovane collega di « ragionarla », ossia di apporre una parvenza di ragionamento a ciò che, effettivamente, non è stato prodotto di logica ed è semplice voluntas di un dato provvedimento
Depistaggio omicidio Borsellino: una vergogna di Stato con tante toghe in mezzo
“Mi ordinarono di staccare la registrazione di Vincenzo Scarantino perché il collaboratore doveva parlare con i magistrati”
“Di Ganci mi disse di staccare l’intercettazione perché Scarantino doveva parlare con i pm” .
“Di Ganci mi disse poi di riavviare l’intercettazione dopo che Scarantino aveva finito di parlare con i magistrati”.