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L’incapacità della sinistra europea di capire il nuovo potere

Posted on 14 Dicembre 201914 Dicembre 2019 By Paolo Maninchedda 1 commento su L’incapacità della sinistra europea di capire il nuovo potere

Era scontato che vincesse Johnson. Il problema è che in Italia tutto il mondo progressista lo ha rappresentato come uno scemo, mentre scemo non è. Come pure Trump non è né scemo né cretino. Si rimane delusi della realtà che smentisce i propri pregiudizi? Bisognerebbe chiedersi perché si preferisce odiare piuttosto che capire e combattere.

Il problema è che non si può combattere la nuova Destra senza capirla e senza capire che la Destra ha capito prima della Sinistra il nuovo potere.

Johnson è l’undicesimo primo Ministro inglese del dopoguerra che ha studiato a Oxford.

Nelle università inglesi si studia il potere, si studia per il potere.

Lo si sa in Italia? Leggete questo articolo. È vecchio, ma è utile.

In Italia si va all’università per trovare lavoro, non per capire (e si vede, le piazze si riempiono e le teste si svuotano).

In Inghilterra e negli Stati Uniti si studia come governare gli altri, come manipolarli, come confrontarsi nei dibattiti in modo da reggere le parole altrui e imporre le proprie. Nelle università delle classi dirigenti inglesi e americane si studia la ferocia lecita, come sopraffare gli altri senza violare le leggi e come governare.

La Sinistra italiana non sa neanche che cosa sia questo mondo feroce, ipercompetitivo, duro, imperiale, e quando comincia a frequentarlo, lo imita anziché contrastarlo.

Qualche notizia alla Sinistra. Non ci sono più operai, perché le produzioni sono realizzate da macchine che si parlano tra loro.

Non ci sono più partiti, perché ogni uomo cerca una identificazione non una relazione.

Comanda chi governa le reti, la finanza, le materie prime e gli eserciti.

Le masse, che prima erano il grande rifugio della Sinistra contrapposte alle oligarchie della ricchezza e del potere, oggi sono aggregati informi di consumatori, serbatoi elettorali dei leader delle Destre, capaci di feroci quanto inutili ribellioni, ma non tenute insieme da un reale comune sentire.

Il ‘privato‘ delle persone non esiste più, tutti siamo spiati, guardati, riconosciuti, schedati. Questo per molta Sinistra è rassicurante, per me è aberrante, violento, legittimante una reazione dura, per quanto non violenta.

La differenza tra i ricchi e i poveri nel prossimo futuro sarà evidente in questo: i primi saranno rinforzati geneticamente e emancipati dalle reti, cioè collocati in modo da dominarle senza esserne controllati; i secondi resteranno più esposti all’invecchiamento biologico e saranno manipolati dalla rete.

L’educazione è un’opzione, non più una responsabilità. Avere corroso ogni valore ha portato alla più feroce sottomissione di massa all’individualismo consumista mai visto nella storia.

L’istruzione senza educazione è un arma, non un diritto o un’emancipazione.

Dinanzi a tutto questo il problema della sinistra dovrebbe essere come salvare la libertà individuale, come salvare e difendere la creatività, come tutelare i diritti, come difendere chi non si subordina agli apparati, come difendere la grandezza dello spirito umano che non è banalmente la mente che emerge dal cervello.

Invece la Sinistra italiana taccia tutti di evasione fiscale e di corruzione, chiama a raccolta su temi astratti o su specifiche battaglie che nessuno capisce, tende ad identificarsi con gli apparati che tutti odiano, crede ancora in queste architetture autoritarie che sono gli stati unitari nazionali nati nell’Ottocento. Siamo alla preistoria. E vince il darwinismo di Johnson, a tavolino.

Europa, Politica Tags:Boris Johnson, Destra, educazione, Elezioni, Europa, istruzione, libertà, masse, Oxford, partiti, piazze, privacy, privato, Sinistra, Università

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Comment (1) on “L’incapacità della sinistra europea di capire il nuovo potere”

  1. Aldo Sessini ha detto:
    14 Dicembre 2019 alle 11:01

    Analisi impeccabile, logica e puntuale come sempre.
    Sintesi? La Scozia ha ulteriori motivi per chiedere l’indipendenza e, conseguentemente, restare in Europa; in questa Europa che, per sopravvivere deve abbandonare la politica centralista e statalista e assecondare, di più, sostenere la richiesta di autodeterminazione che proviene da popoli, etnie con riconosciute peculiarità storiche e culturali, come e soprattutto la Sardegna, la Corsica, la Catalogna, i Paesi Baschi (anche in Germania con i bavaresi del Bayernpartei) ed altre realtà del cosiddetto “vecchio continente”.
    La sinistra si è dimenticata degli operai (e non solo)? È diventata sinistra di governo, statalista: “taccia tutti di evasione fiscale e di corruzione, chiama a raccolta su temi astratti o su specifiche battaglie che nessuno capisce, tende ad identificarsi con gli apparati che tutti odiano, crede ancora in queste architetture autoritarie che sono gli stati unitari nazionali nati nell’Ottocento”?
    Questo è uno dei motivi per cui le masse, con il voto democratico, chiedono di cambiare rotta politica.

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