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Che cosa ho detto ieri

Posted on 7 Aprile 20147 Aprile 2014 By Paolo Maninchedda 2 commenti su Che cosa ho detto ieri

alberoIeri non sapevo di parlare anche di fronte alla stampa. Mi ci dovrò abituare.
Alcune frasi pubblicate non sono esatte.
Ho detto che a fronte di 3,4 miliardi di euro per la sanità, il Patto di stabilità ammonta a 2,176 miliardi per tutte le altre spese, con 300 mln in meno rispetto alla soglia delle cosiddette spese fisse della Regione.
Ho detto che si è registrato anche un minor flusso sulle entrate complessive dovuto al diminuire del Pil.
Ho detto che a fronte di 153 mln di euro necessari per pagare la mobilità 2013, noi ne abbiamo anticipato 53 mln a partire da questo mese, per cui sono mancati all’appello nelle tasche dei sardi 100 mln di euro.
Ho detto che siamo bloccati dall’esercito del no, da quell’esercito di insoddisfatti-comodi-permanentemente-incazzati che dicono di no a tutto, a prescindere.
Ho detto che dobbiamo fare in fretta la nostra rivista, Lo Stato sardo, e pubblicare i nostri documenti strategici.
Ho detto che le manovre di taluni per bloccare i concorsi legittimamente in corso nelle Asl sono una porcheria. D’altra parte, sono evidentemente una grande porcheria i concorsi banditi in tutta fretta da qualche direttore generale, senza la firma dei Direttori amministrativi e sanitari, come se i concorsi fossero una sua prerogativa personale. I concorsi non sono legati alle elezioni. Chi li vuole legare alle elezioni faccia pure e noi andremo in Procura (ci siamo già andati e non abbiamo paura di farlo).

Politica Tags:Maninchedda, Partito dei Sardi, Regione, Sardegna

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Comments (2) on “Che cosa ho detto ieri”

  1. Antonello ha detto:
    10 Aprile 2014 alle 15:27

    Talvolta i concorsi legittimamente in corso, pur non avendo vizi formali, spesso non odorano di ciclamino: accelerazioni improvvise, avvicendamenti sospetti, manovre incomprensibili ai più, danno un alone agli stessi più che di “giallo”, di Marrone ….
    Stoppare i concorsi, per verificarne tutte le procedure, avrebbe dato la possibilità di giocarsi alla pari il posto in concorso, anche a chi “non” conosce nessuno e non gode di “”aiutini””.
    I probabili vincitori, non per meriti, ne per titoli, avranno modo di ringraziare i paladini inconsapevoli che scenderanno in campo a perorare la loro causa.
    Saluti.

    Antonello

  2. Cosimo ha detto:
    8 Aprile 2014 alle 16:32

    Come già scritto in un precedente commento. “fango e Libano” doveroso,utile e giusto rimettere a posto le parole oltre che i numeri. Non fosse altro… c’è sempre qualcuno che sembra non aspetti altro che l’errorino anche formale, per screditare gli altri. Mai propongono…il loro sport preferito è il non fare nulla, o al massimo, si muovono così come si muove uno che guarda le Olimpiadi dal divano. Invece dall’alba al tramonto…ci sono persone che si impegnano, che si applicano si sforzano comunque nella ricerca sopratutto di soluzioni.
    Ottimo tassello da aggiungere allo scacchiere per la nostra crescita è l’idea Rivista- Lo Stato Sardo- bellissimo.
    Per quanto riguarda i concorsi, i primi, mi fanno venire in mente le minacce di ritorsione che si dispensavano ai nemici d’infanzia del tipo:quando passi nel mio vicinato te la faccio pagare, vedrai, cosa sono capace di fare!!!!
    Per quanto riguarda la seconda porcheria, non sono al corrente delle prassi per bandire un concorso normale…ma se questi così non fosse, giusto incalzare. E comunque sono convinto che la parola Procura, farà il suo effetto deterrente, così come uno che vede la telecamera puntata, potrebbe essere non vera…. ma non si fida!!!

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