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Dove vota chi ha una coscienza?

Posted on 28 Dicembre 201728 Dicembre 2017 By Paolo Maninchedda

Diceva il dottor Schweitzer che la coscienza tranquilla è un’invenzione del diavolo.
Noi non abbiamo la coscienza tranquilla in vista delle prossime elezioni politiche italiane.
Ci pare che la Sardegna, i suoi diritti, i suoi bisogni e le sue attese siano assolutamente messi in un angolo.
Ci sembra che ci competa il dovere di offrire un luogo dove votare a chi non si rassegna ad essere obbligato a votare per confermare uno stato delle cose già definito, e cioè una sorta di triumvirato tripartitico che dirà che cosa vuole fare solo dopo le elezioni, non prima, come vorrebbero la legge e la ragione.
Noi vorremmo che le elezioni fossero il luogo dell’inatteso.
Noi pensiamo che ci sia tanta gente che non vuole votare una politica che ormai non riesce a proporre programmi e cultura di governo, cioè soluzioni, giustizia e libertà; propone invece invettive personali contrapposte, per cui si svilisce l’avversario sperando di rimanere da solo a raccogliere il consenso dell’elettore. Invece sempre più accade che l’elettore, investito da un profluvio di attacchi personali incrociati, decida di vivere fino in fondo il disgusto e non vada a votare.
Serve un luogo dove votare idee nuove. Serve un luogo dove la nostra diversità di indipendentisti di governo, cioè capaci di leggere la realtà e di proporre soluzioni che migliorino i diritti, la ricchezza e la civiltà dei sardi, possa vedersi e proporsi come alternativa alla scelta tradizionale tra conservazione e rabbia.
Abbiamo una coscienza in subbuglio perché sentiamo il dovere  di essere coscienza di una Nazione.

*****

È in questo clima che va compreso il mio comunicato di ieri sul fatto che i Sardi debbano eleggere Sardi.
Ecco il testo:

I SARDI ELEGGANO SARDI
In merito alle ripetute notizie di stampa sulla possibilità di candidatura in Sardegna di autorevoli rappresentanti politici italiani ma non sardi, secondo una vecchia consuetudine che non ha mai prodotto buoni risultati, ho l’obbligo di manifestare che per il Partito dei Sardi, i Sardi devono poter eleggere Sardi. È una posizione politica molto chiara e serena che è doveroso esplicitare in queste ore di confronto politico.

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