Skip to content
  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Cookie policy
  • Login
Sardegna e Libertà

Sardegna e Libertà

  • Home
  • Politica
  • Economia
  • Cultura
  • Lavoro e impresa
  • Cronaca
  • Salute
  • Ambiente
  • Stato sardo
  • Toggle search form

Sempre condannati in primo grado

Posted on 12 Ottobre 202312 Febbraio 2024 By Paolo Maninchedda 4 commenti su Sempre condannati in primo grado

Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, condannato in primo grado a 13 anni e due mesi, è stato assolto in appello dalle accuse di associazione a delinquere, peculato e abuso di ufficio, e condannato quindi (perché non poteva andare tutto liscio) a 1 anno e sei mesi di reclusione con pena sospesa per il reato di falso, relativo a una delibera del 2017 (cosa dovrebbe fare, allora, la Procura di Cagliari per i cosiddetti errori materiali, che errori materiali non sono, del famoso Collegato dell’Amministrazione Solinas? È una legislatura che il Consiglio regionale approva leggi fatte con i piedi che i dirigenti cercano di correggere in sede id pubblicazione senza riportarle in Aula. In teoria, le leggi emendate sono un “falso”, nel senso che non rappresentano i testi realmente approvati).

Ormai chi si occupa di giustizia lo sa: in primo grado vince l’accusa, qualunque accusa.
Non riesco a rassegnarmi a questa barbarie.
In primo grado si può procedere con la precisione della tonnellata e non del grammo, si possono sbagliare le date, non sapere neanche quando si sono svolti gli eventi di contesto, vedere testimoni di accusa ritrattare senza che siano trasmessi gli atti alla Procura per indagare per falsa testimonianza, scoprire manipolazioni evidenti della Polizia giudiziaria e proseguire come se niente fosse.
Un noto avvocato è arrivato anche a conclusioni radicali: in primo grado il sudore è sprecato, bisogna subire.
Il peggio è il primo grado differenziato, che si appoggia sull’assenza di edizioni sinottiche delle sentenze. È capitato che reati uguali, perseguiti in processi distinti, con stesso procuratore a sostenere l’accusa, abbiano visto la stessa prova non essere ammessa in un caso ed essere decisiva in un altro. La fortuna di alcuni procuratori e di alcuni giudici è la mancanza di studi accurati, di vere e proprie edizioni degli atti processuali. Se li si facesse, ci si stupirebbe delle semplificazioni, delle assenze di giustificazioni, delle scorciatoie logiche, delle omissioni. Ci si stupirebbe del fatto che anche i giudici giudicano di una persona dai primi 7 secondi del loro primo incontro: il pregiudizio etico e estetico è il più grande avversario degli imputati. Ogni volta che mi chiedono di leggere atti, mi dispero per l’evidente ingiustizia, per l’ostentato pressapochismo, per l’imprecisione di sistema, per la sufficienza e il pregiudizio con cui più di un processo viene condotto. Pochissimi sono i processi nei quali si vede una conduzione prudente, accertativa, minuziosa, priva di pregiudizi, preoccupata della ricostruzione in fatto e in diritto degli eventi. Quando li si trova, si respira.

Mimmo Lucano è stato fatto a spezzatino da chi ha condotto le indagini, da chi ha divulgato le notizie, da chi lo ha giudicato nel 2021. Ovviamente la sua storia di amministratore è stata infangata con illazioni sessuali, le quali, insieme alle parolacce nelle intercettazioni (che rimangono sempre nelle trascrizioni anche quando non hanno alcun rilievo, perché servono a connotare negativamente l’imputato), sono sempre utili a fiaccare l’imputato, a metterlo a nudo e sbugiardarlo, a sottrargli il sostegno della famiglia. Come non ricordare il povero sacerdote accusato di sfruttamento della prostituzione e di violenza sessuale, con una perizia affidata a un signore che non era neanche medico e che dopo il giudizio se l’è data a gambe?
Quando la magistratura farà pulizia dell’arroganza e dell’ignoranza? Quando comincerà a chiedere conto alla Polizia Giudiziaria che sbaglia, a quella Polizia Giudiziaria che magari si è impegnata per anni a cercare fagiolini e, non avendoli trovati ma essendosi imbattuta in un asparago, riprende tutti gli atti per valorizzare l’asparago baghiano? Quando i custodi sapranno vigilare su se stessi?

Giustizia, Magistratura, Vetrina

Navigazione articoli

Previous Post: Perché Sgarbi sì e i Sardi no?
Next Post: Ignobili sondaggi

Comments (4) on “Sempre condannati in primo grado”

  1. Roberto ha detto:
    15 Ottobre 2023 alle 16:33

    Se anche in appello il procuratore generale ha chiesto, sostanzialmente, la conferma e la sentenza non lo ha soddisfatto ci sarà il terzo grado, la Cassazione; aspettiamo e , solo dopo, i commenti avranno senso. Certo che la stessa condotta, visto da magistrati diversi, poco importa se pubblici ministeri o giudici, produca risultati quasi antitetici, certifica la non buona salute del servizio giustizia. Che dire? Ognuno di noi quando ha due referti medici che attestino una causa cancerogena della insistente dissenteria o la prescrizione di abbondanti spremute di limone, in persona, se sopravvive, o gli eredi se crepa, chiederanno risarcimento del danno.

  2. Franco ha detto:
    12 Ottobre 2023 alle 21:02

    Drammatico e lacerante.
    Nessun rimedio possibile.

  3. Pie' ha detto:
    12 Ottobre 2023 alle 08:45

    Mimmo Lucano fa un paio con Bibbiano….la meloni ha costruito il consenso su alcuni di questi polveroni mediatici…..e meno male che la magistratura è di sinistra!

  4. pecora nera ha detto:
    12 Ottobre 2023 alle 07:42

    Chentza ofèndhere si podet nàrrere a boghe arta: Che casino!
    Ma custas cosas las faghent sos casinistas, sos pressapochistas, o est totu “produttività, efficienza”?
    O deficienza?

Comments are closed.

Cagliari, 27-30 aprile 2025

Racconta una storia sarda

Racconta una storia sarda

Vent’anni di Sardegna e Libertà, Nuoro, 21 luglio, ore 18:30

Racconta una storia sarda

Ultimi commenti

  • Tatanu su Il buco nero della magistratura cagliaritana
  • Antonio su Il buco nero della magistratura cagliaritana
  • Tomaso Cocco su Abbattuto il soldato Fercia
  • Francesco su Il buco nero della magistratura cagliaritana
  • Arminio su Il buco nero della magistratura cagliaritana
  • Mario Pudhu su Il buco nero della magistratura cagliaritana
  • Paolo Maninchedda su Il buco nero della magistratura cagliaritana
  • angelo su Il buco nero della magistratura cagliaritana
  • Marco Casu su Il buco nero della magistratura cagliaritana
  • Silvana su Il buco nero della magistratura cagliaritana
  • Bruno su Il buco nero della magistratura cagliaritana
  • Arturo su Il buco nero della magistratura cagliaritana
  • Maurizio Muscas su Caso Becciu: il documento Parolin
  • Mike su Caso Becciu: il documento Parolin
  • Marco Casu su Caso Becciu: il documento Parolin

Nuove province per nuovi disoccupati eccellenti

Nuove province per nuovi disoccupati

Sardegna e Libertà si ispira culturalmente ai valori di libertà, giustizia, sostenibilità, solidarietà e non violenza, così come essi sono maturati nella migliore tradizione politica europea.

Sardegna e Libertà – Quotidiano indipendente di informazione online

Registrato il 7 novembre 2011 presso il Tribunale di Cagliari. Num. R.G. 2320/2011 – Num. Reg Stampa 8
Direttore responsabile Paolo Maninchedda

Copyright © 2022 || Sardegna e Libertà ||

Powered by PressBook Blog WordPress theme