Skip to content
  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Cookie policy
  • Login
Sardegna e Libertà

Sardegna e Libertà

  • Home
  • Politica
  • Economia
  • Cultura
  • Lavoro e impresa
  • Cronaca
  • Salute
  • Ambiente
  • Stato sardo
  • Toggle search form

Sardegna: sanità a pezzi. Incombe la persecuzione contro Fercia

Posted on 1 Maggio 20251 Maggio 2025 By Paolo Maninchedda 10 commenti su Sardegna: sanità a pezzi. Incombe la persecuzione contro Fercia

Questo l’atto proposto e approvato dal Consiglio dei Ministri con il quale il Governo ha impugnato la riforma sanitaria della Sardegna.
Chiunque può leggerlo e dunque sono esentato dal doverlo commentare nel dettaglio.
In sostanza i rilievi sono due: lo spoils system applicato ai Direttori sanitari e amministrativi delle Asl e le circostanze nelle quali è possibile nominare legittimamente i commissari delle Asl. Su entrambi gli argomenti la legge sarda va in contrasto, secondo il Governo, con le previsioni della Costituzione e con la giurisprudenza della Corte Costituzionale.
La Todde parla di impugnazione ingiusta, fondata su due pareri del capo dell’Ufficio legislativo del Ministero che la presidente giudica in contrasto tra loro. In realtà, anche questa affermazione è una tipica manipolazione dei Cinquetasche. Non vi sono due pareri del capo dell’Ufficio legislativo ministeriale, bensì la lettera con la quale il ministero ha avvertito, come fa sempre, la Regione della propria posizione chiedendo di controdedurre, e poi la proposta al Consiglio dei Ministri di impugnazione della legge.

A riprova che non si tratta di un’impugnazione politica sta il comunicato del Pd con il quale il principale partito della coalizione aveva preso le distanze, nei giorni scorsi, dalle nomine dei commissari delle Asl: «Secondo il Partito Democratico, l’istruttoria che ha portato al commissariamento delle Aziende sanitarie risulta imperfetta sotto il profilo giuridico, tecnico e politico, e rischia di costituire un rallentamento e un ostacolo all’attuazione della l.r. 8/2025». Se anche il principale alleato politico parla di vizi formali, c’è poco da gridare al complotto. Personalmente, data l’assoluta certezza delle cause di lavoro che verranno avviate dai manager revocati, preparerei scorte finanziarie e starei molto attento a saper rispondere ai chiarimenti che inevitabilmente saranno richiesti dalla Corte dei Conti, perché una cosa è certa: era ben chiaro a tutti che la legge sarda aveva e ha profili di illegittimità, per cui nessuno potrà appellarsi ad un atteggiamento colposo.
Il problema era e resta l’incapacità di governo dei Cinquestelle: moratoria eolico? Fallita; Aree idonee? Fallite; Finanziaria? Varata a metà anno per volontà del Presidente; Siccità? Fallita; Pagamenti in agricoltura? Falliti; Continuità territoriale aerea? Fallita.
Sono incapaci e prepotenti, ossessionati dalla guerra al Pd, perché il loro vero alleato naturale è la Lega. Il Pd, dal canto suo, sembra essersi emancipato dalla sua perversione bondage.

Nelle more di questo disastro, domani il Collegio di Garanzia elettorale, nella sua nuova composizione, revocherà l’incarico all’avv. Fercia, il quale combatterà da par suo. La sua sarà una “revoca parlante”, perché rivelerà ulteriormente come la Todde si difenda dal processo e non nel processo, facendo allungare un cono d’ombra di credibilità su altissime istituzioni giudiziarie. Non vi è, infatti, alcuna urgenza per questa revoca, se non quella di chi vuole togliere dal processo una voce ritenuta scomoda. Questo sì che è un complotto di palazzo e spero vivamente che il Ministero della Giustizia mandi qualcuno a verificare la legittimità di queste attività.

Politica, Sanità, Vetrina

Navigazione articoli

Previous Post: Un conclave fondato sulla menzogna
Next Post: Sanità: i benefit dei commissari

Comments (10) on “Sardegna: sanità a pezzi. Incombe la persecuzione contro Fercia”

  1. Roberto ha detto:
    1 Maggio 2025 alle 22:13

    Mi pare che noi sardi ci siamo rassegnati a farci prendere in giro da questa giunta regionale che non fa altro che promulgare leggi che essa stessa sa bene che verranno impugnate dal governo, esponendo la nostra terra a rischi gravissimi. Penso che chi lo può fare (sindacati, associazioni culturali) dovrebbero riportare in piazza la gente per una grande manifestazione di protesta ovviamente senza incitare alla rivolta sociale come direbbe il segretario della CGIL

  2. rosy beretta ha detto:
    1 Maggio 2025 alle 19:32

    una domanda nasce spontanea: non essendoci la pubblicazione sul BURAS è lecito procedere con la stipula dei contratti dei commissari?

  3. Antonio ha detto:
    1 Maggio 2025 alle 14:55

    Prof La Presidente Todde aveva nominato il Dottor Lo Russo perchè esperto in impugnazioni delle Leggi in particolare quelle di Solinas poi il dottor Lo Russo dopo 4-5 mesi se ne è andato non si sa il perchè, quando la Presidente Todde impugnava le leggi di Solinas era nel Giusto ??, oggi sull’unione il Presidente Comandini dichiara candidamente che loro la legge non la volevano Votare e non capisco perchè l’hanno votata se sapevano che era impugnabile e non faceva gli interessi del popolo Sardo

  4. Silvana ha detto:
    1 Maggio 2025 alle 14:50

    A proposito di finanziaria, segnalo che ad oggi, primo maggio, non è ancora stata pubblicata sul Buras. Ipotizzo che, essendo stata approvata con tutta fretta, i poveri funzionari del Consiglio stiano facendo miracoli per mettere a posto tabelle ed allegati. Mi chiedo, ma in assenza di pubblicazione, da domani la spesa regionale sarà completamente paralizzata?

  5. Haidèe ha detto:
    1 Maggio 2025 alle 13:35

    La struttura cerebrale dei cinquestelle è inadatta al governo ma loro non lo sanno e governano lo stesso (purtroppo per noi…).

  6. Aequitas ha detto:
    1 Maggio 2025 alle 12:12

    L’articolo di Maninchedda è, come sempre, puntuale nel metodo e chirurgico nel merito. La questione dell’impugnazione della riforma sanitaria da parte del Governo nazionale è infatti talmente lineare da non richiedere neppure un’esegesi raffinata: è bastato leggere il testo dell’atto per comprendere che il problema non è “Roma ladrona”, ma Cagliari dilettante. Purtroppo. E non è un caso se persino il Partito Democratico, che ormai recita la parte dell’alleato afflitto dalla sindrome di Stoccolma, ha preso le distanze da quelle nomine con un comunicato che, tradotto dal burocratese, suona come un “non vogliamo avere niente a che fare con questo disastro”.

    Il tentativo della Todde di ribaltare la realtà, accusando di complotto un intero apparato istituzionale, è l’ennesimo esempio di quella retorica grillina fatta di vittimismo, approssimazione e un’ignoranza delle regole che non è più solo preoccupante, ma potenzialmente dannosa. Anche perché, se davvero qualcuno complotta contro la Todde, lo fa probabilmente nel suo stesso entourage, talmente inetto da riuscire a trasformare ogni iniziativa in un boomerang.

    Riprendo l’elenco ricordato da Maninchedda dell’attività fallimentare della Todde: moratoria sull’eolico? Un’operazione confusa e fallimentare che ha mandato all’aria mesi di programmazione.
    Aree idonee? Nessuna visione, nessuna coerenza, solo incertezza normativa.
    Finanziaria? Presentata con colpevole ritardo, costringendo l’Isola a quattro mesi di esercizio provvisorio – una zavorra per un tessuto economico già asfittico.
    Siccità? Una gestione incolore, inefficace, da “chiudere le dighe e sperare nella pioggia”.
    Pagamenti in agricoltura? Falliti, ritardi strutturali che mettono in ginocchio interi comparti.
    Continuità territoriale aerea? Non pervenuta. Ma forse è meglio così: sarebbe bastato un altro pasticcio.

    Eppure, nonostante tutto, il vero capolavoro di questa Armata Brancaleone del potere è stato quello di far apparire il PD – da anni protagonista di ambiguità e miopie – come il partito più razionale della coalizione. Paradossalmente, il PD ha assunto i toni del garante istituzionale, mentre i “grillidioti” si dimostrano incapaci persino di rendicontare due spese elettorali in croce.

    Ed è proprio qui che il paradosso raggiunge il suo apice: la decadenza della Todde per le anomalie nella rendicontazione elettorale, più che una condanna, sarebbe un regalo. Una via d’uscita onorevole da un’avventura governativa disastrosa, che sta affossando la Sardegna e umiliando la sua autonomia. In fondo, la revoca parlante di Fercia è solo l’ennesimo atto di un dramma istituzionale che mostra la Todde non solo come inadatta al governo, ma come un corpo estraneo alle regole del gioco democratico.

    Forse davvero sarebbe meglio per tutti – compresa lei – che la parabola si interrompesse qui. Prima che le macerie diventino irreparabili.

  7. Augusto ha detto:
    1 Maggio 2025 alle 09:27

    Tutto previsto. Arriva la manager con le palle, dicevano.

  8. Marco Casu ha detto:
    1 Maggio 2025 alle 09:21

    Penso con sincera apprensione a Nuoro. Povera Citta, non merita altri possibili cinque anni di assenza Politica.
    Nuoro, cosi, nella BOLLA campo largo assume la triste condizione di parente povero, perche’ a Sassari i Contiani non potranno mai toccare palla, a Cagliari nemmeno di striscio; ecco rimane Nuoro.

  9. Cassandra Casagrande ha detto:
    1 Maggio 2025 alle 09:10

    “… Sono incapaci e prepotenti, ossessionati dalla guerra al Pd, perché il loro vero alleato naturale è la Lega. Il Pd, dal canto suo, sembra essersi emancipato dalla sua perversione bondage…”
    Intanto a Nuoro le mancette sono arrivate in piena campagna elettorale, anche nella mia città il PD, nonostante nomi candidabili al suo interno, ha optato per Fenu, M5S che, occorre ricordare, votò favorevolmente i decreti sicurezza, era l’epoca del Conte 1, governo giallo-verde, era l’epoca di “parlateci di Bibbiano”, consapevole di essere noiosa, non rinuncio mai all’ esercizio della memoria

  10. Arminio ha detto:
    1 Maggio 2025 alle 08:44

    Le leggi truffa sull’eolico, made by Todde, sono state concepite per dare il fianco a risarcimenti milionari; quelli (dell’eolico) non aspettavano altro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cagliari, 27-30 aprile 2025

Racconta una storia sarda

Racconta una storia sarda

Vent’anni di Sardegna e Libertà, Nuoro, 21 luglio, ore 18:30

Racconta una storia sarda

Ultimi commenti

  • Stefano Locci su Bersani: non confondiamo il burro con la ferrovia
  • Francesco Porcu su Bersani: non confondiamo il burro con la ferrovia
  • Api su Bersani: non confondiamo il burro con la ferrovia
  • Ariovisto su Bersani: non confondiamo il burro con la ferrovia
  • Simone su Bersani: non confondiamo il burro con la ferrovia
  • Francesco su Bersani: non confondiamo il burro con la ferrovia
  • Renato Orrù su Bersani: non confondiamo il burro con la ferrovia
  • Paolo Maninchedda su Bersani: non confondiamo il burro con la ferrovia
  • Carlo su Bersani: non confondiamo il burro con la ferrovia
  • Simone su Bersani: non confondiamo il burro con la ferrovia
  • Gioele su Bersani: non confondiamo il burro con la ferrovia
  • Tatanu su Alessandra come Alfredo
  • Antonio su Massoneria + Solinas = Cinquetasche
  • FRANCESCO SPANO su Massoneria + Solinas = Cinquetasche
  • Marco Casu su Massoneria + Solinas = Cinquetasche

Nuove province per nuovi disoccupati eccellenti

Nuove province per nuovi disoccupati

Sardegna e Libertà si ispira culturalmente ai valori di libertà, giustizia, sostenibilità, solidarietà e non violenza, così come essi sono maturati nella migliore tradizione politica europea.

Sardegna e Libertà – Quotidiano indipendente di informazione online

Registrato il 7 novembre 2011 presso il Tribunale di Cagliari. Num. R.G. 2320/2011 – Num. Reg Stampa 8
Direttore responsabile Paolo Maninchedda

Copyright © 2022 || Sardegna e Libertà ||

Powered by PressBook Blog WordPress theme