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Per ora vincono gli ipocriti

Posted on 14 Ottobre 201914 Ottobre 2019 By Paolo Maninchedda 1 commento su Per ora vincono gli ipocriti

In Siria è in corso una strage etnica autorizzata dall’Occidente, quella voluta da Trump (che ora dice all’Unione Europea di farsi carico dei profughi) e rispetto alla quale l’UE sta ancora decidendo se sospendere l’invio di armi alla Turchia, alleato Nato, o se chiedere e attuare l’embargo degli stecchini da denti come forte misura ritorsiva.

Nel frattempo è stata uccisa Hevrin Khalaf, segretaria del partito Futuro Siriano: l’hanno fermata per strada, fatta scendere dall’auto e fucilata sul posto. Una delle tante esecuzioni sommarie con cui Erdogan sta costellando la sua trionfale avanzata.

In Italia, la Corte dei Conti ha già detto al governo che manca la copertura dei sette miliardi di euro che la finanziaria in itinere immagina di ricavare dalla lotta all’evasione fiscale, e il governo della bontà e della manette distribuite a giumelle ha risposto che occorre controllare di più i cittadini, come dire che per colpire i cattivi (gli evasori) bisogna mettere sotto pressione i buoni (i contribuenti). Oggi, persino il Corriere della Sera, e finalmente, comincia a far notare che si è controllati in ogni cosa che si fa e che la propria libertà è sempre una libertà vigilata.

Nel frattempo, in Sardegna, mentre il turismo cambia pelle e nessuno se ne accorge, i trasporti fanno acqua da tutte le parti e tutti fanno finta di niente, l’agricoltura è bloccata da una politica del controllo e del dominio nata nella nuova Giunta ma con consiglieri giuridici di antica e rossissima tradizione, mentre il premier Conte viene a promettere i soldi già dati dagli altri governi e nessuno se ne avvede, mentre gli errori giudiziari si accumulano come i cadaveri con la testa mozzata si accumulavano sui carretti dei becchini durante il Terrore della Rivoluzione francese, mentre c’è chi viene arrestato perché sospettato di aver nascosto qualcosa e invece chi nasconde tutto e viola le leggi della trasparenza viene omaggiato, mentre accade tutto questo c’è sempre chi dice che va tutto bene, perché dirlo anestetizza le coscienze e devitalizza il coraggio. È l’ipocrisia di classe, elevata al rango farmacologico di ansiolitico: ci si placa rassicurandosi che la vita può continuare normalmente, in modo da non guardare in faccia il volto verminoso della peggiore ipocrisia.

Diritti, Politica Tags:conti pubblici, Europa, giustizia, Hevrin Khalaf, ipocrisia, Siria, trasparenza, trasporti, turismo

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Comment (1) on “Per ora vincono gli ipocriti”

  1. Mario Pudhu ha detto:
    14 Ottobre 2019 alle 07:55

    In tempus de ‘paghe’ bombas, míssiles, carros armados serbint a sos terroristas de guvernu pro fàghere zogare sas criaduras de s’asilo a fare la pace, e duncas fortza a produire e bèndhere armamentos ca est “lavoro”, “occupazione”, “crescita”, “benessere”, “pil”.
    Como, però, pro nàrrere, “Alt!”: su terrorista Erdogan los impreat pro masellare sos Curdos e libberare àteros terroristas de semenare ifatu de su logu. Beh, gai nono: si est pro zogare sas criaduras… tutto molto bene, za li bendhent totu su chi cheret, ma gai nono, ca frabbicantes e bendhidores de armamentos faghent totu “per la pace”!
    In Sardigna podimus istare trancuillos e “con l’anima in pace” fintzas pro su pane de sas criaduras nostras lassare fàghere su chi cherent sos meres de sa RWM e sos addestramentos, isperimentos e zogos de totu sos polígonos militares. Pro no chircare chentu àteras cosighedhas.
    Est sa ‘política’ de «Fatti furbo!», ca est sa finta, s’apariéntzia, sa màscara, sas trassas, s’istentu de Trampasudempus e de Inghiriagrastos, s’ingannu sa ‘meighina’ pro sa cangrena chi zughimus de séculos, e chie istat male si acotzet, ispedientet mancari donzi porcheria, si arranzet, emigret: naves e ariopranos pro fuire de Sardigna za no sunt cosa de “scafisti” (de custos totu su prus bi ndh’at chi si collint deghinas de milliones chi lis daet s’Istadu, pro azudu a sos Sardos).

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