Skip to content
  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Cookie policy
  • Login
Sardegna e Libertà

Sardegna e Libertà

  • Home
  • Politica
  • Economia
  • Cultura
  • Lavoro e impresa
  • Cronaca
  • Salute
  • Ambiente
  • Stato sardo
  • Toggle search form

Lettera aperta al Procuratore della Repubblica di Cagliari (ma vale anche per gli altri) su Abbanoa

Posted on 14 Dicembre 201614 Dicembre 2016 By Paolo Maninchedda 2 commenti su Lettera aperta al Procuratore della Repubblica di Cagliari (ma vale anche per gli altri) su Abbanoa

resistere2di Paolo Maninchedda
Egregio Procuratore,
ieri la società sarda Abbanoa ha subito il decimo attentato in tre anni.
Nessun colpevole.
Non posso sapere se ci sono indagini in corso, ma per il momento, nessun colpevole.
Non solo: nessuno che si chieda: “Perché?”.
Il penultimo attentato è del 30 ottobre, nello stesso palazzo in cui è avvenuto quello di ieri. Coincidenze?
E che dire di un archivio spostato per essere messo in sicurezza e subito dopo dato alle fiamme?
Perché? Perché si distrugge un archivio se non che per distruggere tracce di procedimenti amministrativi?
Signor procuratore, vede, non ha alcuna rilevanza penale, ma io sono stanco di essere lasciato solo.
Sono stato nominato assessore e ho trovato: 1) la società di fronte al tribunale fallimentare; 2) i suoi vertici indagati per reati penali; 3) il 30% degli utenti che non pagavano l’acqua. Oggi la società non è più di fronte al tribunale fallimentare, i vertici della società sono stati giudicati non colpevoli, i sardi morosi cominciano a capire che devono pagare l’acqua.
Non ho cercato colpevoli. Ci siamo messi a lavorare sodo per salvare posti di lavoro, impianti, credibilità, servizi.
Mentre facevamo tutto questo, eravamo circondati da un clima di sospetto incredibile, da stato di polizia. Io stesso, quando parlo di Abbanoa, ho sempre il timore di essere ascoltato e frainteso. Provi Lei a vivere così, con la certezza di far del bene coincidente con la sensazione di essere costantemente sospettato di essere un malfattore.
Non parlo, badi, del naturale clima di sospetto che in Italia circonda ogni attività politica. Lo sappiamo bene che l’Italia è una repubblica fondata sul sospetto e sul rancore.
Non parlo dell’impossibilità ormai acclarata per ogni uomo pubblico di difendersi da diffamazioni varie, sia derivanti dall’incontinenza verbale dei suoi avversari politici, sia da quella dei qualunquisti professionali che tingono del viola dell’invidia e del risentimento anche gli angoli delle strade. Non parlo di questo, anche se l’alta istituzione che Lei rappresenta ha una grande responsabilità rispetto a questo clima di generale discredito in cui annaspiamo, non foss’altro per la tolleranza ridanciana dimostrata verso la volgarità, verso l’insulto, verso la bugia politica, verso l’insinuazione purché indirizzata alle persone che rivestono ruoli pubblici.
Parlo di un clima diabolico che ha fatto scendere l’oblio sulle fasi costitutive di Abbanoa, sulle gestioni fallimentari che hanno preceduto questa, sui lavori fatti con i piedi, sulle assunzioni fatte dalle società fino al giorno prima della nascita di Abbanoa, sui depuratori inaugurati tre volte, sulle anagrafiche ‘sporche’ dei clienti, sui circuiti delle progettazioni, come erano prima e come sono adesso, sui rapporti tra la società e il ceto politico, a tutti i livelli, dai sindaci ai consiglieri regionali e agli assessori.
Viceversa, i riflettori sono stati accesi in modo univoco sulla situazione attuale di Abbanoa, in modo da rappresentarla come una società sporca, una società equivoca, covo di mille misteri, luogo dove dimostrare l’esistenza di ogni nefandezza anche a fronte di ogni trasparenza. Abbanoa è stata per lungo tempo colpevole di tutto a prescindere.
In questo clima noi abbiamo lavorato.
Oggi Abbanoa ha i bilanci in ordine, non quello di un anno, ma la serie dei tre anni. L’anno prossimo uscirà dalla centrale rischi. Non ha licenziato nessuno. Ha più di 150 cantieri aperti. Gli sversamenti e tutte le irregolarità, i fuori norma della potabilizzazione e della depurazione, sono verticalmente diminuiti. Gli impianti ancora hanno bisogno di grandi interventi, ma lentamente le cose stanno cambiando.
Nel frattempo, ecco il bollettino di guerra: 2 archivi documentali incendiati; 3 autospurgo incendiate; 2 autobotti incendiate; 2 sedi operative incendiate; 7 danneggiamenti a mezzi vari; 1000 denunce per scarichi e allacci abusivi cui non risulta alcun seguito.
Mi sembrano fatti gravi, non crede?
Perché non si è visto che Abbanoa è sotto attacco ed è difesa dai suoi dipendenti, dai suoi dirigenti e amministratori? Perché si sono confuse le vittime con i carnefici?
Non so darmi una risposta.
So che in questi due anni io ho avuto un manipolo di persone a starmi vicino nella difesa della società: il Presidente e la Giunta, nessun altro.
So che voi tollerate i maldicenti e sottovalutate il clima che le parole infondate, gravi e pronunciate con leggerezza e irresponsabilità creano intorno a chi svolge funzioni pubbliche. Però in questo modo state ottenendo il grande risultato di dissuadere le persone per bene dall’occuparsi del bene comune. Le persone normali sono portate, in questo clima, a stare lontano dalla vita pubblica per recuperare serenità, libertà e riservatezza.
Non ho niente da chiederle.
Io continuerò a fare il mio dovere, voi continuerete a sospettare della politica e i delinquenti che incendiano e distruggono, protetti dai maldicenti che gettano fango su tutto e su tutti, continueranno a farla franca. Io e Lei contuinueremo a vivere in questo Stato ipocrita e malvagio; io con nessuna soddisfazione e con tanta apprensione, non so Lei.

Informazione, Infrastrutture, Politica

Navigazione articoli

Previous Post: Chi vince? Chi fa legna o chi pianta alberi?
Next Post: Sui social la violenza e la bile al potere

Comments (2) on “Lettera aperta al Procuratore della Repubblica di Cagliari (ma vale anche per gli altri) su Abbanoa”

  1. angelo ha detto:
    14 Dicembre 2016 alle 20:24

    Esprimo il totale consenso al coinvolgimento della Procura della Repubblica nella scelta dei principi etici evidenziati. Una società sarà più giusta se le regole del vivere civile vengono rispettate: perseguire i colpevoli di atti contro gli interessi pubblici e pagare i servizi anche per migliorarli ed anche: pagare tutti per pagare di meno.Forza e coraggio in tanti siamo con te e le tue battaglie civili.

  2. Simone Carrus ha detto:
    14 Dicembre 2016 alle 16:35

    Solidarietà.

Comments are closed.

Sardegna: la musica delle parole, Cagliari, 2 dicembre, h 17:15

Ultimi commenti

  • Margherita su Medicina sarda: non guariremo mai
  • Sardo su Medicina sarda: non guariremo mai
  • Antonietta Usai su Medicina sarda: non guariremo mai
  • angelo su Medicina sarda: non guariremo mai
  • Titiro su Medicina sarda: non guariremo mai
  • Maria Grazia Dongu su Regione Sardegna: primo atto scritto in gechese
  • Rosa su Quelle con la parrucca
  • Iseppo su Regione Sardegna: primo atto scritto in gechese
  • Giulia Assunta Vinci su Regione Sardegna: primo atto scritto in gechese
  • Mario su Regione Sardegna: primo atto scritto in gechese
  • Enrico su Regione Sardegna: primo atto scritto in gechese
  • Alfio su Regione Sardegna: primo atto scritto in gechese
  • Domy su Quelle con la parrucca
  • M. su Quelle con la parrucca
  • Maria su Quelle con la parrucca

Referendum: un nobile ma duro confronto. Video

Elezioni regionali: iniziamo a parlare

Sardegna e Libertà si rinnova e indossa una nuova veste grafica. Più pulita, più semplice, più luminosa, per rendere la lettura più piacevole e coinvolgente.

Ci sono ancora dei particolari da mettere a punto, ma sostanzialmente il nuovo layout è pronto.

Sardegna e Libertà si ispira culturalmente ai valori di libertà, giustizia, sostenibilità, solidarietà e non violenza, così come essi sono maturati nella migliore tradizione politica europea.

Sardegna e Libertà – Quotidiano indipendente di informazione online

Registrato il 7 novembre 2011 presso il Tribunale di Cagliari. Num. R.G. 2320/2011 – Num. Reg Stampa 8
Direttore responsabile Paolo Maninchedda

Copyright © 2022 || Sardegna e Libertà ||

Powered by PressBook Blog WordPress theme