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Scuola: Legambiente boccia

Posted on 8 Gennaio 201422 Febbraio 2022 By CG

Il 14° Rapporto Ecosistema Scuola di Legambiente sulla qualità dell’edilizia e dei servizi scolastici conferma il divario netto tra il Centro-Nord d’Italia con il Mezzogiorno. E la Sardegna che appare dai dati pubblicati resta in fortissimo ritardo, soprattutto in tema di manutenzione e certificazioni varie.

La graduatoria dei capoluoghi di provincia mette quelli isolani (solo cinque hanno inviato dati) in posizioni poco esaltanti:

Oristano  non viene neanche classificato per l’incompletezza della documentazione resa disponibile; Sassari è 84°; Nuoro è 81°; Cagliari è 68°; Olbia è 40°.

Ecco la sintesi regionale:

SARDEGNA

Gli edifici scolastici, per lo più successivi al 1974 (69,1%), nascono prevalentemente come scuole (94%), nessuno è stato costruito secondo criteri antisismici o della bioedilizia. Solo l’1,1% è posto in strutture in affitto.

Edifici di recente costruzione rispetto alla media nazionale, con una minore esigenza di manutenzione, 28,7% contro il 37,6% della media nazionale, che hanno goduto di una maggiore manutenzione negli ultimi 5 anni, 77,2% contro il 56,2%, con tuttavia una media di investimento in manutenzione straordinaria e ordinaria ad edificio, nell’ultimo anno, sotto la media nazionale.

I dati sulle certificazioni sono mediamente positivi: sopra la media gli edifici con certificato di agibilità, 78,2% contro il 61,2%, con certificazione igienico-sanitaria, 78,2% contro il 73,8%, con impianti elettrici a norma (100%), sotto la media quelli con certificato di collaudo statico, 50,5% contro il 52,4%, certificato di prevenzione incendi, 28,7% contro il 35,9%, con i requisiti di accessibilità, 78,2% contro l’82,3%.

I servizi messi a disposizione delle istituzioni scolastiche e le pratiche ecocompatibili ci restituiscono un quadro in chiaroscuro.

Buono il dato sul servizio di scuolabus garantito al 49,7% degli edifici, assolutamente scarso quello sul pedibus fermo al 2,7%, contro una media nazionale del 6,9%.

Se tutti gli edifici dispongono di attraversamenti pedonali e aree di sosta per le auto, non risultano semafori pedonali, transenne parapedonali e piste ciclabili; queste ultime, invece, sono presenti nelle aree antistanti il 12,6% degli edifici italiani.

Se vengono serviti pasti bio in tutte le mense scolastiche, la media dei prodotti biologici nei pasti è del 42,5%, 56,9% la media nazionale. Utilizzati piatti di plastica o carta nell’82,4% delle mense, in un modesto 5,2% viene servita acqua del rubinetto, sono invece ben il 37,3% le mense con cucina interna. La raccolta differenziata passa dal 100% della carta e della plastica, al 10,2% di vetro, alluminio, pile, toner e cartucce per stampanti, nel 51,3% degli edifici viene effettuata la raccolta dell’organico.

Spicca il dato riguardante la presenza di energie rinnovabili nelle scuole visto che sono il 23,8% quelle che le utilizzano, rispetto al 13,5% del dato nazionale. In tutte queste scuole sono stati installati impianti solari fotovoltaici.

Dal punto di vista del rischio ambientale su tutti gli edifici è stato realizzato il monitoraggio dell’amianto, con un significativo 37,4% di casi certificati e 5,5% di casi sospetti, purtroppo solo nel 3,3% sono stati realizzati interventi di bonifica negli ultimi 2 anni. Nessun monitoraggio del radon è stato realizzato.

Ci sono edifici in prossimità di elettrodotti (2%), di emittenti radio-tv (25,7%) e antenne cellulari (30,7%), questi ultimi due dati di molto al di sopra della media nazionale. Da rilevare come su nessuna di queste antenne siano stati effettuati monitoraggi.

Ben l’11,9% delle scuole si trova a meno di un km da strutture militari.

L’intero dossier: ecosistema_scuola_xiv_edizione_

(MM)

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