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Fratelli d’Italia, il deodorante e Caino

Posted on 28 Febbraio 202312 Febbraio 2024 By Paolo Maninchedda 2 commenti su Fratelli d’Italia, il deodorante e Caino

Fratelli d’Italia, ieri, ha fatto la voce grossa con il Psd’az e con il presidente Solinas.
Il partito di Giorgia Meloni non vuole ricandidarlo e ieri gli ha anche detto che non tira aria buona.
Mi pare urga ricordare ai Fratellini alcune norme di igiene personale.

Mai mettere il deodorante sull’ascella sporca.
È una regola semplice, di logica stringente quanto intuitiva, la quale, però, se violata, porta a effetti indesiderati di commistione dell’essenza chimico-estetica del limone con quella de su cadoni burdu. Non è che adesso che Solinas è a fine corsa, tutto sudato e gravato del peso di scorciatoie e lauree, diventa improvvisamente sporco, brutto e cattivo e financo pudido?
Non è che adesso Fratelli d’Italia fa finta di non conoscerlo?
È lo stesso Solinas che ha affidato per cinque anni l’Assessorato dell’Ambiente a Fratelli d’Italia, lo stesso assessorato che non ha fatto nulla, ma proprio nulla, sul fronte del governo dei rifiuti, del sistema delle discariche, delle politiche sugli inceneritori, del governo del territorio rispetto al rischio idrogeologico, anzi, è il partito che ha assistito assente alla procedura mostruosa che ha bocciato il Piano Mancini sulla base di un parere di un convenzionato esterno, diverso e opposto a quello formulato dai capi-settore dell’Assessorato che svolsero l’istruttoria (e secondo la Guardia di Finanza questa è stata una procedura corretta. Poi ci si chiede perché io cambio strada quando incontro o un finanziere o un magistrato).
Fratelli d’Italia era presente o assente durante la vendemmia del concorsone Laore?
Fratelli d’Italia era presente o assente quando la Giunta nominava dirigenti con titoli quanto meno incerti rispetto al dettato della legge?
Fratelli d’Italia ha partecipato oppure no all’orgia delle nomine negli enti e nelle partecipate della Regione?
Fratelli d’Italia era presente o assente quando la Giunta non riusciva a spendere i soldi delle leggi finanziarie e veniva costretta dalle cricostanze a risanare tutto l’indebitamento della Regione senza spendere un euro per lo sviluppo e i diritti della Sardegna?
Fratelli d’Italia si è avvantaggiata oppure no dei voti sardisti per vincere le elezioni di Cagliari (vinte di un pelo) e poi far precipitare la città in un disordine e in un degrado mai visto? Il sindaco delle telecamere sa che ormai di notte non si può più passeggiare nel centro di Cagliari? E sa che la periferia è piena, stracolma di buche e di caditoie ingombre? E sa che tutta l’area verso Elmas è una bomba idrogeologica che attende solo l’occasione per esplodere? E sa che i palazzoni di S.Elia hanno bisogno di manutenzioni urgenti almeno quanto, se non di più, lo stadio?
Insomma, Fratelli d’Italia puzza di Solinas lontano un miglio, non è che adesso, al traguardo, giacché il presidente ha il passo più lento, fa finta di non conoscerlo. La fortuna di Fratelli d’Italia è il Pd, che si è sempre pensato Abele (il diavolo è bravissimo a creare illusioni) e invece oggi è impegnato non a contrastare la Destra, ma a governare un parente stretto, Caino, che dopo aver invitato il mondo a casa sua, ha deciso che gli invitati non gli piacciono, perché non tutti gli baciano la mano.

 Nel frattempo il presidente studia (si fa per dire) e pubblica, addirittura con Giappichelli. Ieri cercavo un vecchio libro di storia del diritto italiano e mi è comparso lui, Christian, in bella mostra, autore di un libro sul sardismo. Adesso aspetteremo qualche mese per comprarlo usato da Libraccio e poi lo recensiremo. Complimenti al presidente: io per scrivere un libro ho bisogno di concentrazione, silenzio e tanto coraggio. Quando facevo politica attiva, riuscivo al massino a scrivere qualche articolo. Se un presidente di Regione scrive monografie quando è in carica, è normale che sudi. È una fatica immane. Chapeau.

Amministrazione, Elezioni, Vetrina

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Comments (2) on “Fratelli d’Italia, il deodorante e Caino”

  1. Tacitus ha detto:
    28 Febbraio 2023 alle 12:05

    Professore, lei sempre ingeneroso. Non comprendo la sua diffidenza nei confronti di un personaggio che ha tentato sempre di accreditarsi come un raffinato esteta, amante dell’arte, misurato nelle cerimonie, decisore tempestivo e” infaticabile” (come ebbe a dire il OMISSIS che da qualche anno lo accompagna). Infine per rispondere a lei, uno che trova il tempo di laurearsi in pochi mesi producendo una tesi “opera dell’ingegno” da secretare e tutelare, vuole che con la pandemia in corso e tutti gli altri problemini che affliggono la Sardegna non possa partorire a tempo perso un tomo così pregnante? Se ne faccia una ragione, mio caro: questo nostro presidente passerà alla storia.

  2. M ha detto:
    28 Febbraio 2023 alle 07:54

    Che Solinas sia giunto sino allo scranno di Presidente di regione è colpa di chi l’ha votato.
    Aver scelto una dirigenza OMISSIS, interessata ad OMISSIS a spese del pubblico è colpa di chi d’imperio sceglie.
    Chi si può ritenere libero da ogni responsabilità? Solo chi non ha gli onori delle cariche dispensate o ottenute con manovre e finte elezioni. Solo chi non li ha votati. C’ è soddisfazione nel guardare i miseri involtolati nelle loro miserie.

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