Skip to content
  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Cookie policy
  • Login
Sardegna e Libertà

Sardegna e Libertà

  • Home
  • Politica
  • Economia
  • Cultura
  • Lavoro e impresa
  • Cronaca
  • Salute
  • Ambiente
  • Stato sardo
  • Toggle search form

Verso Tramatza 23/9: i Sardi contro il monopolio Telecom

Posted on 12 Settembre 201812 Settembre 2018 By Paolo Maninchedda

Ieri ho inviato questa lettera al presidente Pigliaru. Mi auguro che non venga liquidata con un sospiro afflitto e inconcludente.
La questione è strategica: senza banda larga nei paesi spopolati non c’è turismo che tenga, non ci sono servizi attrattivi, non c’è decentramento, non c’è qualità.
La questione riguarda i diritti, non i servizi. Mi spiego. Noi stiamo lavorando molto sui diritti dei sardi, su quelli tutelati e su quelli violati. Non stiamo improvvisando. Il nostro scontro durissimo e imminente con Auchan, Carrefour, Eurospin riguarda la qualità della nostra alimentazione e i metodi della filiera sporca. La nostra battaglia contro Air Italy riguarda il diritto alla mobilità dei sardi e la difesa della ricchezza dei sardi. La nostra battaglia con Telecom riguarda il diritto alla connessione dei Sardi che è un diritto pubblico e non può esigere che si paghi un nocchiere infernale per accedere alla rete.
È successo che la Regione, cioè il nostro Stato, ha pagato la realizzazione della rete della banda larga anche nei paesi a cosiddetto fallimento di mercato, cioè con un numero di utenti tali da non remunerare l’investimento. Iniziativa sacrosanta e giusta, di cui bisognerebbe andare orgogliosi anziché trattarla come se fosse il fratello brutto della famiglia rispetto al fratello presunto bello che sarebbe la tragedia dell’Ats, l’azienda unica della Sardegna, il mostro inefficiente dominato da Moirano di cui in Sardegna tutti si dichiarano insoddisfatti. Tutte le cose buone fatte in questa legislatura (vi sono cose buone in ogni legislatura) sono annichilite da questo solennissimo errore e dall’arrendevolezza verso i governi italiani.  Fatto è che una volta realizzata la rete, bisogna accenderla, cioè renderla attiva e funzionante. E qui Telecom, che è la proprietaria del maggior numero delle porte di accesso alla rete, nicchia, dice di sì ma fa di no, probabilmente vuole soldi e ripropone così il motivo centrale delle mie dimissioni: il rapporto con lo Stato italiano e con le sue articolazioni: Enel, Anas e appunto Telecom (ma bisognerebbe dire anche Eni, Enac, Anac, ecc. ecc.).
Lo voglio ripetere anche in questa fase disordinata pre elettorale, dove si picchiano i ragazzi di colore per strada perché sono di colore con la dimostrazione evidente che, come diceva Gobetti, il fascismo razzista è una malattia della coscienza italiana, ahimè radicatasi anche in Sardegna: prima degli schieramenti italiani, prima della Destra e della Sinistra italiana dovrebbe esserci la coscienza degli interessi nazionali della Sardegna. Le alleanze dovrebbero essere fatte sulla condivisione o sul dissenso rispetto al modo migliore di tutelare i nostri interessi, ma partendo dalla consapevolezza che essi sono minacciati dai poteri di cui dispongono lo Stato e il Governo italiani. Il primo punto su cui ritrovarsi dovrebbe essere proprio la scelta competitiva col Governo italiano, qualunque partito italiano vi si sia installato. Ciò che le forze dell’indipendentismo democratico e europeista stanno ripetendo ormai da anni ai sardi che militano nei partiti italiani è proprio questo: prima scegliete di competere per la Sardegna e poi scegliete di militare dove vi pare. Oppure: dimostrate che militare in un partito italiano non vi impedisce di avere comunque un atteggiamento e una strategia politica competitiva con i governi italiani e va bene lo stesso. Senza questi presupposti, saremo sempre minacciati da forze come Telecom.

Infrastrutture, Politica

Navigazione articoli

Previous Post: Verso Tramatza 23/9: e se alle suppletive di Cagliari facessimo esperienza di unità?
Next Post: Verso Tramatza 23/9: sanità: valdostani sì, sardi no. Subordinati no, liberi sì

Ti prometto che crescerai

Cagliari, 27-30 aprile 2025

Racconta una storia sarda

Racconta una storia sarda

Vent’anni di Sardegna e Libertà, Nuoro, 21 luglio, ore 18:30

Racconta una storia sarda

Ultimi commenti

  • Sardinian Job su Il curriculum che non c’è: avanti un altro
  • Rosa Maria su Il curriculum che non c’è: avanti un altro
  • Mike su Corte dei conti: “Rispettate le competenze e dite meno balle”
  • Antonio su Il curriculum che non c’è: avanti un altro
  • Arminio su Violante, e l’onore?
  • Raimondo/Mundicu su Il curriculum che non c’è: avanti un altro
  • Vinicio su Il curriculum che non c’è: avanti un altro
  • A su Il curriculum che non c’è: avanti un altro
  • Ginick su Corte dei conti: “Rispettate le competenze e dite meno balle”
  • Antonio su Corte dei conti: “Rispettate le competenze e dite meno balle”
  • Antonio su Corte dei conti: “Rispettate le competenze e dite meno balle”
  • Giampiero su Desirè, ma tu cosa sai e da che parte stai?
  • mauro canu su Corte dei conti: “Rispettate le competenze e dite meno balle”
  • Carlo su Corte dei conti: “Rispettate le competenze e dite meno balle”
  • A su Corte dei conti: “Rispettate le competenze e dite meno balle”

Nuove province per nuovi disoccupati eccellenti

Nuove province per nuovi disoccupati

Sardegna e Libertà si ispira culturalmente ai valori di libertà, giustizia, sostenibilità, solidarietà e non violenza, così come essi sono maturati nella migliore tradizione politica europea.

Sardegna e Libertà – Quotidiano indipendente di informazione online

Registrato il 7 novembre 2011 presso il Tribunale di Cagliari. Num. R.G. 2320/2011 – Num. Reg Stampa 8
Direttore responsabile Paolo Maninchedda

Copyright © 2022 || Sardegna e Libertà ||

Powered by PressBook Blog WordPress theme

AUTORIZZAZIONE ALL'USO DEI COOKIE. La legislazione europea in materia di privacy e protezione dei dati personali richiede il tuo consenso per l'uso dei cookie. Acconsenti? Per ulteriori informazioni visualizza la Cookie Policy.AcconsentoNoCookie policy