Skip to content
  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Cookie policy
  • Login
Sardegna e Libertà

Sardegna e Libertà

  • Home
  • Politica
  • Economia
  • Cultura
  • Lavoro e impresa
  • Cronaca
  • Salute
  • Ambiente
  • Stato sardo
  • Toggle search form

Le leggi per sé

Posted on 23 Giugno 202523 Giugno 2025 By Paolo Maninchedda 9 commenti su Le leggi per sé

Resto molto convinto che un legislatore che si rispetti debba sapere superare le proprie convenienze, diversamente punta solo a tutelare il proprio interesse, piuttosto che a governare il legittimo scontro degli interessi.
Mi pare che anche l’ultima proposta di legge elettorale presentata da Verdi e Sinistri non riesca a accettare la sfida di una norma capace di comporre un quadro generale e scelga invece la strada comodissima di ipotizzare le migliori condizioni per una sola parte, per se stessa.
Proviamo a individuarne i capisaldi.

Lo sbarramento scenderebbe al 2%. Perché?

Sappiamo bene chi volle l’attuale sbarramento al 5% per i partiti e al 10% per le coalizioni. Fu Giorgio Oppi e lo volle facendo un gioco sofisticato nel quale era maestro: fingeva di essere tentato dalle corse solitarie e nel contempo le rendeva impervie. In questo modo, da un lato spingeva i concorrenti a mettersi fuori gioco, dall’altro negoziava con le coalizioni per remunerare nel miglior modo possibile la sua adesione.

Bisogna stare alla logica: lo sbarramento nasce come dissuasione alla frammentazione nel quadro di una legge elettorale che fa della rappresentanza un valore superiore alla governabilità.
Qualora invece la legge faccia il contrario, cioè privilegi la governabilità, allora lo sbarramento non ha alcun senso e deve ridursi al solo “sbarramento naturale”, cioè a far accedere al riparto dei seggi le sole forze che realizzano almeno un quoziente pieno.
La proposta di legge dei Sinistricomodi prevede il doppio turno elettorale qualora al primo turno nessuna coalizione raggiunga il 45% e comunque assegna un premio di maggioranza non superiore al 55% dei seggi. Così strutturata, la legge è un ibrido che vorrebbe garantire simultaneamente rappresentanza, ma solo per alcuni, e governabilità. Gli ibridi mal pensati in politica fanno casino.

Personalmente resto convinto che il doppio turno, data la bassa affluenza degli elettori, sia la formula per privilegiare il voto elitario o, se si vuole, i partiti meglio organizzati, cioè che sia il modo per comprimere il voto di opinione. Tuttavia, per certi versi, fossi nella coalizione che passa al secondo turno, punterei a non fare apparentamenti, per accendere il più possibile lo scontro tra due sole opzioni: chi non vuole votare il mio avversario, vota me, e pertanto non ho bisogno di apparentamenti, ma di decisioni. In sostanza, la previzione di AVS è solo funzionale a aumentare il suo potere negoziale col Pd tra primo e secondo turno. Un po’ poco e, soprattutto, assolutamente niente per i senza patria partitica come me.

Viceversa, il turno unico senza sbarramenti, avrebbe dei vantaggi: chi non si allea si vede riconosciuto comunque il diritto di tribuna perché partecipa al riparto proporzionale dei seggi della minoranza; chi prende un voto in più, invece, governa stabilmente. Si mantiene e si difende il valore della stabilità, ma non si comprimono le minoranze.

La legge abolisce il voto disgiunto.
Perché?
Perché sfugge ai partiti, è il meccanismo che consente di differenziare il voto per il governo dal voto per la rappresentanza. Perché vietarlo se non in uno schema nel quale ancora una volta, secondo un ideologema insopportabile, la forza dei numeri prevale sulla libertà dei singoli? Se non vi fosse il premio di maggioranza, capirei il divieto, ma una volta che la governabilità è garantita, perché impedire all’elettore di differenziare le sue scelte? Sotto c’è una vecchia logica collettivista e io sono un liberale azionista di sinistra che la aborre.

Infine la legge riformula i collegi elettorali e anche la modalità di calcolo dei seggi per impedire lo scivolamento della rappresentanza dalle aree demograficamente deboli a quelle forti. È un tema su cui riflettere, ma che comporta comunque un vulnus: aumenta la rappresentanza dei territori dove risiedono meno persone. Democraticamente è immorale e irrazionale. Il problema da risolvere è la competizione tra gli ultimi di ogni lista in ogni collegio: è più giusto che passi, con una percentuale maggiore del concorrente, l’ultimo dei candidati del collegio più popolato o l’ultimo del collegio più debole? L’idea che una rappresentanza per vincolo territoriale piuttosto che per consistenza elettorale migliori la lotta alla decadenza delle aree deboli è suggestiva, ma va dimostrata, perché proprio queste aree sono prolifiche nel generare baronetti sterili, in genere senza lavoro, ma assatanati di prebende parassitarie congruenti con la loro incapacità di produrre ricchezza.

Elezioni, Vetrina

Navigazione articoli

Previous Post: Voli, parenti e giornali
Next Post: No a Bezos

Comments (9) on “Le leggi per sé”

  1. Mike ha detto:
    23 Giugno 2025 alle 18:08

    Analisi perfetta della situazione disastrosa in cui ci troviamo incasinati senza volerlo. Dubito profondamente che gli scappati di casa abbiano contezza sulla scrittura di una legge complessa, quale è, quella elettorale. Prova ne sia tutta la legislazione prodotta e al contempo rimandata al mittente. I “sinistri-sinistri”, con percentuali di voto pari a prefissi telefonici, le provano tutte pur di essere l’ago della bilancia, proponendosi al miglior offerente; almeno avessero fatti/programmi seri da proporre, al di fuori del parassitismo delle prebende da intascare a piene mani. Dal mio punto di vista una legge seria elettorale, non può scaturire da una semplice compilazione di un modulo; essa dovrebbe essere ragionata a prescindere dallo schieramento.

  2. Ginick ha detto:
    23 Giugno 2025 alle 18:02

    Egr. Prof.
    diceva quel sant’uomo di mio nonno: si stava meglio quando si stava peggio!
    Il problema non è la crisi delle metodiche elettorali,che negli ultimi decenni ha subito diverse modifiche, ma si deve prioritariamente cercare di modificare la vita politica. Dopo la caduta del fascismo si è avuta la migliore generazione di uomini e donne dediti all’agone politico,sia di dx, di centro o di sx, .Poi pian piano i migliori uomini sono stati sostituiti da una mediocrità, in primis, culturale, incapace di gestire anche il budget familiare, non quello nazionale o regionale. Ed allora di chi la colpa? Ma ,non si sa! Perché non cambiare il sistema elettorale? L’importante è che noi gestori della politica continuiamo ad essere i manovratori del vagone!
    E si arriva ad oggi. Non si dice: riorganizziamo i partiti, facciamo crescere dei giovani alla scuola della politica,da cui attingere i più predisposti ed i più preparati per l’attività più importante per una società plurisclasse: la gestione della res pubblica! Siamo purtroppo alla solita tiritera:
    cambiamo il metodo elettivo! Si dice anche: cambiamo Solinas, cambiamo la Todde, cambiamo etc…etc… Ma i loro scudieri che supporto hanno dato e danno al successo della non facile gestione della realtà regionale? Ed allora dobbiamo arrivare sino in fondo:
    SIAMO DEI MEDIOCRI, che scelgono dei pari livello perché uno vale uno,! Non siamo onesti con noi stessi da confessare pubblicamente che qualcuno vale più di noi ed allora si cercano vie diverse! Ora è il tempo delle donne. Imbarchiamo loro ! Più sconosciute sono meglio è ( vero Todde?) La povera Murgia venne infatti esclusa per alcune sue idee. Ma la Todde che idee avesse ,nessuno le conosceva., ma venne votata e,perfino, eletta. Salvo poi accorgersi che non aveva propositivi pensieri, ma era troppo tardi! Ed allora visto che tutto è inutile: che ci faccio ad andare al voto? Ma come dare torto a costoro se,ad es., nom è stata sufficiente la sottoscrizione di 210729 uomini e donne della proposta dil legge popolare Pratobello 24, per convincere la castellana e i suoi scudieri a discuterla? Ci vuole una nuova Palabanda? I
    Il problema quindi è solo uno: Dobbiamo cambiare noi. Non sarà un processo semplice, fatto per grandi uomini, che di certo ci sono ma che si nascondono dietro tanti se e tanti ma! Poi son certo che anche la politica cambierà ed il modo di come procedere alla chiamata per la sua gestione, sarà un problema secondario!
    Cordiali saluti

  3. Antonio ha detto:
    23 Giugno 2025 alle 14:07

    molti sono per il doppio turno sappiamo che al primo turno va a votare il 50% degli aventi diritto e al secondo turno il 35-40% quindi uno spreco di tempo e soldi, basta fare tre schieramenti Destra-centro e Sinistra dichiarando chi sarà il presidente in caso di vittoria e chi vince Governa chiedo è difficile da fare

  4. Marco Casu ha detto:
    23 Giugno 2025 alle 10:05

    Se c e’ una cosa che provo in modo insopportabile e’ questa Censura ossessiva ed asfissiante che proviene dagli ambienti finti “Liberal” finti “Sinistra” intorno alle parole. Oggi piu’ che in passato scrivere implica sorvegliare il linguaggio. Ecco , a volte senti di possedere le stesse sensazioni di Emil Cioran al cospetto dell’interlocutore di occasione; egli diceva: “quando mi trovo di fronte un Comunista, mi penso terribilmente Fascista e ,invece, quando mi trovo di fronte un Fascista, mi penso ,bello stesso modo, Comunista””.

    Ecco lo dico, senza veli, il fenomeno SINISTRA in Sardegna ed in particolare nel suo Nord finti Liberal chi, si e’ manifestato nelle forme piu’ orribili di disinibito pragmatismo da consono a un comportamento spregiudicato da “donne da strada”; il loro intendere Cultura e suo esercizio E ‘ RIBUTTANTE e rispecchia in via speculare i peggiore prodotto del trash da cine anni settanta.

  5. Paolo Maninchedda ha detto:
    23 Giugno 2025 alle 09:37

    Gentilissimo signor Cossu, non frequento la propaganda di Destra e quindi non sapevo di questa coincidenza. Sono però a tutti gli effetti sinistri, ma sarebbe lungo spiegarlo. Provvederò a fare quanto richiesto.

  6. Emilio Cossu ha detto:
    23 Giugno 2025 alle 08:59

    Non usi anche lei la terminologia “sinistri”, tipiche del linguaggio parafascista da rete quattro e libero quotidiano!
    Posso chiederle, da affezionato lettore, se può con maggiore frequenza segnalarci letture o postare articoli culturali? Sempre e solo le miserie della politica ci fanno deprimere sempre più, grazie

  7. Eddie Irvine ha detto:
    23 Giugno 2025 alle 08:57

    Politicanti e faccendieri del centrosinistra hanno un’unica cosa in testa: le poltrone.
    In Consiglio, nei posti di sottogoverno, nell’Amministrazione regionale (occhio alle prossime nomine dei direttori di Servizio, che avverranno in sfregio a qualunque criterio di merito e alla faccia di curricula a dir poco scarni di contenuti, ma dotati di sponsor politico).

    E questa merda doveva essere “il cambiamento”, il “nuovo modo di far politica”, “le scatole di tonno da aprire” e altro cibo per stolti variamente assortito.

  8. Renato Orrù ha detto:
    23 Giugno 2025 alle 08:46

    Partiamo dal dato principe … che un partito di una maggioranza causa disgiunto faccia, da minoranza interna, una proposta di legge elettorale è quantomeno farlocca nelle pretese (non gliela sosterrà nessun partito pubblicamente ..al max qualcuno gliela appoggia di nascosto ) e scarsa nelle reali proposte. La facesse il PD in collaborazione con FI forse avrebbe un minimo di credibilità e di competenza . Certamente qualsiasi proposta di Legge Elettorale che arrivasse da via Roma sarebbe comunque una legge per chi in Via Roma ci resta da decenni . È matematico .
    Quindi occorre partire da un analisi sistemica che sappia leggere il contesto Nazionale Sardo e sappia affrontare il vulnus della prevaricazione dei Capi di Sotto e di Sopra e che contempli il Doppio Turno . E se questo tenderà a far diventare elitario ( forse volevi dire competente?) il voto, che ci si adegui visto come il voto ” uno vale uno anche se cialtrone ” non mi pare ci abbia fatto migliori . Una legge elettorale che non faccia dello sbarramento un feticcio dato che non è il peggiore problema benché una bella limata sarebbe necessaria . E può farlo tranquillamente il Consiglio Regionale Giovedì Mattina alla chiusura dei lavori (?) . 5 minuti per portarlo a 3 e 5%rispettivamente. Fine del problema.
    La legge elettorale è Questione Statutaria che non sta alle competenze/capacità del Consiglio (e tanto meno di una Giunta ) Necessita di Assemblea Statutaria e di Rimodulazione dei Poteri della Sardegna …. oppure di una Nuova Forza Politica che ne faccia vessillo elettorale forte di un mandato assembleare sardo ,…da fuori il Consiglio … e fuori dal Bipolarismo ormai abbastanza Psichiatrico in cui siamo finiti .
    Ecco, se ne parli della Legge Elettorale e di Statuto .

  9. Marco Casu ha detto:
    23 Giugno 2025 alle 07:55

    Punta a tutelare le proprie convenienze , va sottolineato, nei TEMPI opportuni.
    Nell’ERA Todde il voto disgiunto era opportuno e benedetto; ORA non piu’. Questo significa pensare che in Sardegna noi non abbiamo POLITICI ma operatori elettorali.

    Questo affacendamento agitato (insieme ad altro come la frenesia delle paghette o ai veti incrociati sui rimpasti) costringono a pensare che siamo al capolinea e che occorre prendere quanta piu’ “ROBBA” dai Sardi prima che termini il festino.

    Un pensiero mi tenta: un sistema di “intelligenze Artificiali” che Governi decisioni e supportata Giuridicamente per sostituire Giunte e Consigli e manda re a casa per sempre questi operatori sfaccendati e Parassiti. E’ una Via su cui riflettere.

    Dopotutto molti lavori scompaiono . Perche’ non anche questo?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ti prometto che crescerai

Cagliari, 27-30 aprile 2025

Racconta una storia sarda

Racconta una storia sarda

Vent’anni di Sardegna e Libertà, Nuoro, 21 luglio, ore 18:30

Racconta una storia sarda

Ultimi commenti

  • Vinicio su Il curriculum che non c’è: avanti un altro
  • A su Il curriculum che non c’è: avanti un altro
  • Ginick su Corte dei conti: “Rispettate le competenze e dite meno balle”
  • Antonio su Corte dei conti: “Rispettate le competenze e dite meno balle”
  • Antonio su Corte dei conti: “Rispettate le competenze e dite meno balle”
  • Giampiero su Desirè, ma tu cosa sai e da che parte stai?
  • mauro canu su Corte dei conti: “Rispettate le competenze e dite meno balle”
  • Carlo su Corte dei conti: “Rispettate le competenze e dite meno balle”
  • A su Corte dei conti: “Rispettate le competenze e dite meno balle”
  • Pietro su Corte dei conti: “Rispettate le competenze e dite meno balle”
  • Paolo1 su Corte dei conti: “Rispettate le competenze e dite meno balle”
  • vanni bonizzato su Oggi La Maddalena sul Corriere: per cosa?
  • Ginick su Violante, e l’onore?
  • P.. su Violante, e l’onore?
  • Roberto G. su Violante, e l’onore?

Nuove province per nuovi disoccupati eccellenti

Nuove province per nuovi disoccupati

Sardegna e Libertà si ispira culturalmente ai valori di libertà, giustizia, sostenibilità, solidarietà e non violenza, così come essi sono maturati nella migliore tradizione politica europea.

Sardegna e Libertà – Quotidiano indipendente di informazione online

Registrato il 7 novembre 2011 presso il Tribunale di Cagliari. Num. R.G. 2320/2011 – Num. Reg Stampa 8
Direttore responsabile Paolo Maninchedda

Copyright © 2022 || Sardegna e Libertà ||

Powered by PressBook Blog WordPress theme

AUTORIZZAZIONE ALL'USO DEI COOKIE. La legislazione europea in materia di privacy e protezione dei dati personali richiede il tuo consenso per l'uso dei cookie. Acconsenti? Per ulteriori informazioni visualizza la Cookie Policy.AcconsentoNoCookie policy