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No a Bezos

Posted on 24 Giugno 202524 Giugno 2025 By Paolo Maninchedda 19 commenti su No a Bezos

Da oggi fino al 28 Jeff Bezos ha in affitto per il suo matrimonio l’isola di san Giorgio a Venezia. Costo? Un milione di euro. Il presidente della Regione Zaia ha ringraziato.
So di essere brutalmente in minoranza, ma io non avrei accettato l’offerta.
Il presidente Zaia, per difendere la sua posizione, ha richiamato la natura cosmopolita di Venezia e il ripetersi in città di matrimoni di star del cinema e del mondo degli affari; ha infine indicato nella prossimità di Bezos al presidente Trump il vero motivo che starebbe dietro l’opposizione alle nozze lagunari del miliardario americano. Può non avere tutti i torti, perché in Italia più che altrove tutto è fazioso, tuttavia personalmente avrei comunque detto no a Bezos, a Clooney e a Hayek e non per partito preso, ma per un convincimento profondo maturato negli anni.

Bisogna sempre ricordare ciò che si sta sempre più dimenticando: il profitto di uno corrisponde sempre a uno svantaggio dell’altro. Se c’è qualcuno che guadagna, c’è qualcun altro che perde. Ad Atene un necroforo venne condannato perché faceva troppi soldi con le morti altrui e le morti erano certamente uno svantaggio per la città, tuttavia anche i commercianti guadagnano di più quando il bene è raro. Ogni guadagno ha un costo e gli uomini tendono a farlo pagare sempre agli altri. La logica cruda del profitto, senza i correttivi che nella storia sono stati introdotti, ci aiuta a ragionare su Bezos: chi perde nel matrimonio di Bezos?

Per rispondere bisogna capire che cosa ha esattamente affittato Bezos.
Egli ha acquistato temporaneamente la storia e la bellezza.
Entrambe sono indisponibili al denaro, perché non sono prodotti.
La storia è parte della coscienza, cioè della conoscenza e della percezione di sé. Nessuno venderebbe la propria interiorità; allo stesso modo non sono vendibili i luoghi, le cose, i contesti che insieme ricordano e fanno vivere come le persone di un luogo hanno dato senso al loro esistere. Chi affitterebbe la propria memoria, quella continuamente compulsata per dare senso al presente?
Lo stesso vale per la bellezza.
Si tratta della forma di conoscenza di sé e del reale che più rivela l’irriducibilità dell’umanità alla sua sola struttura biologica.
Non vi è alcun nesso di causalità tra il DNA umano e il Cristo Velato a Napoli, o il Mosé in San Pietro in Vinculis, o la conversione di san Paolo in Piazza del Popolo a Roma. Il bello rivela qualcosa dello spirito, o di quello che ognuno può chiamare come vuole, che è la parte dell’umano che ciascuno sente superare la prigione dello spazio-tempo.
Bezos commercializza lo spirito, compra ciò che non deve essere suo e lo sa, anzi, lo fa proprio perché lo sa. Bezos sa di non poter comprare né il sacro né l’eterno, e allora tenta con i surrogati, con l’affitto della storia e della bellezza.

Non è difficile dire no, bisogna solo avvertire profondamente l’indisponibile e il profondo ed evitare che la rozzezza degli animi vi installi sopra anche un temporaneo luna park.

 

Cultura, Vetrina

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Comments (19) on “No a Bezos”

  1. Paolo Maninchedda ha detto:
    25 Giugno 2025 alle 08:05

    Egregio Mariano, la sua logica mi sfugge (è più preoccupato di difendere Zaia di quanto io sia intento ad attaccarlo, se legge bene). Tuttavia il fatto che lei confonda un approccio etico con l’abuso di morale, quale è il moralismo, la dice lunga sull’immoralità militante che la guida.

  2. Mike ha detto:
    24 Giugno 2025 alle 21:20

    Istamus attentos, pro comente semus postos in custu momentu, sa sardigna non este logu pro bezos!

  3. Mariano ha detto:
    24 Giugno 2025 alle 19:16

    In queste riflessioni c’è un moralismo che proprio non riesco a condividere. Noi Sardi la nostra storia e bellezza la vendiamo tutti i giorni, a poco prezzo, ai turisti che vengono a visitarci. E facciamo la morale al presidente Zaia?

  4. Franco ha detto:
    24 Giugno 2025 alle 18:11

    No est una nazione pro bezos

  5. Mario Pudhu ha detto:
    24 Giugno 2025 alle 17:13

    … ma ite àteru est custa de sos milliardàrios chi no ischint mancu inue pònnere su cu… si no una INVASIONE che a totu sas invasiones?
    Zughent unu muntone mannu de dinari e batint e lassant fintzas unu muntone mannu de m… arga, canta no ndhe faghet e lassat unu turista ‘normale’.
    E l’apo a crere chi cun totu cussu dinari chie tenet de fàghere dinari at a abbassiare sos prétzios de afitos e àteru o invetze est ocasione bella pro ndhe aprofitare a los crèschere e fàghere istare male e fuire chie in su logu bi istat e tenet bisonzos de zente normale!
    E póveros logos sempre prus devastados, distrutos, avelenados, isfaltados e fatos a tzimentu!
    Custu turismu a invasione noche at a essire fintzas dae ogros (o nondhe at a bogare fintzas sos ogros) No isco si bos resurtat cantu in sas Baleares e in Barcellona sunt a gana mala de su tropu turismu. Est chi su tropu istrópiat no istrópiat prus, como?!
    Est totu fatu a merce, totugantu e totugantos venduto da vendere, venduti da vendere, totu fatos e faghindhe o de fàghere a dinari, amus fatu mutatzione genética a dinari.
    Mancu male chi su dinari est sa merda de su dimóniu, cuntentesa de sos milliardàrios chi l’ant ammuntonadu no furendhe onestamente a fura legale ma faghindhe miràculos… E disastros.

  6. Sera ha detto:
    24 Giugno 2025 alle 17:05

    “Venne infine un tempo in cui tutto ciò che gli uomini avevano considerato come inalienabile divenne oggetto di scambio, di traffico e poteva essere alienato; il tempo in cui quelle stesse cose che fino allora erano state comunicate ma mai barattate, donate ma mai vendute, acquisite ma mai acquistate – virtù, amore, opinione, scienza, coscienza, ecc. – tutto divenne commercio.
    È il tempo della corruzione generale, della venalità universale, o, per parlare in termini di economia politica, il tempo in cui ogni realtà, morale e fisica, divenuta valore venale, viene portata al mercato per essere apprezzata al suo giusto valore”.

    Karl Marx (Miseria della filosofia)

  7. Mike ha detto:
    24 Giugno 2025 alle 16:18

    Guardo la Storia! Venezia! La Repubblica di Venezia! La Città Marinara che, con i suoi Mercanti, seppe sviluppare un enorme profitto sia per loro ma anche all’indotto dei mercati, con non indifferenti scambi di merci da e per l’occidente. Visto in termini pratici ad oggi: un Pinco Palla “mercanteggia” per la modica cifra di 1.000.000€ [(due miliardi delle compiante vecchie £ire)… vorrei dire altro, ma mi trattengo…andrei sul penale… onore e gloria alle vecchie Lire] un’isola con tutto l’ambaradan di alberghi, più tutto pieno garantito (con eventuale aggiunta di oneri aggiuntivi) dei musei dedicati. Venezia vede rimpinguare le sue casse con pecunia pregiata; del resto “pecunia non olet”, il tutto tradotto in maggiori risorse al Comune/Regione “Mercanti” destinate a migliori servizi per i residenti “Indotto”, compreso anche il servizio di approvigionamento e gestione catering. Quello che mi lascia perplesso è il continuo no a tutto; che caspio c’entrano in questa storia sia l’ anpi sia i propal? Il Pinco Palla di turno può usare la sua pecunia come meglio ritiene opportuno?…..ma chi se ne impippa,del resto sono soldi suoi. Ad maiora!

  8. Antonio ha detto:
    24 Giugno 2025 alle 13:44

    anni fà anche il paradiso di Tuerredda fu dato in affitto ai signori di un resort e nessuno disse nulla

  9. Maria MA ha detto:
    24 Giugno 2025 alle 13:29

    Concordo con il Prof. Maninchedda: il problema è espresso in quella sua riflessione finale “Bezos commercializza lo spirito, compra ciò che non deve essere suo e lo sa, anzi, lo fa proprio perché lo sa.” È un problema di opportunità materiali (“c’è chi può e chi non può”) e di arroganza, il pensiero che con i soldi si possa comprare tutto e, se il caso riguarda uno scenario meraviglioso, “chi non può” dovrebbe quasi essere contento che cotanti ricconi lo ammirino e riconoscano. Succede lo stesso durante le estati sarde, con quotidiani, tv e gente comune soddisfatti, direi quasi “grati”, dell’invasione molto spesso cafona dei personaggi famosi nei luoghi “esclusivi”, “magici” della nostra isola.
    Il problema nella vicenda di Bezos (simile a quanto accaduto nell’estate 2023 a San Pantaleo per la festa di un principe arabo) non è che lui può e quindi spende e spande per le sue nozze, ma questo: “gli invitati arriveranno su circa 80 voli privati e bisognerà regolare il traffico aereo coordinandosi con gli scali di Treviso e Verona. I festeggiamenti dureranno tre giorni, e Bezos e Sanchez non hanno badato a spese: oltre alle location in cui avrà luogo la cerimonia la coppia multimiliardaria ha affittato l’intera isola di San Giorgio, i cinque alberghi più lussuosi, decine di taxi e addirittura i musei, per far sì che i loro ospiti possano accedervi senza essere disturbati dai turisti.” (da https://www.msn.com/it-it/money/storie-principali/jeff-bezos-e-il-titanico-croupier/ar-AA1HdOaI?ocid=winp1taskbar&cvid=685915650c71475ca0d13bda68285b56&ei=18 )
    È la divisione, voluta e imposta, della società in caste, solo sulla base dei soldi, lo stesso criterio illogico* che regge i “club” che decidono cosa tutti noi dobbiamo o non possiamo fare (*avere soldi non significa automaticamente essere intelligenti, altruisti, bravi politici).

  10. Ginick ha detto:
    24 Giugno 2025 alle 12:29

    Egr. Prof.
    in questa giornata estiva che si peannuncia assai calda, giunge di prima mattina lo zefiro primaverile ristoratore che muove l’aria soleggiata che mi circonda e che mi scuote dal torpore stagionale. È il suo scritto odierno che mi ha colto impreparato per il tema proposto e ,soprattutto, per il suo contenuto.
    Prmo punto: il profitto di uno corrisponde SEMPRE allo svantaggio di un altro. E poi precisa: se qualcuno guadagna, qualcun altro perde!
    In alcuni casi è vero,come in economia, ma non in tutti i casi. La visita di un museo corrisponde al profitto di uno,(il ticket pagato all’ ingresso, la guida illustrativa, il souvenir per un concreto ricordo dell’avvenimento etc…) ma non credo che l’appagamento , non solo visivo, ma anche spirituale che ne ricevo sia per me uno svantaggio. Le dirò: in un mio recente viaggio a Napoli, il fatto che avessi posto la visita del Cristo Velato (da Lei ricordato) tra le cose da rivedere, e non avendolo fatto per esclusivi motivi di disponibilità di biglietti d’ingresso, e stato motivo di amarezza che mi annebbia il ricordo della città,quanto il gigantesco scorrazzare di motociclisti che, sbucando rumorosamrnte da ogni parte, percorrono, a velocità sostenuta, le vie della città partenopea. Un mancato profitto per alcuni si è trasformato,cmq, in uno svantaggio per me!
    Secondo punto: La storia. Chi va a visitare un qualunque monumento ,ad es, un nuraghe, non vuole impadronirsi della storia della nostra terra e portarsela seco, vuole solo ammirare la grandezza ed unicità mondiale di quelle millennarie costruzioni, così omaggiando la grandezza dei nostri avi! Non si impossessa della nostra storia per un profitto, ma solo gode per un arricchimento conoscitivo!
    E, infine, terzo punto : la bellezza. Non sempre la storia e la bellezza dei luoghi sono strettamente connesse, ma hanno punti in comune ,come Lei nel giusto, afferma. in mille e mille manufatti dell’ umanità. Ma c’ è anche la bellezza senza un bricciolo di storicità e,sebbene ciò, non la si può fare propria, perché l’ammirazione esteriore è il solo fine possibile e chi plaude Venezia, Firenze, Roma ,Parigi e paga pochi euro per starci un breve periodo (come me) o un milione di dollari(comeBezos) non vuole impossessarsi dell” anima della città, più o meno grande in base al prezzo del soggiorno, ma desidera dare a sé stesso una stupenda cornice, non solo materiale, ad un momento particolare della sua vita!
    Per questo non mi trova pienamente d’accordo con Lei quando afferma che non è condovide la concessione fatta da Zaia, a condizione del totale rispetto dei luoghi, per pochi giorni, dell’isola di S. Giorgio, anzi, fossi un magistrato pibinco lo denuncierei per truffa ai danni di Bezos. essendosi fatto pagare qualcosa di non commerciabile,come la storia e la bellezza dei luoghi. Ma poi lo stesso miliardario potrebbe scagionarlo affermando che l’arricchimento personale e dei suoi ospiti offerto dallo scenario incomparabile del luogo, è assai maggiore della spesa affrontata!!!
    Beato lui!!!
    Con immutata stima,

  11. Mocci Piero ha detto:
    24 Giugno 2025 alle 12:11

    Seguo da molto tempo Sardegna e Libertà, tramite mio fratello che sta’ in Sardegna. Condivido quasi sempre le sue considerazioni che provengono da una grande cultura e una enorme esperienza sul campo, ma questa mi sento di condividerla appieno. E’ come se mi chiedessero di affittare la mia anima, sarebbe un chiaro e sacrosanto No. Grazie Professore.

  12. Renato ha detto:
    24 Giugno 2025 alle 09:27

    Dopo una serie di Suoi interventi su cui mi sono trovato in disaccordo oggi Professore trovo il Suo testo profondamente condivisibile

  13. Pierpaolo ha detto:
    24 Giugno 2025 alle 09:10

    Mi permetto di dissentire dalla sua specifica opinione se una persona ha degli sfizi e per esaudirli e disposto a pagarli e ciò non porta danni o offesa alla comunità ospitante ma anzi l’ utile viene riversato alla comunità ed usato per servizi essenziali ai residenti non vedo il motivo per negare l’ autorizzazione. Venezia e una meravigliosa città in forte decadenza che si sta’ spopolando non avendo alloggi calmierati per i residenti e universitari e dove la vita ha un costo esagerato e ha una mobilità particolare. Ultimamente è stata salvata dalle maree dal Mose ma con dei costi di gestione esorbitanti pagati dalle comunità nazionale che prima o poi finiranno o peggio sara inutile per i cambiamenti climatici

  14. Stefano Locci ha detto:
    24 Giugno 2025 alle 08:47

    Egregio, apprezzo le conclusioni della Sua analisi senza tuttavia condividerla. Ho occasione di recarmi nella città lagunare quasi ogni giorno e noto come la città sia sempre più ostaggio di un turismo straccione ed irrispettoso. Non voglio sembrare snob ma vedere come un turismo di massa incontrollato “consuma” la città monumento lo ritengo osceno. Affittare ad un plurimiliardario che porta (si dice) un indotto di circa 10 mln di euro può portare solo benefici alle casse del comune ed un ristoro alle strutture alberghiere di lusso che da anni sono in crisi. Domandiamoci infine: ci scandalizzano I matrimoni di stranieri in location al Poetto o in Costa Smeralda? Non credo. Il dubbio su certe manifestazioni di protesta in corso a Venezia allora portano il sospetto di invidia sociale e di ricerca di una visibilità che meriterebbe miglior causa. Saluti .

  15. Alberto ha detto:
    24 Giugno 2025 alle 08:44

    Tutti noi quando andiamo a Venezia e non solo, rubiamo l’anima, la bellezza e la storia di quei posti. Lo facciamo in base alle nostre disponibilità. Bezos, Clooney o altri, sono una espressione della nostra civiltà e come tali devono essere presi. Tutti quando ci sposiamo cerchiamo il meglio in base ai nostri budget. L’unica differenza è che Bezos ha tanti soldi.

  16. Riccardo ha detto:
    24 Giugno 2025 alle 08:38

    È proprio così: la storia e la bellezza non sono semplici oggetti. Sono radicate nella nostra coscienza e arricchiscono la nostra conoscenza, qualcosa che Jeff, a quanto pare, non ha compreso. Ha pagato, sì, ma non ha potuto comprare ciò che desiderava, perché la storia e la bellezza non sono merce scambiabile. Se questo lo rende felice, beh, contento lui!

  17. Mauro ha detto:
    24 Giugno 2025 alle 08:20

    In un paese come l’Italia in cui le aziende manifatturiere stanno inesorabilmente chiudendo, non si trova un cameriere per lavorare nei ristoranti e l’inps collassera’ nel giro di 20 anni, abbiamo ancora chi si pone certi quesiti. Marchionne diceva giustamente: siamo nell’epoca dei Diritti, e nessuno ha doveri.. Moriremo di diritti…

  18. Renato Orrù ha detto:
    24 Giugno 2025 alle 07:58

    …a volte credo (e non credo di essere il solo fra i tuoi estimatori a dirlo o quantomeno a pensarlo ) che esageri . Oggi secondo ME esageri . Zaia ha fatto bene …casomai chiedersi chi è Zaia per affittare un Isola a Bezos o a chiunque altro . Forse servirebbe un apposito ufficio con relativi regolamenti. D’altronde in Sardegna affittiamo spiagge e altri luoghi ameni ..spesso per poche centinaia di euro ….per matrimoni e non solo . Forse dovremmo farlo per chi può permetterselo ….fatto salvi i Residenti. In fondo si chiama turismo e dovremmo smettere di svenderlo a basso prezzo, che ci costa troppo.

  19. Marco Casu ha detto:
    24 Giugno 2025 alle 07:57

    Si questa risposta e’ Esteticamente molto Bella, ..la Storia non e’ disponibile. Dunque cio’ che e’ bello comprende in se, Giustizia.
    Non c e’ niente da completare e mi permetto indicare un piccolo dettaglio: non disponibile spiega che la Storia NON e’ consumabile e questo significa pensarla come scrigno in cui ogni cosa ha la potenza della autorigenerazione.

    Si, non si da “invidia” per questo individuo, si questo Bezos. Un miliardario tra tanti

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