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La Sardegna è verticale: non si va più via, si combatte

Posted on 23 Novembre 201823 Novembre 2018 By Paolo Maninchedda

Domani vediamoci a Macomer, ore 10, centro Polifunzionale, via degli Artigiani.
Passiamo dalla Sardegna orizzontale che tutti visitano e calpestano, a una Sardegna verticale che decide, aggrega, risolve, dà prospettive e risolve problemi.
I Sardi che risiedono in Sardegna si stanno organizzando per dire che vogliono istruirsi diversamente, che vogliono pagare le tasse adeguate alla loro ricchezza, che non vogliono più essere ostaggi di Tirrenia e Alitalia, che non vogliono essere spiati dalle forze dell’ordine, che non vogliono essere asserviti ad una burocrazia oppressiva, che vogliono leggi proprie razionali, che non vogliono più vivere in uno Sato fondato sul sospetto.
Nessun sardo vuole essere più costretto a emigrare perché la sua terra è resa povera e inospitale da uno Stato sbagliato.
Votare per la Nazione è votare per la liberazione dal destino segnato.
Vogliamo un destino aperto e libero. Vogliamo poter scegliere.
I Sardi che stanno in Italia e all’estero votino tutti, dal 6 al 16, per dire al mondo che c’è una Nazione cui da secoli hanno tolto il diritto/dovere di dire il proprio nome: si chiama Sardegna.
A Macomer staremo in piedi a dire che non si va più via dalla Sardegna: si combatte.

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