Skip to content
  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Cookie policy
  • Login
Sardegna e Libertà

Sardegna e Libertà

  • Home
  • Politica
  • Economia
  • Cultura
  • Lavoro e impresa
  • Cronaca
  • Salute
  • Ambiente
  • Stato sardo
  • Toggle search form

La Rai dei comizietti e l’ignoranza diffusa. La legge elettorale truffa

Posted on 5 Febbraio 20185 Febbraio 2018 By Paolo Maninchedda

Come fa informazione in campagna elettorale la televisione di Stato?
Rinunciando all’informazione.
Vedere un telegiornale in questi giorni è disarmante per una persona normalmente attenta e civile.
Si è costretti a sentire i comizietti preconfezionati. I giornalisti fanno una piccola introduzione inutile poi cedono il microfono a un rappresentante di partito, il quale ha studiato una dichiarazione da trenta secondi netti, buttata a memoria e recitata di fronte ai microfoni televisivi.
Tutto qui.
Questa è l’informazione dello Stato italiano.
Siamo passati dall’informazione al festival delle dichiarazioni: ognuno dice un po’ quello che vuole, il giornalista non fa domande e il telespettatore è costretto a vedere e ascoltare questa passerella di frasi fatte.
Uno scempio etico (perché paghiamo il canone in bolletta non per subire dichiarazioni ma per capire) e estetico (perché questo festival di dichiaranti è brutto, ripetitivo, vagamente pubblicitario).
Nel frattempo nessuno dà le informazioni indispensabili per il cittadino (ma d’altra parte, quante cose si sono fatte in Italia all’insaputa degli italiani?). La domanda che dovrebbe essere ripetuta a tutti per esempio potrebbe essere: «Lei cosa farà per contenere e ridurre il debito pubblico dell’Italia?». Nessun candidato parla di ciò che incombe su tutti, ma tutti parlano di nuove assunzioni, di nuovi carabinieri e poliziotti assunti, di nuove pensioni, di nuovi sussidi, di nuovi assegni ad personam. Tutti promettono di spendere, nessuno fa domande.
Faccio un altro esempio.
Chi sa in Italia che la legge elettorale prevede che non vengano conteggiati migliaia di voti?
La legge elettorale prevede che le liste che non raggiungono il 3% dei voti espressi sul totale dei votanti della Repubblica non vengano ammessi al riparto dei seggi.
Questa regoletta ha una conseguenza: le liste presentate in una sola regione d’Italia, specie se spopolata come la Sardegna, non eleggono alcun rappresentante nei collegi proporzionali, cioè, in Sardegna, nei collegi dove si eleggono 16 parlamentari su 25. Questo è il motivo per cui il Partito dei Sardi, i Riformatori, Progress per citare tre partiti, non partecipano alle elezioni.
C’è invece chi ha fatto scelte diverse, presentando la lista soltanto in Sardegna sia nel collegio proporzionale del Senato (dove si assegnano 5 seggi) e nei due collegi della Camera (dove si eleggono 11 parlamentari).
Perché questi candidati siano ammessi al riparto dei seggi occorre per legge che prendano il 3% dei voti espressi. Secondo il verbale dell’Ufficio elettorale  centrale italiano presso la Suprema Corte di Cassazione datato 5 marzo 2013, alle precedenti elezioni (2013) su base nazionale italiana vennero espressi 34.005.755 voti.
Calcoliamo il 3% su questa cifra: esso ammonta a 1.020.173 voti. Adesso veniamo in Sardegna.
Nel 2013 vennero espressi in Sardegna 925.794 voti.
Quindi, a dati 2013, perché una lista presentata solo in Sardegna possa ottenere seggi, non solo dovrebbe prendere tutti i voti espressi, ma gliene mancherebbero 94.379.
Chiaro per tutti? Impossibile eleggere.
Tutto questo non viene raccontato, gli elettori sardi votano inconsapevoli di tutto.
Nei prossimi giorni altre informazioni, per aumentare la coscienza di un meccanismo elettorale che tratta le persone come criceti sulla ruota.

Elezioni, Informazione, Politica

Navigazione articoli

Previous Post: Le ragioni dei pastori 2: tanto denaro promesso, poco denaro erogato
Next Post: Giustizia e campagna elettorale: ferocia di Stato e vigliaccheria politica impresentabili

Ti prometto che crescerai

Cagliari, 27-30 aprile 2025

Racconta una storia sarda

Racconta una storia sarda

Vent’anni di Sardegna e Libertà, Nuoro, 21 luglio, ore 18:30

Racconta una storia sarda

Ultimi commenti

  • Tatanu su Arst: la bocca più grande del cervello
  • Mario Pudhu su Arst: la bocca più grande del cervello
  • Marco Casu su Arst: la bocca più grande del cervello
  • A su Arst: la bocca più grande del cervello
  • Paolo Maninchedda su Oggi La Maddalena sul Corriere: per cosa?
  • Cesare Buanchi su Oggi La Maddalena sul Corriere: per cosa?
  • Franco Maria su Oggi La Maddalena sul Corriere: per cosa?
  • Francesco Porcu su Berlinguer: fu vera gloria?
  • Antonio su Oggi La Maddalena sul Corriere: per cosa?
  • Alberto M. su Oggi La Maddalena sul Corriere: per cosa?
  • Vinicio su Oggi La Maddalena sul Corriere: per cosa?
  • Paolo Maninchedda su Oggi La Maddalena sul Corriere: per cosa?
  • Stefano Locci su Oggi La Maddalena sul Corriere: per cosa?
  • Misterx su Oggi La Maddalena sul Corriere: per cosa?
  • paolo su Oggi La Maddalena sul Corriere: per cosa?

Nuove province per nuovi disoccupati eccellenti

Nuove province per nuovi disoccupati

Sardegna e Libertà si ispira culturalmente ai valori di libertà, giustizia, sostenibilità, solidarietà e non violenza, così come essi sono maturati nella migliore tradizione politica europea.

Sardegna e Libertà – Quotidiano indipendente di informazione online

Registrato il 7 novembre 2011 presso il Tribunale di Cagliari. Num. R.G. 2320/2011 – Num. Reg Stampa 8
Direttore responsabile Paolo Maninchedda

Copyright © 2022 || Sardegna e Libertà ||

Powered by PressBook Blog WordPress theme

AUTORIZZAZIONE ALL'USO DEI COOKIE. La legislazione europea in materia di privacy e protezione dei dati personali richiede il tuo consenso per l'uso dei cookie. Acconsenti? Per ulteriori informazioni visualizza la Cookie Policy.AcconsentoNoCookie policy