Politichetta a piede libero Era il 25 ottobre scorso. Nel marasma degli emendamenti approvati e respinti dal Consiglio regionale, è il turno dell’emendamento 600, presentato dai capigruppo, ma di competenza dell’Assessore del Turismo. Questo.
Inizia la discussione, di cui fornisco solo uno stralcio video, per far notare la confusione con la quale l’assessore presenta l’emendamento. Dice che si tratta di crediti maturati dai beneficiari, rispetto ai quali gli uffici si sarebbero dimenticati di fare non si capisce bene se i pagamenti o addirittura gli impegni. Non solo: non si cita precisamente alcuna legge, alcuna delibera, alcun decreto, nulla. Si dice che lo stanziamento è normativamente dovuto, boh.
Inizia la discussione. Qui il resoconto. Come si può notare, la questione prende una brutta piega. Alcuni consiglieri fanno notare che i beneficiari del provvedimento sono già beneficiari di stanziamenti a valere sulla stessa legge. Si somma all’emendamento 600 la discussione dell’emendamento 665 che riguarda il finanziamento dello scorrimento delle gradutorie della legge 7, la legge sulle sagre e gli eventi turistici, graduatorie del 2020. Alcuni consiglieri dicono che di queste cose (quali?) si dovrebbe discutere in Aula, altri che sarebbe bene non discuterne. Si parla di debito fuori bilancio, cioè di quel debito che si produce in assenza di coperture. Si alza l’assessore del Bilancio e anziché aiutare la discussione dice che l’emendamento sana un rischio di danno erariale. Apriti cielo. Nell’imbarazzo generale, l’emendamento è approvato dalla maggioranza. Si tratta di soldi pubblici, non privati. I giornali tacciono.
Che cosa stia realmente succedendo intorno ai contributi su sagre, feste, manifestazioni varie, lo sa solo Dio.
Per dare un piccolo esempio di come funzioni il disordine voluto, si veda questa delibera, non l’unica, una delle tante fatte con i piedi. Si stanziano ulteriori 500.000 euro per la Sartiglia di Oristano, ma non si dice da quali capitoli li si prende e dove li si aggiunge. L’unico riferimento generico e collettivo è ai capitoli della Missione 7 Programma 1 del Bilancio regionale, che sono più d’uno. Che cosa vada in diminuzione e che cosa in aumento non si sa. Questo per i grandi eventi.
Se passiamo al finanziamento di quelli più piccoli, la cosa più certa è che tra novembre e dicembre del 2020 il responsabile del servizio che gestisce la legge 7 sugli eventi turistici, non solo ha fatto il bando e diviso le risorse tra i diversi cartelloni (si chiamano così gli aggregati degli eventi distinti per tipologia), ma ha anche redistribuito tutte le economie (Determinazioni n.1235, 1249, 1256, 1270, 1271, 1316, 1319, 1352, 1373). Tutto fatto. Altro che impegni e pagamenti saltati! Vi erano 5 milioni a Bilancio e 5 milioni sono stati impegnati e spesi.
Che cosa dunque stia accadendo nell’assessorato del turismo con i soldi delle sagre è sempre più argomento imbarazzante anche nello stesso Consiglio regionale, diciamo che gli stessi consiglieri lo hanno collocato ai bordi del diritto fino a scegliere di preferire di non parlarne.
Canapa legale in manette Adesso consideriamo invece il trattamento che stanno subendo non i delinquenti che coltivano canapa illegale, ma i pastori e gli agricoltori che coltivano canapa legale ai sensi della legge 242 del 2016. Di fatto, temono di essere incriminati dalla magistratura sarda per il reato di associazione a delinquere finalizzato allo spaccio di stupefacenti. L’avvocato Simonetti ha contestato le scelte delle procure sarde, l’avvocato Zaina ha chiesto un incontro al Procuratore di Cagliari.
La domanda è: su chi è più logico sollevare un sospetto di illegalità, sulla maggioranza e sulla Giunta che non si capisce che cosa faccia dei soldi pubblici, al punto che non sanno neanche spiegarlo, o sui pastori che applicano una legge dello Stato? La risposta sta nelle cose, ma le cose vanno nella direzione opposta. Non è uno Stato di diritto il nostro, è diventato uno Stato dove la tua punibilità è legata alla tua debolezza: più sei debole, più sei punibile; più puoi scambiare ruoli e incarichi, più sei a priori nel mondo della legalità.
Sembra una delle partite di pallavolo del mio paese. Quando una palla era dubbia l’allenatore della squadra che giocava in trasferta urlava “FUOOORIII”, e il più sveglio dei nostri tifosi: “Fuori dalla vostra portataaaa”
… «fuori legge la Regione»? Sa RAS? Ma ite? Totu sos polatos targados “RAS” de Viale Trento, Viale Trieste, Via Roma in Castedhu e… ispartinados in medas àteros logos?
Semus chistionendhe de fràigos e fraigados, ufítzios e cadreas (e poltronas), armàdios e cantu bi at de mobbília?
«STATUTO SARDO» (sardo!!! bae e busca de ue ndh’est próidu!!!): TITOLO IV, ORGANI DELLA REGIONE, art. 15 «Sono organi della Regione: Il Consiglio regionale, la Giunta regionale ed il suo Presidente».
Sa «Regione» «RAS» est mobbília, frabbicados «fuori legge» o est zente, sunt pessones?
De seguru no semus pessendhe a sos bandhidos.
Solu responsàbbiles/irresponsàbbiles, chistione de cusséntzias, ca sa mobbília, sos polatos, sas poltronas ite curpa, neghe o méritu ndhe podent tènnere? E si invetzes est totugantu unu marasma? Sos dutores tiant pòdere ispiegare ite maladia est su marasma chi leat a sos betzos cadrudhos e ite b’at de nos ispetare?
In questo momento un grande senso di rabbia per il modo indegno con cui si gestiscono i nostri soldi e contemporaneamente anche un senso di impotenza perché noi poveri cittadini purtroppo non possiamo farci nulla . Io da parte mia sto ancora aspettando da due anni i contributi che mi sono stati assegnati per l l’assunzione di un operaio..mai visti booh