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Debiti per coprire i costi del Mater Olbia. Documenti inediti e prima indagine finanziaria

Posted on 13 Luglio 201918 Luglio 2019 By Paolo Maninchedda

Avevo già scritto sul fatto, che ha del clamoroso e, a mio personalissimo avviso, non sta dentro il perimetro delle leggi vigenti (e spiegherò ulteriormente perché), della copertura finanziaria dello stanziamento di 25 milioni per il 2019 per il Mater Olbia, la quale viene realizzata portando in diminuzione il capitolo dedicato alla copertura del disavanzo.
Prima di tutto: su quali testi si sono basati i consiglieri regionali delle commissioni Sanità e Bilancio del Consiglio regionale per dare il via libera?
In primo luogo su questa mail del Direttore generale del Bilancio.
Lasciando da parte la storia dei capitoli e del fondo perenzioni, cambiata più volte dal momento del varo dei bilanci armonizzati, ciò che conta è dato da due frasette:
1) “In ogni caso è utile precisare che le perenzioni di parte capitale per investimenti, in caso di loro reiscrizione nel bilancio per scadenza dell’obbligazione a pagare (TRADUZIONE: se le perenzioni vengono a scadenza e si deve pagare il debito nell’anno corrente) trovano già adeguata copertura finanziaria nell’apposito fondo accantonato al risultato di amministrazione del bilancio precedente (TRADUZIONE: ci sono soldi per le perenzioni che vengono a scadenza nel 2019 nel fondo accantonato nel 2018) e nella pari copertura del disavanzo mediante autorizzazione alla contrazione di mutuo da contrarre solo per effettive esigenze di cassa, così come consentito dalle vigenti norme contabili (TRADUZIONE: se poi i soldi non dovessero bastare, siamo autorizzati a coprire la differenza contraendo un mutuo, cioè indebitandoci).
2) “I due capitoli considerati nell’insieme garantiscono nel 2019 uno stanziamento a salvaguardia pari a 66 milioni 220 mila 257 euro”. Cioè per le perenzioni di parte corrente che dovessero venire a scadere nel 2019 ci sarebbero disponibili 66 milioni e rotti, più il mutuo, in caso non bastino.
Come facciamo a sapere se la posta iscritta a bilancio nel 2019 è congrua a pagare i debiti e il disavanzo già maturati che un tempo si chiamavano perenzioni?
Affidiamoci all’oracolo della Corte dei Conti. Ecco il testo del CONTROLLO DELLE PROCEDURE CONTABILI SUI RESIDUI PERENTI NEL BILANCIO REGIONALE (AGGIORNAMENTO E VERIFICA DELLE MISURE ADOTTATE) (Deliberazione n. 90/2017/FRG del 28 novembre 2017) ESERCIZIO 2018. Mettiamo da parte le considerazioni che la Corte fa sulle alchimie contabili varate con la l.r. 40/2018 che consentono cancellazioni di spesa per perenzioni sino a 315,204 m€ con copertura degli oneri mediante contrazione di mutuo per 8 anni (perché la cancellazione è legata alla contrazione del mutuo e al suo cronoprogramma, e dunque prima si contrae il mutuo e poi si cancella), e andiamo al dunque: quanto è l’ammontare delle perenzioni pendente sul 2019, anche dopo la scelta del contraendo mutuo e dell’attuata cancellazione? Poco più di 682 milioni di euro.
Mediamente, quanti ne vengono pagati in un anno? Dipende, ma mediamente ne vengono pagati il 10%, cioè 68 milioni. Si tenga conto che solo l’Assessorato ai Lavori pubblici ne ha pagato poco meno della metà (31 milioni) da solo nel 2018.
Quindi i 66 milioni accantonati per disavanzo e perenzioni, sono, se lo sono, sufficienti a pagare il disavanzo (39 milioni) e i debiti di parte corrente che la Regione ha prevalentemente verso gli Enti locali e che andranno a scadenza nel 2019. Se da 66 milioni circa, ne togliamo 25 per il Mater Olbia, ecco che con 41 milioni siamo molto al limite del fabbisogno, ma è possibile sempre contrarre il mutuo per la parte capitale.
In poche parole, si sa già che si contrarrà un mutuo per pagare i debiti di parte capitale verso i Comuni, poi si è deciso di stanziare 25 milioni, a valere su un un fondo che paga disavanzo (cioè debito) e debiti di parte corrente verso i Comuni, per il Mater Olbia.
Quindi si sostengono i costi di finanziamento di una clinica privata ubicata in Sardegna, perché il Mater non è ormai niente di più che una clinica privata cui è stato in appalto il Nord Sardegna, con la contrazione della posta di bilancio per pagare altri debiti e il disavanzo, mandata in rischio rosso dall’urgenza di finanziare la suddetta clinica privata.
Nei prossimi giorni continueremo a mostrare come questa vicenda riveli una grandissima assenza di consapevolezza di che cosa sia uno Stato e di che cosa sia il diritto.

Diritto, Evidenza, Politica, Sanità

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