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Un gioiello sardo

Posted on 11 Dicembre 201411 Dicembre 2014 By Paolo Maninchedda 3 commenti su Un gioiello sardo

ricercadi Paolo Maninchedda
Ieri ho visitato il Laboratorio di nanotecnologie dell’Università di Sassari a Porto Conte. Un’eccellenza sconosciuta dove lavorano sardi e giapponesi (il laboratorio gemellato è quello di Kyoto). A scanso di equivoci, non si è parlato di teorie astratte; non ho avuto a che fare con gente che vive tra le nuvole. Al contrario: ho incontrato gente con i piedi per terra, che parla di vetri, di sostanze idrorepellenti o idrofile, di durezza degli schermi degli Iphone, di materiali isolanti per l’edilizia, di Alzheimer, di radicali liberi e di invecchiamento.
Mi ha colpito molto una frase del professor Innocenzi: «La conoscenza è ancora viva in questo Paese. Finché ci sarà conoscenza, avremo un futuro».
Verissimo. Il problema è che in Sardegna sono pochissimi gli imprenditori che conoscono il laboratorio. Qui la ricerca è un problema dell’Università, altrove è un’opportunità per le imprese. Altrove, mi spiegavano, le risorse per la ricerca passano per la soluzione dei problemi. Sfide a livello mondiale sui problemi (che so, la Samsung lancia la sfida su chi è capace di rendere più brillanti i suoi colori o molto più alta la definizione delle sue immagini o più duri e più leggeri gli schermi dei suoi cellulari ecc.); chi li risolve meglio, vince il premio.
Chiediamoci se qui abbiamo finanziato la ricerca per risolvere problemi e, se mai lo abbiamo fatto, quali problemi abbiamo risolto.
Viviamo in tempi bui, molto tragici, che non giustificano l’ottimismo delle autorità italiane. Viviamo tempi in cui le istituzioni si comportano come imprese, assumono lo spirito sindacale della Confindustria e si collocano esclusivamente in una logica rivendicativa e non di governo. Anche in tempi così triti, bisogna tenere la testa sul collo e lavorare per riconoscere e promuovere le eccellenze.

P.S. Ieri ci siamo riconciliati parzialmente con quella grande lobby italiana che è la Coldiretti, il ministero dell’agricoltura parallelo della Repubblica italiana. Vediamo se sul recupero ambientale delle infrastrutture, sull’applicazione del Dlgs. 228/2001 riusciamo a rendere sarda, meno lobbistica e più istituzionale, questa grande organizzazione. Il vino era buono.

P.S. 2 : stasera litigheremo con i nostri partner per l’housing sociale, che è molto housing per taluni ma poco sociale per noi, Regione Sardegna.

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Comments (3) on “Un gioiello sardo”

  1. Raimondo Cacciarru ha detto:
    13 Dicembre 2014 alle 13:08

    Signor Maninchedda,
    certamente ottima l’attività di divulgazione delle notizie positive (ne abbiamo proprio un bisogno essenziale…bonificano il cervello), ma le propongo di fare un passo in più e cioè portare a conoscenza, di chi ne avesse interesse, presso quale indirizzo telematico e con quali modalità procedurali e condizioni economiche poter accedere ai risultati delle ricerche, sia ad Alghero che a Pula.
    altrimenti saranno i soliti… ben informati… a fruirne!! Grazie
    Cordiali saluti

  2. admin ha detto:
    11 Dicembre 2014 alle 19:03

    A breve.

  3. Truth ha detto:
    11 Dicembre 2014 alle 15:41

    Caro Assessore, con tutta la stima per il suo lavoro…ogni tanto ci vorrebbe anche qualche notizia su come procedono le cose! Che ci dice, per esempio, di AREA ed ENAS? Dobbiamo veramente credere alle panzane che leggiamo sui giornali (scritte direttamente dagli interessati) o Lei ci farà sapere qualcosa di più su come stanno esattamente le cose?

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