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A settembre sarà rivolta fiscale. Ecco i dati della persecuzione, con un ps per i magistrati ostili

Posted on 21 Giugno 201821 Giugno 2018 By Paolo Maninchedda

Oggi pubblico la prova della persecuzione fiscale cui viene sottoposta la Sardegna.
Questa tabella svela nella colonna L il rapporto del riscosso ogni mille abitanti in Sardegna nel 2015 a seguito degli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate. Soggetto attuatore della scarnificazione, Equitalia.
Siamo la seconda regione d’Italia, dopo la Campania.
Facciamo un attimo il punto, posto che non lo sa fare la Giunta regionale per inerzia di subordinazione a tutti gli apparati di controllo della Repubblica italiana e per rifiuto di analisi di un tema storico della Sardegna, cioè la deprivazione di ricchezza generata da un fisco inadeguato e persecutorio (e per di più incentivato, perché dirigenti e impiegati dell’Agenzia delle Entrate hanno i premi di produzione legati al riscosso).
La Sardegna viene privata di importanti risorse fiscali attraverso gli accantonamenti e, cosa ancor più grave, lo scippo delle accise sui carburanti.
La Sardegna patisce una crisi di lavoro profondissima, dovuta a una rarefazione delle imprese che quanto più diminuiscono tanto più vengono vessate (perché i tanti uffici di controllo si concentrano sui superstiti per giustificare la propria esistenza).
L’assenza di prospettive e il clima oppressivo che circonda chiunque faccia qualcosa sta spopolando la Sardegna di pressoché tutte le risorse più giovani.
Non si registra alcuna indagine, alcun accertamento, alcuna verifica della correttezza dei comportamenti dell’Agenzia delle Entrate. Tutti gli apparati dello Stato, compresi quelli che dovrebbero difendere i diritti costituzionali dei cittadini, proteggono questa sistematica persecuzione.
Sono tutti motivi più che sufficienti per ribellarsi.
Noi del Partito dei Sardi promuoveremo per Settembre una grande mobilitazione popolare contro il fisco italiano, contro il metodo poliziesco degli accertamenti, contro la colpevolizzazione del contribuente, contro il ricatto di Stato per cui o si pagano le imposte sulle ipotesi di reddito formulate dall’Agenzia delle Entrate o si subiscono drammatici accertamenti.
Post Scriptum: Siccome sono un po’ stanco della pressione di più di una Procura che rovista in ogni cosa che faccio, ma soprattutto in ciò che non faccio e non ho fatto, perché irritata da ciò che ho scritto sui giornali e su questo sito sulla giustizia-ingiusta (è che non ho tempo per fare il controllo sinottico delle pratiche giudiziarie, altrimenti riuscirei a dimostrare in modo più plastico quanto sia ‘politica’ la giustizia sarda e lontana dalla giustizia giusta), ecco, questa è una buona occasione per voi. Mandatemi un avviso di garanzia per ribellione fiscale, oppure per attentato alla costituzione perché sono indipendentista. Fate come gli spagnoli che fanno marcire in carcere i professori universitari non allineati, fatelo e toglietevi il dente, così il vostro smisurato ego giustizialista me l’avrà fatta pagare per aver vinto uno scontro dialettico con voi e il vostro dominio sociale sarà confermato e soddisfatto, il vostro teorema generale del sistema politico tutto marcio e tutto corrotto sarà confermato. Molti di voi non sono gli eredi di Livatino, Casanova, Falcone e Borsellino; molti sono gli eredi di Robespierre.

Fisco, Giustizia, Politica

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