Il 2 maggio è stato convocato il Collegio di Garanzia Elettorale, che oggi non ha più la composizione, per la parte dei magistrati, che aveva quando comminò la sanzione alla Todde e trasmise gli atti al Consihglio regionale per la decadenza.
Mi riservo di accertare se vi siano, nella nuova composizione del Collegio, iscritti alle correnti organizzate della magistratura.
Sempre il 2 maggio è stato convocato l’avv. prof. Fercia per discutere del suo mandato difensivo.
La Corte d’Appello argomenterebbe che la difesa del Collegio dinanzi al tribunale spetterebbe all’Avvocatura dello Stato, e ciò nonostante il parere contrario dell’Avvocato Generale dello Stato.
La Regione ha deliberato di chiedere dinanzi alla Corte Costituzionale, contro lo Stato, l’annullamento dell’ordinanza del Collegio di Garanzia. Avendo come avversario lo Stato, la Regione non ha potuto avvalersi dell’Avvocatura dello Stato per chiedere la decadenza dell’ordinanza.
Adesso si vorrebbe che il Collegio, nel giudizio dinanzi al Tribunale di Cagliari, si avvalesse invece dell’Avvocatura dello Stato per difendere, contro la Presidente della Regione, la vigenza dell’ordinanza. Ci si troverebbe dunque nella situazione per cui a Cagliari l’Avvocatura dello Stato difenderebbe, nell’interesse della Regione, l’ordinanza che la Regione, dinanzi alla Corte costituzionale chiede di annullare citando in giudizio lo Stato.
Mai visto uno schieramento di poteri così forte. Siamo tornati a bandos spagnoli.
Egregio, in 76 anni di Autonomia della RAS si è vista parecchie volte la brama famelica della classe politica sarda. Ma ci voleva l’avvento dei pentafarlocchi per assistere alla più grande crisi di bulimia che si potesse immaginare. Del resto i 50 mld di euro di bilancio regionale da gestire in legislatura non sono bruscolini. E quando gli ricapita? Man mano che passano i giorni, se non le ore, aumentano i miasmi da murigo che emanano varie piazze istituzionali. Saluti.
Ammesso senza concederlo che ci sia vicinanza fra i regionali che vogliono stare al servizio del (loro) popolo e la procura, che conseguentemente dà un parere non gravemente offensivo di quella vicinanza, aspettiamo poi la pronuncia degli altri magistrati: i Giudici. Non è infatti ancora assodato che tutta la magistratura sia di orientamento univoco su queste questioni, anzi direi che per ora non ci sono dubbi concreti e men che meno prove certe. È fisiologico che Pani e Poddighe abbiano le loro convinzioni e che si esprimano di conseguenza. Non è da escludere che se la procura avesse dovuto dare un parere collegiale, faccio per dire un voto a maggioranza della ventina di pp.mm. che la compongono, le richieste sarebbero state ben diverse. Aspettiamo guardando, nel mentre, e nel nostro piccolo, oltre atlantico dove la Corte Suprema, che era stata “plasmata” ad immagine e ideologicamente affine allo squilibrato che sperava proprio in questi frangenti di passare all’ incasso, non sta certamente lesinando sonore legnate sul cranio bacato del prossimo pellegrino in quel di Roma.
Certamente è forte l’ esigenza di vigilare e porsi domande: se il prof Fercia e chi per lui volessero e potessero verificare quante convenzioni, intese, contratti siano stati firmati fra la Regione Sardegna (da molti anni anche già con Solinas) e vari uffici di Procura in particolare ma anche del giudicante, firme che in soldoni hanno permesso di assumere non poche unità di personale per sopperire alle disastrose carenze di quegli uffici, si chiederebbero se quelle (non ovviamente tutte) collaborazioni istituzionali non siano pregiudizievoli per il corretto esercizio delle azioni giudiziarie. Voglio dire se in casa ho stretta necessità del nominativo di introvabili badante o muratore sono “naturalmente” riconoscente con chi mi dà qualche loro nominativo.
Cio che mi preoccupa maggiormente è il richiamo alla piazza per tutelare posizioni e privilegi poiché evoca riferimenti storici piuttosto tristi per il nostro paese. Credo che Falcone e Borsellino si stiano rivoltando nella tomba.
Con la seconda lettera da intendere ANCHE come comunicato stampa si apre un nuovo fronte che attiene alla difesa del Collegio di garanzia nella riunione fissata per il due p.v.
Ed è quanto mai singolare intravedere la molteplicità di Vie intraprese per disinnescare il dispositivo che ha determinato la sanzione della decadenza. Tribunale ordinario – Corte Costituzionale – Ente Regione (non dimentichiamo questa chicca , riportata con chiarezza dall’Avv.Fercia) Ministero di Giustizia (vedi richieste Procura) e ora Nel Sancta Santorum di ciò che è origine di TUTTO , Collegio di Garanzia.
Guarda guarda quante carte accumulate ,Alessandra. Per cosa? Non avere nominato un mandatario Speciale che avrebbe con la sua opera nonché la sua firma reso conforme a legge la tua dichiarazione.
Dulcis in fundo Procura. Beh, la Procura formula le sue richieste che hanno avuto eco solo negli organi di stampa; invece sarebbe meglio LeggerLe con calma, da cittadini coscienziosi, per poter ognuno fare le dovute valutazioni. C è Tempo.
P.s.: a margine, ho orientato la lente di ingrandimento su un articolo dell’Unione in cui(a proposito di tempo) riguardante la nomina dei Commissari che sostituiranno i dirigenti delle ASL; a quanto riferito nel medesimo, quelli del Partito Democratico non sarebbero d’accordo. C è scritto così, non so se sia vero ma , la regola è sempre quella: vedere ogni tessera del mosaico ma ,non dimenticare che qualche volta, è bene tenere debita distanza e osservare tutto il mosaico.
Gentilissimo professore, nelle lettere del professor Fercia s’intravvede il bivio etico al quale l’ambigua coalizione campolargo doveva prima o poi giungere. I comportamenti e le decisioni della ‘dott.ssa Todde’, pur nascoste in delibere di giunta (‘dando per scontato che la dott.ssa Todde si sia astenuta’) mettono infatti sotto attacco i principi democratici, l’idea solida di stato di diritto e le istituzioni in esso contenute, patrimonio delle tradizioni popolari e riformiste del PD. Non un attacco soltanto metaforico, ma reale. I più vicini, in Italia e forse oltre i confini USA, ai veri trumpiani, i postgrillini non fanno mistero della possibilità di invadere le piazze ed andare oltre nel caso in cui i giudici decidessero che la legge porta alla decadenza. Come si comporterebbero in quel caso i nostri ‘finti progressisti globali (cit.)’ sottoscrittori del patto solo per necessità aritmetiche? Il corto respiro dell’illusione, funzionale solo alla sopravvivenza elettorale, è ormai evidente.
Non ci resta che emigrare, ma dove?
Non ci resta che votare “quelli bravi”, ma quali?
……….non ci resta che piangere
Mario Guerrini spaccia questo atto della Procura per una sentenza che rasserena la Governatrice. Ignoranza crassa, roba da dilettanti, giornalismo da bar o da forca a seconda della convenienza. Ma come si può scrivere una tale bestialità giuridica?
Che si tratti di un atto politico e dal basso contenuto giuridico lonsi puo evincere dalle conclusioni , ove la procura chiede di “annullare il decreto nella parte relativa alla decadenza”. Quando al contrario l ordinanza del collegio non commina la sanzione della decadenza ma rimanda all’organo competente, ossia il consiglio regionale, la delibera sulla decadenza.
Questo elemento denota il tipo di atto, molto politico e poco giuridico e fa emergere il merdaio politicizzato di certi ambienti, volto ad applicare le regole per i nemici e ad interpretarle per gli amici .saluti
Un giornalista anziano che passa anche per esser intellettualmente onesto ha appena parlato di “sentenza” della procura che ovviamente sentenza non e’ trattandosi di un parere.
Peraltro, come si puo’ chiedere che l’ordinanza del collegio venga annullata nella parte che riguarda la decadenza se la stessa ordinanza non commina la decadenza?
Comunque mi arrendo…aveva ragione chi, senza elementi e nessuno strumento giuridico, diceva fin dall’inizio che tutto si sarebbe risolto in una bolla di sapone.
Su unione on line c’è l’articolo dove la procura tramite i PM chiede di modificare la multa e di annullare la decadenza