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Il cancro e la libertà di parola

Posted on 6 Settembre 202312 Febbraio 2024 By Paolo Maninchedda 5 commenti su Il cancro e la libertà di parola

Il caso è il seguente: un paziente oncologico della Asl di Nuoro riceve una lettera dalla Asl che gli dice di andare fuori a curarsi con la radioterapia perché in Sardegna dovrebbe aspettare due mesi.
Il paziente rende nota la lettera.
Apriti cielo.

Prima reazione dell’Assessore della Sanità Doria: “Quella lettera è un falso”.
Passano le ore e la notizia conquista i siti dei quotidiani nazionali.
La lettera non è più un falso, ma una parola dal sen fuggita, una nota riservata che, per errore, è stata recapitata al paziente.

Due annotazioni.
Ma perché diavolo l’assessore alla Sanità non si preoccupa del disastro delle cure oncologiche maturato in questi quattro anni per scelte sciagurate di questa Giunta?
O anche questa è colpa di Arru, l’ex assessore alla sanità?
La cosa grave è aver dimostrato di non avere alcuna sensibilità politica e umana. Ma quando mai ci si preoccupa della fuga di notizie, si arriva imprudentemente a dire che un documento è falso, anziché preoccuparsi della terapia mancante per un paziente colpito da una malattia così grave?
Cosa si vuole ottenere, l’omertà istituzionale?
O forse non si ha l’esatta consapevolezza della diversità tra lealtà e complicità?
È un problema che hanno molti massoni, ma non dovrebbero avere le persone libere e con incarichi istituzionali.
Invece, da un po’ di tempo, chi lavora in una Asl deve stare attento a ciò che dice, perché se le sue parole, pur veritiere, pur importanti per il dibattito politico, fossero interpretabili come tali da danneggiare l’Azienda, verrebbe punito.

Oggi il dibattito politico sardo in sanità come nei trasporti è impoverito dall’assenza dei molti imbavagliati che potrebbero dimostrare che tanti proclami sono menzogneri, che tante parole sono dolosamente vuote e false, ma non possono dirlo per timore di sanzioni.
La magistratura che dorme su tanti aspetti fuorché su quelli che fa figo trattare, dovrebbe andare a verificare il clima che si vive negli apparati pubblici. Siamo arrivati al paradosso per cui ha diritto di critica solo chi sta all’esterno delle strutture, ma non chi le vive dall’interno. Non conta più l’obbligo di dire cose vere; al contrario, tanto più sono vere, tanto più si è obbligati a tacerle.

Questo spiega il riflesso pavloviano dell’assessore, disinteressato al paziente, ma irritato dalla fuga di notizie.
Noi invece siamo irritati da funzioni pubbliche interpretate come le interpreta lui.

Sanità, Vetrina

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Comments (5) on “Il cancro e la libertà di parola”

  1. Giuseppe ha detto:
    8 Settembre 2023 alle 05:59

    Questa vicenda fa’ molta tristezza. la politica deve uscire fuori dalla sanità hanno sistemato all’interno solo degli incompetenti solo per fare carriera politica non professionisti della salute

  2. Anna Maria Campus ha detto:
    7 Settembre 2023 alle 21:52

    Caro professore,le sembra giusto che una persona affetta da un tumore diagnosticato nel mese di aprile 2023 dopo aver fatto 4 biopsie di cui 3 risultate negative e solo l’ultima positiva ,ritenuto a rischio ,il paziente non possa accedere subito alla radioterapia e alle cure che gli spettano ,perché paghiamo le tasse da una vita,e adesso da Cagliari siamo costretti ad andare a Olbia con grande disagio per la famiglia sperando come ci dicono le previsioni di poter iniziare le cure a dicembre 2023 .Speriamo!!!

  3. F. ha detto:
    6 Settembre 2023 alle 21:43

    Caro professore,
    mi sarei aspettato un numero maggiore di commenti su un argomento come questo.
    A dire il vero qui si intrecciano almeno due argomenti: la qualità della Sanità sarda da cui dovrebbe discendere il diritto alla salute e la libertà di parola, entrambe, se non vado errato, garantite dalla Costituzione.
    Non mi pare poco, ma non avendo gli strumenti per argomentare con cognizione mi fermo.
    Certo, leggere e sentire quanto prodotto dai principali organi di informazione non lascia sperare.

  4. Paolo ha detto:
    6 Settembre 2023 alle 18:06

    Chi ha messo il bavaglio alla classe sanitaria è stato il governo che ha gestito il COVID.
    c’è poco da girarci intorno
    e questi ci marciano…

  5. Fabio ha detto:
    6 Settembre 2023 alle 09:48

    Caro Professore, tutto perfetto e vero. Sulla Sanità si decide buona parte del risultato elettorale regionale (da questo punto di vista Arru ci ha messo molto del suo per condannarci a 5 anni di questa Giunta). Con tutta la partecipazione umana per i pazienti che del trio Solinas-Nieddu-Doria hanno pagato le conseguenze, speriamo che anche questa volta sia così.

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