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I media italiani non avrebbero mai parlato del suicidio di Socrate

Posted on 24 Novembre 201926 Novembre 2019 By Giovanni Lupinu 1 commento su I media italiani non avrebbero mai parlato del suicidio di Socrate

Di suicidio si parla poco, in Italia: è un tema enorme, naturalmente, con il quale ognuno di noi, prima o poi, deve confrontarsi, e lo fa con la propria sensibilità, intelligenza, educazione.

Ogni suicidio è un enigma, un caso a sé.

Quel che è certo, però, è che in Italia già la parola “suicidio” è quasi un tabù.

L’atto del suicidio, poi, subisce censure e rimozioni di ogni tipo.

Più di una volta, infatti, capita di leggere sui giornali cronache di evidenti suicidi mascherati da parole asettiche: ad es., dietro una morte descritta per “arresto cardiaco” sta un colpo di rivoltella (autoinflitto), o dietro un “probabile malore” che ha determinato la caduta dal parapetto di un ponte sta un gesto volontario.

Non c’è dubbio che esista un modo responsabile con cui i media devono dare le notizie dei suicidi, specie di personaggi pubblici, per prevenire possibili fenomeni di emulazione da parte dei più deboli, e c’è anche un dovere di attenzione verso i familiari del defunto: ma le cose vanno chiamate con il loro nome.

E mi domando se in una società laica e moderna non si possa ammettere che dietro un suicidio, qualche volta, possa esserci un atto di libertà individuale e di dignità che merita, come minimo, rispetto e non giudizi morali o religiosi (taciti o espliciti che siano).

Con la morte (solo dei personaggi “famosi”, però) e con il rispetto per la morte hanno a che fare pure i cosiddetti “coccodrilli”: coccodrillo significa, «nel gergo giornalistico, necrologio di persone illustri, preparato quando sono ancora in vita e tenuto pronto nel cassetto» (Treccani).

Ci sono diversi tipi di scrittori di coccodrilli, e una categoria mi ripugna particolarmente: quella dei personaggi pubblici che si impadroniscono della memoria di qualcuno “importante” per avere una tribuna, per stare sotto i riflettori ancora una volta e parlare, in fondo, di sé stessi.

Magari celebrano persone con cui avevano rapporti tutt’altro che idilliaci, e che se potessero si rivolterebbero nella tomba: ma poco importa a questi sciacalli della memoria dalla lacrima e dalla parola facili.

Informazione Tags:Cultura

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Comment (1) on “I media italiani non avrebbero mai parlato del suicidio di Socrate”

  1. Federico ha detto:
    24 Novembre 2019 alle 08:33

    Sono sempre interessanti e fonte di riflessione gli scritti di Giovanni Lupinu. Bisogna imparare a far scorrere il tempo lentamente per dedicare attenzione ai pensieri.
    Io trovo che il suicidio sia talmente sconvolgente per chi rimane, che comprenderlo appieno mi risulta impossibile. È come una morte naturale anzitempo, uno di quegli eventi che superano la capacità di interpretazione ed accettazione delle cose di cui ognuno di noi è, pur in misura diversa, dotato.

Comments are closed.

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