Questa è la contestazione disciplinare recapitata dalla Cisl al suo dipendente Francesco Lauria.
Non sto a contestare ciò che comunque mi pare contestabile, e cioè la contestazione di opinioni critiche non tacciabili come insulti, ciò che mi lascia stupefatto è la decadenza culturale del sindacato che si autorappresenta ed agisce come un potere autoritario, che richiede più disciplina che convinzione, nel quale la conquista della maggioranza congressuale pretende di tradursi in dittatura della maggioranza e in annichilimento del dissenso.
A Francesco Lauria hanno espresso solidarietà figure come Romano Prodi e Savino Pezzotta.
Nelle organizzazioni sindacali frequentemente la leadership è stata padronale, ma il prestigio di alcune figure era reale ed era ancorato anche ad una capacità di concorrere al governo della nazione difendendo realmente i diritti dei lavoratori. Oggi, purtroppo, ciò che sembra essere venuta meno è proprio l’attività sindacale propriamente detta, cioè la sensibilità e la cultura della difesa del lavoratore, sostituite dal lavoratore come pretesto per negoziare in proprio per il potere.
Questo sta accadendo nel sindacato di maggiore tradizione cattolica.
Ed è una degenerazione iniziata con la Furlan, proseguita con Sbarra e culminata con l’attuale segretaria.
Il caso Lauria è simmetrico a quello, altrettanto grave e drammatico, di Fausto Scandola, morto nel 2017 poco dopo essere stato espulso per aver formulato la seguente denuncia ai microfoni delle Iene: “E’ scandaloso che un’organizzazione sindacale chieda i soldi della tessera a iscritti che guadagnano 10 mila euro all’anno e poi versi 300 mila euro nelle tasche dei dirigenti”.
Così pure, in Sardegna, è accaduto che un sindacalista CGIL abbia firmato un accordo, ritenuto da un nutrito gruppo di dipendenti Conad del punto vendita del Centro Commerciale di Pirri gravemente lesivo dei loro interessi, nonostante sia esso stesso dipendente Conad e sia coniugato con un dirigente Conad. Quando l’avvocato dei lavoratori ha diffidato per danni il sindacato, la CGIL di categoria ha intimato a ogni singolo lavoratore di ritrattare altrimenti lo avrebbe querelato.
Questo è il sindacato oggi?
Una sorta di pretesto per l’azione politica in ragione non dell’attività sindacale realmente svolta attualmente, ma in virtù di quella che fu?
Questo è il sindacato che chiama allo sciopero contro l’autoritarismo?
Questo è un sindacato che cerca le rendite e vive di rendita, non di merito.

Senza i sindacati i lavoratori e le lavoratrici sono più soli e deboli. Le lotte per i diritti si combattono insieme, non da soli e isolati (e solo chi può permetterselo ricorrendo a un avvocato). I sindacati, come tutti i soggetti collettivi di un tempo alla deriva, sono criticabilissimi. Il metodo della cooptazione non aiuta a evolversi e adattarsi ai tempi, perché favorisce la conservazione dell’esistente.
Però i sindacati servono, perché l’alternativa è molto molto peggio. Bisognerebbe fare più tessere, non meno.
Concordo in pieno. Vi è una svolta autoritaria in tutti i settori. Persino far notare cosa non va viene ritenuto lesivo delle aziende, istituzioni ecc.
Ancora un altro esempio del degrado culturale in cui viviamo.
purtroppo iscriversi ai sindacati in Italia per molti lavoratori è obbligatorio sono partiti politici camuffati
Triste ma vero, Sindacati e ogni genere di Associazione di Categoria hanno oramai smesso da tempo di fare gli interessi dei loro associati.
Piuttosto, le quote di costoro e le posizioni ricoperte nell’organizzazione da codesti, sono più frequentemente utilizzate per personali o settari scopi di potere/carriera/vantaggio.
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L’esempio è pure quello del CONAD Pirri.
La crisi identitaria dei SinXtrati, a mio avviso, nasce pure da qui: se devo appoggiare una compagine che sfacciatamente “fa i propri interessi” piuttosto che un’altra che apparentemente “fa gli interessi di tutti”, scelgo chi non appare quantomeno IPOCRITA!
Questo purtroppo è il sindacato! Per non perdere benefici e poltrone fanno il gioco del “nemico”, in questo caso le aziende, buttando giù dalla torre i più deboli con al seguito minacce di querela!
Il bello è che continuano a sventolare bandiere a destra e a manca per solidarietà. Ma solidarietà per chi?
Egregio, classe politica, magistratura, sindacato. Pur operando su fronti diversi sono accomunati da un unico epilogo: il decesso di chi doveva indicare al Paese la rotta, il decesso di chi doveva far rispettare le regole per il corretto funzionamento di un ordinamento civile ed il decesso di chi doveva fare da scudo per difendere il lavoro ed i lavoratori. Ciò che resta è m…..a. Saluti.
Beh…allucinante la lettera di contestazione…evidentemente il mondo sta girando al rovescio
So di dire una cosa impopolare ma mi chiedo: per venerdi, domani, è previsto un sacrosanto sciopero a sostegno dell’iniziativa umanitariria della flottilla e ieri notte in mezza nazione si sono svolte manifestazioni spontanee di protesta. Ma possibile che non si faccia altrettanto per protestare per le condizioni di lavoro, per la sanità allo sfascio, per la totale assenza di una politica industriale, per il sistema dei trasporti interni e esterni, per l’assalto eolico ormai conclamato e senza alcuna opposizione formale e sostanziale, per l’agricoltura che rimbalza di emergenza in emergenza ma per la quale non si prospetta alcuna visione futura?
A me sembra ormai consumato, irrimediabilmente, il rapporto del sindacato con la realtà.
Est un’iscallatóriu! Naraus una “frabbichedha”. O tapis roulant, o mancai “ascensore”.
Bravissimo