L’amministratore delegato di Aeroitalia (prossimamente Air Italy) ha dichiarato in un’intervista alla Nuova Sardegna ciò che molti sospettavano: «Il nuovo bando della continuità territoriale è fatto per avvantaggiare Ita». Ha aggiunto: «Noi non parteciperemo alla gara per le rotte sarde e faremo ricorso in Europa». Ho chiesto all’Intelligenza artificiale di sviluppare un testo su queste dichiarazioni e le ho arricchite con qualche esemplificazione. Chi ha capito di più la situazione, il Consiglio regionale o l’AI?
In attesa di capire se il ricorso a Bruxelles contro il bando della Giunta Todde, approvato dal ministro Salvini, sia una promessa o una minaccia, non è inutile provare a intendere su quali basi possa poggiare l’eventuale richiesta di riesame prospettata dalla compagnia. Aeroitalia, nel 2023, si era aggiudicata le rotte da e per Alghero, quelle da e per Olbia e successivamente da e per Cagliari, dopo l’addio allo scalo di Fertilia.
Lo zio d’America Nel mirino di Aeroitalia c’è probabilmente il riconoscimento di una tariffa agevolata, applicabile anche a soggetti non residenti in Sardegna ma legati da rapporti di parentela fino al terzo grado (zii, nipoti, bisnonni, bisnipoti, ecc.) con residenti nell’Isola. La Regione non ha ancora chiarito come sarà possibile dimostrare tale parentela, che dà diritto allo sconto sui voli. Tutto lascia intendere che si farà ricorso alla solita autocertificazione. Esempio: il signor Brambilla da Brugherio dichiara di essere bisnipote di Tiu Angheleddu de Otiéri e ottiene il biglietto scontato per atterrare in Costa Smeralda. L’onere della verifica di questo requisito ricadrà sulle compagnie aeree, che subiranno un aggravio operativo con possibili maggiori costi aziendali.
L’aspetto più rilevante, nell’ottica del rispetto dei regolamenti comunitari, è che lo sconto per i parenti fino al terzo grado amplia la platea dei beneficiari: oltre ai residenti in Sardegna, ne avrebbero diritto anche i loro parenti residenti altrove. Ed è su questo punto che Aeroitalia potrebbe basare il ricorso. L’estensione della tariffa agevolata a non residenti (mascherati da parentela) rischia infatti di confliggere con il principio europeo (giusto o sbagliato che esso sia) alla base degli oneri di servizio pubblico (il regime di continuità territoriale), che riconosce il beneficio tariffario solo ai residenti nelle aree svantaggiate o fragili che non possono contare su collegamenti aerei di mercato. Non va dimenticato che, nella testa di Bruxelles, gli oneri di servizio pubblico rappresentano una deroga eccezionale al principio della libera concorrenza, per garantire trasporti aerei in territori dove il mercato non li assicurerebbe con regolarità. Lo sconto per gli zii non residenti è coerente con il concetto europeo di servizio minimo essenziale e con i “diritti sociali essenziali” che gli oneri di servizio pubblico devono salvaguardare? Questa è la domanda posta all’Europa dall’ad di Aeroitalia.
Se l’Europa rispondesse affermativamente, sarebbe la prima volta che i benefici della continuità verrebbero estesi anche a chi non risiede nell’Isola, dopo essersi opposta persino a fissare un tetto massimo alle tariffe per i non residenti (fino a quattro volte quelle dei sardi). Lo sconto ai parenti costituirebbe quindi un unicum che potrebbe essere visto come una distorsione della concorrenza, perché allarga la platea dei beneficiari.
Aeroitalia solleva anche altre tre questioni operative che considera estranee agli oneri di servizio pubblico: 1) Obbligo di usare il finger a Fiumicino e Linate; 2) Trasferimento gratuito dei bagagli anche su voli operati da altre compagnie; 3) Presenza obbligatoria di biglietterie fisiche gratuite negli aeroporti.
Scrivere, per esempio, nel bando che a Fiumicino e Linate si è obbligati a imbarcare e sbarcare i passeggeri tramite finger significa favorire le compagnie grandi e strutturate, a partire da Ita, che opera nei terminal 1 e 3 di Fiumicino, con basi operative consolidate e la stragrande maggioranza dei suoi volumi di traffico. Le regole europee della continuità devono invece garantire parità di condizioni a tutte le compagnie, anche alle più piccole, per favorirne la partecipazione alle gare. Queste condizioni, che attengono all’operatività aeroportuale e ai servizi di handling (i servizi per l’assistenza a terra agli aerei e ai passeggeri), sono davvero coerenti con il servizio di trasporto essenziale previsto dalla continuità territoriale europea? Per Aeroitalia, probabilmente no e sconfinano nelle competenze dell’Enac.
Stesso dubbio riguarda l’obbligo, per la compagnia aggiudicataria, di garantire l’inoltro del bagaglio verso la destinazione finale anche su voli operati da altri vettori. In pratica, i bagagli dei sardi in continuità, in caso di scalo a Roma o Milano, dovrebbero essere imbarcati a spese della compagnia sul volo successivo anche se di un’altra compagnia. Aeroitalia probabilmente ritiene che queste imposizioni possano essere considerate fuori dal perimetro degli oneri di servizio pubblico.
Analoga contestazione è avanzata sulla richiesta, a carico della compagnia aggiudicataria, di fornire un servizio di supporto all’utenza con biglietterie aeroportuali dedicate e gratuite, presenti sia nell’area check-in sia negli imbarchi.
È ragionevole che il dito puntato contro Ita da parte di Aeroitalia nasca proprio da analisi simili a queste, che evidenziano come tali disposizioni operative possano costituire un vantaggio indebito per Ita, già strutturata nei suoi due aeroporti-base.
C’è infine un altro dato: le risorse stanziate dalla Regione per il nuovo bando della continuità sono passate da 52 a 100 milioni di euro. Da qui il sospetto che sull’asse Cagliari-Roma si sia inteso avvantaggiare Ita, passata sotto Lufthansa ma ancora bisognosa di ricavi e utili che lo Stato non può più garantirle. In questo modo, in nome del finger, dei bagagli e dello sconto ai parenti (che equivale alla certezza di occupare la gran parte del mercato), le risorse arriverebbero a Ita direttamente dal bilancio regionale tramite la nuova gara milionaria della continuità.
Se Aeroitalia formalizzerà il ricorso a Bruxelles, la nuova continuità rischia di naufragare dopo i ritardi già accumulati al decollo, testimoniati dalle proroghe dei bandi ereditati dalla passata Giunta, l’ultima delle quali scade nell’ottobre 2026.

Quanto alla qualità dei servizi vorrei evidenziare che ormai sono in campo tifoserie pro-ita, come i passeggeri di Cagliari, che dopo aver vomitato una atalanta di schifezze ora si stanno leccando le dita adducendo motivazioni improbabili.
Io sono pro-Aeroitalia per almeno due ragioni: sebbene aerei datati, sono più confortevoli degli A319 (15 anni di servizio) di Ita che hanno capacità ridotta e scomodi.
In secondo luogo Aeroitalia ha dimostrato un modello di business profittevole contrariamente agli orfani Alitalia.
Era del tutto prevedibile che il bando sarebbe stato ritagliato su Ita. Quello che era andato bene ad Alghero e a Olbia, non poteva essere tollerato a Cagliari. A parte il discorso dei parenti più o meno lontani, che aprirà la porta ad abusi di ogni tipo, mi pare ridicolo imporre di imbarcare e sbarcare dai finger ed avere l’imbarco dei bagagli con qualsiasi altra compagnia. Ricordo con buona pace di tutti, che l’ottanta per cento del traffico nazionale è coperto da Ryanair che di finger, code sharing e lounge se ne sbatte allegramente. Ha ragione Intrieri a presentare ricorso, se questo è il modello innovativo…
Bye bye Aeroitalia, se non siete capaci di stare sul mercato (utilizzando carrette) potete tranquillamente fare altro.
Possibilmente non in Sardegna.
Nessuna acredine e sono assolutamente d’accordo con lei. Il problema è che il bando ha maglie ben più larghe di un rapporto genitore/figlio o fratello/sorella, in sostanza è un modo perché chiunque viaggi a tariffe agevolate, cosa peraltro non necessariamente sbagliata, ma non ammessa dall’UE.
Non capisco questa acredine nei confronti dei parenti Ho un figlio che vive a Torino ma è nato e cresciuto in sardegna e ha una madre cioe io, che ci vive, non è sufficiente per avere un biglietto agevolato ? Ho una sorella anch’essa sarda che vive a Roma, nostra madre ha 90 anni e mia sorella viene a trovarla ogni 40/50 giorni, sta una notte solo per vederla sostenendo costi esorbitanti, osa ci sarebbe di sbagliato nell’ avere una facilitazione ?
Agosto 2024, rischio di perdere l’aereo perché non si leggeva bene la carta di identità attestante la residenza in Sardegna. A casa avevo due minori, i miei anziani genitori ed un marito. L’aereo, nemmeno a dirlo, era pieno di turisti, e di una spicciolata di sardi.
Settembre 2025, sulla app di Aeroitalia anticipo il volo di un giorno, mi cancella i benefici e la hostess al check in mi chiede di pagare i bagagli imbarcati.
Ovviamente, mi rifiuto e risulta essere un bug dell’app.
Tutto questo nel nome di una continuità quasi elemosinante, fatta di aerei rumorosissimi, servizi ridotti all’osso ( vi sfido ad avere la faccia tosta di chiedere un bicchiere d’acqua di iniziativa, senza che vi venga chiesto), aerei piccoli dove a stento entri con le gambe.
Ed ora che quasi arriviamo alla continuità a prezzi calmierati, veramente favorevoli, ( 62 ad andare e 80 a tornare non è un prezzo favorevole- vedere modello Baleari di riferimento) vedrò il signor Brambilla, cugino del nipote del cognato del fratello del vicino che viaggerà come chi sgomita da tempo, e che in Sardegna non ha solo la seconda casa, ma anche la propria vita.
E che dire dei caregiver residenti in altre regioni, che ad oggi assistono i propri genitori in Sardegna, dove tra l’altro sono nati, che non godono di nessun beneficio?
La signorina Lai, nata a Nuoro e residente a Benevento, caregiver dei suoi genitori residenti a Nuoro, potrà mai essere paragonata al signor Brambilla, cugino del cugino?
Semplici domande senza voler essere polemica.
L’attuale giunta parlava di rivoluzione e nuovo modello che avrebbe cambiato tutto. Di nuovo c’è poco, visto che è lo stesso di 25 anni fa con qualche cambiamento per far contento qualche amichetto che non può usufruire delle lounge e non vuole mischiarsi con gli altri passeggeri nel bus che trasporta i passeggeri dall’aerostazione all’aereo e viceversa o non vuole prendersi la valigia e riconsegnarla come fanno moltissimi altri passeggeri, il tutto secondo il principio di una certa specialità che di fatto serve solo a nascondere un complesso di inferiorità. Di nuovo ci sono le agevolazioni che aprono un portone ai soliti furbacchioni che si inventeranno parentele in Sardegna pur di pagare di meno, (visti e rivisti negli anni passati durante gli imbarchi), tanto poi pagheranno i contribuenti che risiedono in Sardegna che si troveranno qualche servizio in meno. Il resto del bando è ritagliato e cucito sopra una sola compagnia, che tra poco passa in mano tedesca, tagliando di fatto fuori tutte le compagnie europee, alla faccia dell’imparzialità che dovrebbe avere un ente pubblico come la RAS. Fa bene Intrieri a presentare ricorso contro questo decreto.
Viaggio spesso con aereo e nave. Le tariffe per residenti con l’aereo sono in media più basse di 15 euro. Le tariffe per residenti con la nave sono di quasi niente più basse rispetto a quelle non residenti poiché sono sempre in promozione. Piuttosto la mia esperienza di persona che viaggia costantemente é che Ita è meglio di aeroitalia. Preferirei pagare Ita senza lo sconto di 15 euro per la continuità territoriale.
prof. continuità territoriale significa che un sardo dovrebbe pagare quanto uno in terra ferma secondo me bisogna battagliare su questo senza inventarsi nulla un viaggio di un ora quanto costa nella penisola 100 e 100 dovrebbe costare ai sardi senza se e senza ma, per i soggetti non residenti in Sardegna ma legati da rapporti di parentela fino al terzo grado è stato fatto per gli Argentini hanno tutti parenti Sardi infatti organizzano anche una festa in loro onore
E’ veramente assurdo. Da decenni ci si sbatte con questa maledetta continuità territoriale e i risultati sono sempre gli stessi: posti spesso introvabili, difficoltà per qualsiasi destinazione che non sia Roma o Milano, costi da prenderli a schiaffi.
..
Corsica. E’ a venti km dalla Sardegna, metro più metro meno. La cosa sicura è che in qualsiasi periodo dell’anno, pure alla vigilia di Natale, Pasqua, Capodanno, Ferragosto, Sant’Efis, un cittadino corso trova posto per volare a Parigi a/r spendendo duecento euro. E di destinazioni ne ha ben più di quante ne ha un sardo.
..
Che cosa manca all’intelletto di noi indigeni per dire, ma se lo fanno loro, perché noi ci sbattiamo ancora con la continuità territoriale?
..
Andrà avanti sempre così. Non ci cambierà mai nessuno. Siamo questi.
Egregio, di questo passo si arriverà all’esame del DNA (manco fosse Garlasco) per la verifica della veridicità della parentela. Mi chiedo perché non fare le cose semplici come fatto in un passato non troppo remoto e come ancora in uso in Spagna. Ma questa gente che sgoverna la RAS dove l’abbiamo trovata? Nelle buste di patatine?
Saluti.
Buongiorno,
sono d’accordo con Renato Orrù,
infatti, se la memoria non mi inganna, ricordo che nel periodo 2002-2005 essendo nel NW Milanese per il progetto di bonifica dell’ex Raffineria AgipRho (e successivo NPF/Nuovo polo fieristico Milano), facevo spesso voli di fine settimana da Malpensa a CA e viceversa (quindi anche prima di Soru), i cui prezzi in regime di continuità variavano da 80€ a 130€ a seconda del periodo e degli orari, tutto sommato c’era stabilità continua, senza tante ciance legate, alle vacanze, ai periodi festivi, etc.
Poi con le successive Giunte si è caduti nel caos di un tunnel senza alcuna luce davanti…
Ora mi chiedo se davvero la Sardegna possa mai un giorno aspirare a diventare una entità indipendente, StatoNazione, con questi problemi annosi che non siamo in grado di risolvere ❗❗❗ Tutto questo, secondo il mio umile parere, è dovuto soprattutto alla scelta negativa che molti elettori Sardi fanno dei propri delegati, che sia al Governo Regionale che al Parlamento Italiano .
Bona Die
Infatti come avete detto…. bisogna seguire l ‘esempio dei tempi dell’ ottima giunta dell onorevole Renato Soru ! ed assicurare una idonea e corretta continuità territoriale a chi è nato in Sardegna ed ha bisogno di spostarsi dall’ isola . Ma non le furberie dei Siciliani che così facendo fanno si lievitare gli esborsi del Ministero…a meno che coloro che si spostano dalla Sicilia non siano veramente tutti degli invalidi e disabili! Come è lecito pensare
Paolo, si sembra davvero che ci siano elementi di confusione e ragioni per un ricorso.
Tuttavia, dobbiamo ammettere che il servizio offerto negli ultimi mesi deve essere migliorato. Io non so se il bando possa includere i costi legati ai servizi di code sharing o altri servizi tipici dell’aeroporto. So però che ogni viaggio internazionale che preveda un bagaglio in stiva è diventato scomodo; che se il vettore è in stallo a chilometri dall’aerostazione, come succede a Fiumicino, i tempi di trasporto sono allungati di molti minuti (tra andata e ritorno penso che 30 minuti in più siano una stima ragionevole); e so anche se abbiamo viaggiato con aerei vecchiotti (voglio essere buono); so pure di qualche volo di troppo accorpato all’ultimo momento per assicurare il pieno carico. Quindi, le compagnie che vorranno partecipare, dovrebbero pensare che abbiano il diritto di viaggiare senza prendere il nostro tempo per i loro profitti. E dato che volontariamente non lo farebbero mai, bene ha fatto la Regione ad inserirlo nel capitolato. Non ho invece commenti sull’ampliamento dei benefici ai non residenti salvo chiedermi come faranno a dimostrare il requisito
Io invece vedo la cosa, ovviamente, dal punto di vista dei passeggeri. Per fare contenta Aeroitalia, come siamo costretti a fare da quando ci sono loro, invece di usare i comodi fingers dovremmo continuare ad andare a piedi o con il pulmino, beccandoci vento, sole, pioggia, attese in piedi stipati sui mezzi. Evviva i fingers! Se poi siamo diretti verso destinazioni internazionali dovremmo continuare a fare le corse prima al ritiro bagagli nazionali per poi riconsegnarli per la destinazione finale. Evviva la possibilità di fare il check in e la consegna bagagli sino alla destinazione finale già dalla Sardegna! Evviva una compagnia che ha anche biglietterie fisiche alle quali rivolgersi per qualunque problema! Insomma, perché dovrebbero ricadere su noi viaggiatori le difficoltà derivanti dall’essere isolani perché Aeroitalia non è in grado di metterci nelle stesse condizioni degli altri italiani?
Buongiorno. La denuncia di Intrieri che il bando è ritagliato … dovrebbe già allarmare gli uffici regionali sulla correttezza dell’impostazione e dell’impianto. Aggiungo che, ad esempio, la questione sei bagagli, da lei citata, non si può fare tecnicamente e la stessa IATA lo afferma nei suoi documenti. Poi viene la questione dei non residenti che maturano il diritto a una tariffa agevolata perché hanno una relazione parentale con un residente. Per evitare pasticci potevano seguire l’esempio della Regione Sicilia che ha previsto questa possibilità come aiuto sociale. Ecco perché l’Europa potrebbe intervenire xon la scure eliminando molte pretese previste nel DM.
E’ pensare che questa era la nuova fantomatica continuità approvata dalla giunta e pubblicizzata in tutte le maggiori testate come la svolta epocale di tutti i problemi dei trasporti isolani. Ops i famosi ritardi non son serviti a niente, o meglio son serviti a continuare a peggiorare i servizi a noi sardi. Si continua a rimpiangere Solinas.
Non ce la possiamo fare…..cambiano le giunte ma non si riesce a fare un bando come si deve….la storia degli sconti ai parenti è di un ridicolo unico….qualunque istituzione seria non potrebbe approvarla; la volontà di favorire Ita poi è palese….cos’altro serve per farsela bocciare?
…ma con la Giunta Soru, come è che si viaggiava con una discreta qualità e costi giustificabili …. colpa della qualità del suo Assessore ?