Oggi sciopero generale, con annessa libertà di casino, di disordine e di blocco delle stazioni, perché la Flottilla è stata intercettata dalle motovedette israeliane.
Mai uno sciopero per l’Ucraina.
I bambini muoiono a Gaza.
I bambini vengono rapiti in Ucraina.
Per gli uni uno sciopero, per gli altri nulla.
Netanyahu è ricercato in Europa per crimini di guerra.
Putin ha il mandato di cattura già spiccato.
Natanyahu merita uno sciopero, secondo i finticasinisti arrappati di potere ora e subito, Putin no.
Netanyahu non minaccia gli aeroporti europei con droni e flotte fantasma.
Putin manda droni nei cieli olandesi e danesi, sta al largo delle coste mediterranee, atlantiche e baltiche con una flotta di navi con finta bandiera, manda i mig nei cieli estoni.
Netanyhau merita uno sciopero, Putin no.
Tutto questo, ai miei solitari e isolatissimi occhi, conferma la radicale doppiezza e ipocrisia della sinistra di piazza italiana, vecchia come il cucco, da sempre ostile alla democrazia rappresentativa e al parlamentarismo, affascinata dalle vie brevi della piazza, dalla conquista del potere in nome del popolo per nascondere un desiderio di dominio non governato da alcuna disciplina interiore, da alcuna diffidenza verso se stessi.
Questo sciopero è uno sciopero di potere per il potere, serve a misurare il consenso per la conquista del potere in Italia, non ha a cuore il destino dell’umanità perché sceglie l’umanità palestinese e non quella ucraina, usa le parole (genocidio) per invertirne il senso storico (Hitler non mandò via gli ebrei da dove vivevano, li avviò ai forni crematori).
Ovviamente i prepotenti pacifinti diranno che di conseguenza io sostengo la Meloni.
Non è così, anzi.
Questi giochini semplificatori li ho conosciuti da quando ero un bambino e ho imparato a ignorarli. Tendono a ottenere la ragione per puzzoneria dell’avversario prescelto, per bruttezza del contrario. Troppo semplice, troppo ignobile.
Sto con quelli che si oppongono a Putin, a Netanyahu, a quel pazzo pericolosissimo di Trump, a tutti i razzisti e fascisti della terra (in famiglia nutriamo tutti radicati sentimenti antimussoliniani).
Sto con chi cambia se stesso e combatte il male prima di tutto in se stesso, senza alibi politici, con chi difende la libertà e la dignità umana a tutte le latitudini e contro tutti i dittatori.
Sto col modo di stare in Palestina del parroco di Gaza.
Non sto certo con Hamas né con la tragica e folle strategia di Netanyahu.
Ma so anche che in Israele si vota e si cambiano liberamente i governi, cosa che non accade con Hamas.
Non confondo Israele con Netanyahu.
Non confondo la causa palestinese con Hamas.
Sto contro i mistificatori di pace, quelli che “la colpa è sempre del sistema”, militanti del potere.

Ebbene, Baingio, mi guarderei mille volte dalla tentazione di proibire a persone di nominare le cose come vogliono.
Se Lei ritiene che a Gaza il termine appropriato sia Genocidio, lo usi; da parte mia lettore di questa rubrica, sul medesimo termine, esercito il diritto di scrivere che è totalmente assente.
Siccome penso di avere già ampiamente spiegato le ragioni non ripeterò i motivi a fondamento della tesi che,.. Difendo.
Aggiungo invece un piccolo dettaglio intorno alla sua ostinazione a pensar la questione GENOCIDIO, che contiene anche un invito alla riflessione di chi legge.
Attenzione, le Rappresentazioni ed i modi con cui le parole precipitano non sono operazioni neutre, che non provocano ovvero conseguenze. Traduco: quanto più quella parola si insinua nelle coscienze tanto e tanto più le possibilità di rivalsa (con il quantum di odio distilla) aumenteranno a dismisura.
In passato erano i pozzi avvelenati, l’usura, le ostie dissacrate o i bambini rapiti per sacrifici,.. Oggi la stigma del Genocidio.
Attenzione perché queste persone non sono più un popolo disperso ma uno Stato.
Uno Stato che non ha aderito alla limitazione delle armi nucleari.
È vero, la Storia quando si ripete assume i caratteri di una farsa.
Marco Casu.
Quindi per avere la certificazione di genocidio bisogna presentare un progetto particolareggiato di esso. Con tanto di piano logistico di smaltimento cadaveri.
In mancanza di progetto il tutto viene ridotto a questione semantica.
Ebbene, io continuerò a chiamarlo genocidio, con l’avvertenza ai negazionisti semantici, che il termine genocidio entrato nel dibattito odierno è già consegnato alla storia , quella che studieranno figli e/o nipoti che se ne faranno una loro autonoma idea.
Saluti.
Per il signor ALFIO che lamenta la mancanza di scioperi per la persecuzione dei cristiani nel mondo, borrei dire che nel mondo ci sono centinaia di migliaia di preti, in Italia + di 30mila.
Che vi costa far pressione su essi per fare ..non dico uno sciopero di mercoledì..ma almeno una roboante maxi manifestazione contro tale persecuzione…del resto la chiesa cattolica è una potente organizzazione economica e politica.
Sciopero contro Putin? Subito dopo aver messo anche a Israele almeno 19 pacchetti di sanzioni e bloccato tutte le relazioni commerciali, cacciati da mostre e manifestazioni, sociali e sportive, i cittadini israeliani così come è stato fatto, da tempo, per la popolazione russa. Ah, già, non si può, sarebbe antisemitismo..!😒
Ah, Baingio, guardi non sono niente e nessuno; comunque,..la mia non e’ una negazione aprioristica o come Lei nomina, intellettuale; funzionale ad assumere una posizione a favore o contro, NO. Nel dibattito si fa continuo riferimento al termine Genocidio: penso che sia errato perche’ sprovvisto di quelle condizioni che ho citato nel mio intervento.
Certamente, negare da parte mia non implica cancellare le responsabilita’ del governo Netanyahu nella questione Gaza; sarei un pazzo se distogliessi sguardo ed emotivita’ di fronte a quella distruzione e conseguente esodo. Ripeto sarei un pazzo.
Ma questo, non fa di quel fenomeno che ci si presenta di fronte un GENOCIDIO che ricordo non e’ una semplice parola estratta da un dizionario ma un qualcosa di estremante abissale per “pensiero”, “organizzazione” “esecuzione”. Un qualcosa che ben inteso nella Cultura Occidentale e’ tuttora patente e chissa’.. chissa’ in quali forme potrebbe ripresentarsi.
Profitto della sua, non me ne voglia per questo, porre l’accento non tanto sull’abuso del termine citato ma su un aspetto del problema “DISCORSO” che peraltro questa Rubrica ha il meriti di avere sollevato piu’ volte , che e’ quello appunto del sequestra del dibattito fatto a Sinistra intorno a ogni tema: c e’ una parola d’ordine che viene lanciata da Partiti, Sindacati e associazioni varie; enbende quella e’ e rimane e nulla puo’ essere posto in discussione niente puo’ essere oggetto di problema. Ecco questa e’ una pericolosa deriva che nasconde per ogni singolarita’ un rischio non indifferente .
Le Cause migliori degenerano.
Mi scusi, Paolo, il Governo sì e sempre fino a un certo punto, ma l’opinione pubblica no, e soprattutto non si è schierata la parte che è scesa in piazza per Gaza. La stessa opinione pubblica che non è scesa in piazza per la strage del 7 ottobre; la stessa opinione pubblica che non è scesa in piazza quando i russi hanno rapito i bambini ucraini. Parliamo dei valori che attraversano la società italiana: non si può stare a difesa solo di certe vittime e non di tutte le vittime.
Cari Marco e Tziu Baingiu,
condivido parola per parola ciò che avete scritto.
E’ troppo facile, per tanti, concentrare l’attenzione sul dito e non (voler) guardare la luna.
E chi mastica di storia, dovrebbe comprendere.
La differenza tra Ucraina e Palestina è che per l’Ucraina il governo si è schierato subito conntro Putin mentre ha taciuto per oltre un anno e mezzo su Netaniahu peraltro continuando ad armare Israele e poi ha attaccato la Flotilla accusandola di incidere sul tentativo di pace di Trump. Lo sciopero è le manifestazioni propal sono uno strumento per svegliare un governo dor.miente e complice.
Gentile prof come sempre condivido in pieno tutto quello che ha scritto.Buona giornata
Marco Casu
So da il caso che gli israeliani conoscano a menadito tutto il dibattito intorno a eichmann.
Sarebbero così stupidi da riproporre lo stesso copione del III°reich?? Con tanto di progetto accurato nei minimi dettagli? Credo proprio di no.
Ben sapendo che quando la storia si ripresenta una seconda volta, lo fa in forma di farsa, e a Gaza non c’è farsa.
La farsa è presente invece nel tentativo di tanti intellettuali italiani onnipresenti in tv , di
negare un genocidio che perfino certi israeliani ( Grossman) ammettono???
E se degli israeliani lo chiamano genocidio, chi siamo noi per spiegar loro che non lo è??
Non c e’ nessun genocidio . Per chiarezza: non e’ data una Volonta’ e ne’ tanto meno una organizzazione burocratica al suo compimento.
Esiste una Volonta’ , innegabile, di espulsione forzata di una popolazione da un territorio ma non di un progetto genocidiario.
Non e’ facile mandare a morte un intera comunita’. E’ un Processo che richiede “Cultura”, procedura, mezzi logistici immani; e giusto per rispolverare il passato suggerisco di leggere con la dovuta attenzione tutto il dibattito degli anni sessanta intorno alla gira di Adolf Eichmann, il responsabile della sezione Ebraica del S.D. RSWA, creato per governare tutto il processo legato ai rapporti con gli organismi locali dei paesi occupato e segnatamente i servizi di trasporto ferroviari, dall’origine alla destinazione nei campi di trattamento speciale.
Ultima cosa: il processo “godeva” precedenza assoluta rispetto alle stesse esigenze belliche.
Il Genocidio e’ una cosa “SERIA” . Attenzione fu un termine coniato apposta dai Giuristi incaricati di istruire i processi contro i responsabili di tutte le agenzie del Reich, preposte allo scopo. E fu coniato perche’ cio’ che si presentava agli occhi dei Testimoni era qualcosa che andava molto ma molto al di La di ogni piu’ fervida immaginazione.
Non era organizzata da deliquenti incalliti, serial killer o quanto altro ma da persone normalissime . Vista dal punto Nazista, aggiungo, la questione sterminio non e’ questione di odio di sentimento ecco ma una questione TECNICA; una questione “Medica”.
Ecco, Baingiu, io non ho fiducia che i sentimenti della piazza di ieri e di oggi siano così autentici come lei dice, e le bandiere di Hamas e di Hezbollah alle manifestazioni di ieri e di oggi mi dicono qualcosa. Resto dell’idea che si debba sempre opporsi alle logiche dell’annessione e dello sterminio, a tutte le latitudini, ma senza pensare che anche in Israele si possa confondere la gente con Netanyahu.
Egregio prof.
Lei confonde la gente comune con le forze politiche. La gente comune indipendentemente da come la pensa ha acquisito una certa sensibilità per la sofferenza di un popolo, e siamo abbastanza( così come lo è anche lei) arrabbiati che ci si toccato in sorte di assistere a un genocidio in diretta,in differita, in podcasting…. – cosa che i nostri nonni o padri non hanno vissuto con l’altra tragedia del secolo scorso ..la shoá, per ovviamente motivi di tecnologia-
Perciò prego di non confonderci con la classe politica che si reca avotsre nei vellutati seggi di parlamento e è consigli vari.
La ringrazio di aver pubblicato il mio post..e anche della risposta.
Egregio Tziu Baingiu, il lupo perde il pelo ma non il vizio. Non cambi nome rimanendo lo stesso di sempre. Quanto al merito: quindi lo sciopero era contro il Governo e contro la politica del Governo, poi le stesse forze che erano in piazza, hanno votato o si sono astenute sulla risoluzione votata in Parlamento. Tutto chiaro. Tutto lineare.
Trovo che la risposta data a NO sia di una ingenuità disarmante( o di una furbizia ingenua che vede gli altri come stupidi).
Lei dice che non si è fatto un solo sciopero per l’Ucraina .
Ma sfugge a lei che governo Italiano e UE sono da sempre ( e giustamente) schierati con l’Ucraina aggredita…a che pro allora uno sciopero, che darebbe fastidio al governo che ha fatto la sua giusta parte?
Diverso il discorso su Gaza e l’ignavia del governo e della UE. che meritava non uno ma più scioperi e manifestazioni. Non le pare?
Mi azzardo a dire che mentre per l’Ucraina, vittima di una vera aggressione, c’è un pieno sostegno del governo e di buona parte del parlamento e che verso la Russia ha adottato sanzioni e censure di tutti i tipi, lo stesso non si può dire contro il governo genocida di Israele: il governo italiano non ha espresso nessuna censura o provvedimento pratico di condanna. Credo che la differenza sia lampante e lo sciopero io l’ho inteso anche come una pressione democratica a che il governo italiano si dissoci dalla politica nazifascista di Netanyaho contro i Palestinesi.
Sono d’accordo su quasi tutto….ma c’è un errore di fondo lo dico con grande rispetto e con molta difficoltà…. È un po’ come,all’incontrario,giustificarsi quando ti trovano con le mani nella marmellata…e si sente dire: si vabbè ma rubano tutti….,la manifestazione è giusta sia quando si rischia la pelle con una barchetta sia quando si scende in piazza contro il genocidio e vale per tutti per Israele come per la Russia non farei troppi puntini sulle i saluti sinceri
Ma, sarò vecchio (78) non capisco perché queste manifestazioni non vanno a farle a Gaza e Mosca.
Sto ascoltando i tg. Tutti contenti di aver portato tanta gente in piazza a scioperare. Tutti intendo quelli che fremono per assumersi una genitorialità dell’ iniziativa e che, sono talmente mal presi, vedi recenti risultati elettorali, che non possono permettersi, per un volta, di non vincere facile salendo sul gran carrozzone propal.
Mi è difficile dare ragione a Vespa che sostiene che a questi si dare assistenza a chi ne ha bisogno non fotte niente. Non possiamo certo negare la strage di innocenti a Gaza, 60000/70000 morti.
Possiamo ignorare la strage di innocenti in Ucraina e Russia, un milione/ un milione e mezzo (si inclusi i giovani e vecchi soldati russi obbligati ad andare a farsi ammazzare per guadagnare qualche km di territorio) ?
Possiamo ignorare che chi ha scatenato questa ultima guerra a Gaza ha per anni scavato sotto le scuole, gli ospedali e le case per km e km e da anni si fa scudo dei civili immolandoli per ottenere consensi?
Possiamo ignorare che Hamas pretende di trattare tenendo da anni prigionieri e CADAVERI negandò persino pietosa sepoltura?
Certo le vittime di Gaza non hanno alcuna giustificazione come non possono averla quelle di TUTTE le guerre. Sostenere che Gaza è genocidio non serve per la pace a Gaza. Facilità odio.
Si è scatenato un putiferio! Pace per tutti. Questa è condizione utopica. Tuttavia, dobbiamo tenderci. Ognuno ha le sue opinioni: ci ascoltiamo?
Non dobbiamo stupirci. Fin dalla Resistenza, la sinistra voleva cose ben diverse dalla quasi totalità dei Partigiani. I monarchici, i cattolici, i liberali, etc. volevano liberare l’Italia dal nazifascismo e riportare la Democrazia nel nostro Paese. I comunisti volevano spazzar via il nazifascismo per sostituirlo con la loro dittatura. Quella “del proletariato”. E per fare questo, durante e dopo la guerra furono autori di efferati omicidi di persone che potevan dar loro fastidio nell’instaurazione del potere rosso. Tutti noi ricordiamo Don Minzoni, sacerdote ucciso dai fascisti a cui sono state intitolate vie e piazze in tutta Italia. Ma quanti conoscono Don Umberto Pessina, sacerdote emiliano ucciso nel giugno 1946 dai partigiani comunisti perché nelle sue Omelie condannò le loro efferate esecuzioni? Per lui nessun ricordo e nessuna intitolazione. Uno sconcio. Una vergogna. Il solito doppio standard dei “compagni”. Tutto ciò non va taciuto. E Don Pessina è solo uno dei tantissimi esempi che si potrebbero citare!
Tutti i partiti o presunti tali sanno che per sopravvivere hanno bisogno di un minimo di consenso popolare anche se farebbero volentieri a meno della fatica di guadagnarselo. Siccome non riescono a esercitare una leadership culturale e guidare l’opinione pubblica sfruttano la mosca cocchiera di turno per intestarsi i movimenti di piazza, anche quando prescindono dai partiti. Vivono di tatticismo. Landini, che verosimilmente diventerà parlamentare al pari dei suoi predecessori, si sacrifica per la causa, cavalca come può l’onda emotiva. Forse di occuparsi di Ilva, Portovesme, Stellantis, scuola, pubblico impiego e compagnia cantante non gli interessa poi tanto. Diciamo che Landini non è Walesa e Schlein non è Berlinguer.
Sfugge a Landini e alla sinistra che l’onda Pro-Pal nasce dallo sdegno che si è fatto largo in modo trasversale non solo in Italia verso le azioni condotte a Gaza da chi disponendo di una forza spropositata rispetto al proprio nemico lo asfalta, letteralmente, per ottenere una vittoria che rischia di essere peggio di una sconfitta (ma questa è un’altra storia). Le voci istituzionali realmente interessate a fermare i massacri su persone che hanno l’unica colpa di essere nati in una terra che altri considerano propria non si sentono o non si sentono nei termini che la gravità della situazione meriterebbe. Gli atti poi, quelli non si vedono proprio.
Credo che nell’opinione pubblica la Flottiglia abbia ottenuto una simpatia trasversale per il suo carattere simbolicamente suppletivo dell’inazione degli Stati.
Detto questo l’ipocrisia è un tratto piuttosto comune, a sinistra come a destra. Probabilmente, se la sinistra italiana fosse al governo si comporterebbe esattamente come l’attuale maggioranza. E se la destra fosse all’opposizione si comporterebbe come l’attuale minoranza. Questo è forse il principale motivo per il quale metà degli elettori non si reca alle urne. Gli elettori ritengono che destra e sinistra pari sono.
Tutti gli schieramenti hanno una base ridotta all’osso. Fatta spesso di gente che direttamente o indirettamente vive di politica. Non hanno idee forza cui aggrapparsi, non hanno luoghi di elaborazione politica dal basso. La coerenza tra idea e azione è inesistente. Per non parlare della coerenza delle idee e delle azioni nel corso del tempo. Motivo per cui i partiti non riescono a stabilire una sintonia duratura con il sentire profondo del paese reale, a esercitare un minimo di centralismo democratico. La politica è ridotta a propaganda che cavalca i fatti del momento per raccogliere consenso, un consenso effimero e privo di radici.
Credo che sostenere che lo sciopero generale per Gaza non ha va bene perché non si è fatto altrettanto per l’Ucraina non è un grande argomento (gli argomenti di premier e ministri che possono essere tali solo in Italia sono anche peggio). Comprendo e condivido il disgusto per chi strumentalizza la piazza ma non l’idea che chi prova empatia per la sofferenza altrui e intende manifestarlo debba essere deriso o sminuito perché le sofferenze nel mondo sono tante e non si interessa di tutte; o perché chi causa sofferenza ha le sue ragioni, buone o cattive che siano; e tanto meno perché è stato eletto da qualcuno che vota perché causi sofferenze ad altri; e ancor meno condivido l’idea che non si debba manifestare perché c’è qualcuno che approfitterà della manifestazione per fare casino.
Infine, semmai non fosse chiaro e sebbene possa non piacere, qualora qualcuno organizzasse per l’Ucraina un movimento di protesta che solo assomigli a quello emerso per la Palestina semplicemente non ci riuscirebbe. Andrebbe in piazza con quattro gatti. Provare per credere. Il sentimento dell’opinione pubblica verso i due fronti di guerra è molto diverso. Affermarlo non significa condividere il fatto ma prenderne atto con realismo. Non parliamo poi di come di due fronti sono visti nel mondo.
Le guerre di Ucraina e Gaza non sono considerate paragonabili, per molte ragion, vuoi perché le cause storiche sono considerate diverse, vuoi per il perdurare di condizionamenti ideologici ante ’89. Ma anche per coloro che considerano simili le azioni di Israele e Russia è incomprensibile che alla Russia siano state inflitte sanzioni su sanzioni e a Israele no. Molti trovano ridicolo il fatto che gli atleti russi, le squadre russe e financo gli autori russi sono stati cancellati ovunque e per quelli israeliani poco nulla è stato fatto.
Spesso il popolo capisce più di quanto si creda ed è capace di cogliere la strumentalità di certi leaderismi interessati. Il popolo è meno bue di molti suoi rappresentanti, e spesso è capace di coglierne le ipocrisie e le incoerenze più di quanto si creda. E capisce, magari tardi, ma capisce.
Nessun interesse ad avere i suoi dati, ma io, nei commenti, sono abituato a firmarmi con nome e cognome, lei no. Abbiamo abitudini diverse. Per il resto, non ho capito ciò che mi ha scritto sul prevalere della parola sull’azione e sulla mia pregressa attività politica, che è in perfetta continuità con l’attuale.
Egregio Vladimir, ma lei davvero mi crede così stupido? Lei davvero non sa dei bambini non protetti ma rapiti? Allora davvero ormai regna la propaganda.
Egregio Paolo, lungi da me suggerirle di fare classifiche tra le notizie, ma anche lei non costringa me a commentare solo l’ultima che magari esalta alcune vittime e ne dimentica altre. Quanto alla censura dell’intervento di Israele in acque internazionali, mi trova assolutamente d’accordo.
Noi viviamo di notizie ,notizie che arrivano diciamo anche filtrate ,notizie che ci fanno vibrare le coscienze, Se cominciamo a fare classifiche su le basi che ci da Salvini o Taiani o Landini o magari lei Prof. Maninchedda ,non andiamo da nessuna parte.
L’altro giorno, in acque internazionale hanno arrestato dei cittadini di varie nazionalità, disarmati ,che portavano un messaggio di solidarietà alla Palestina ,perchè dovrei pensare e mettere sullo stesso piano i bambini rapiti da Putin?. o il bombardamento degli Sati Uniti all’Iran E quindi frenare la mia voglia di manifestare contro questo atteggiamento degli Israeliani ? Ci consigliate di ascoltare la Meloni e seguire i suoi consigli e frenare la nostra coscienza per non dispiacere all’Ukraina
non si riesce ad esprimersi. Manifestiamo per l’ Ucraina. È giusto. Farsi sentire è giusto. È soprattutto dà forza a chi subisce, ha fame e terrore. Questo non vuol dire che chi manifesta per Gaza lo faccia per motivi giusti, non per occupare spazio a scapito di altri
Chi gliele passa le notizie, “professore” ?
Al limite, Sniffolo le passa la polvere bianca di cui è ghiotto!
https://youtu.be/HVTgaAGTe-4
Egregio professore
Per i contenuti che compaiono i queste pagine si espone al ruolo di personaggio pubblico e come tale anche al giudizio di chi la legge
La sua professione fa sì poi che quando si prende iin considerazione la sua persona la parola abbia il sopravvento sull’azione comunque la ricordiamo anche come personaggio politico
Per quanto riguarda il l mio presunto anonimato Lei ha a disposizione il mio indirizzo email
Potrà pertanto contattarmi quando vuole per avere i miei dati anagrafici
Egregia Mallena, spero che lei sia rimasta umana anche dopo questo ferocissimo commento, rispetto al quale vorrei chiederle come mai non ha provato la stessa pietà quando i russi hanno deportato i bambini ucraini. Quanto ai ministri israeliani e alla mia posizione verso di loro, la rinvio, per esempio, a questo articolo https://www.sardegnaeliberta.it/il-gemello-di-hamas/ . Certo, non sto neanche con Hamas che colloca i suoi centri di controllo e comando sotto gli ospedali. Professo una religione che mi fa stare a fianco di tutte le vittime, palestinesi assolutamente compresi, e non a sceglierne alcune contro latre per calcolo politico. Lei pensa che Gesù Cristo sarebbe stato sulla Flottilla? Io no, penso che sarebbe stato al fianco del parroco di Gaza. Noi cristiani siamo diversi perché non abbiamo mai reso omaggio a Cesare, cioè al Potere, che ha molti volti e a volte si traveste.
” Questo sciopero è uno sciopero di potere per il potere, serve a misurare il consenso per la conquista del potere in Italia ” parole sante
Ho visto bambini e donne “a muntone” con in mano tegami vuoti di alluminio , uomini correre per accaparrarsi un sacco di farina piovuta dal cielo…e ogni giorno qualcuno mi aggiornava dei morti fra quelle persone…Fake news? Effetti collaterali di una guerra contro Hamas che lancia missili contro i civili israeliani?
E poi un ministro dello stato democratico di Israele che infonde Speranza dicendo degli affari d’oro immobiliari che ci saranno a Gaza una volta finito il lavoro… Ma davvero non dovrei scendere in piazza a bloccare tutto perché non l’ho fatto prima per l’Ucraina o per il Sudan o per le altre guerre e misfatti e massacri?
…Paolo Maninchedda, questo post non rende testimonianza della sua intelligenza e tanto meno della religione che professa. In altre stagioni della mia vita l’ avrei “bannato” decisa…adesso non so se sono attonita o inorridita o di-sperata nel cercare di restare UMANA
Professore condivido ogni Sua parola. Penso anche che, la strumentalizzazione di queste guerre stia diventando da parte di determinate persone la scusa per avere maggiore visibilità. Perché una cosa è anche manifestare civilmente e in maniera democratica, una cosa è usare toni, azioni fuori luogo e soprattutto violenza come ad esempio sta succedendo nelle maggiori città italiane. Quindi sarebbe meglio per tutti abbassare i toni.
E qui mi riferisco ai sindacati e a tutti i partiti.
Egregio, condivido ogni Sua parola. Io però che sono meno signorile vedo lo sciopero in Italia come una sfida tra Landini e USB a chi ce l’ha più lunga. Senza trascurare che il capo CGIL ha fiutato l’odore del sangue della Schlein. Saluti.
Ma perché non scioperare per una sanità pubblica inesistente, per una corruzione che nel silenzio assordante ci sta divorando ….. il popolo ha fame, fame di legalità, di servizi essenziali e di onestà ( quella vera!)
Non fa scena. Non è abbastanza strumentalizzato.
Egregio Renato, ma Lei che cosa sa della mia vita, di ciò che faccio ogni giorno, di come mi spendo o mi sottraggo rispetto alle provocazioni della storia? Lei non sa nulla, però mi iscrive tra “quelli che prendono posizione solo a parole”. Eh già, mi mancava il moralista anonimo, così convinto di sé da non riuscire a immaginare che vi sia chi si impegna senza suonare la grancassa. Quanto al sostegno al popolo ucraino con le nostre tasse, le ricordo che l’Italia è al primo posto nel mondo per soccorsi umanitari al popolo palestinese, che è stata la primna nazione ad aprire un corridoio umanitario e che ancora oggi ha all’attivo un’intensa e onerosa (ma meritevole e giusta) attività a favore dei palestinesi. Ma lei sciopera per i palestinesi e non per gli ucraini. Per gli Ucraini ritiene sufficiente il suo stizzito contributo erariale.
Capisco la sua posizione Professore
Lei è dalla parte di chi prende posizione solo a parole
Chi oggi sciopera rinuncia a parte della sua retribuzione per una questione puramente ideale.
Per quanto concerne la questione Ucraina noi tutti stiamo contribuendo tramite le nostre tasse al mantenimento dello stato di belligeranza
Siamo arrivati al punto che i vertici militari italiani segnalano ripetutamente le difficoltà in cui versano gli arsenali
Lorenzo, ad oggi le cose messe in campo dall’Europa sono solo ed esclusivamente le sanzioni, aggirato dagli stessi europei. Gli ucraini si stanno difendendo da soli e con il po’ di aiuti che danno loro gli americani.
Mi scusi, ma a Gaza chi governava? Da dove partivano i razzi verso Israele? Come ha conquistato il potere Hamas? Chi ha armato Hamas? La questione non è nella natura o nello sbilanciamento degli eserciti (Le ricordo che gli ucraini si difendono da una superpotenza atomica, aiutata da Cina, Corea, Iran e India) ma nella pretesa di Netanyahu occupare Gaza e annetterla. Guardi un po’, si tratta dello stesso obiettivo di Putin. Quanto all’aiuto europeo agli ucraini, niente è stato più ipocrita.
E per gli altri 100 conflitti nel mondo? 💔
https://www.oxfamitalia.org/guerre-attuali-nel-mondo/
Ah dimenticavo: avete mai visto uno sciopero per la persecuzione dei cristiani nel mondo?
In cima alla classifica c’è sempre la “solita” Corea del Nord che obbliga i battezzati a vivere il proprio credo in assoluta segretezza: tra i 50 e i 70mila sono rinchiusi nei campi di lavoro forzato.
Cos’è siccome la Corea del nord è una dittatura comunista, tutto è lecito?
Che dire poi delle persecuzioni che i cristiani subiscono nei paesi islamici?
Noi invece coi tagliagole siamo accoGLIONI e gli finanziamo pure le moschee
https://www.avvenire.it/mondo/pagine/cristiani-perseguitati-open-doors
Penso che ognuno abbia delle motivazioni per protestare, as es nel mio caso penso che per l’Ucraina l’Italia sia tutto sommato dalla parte giusta, per cui non protesto, per Israele invece si potrebbe fare qualcosa in più almeno nei confronti dei Ministri e dei coloni che parlano con disprezzo di annessione e delle strategie tese ad affamare la popolazione civile, as es si potrebbero proporre delle sanzioni. Tante persone stanno protestando per disperazione di ciò a cui assistono, non per la flottigli o per farsi strumentalizzare dalla politica. Che poi la politica estera ormai chi la capisce, Lega e 5 Stelle molto tolleranti con Putin, su Israele ma su fronti opposti. PD cauto su Putin molto meno su Israele. FDI per fortuna tiene la linea contro Putin, su Israele appiatito su Trump. Mi dispiace che dal suo testo non traspaia comprensione per chi sta manifestando per disperazione. .Ma forse sbaglio, non è quello il tema del suo testo, e
ovviamente continuo a stimarla senza riserve.
Avete mai visto uno sciopero di mercoledì?
Ma no, sempre meglio attaccarlo al fine settimana, buffoni!
Sono situazioni sideralmente distinte. L’Ucraina è sostenuta da tutta l’UE, ha un esercito armato con i nostri soldi, molti di noi hanno fatto delle donazioni nei primi mesi del conflitto. Dall’altra parte abbiamo uno degli eserciti più addestrati al mondo, sostenuto dall’ultimo autocrate, contro una popolazione inerme, costretta ad abbandonare la propria terra. Questo è uno sciopero per gli ultimi. Certo, anche politico, ma nel senso più nobile e ormai remoto del termine. Peraltro, se c’è stata una persona che ha polarizzato ancor di più le posizioni in campo, certa di andare all’incasso sul mercato del consenso, è stata proprio la Meloni. La sua, Maninchedda, è una posizione rispettabile, ma lo sono anche quelle di chi oggi sciopera.
Buongiorno. Io credo che la differenza stia nel fatto che per contrastare le azioni del governo russo siano state messe in campo una serie di misure economiche, militari e politiche mai viste prima, mentre, al contrario, per Israele tutto ciò non si è ancora visto. Il senso delle manifestazioni non può che essere quello di chiedere maggiore incisività al governo italiano nell’adottare sanzioni contro Israele. Non basta il mandato di cattura contro Netanyahu che sappiamo bene non verrà mai rispettato visto che Israele e gli USA non aderiscono alla CPI. Naturalmente tra coloro che protestano (come in tutte le proteste) ci sono anche i professionisti del casino in quanto tale, ma non va assolutamente tralasciato come in piazza ci siano anche tante persone comuni inorridite da quanto sta accadendo a Gaza.
Applausi
Chentu e una borta zustu, bonu e netzessàriu, Paulu!!!
Lu cundivido in prenu.
No, forse le sfugge che non si conta un solo sciopero per l’Ucraina. Che facciamo? Ti tappiamo gli occhi e il naso.
Manifestazioni anche per l’Ucraina. Censura per Putin.
Ma perché no alle manifestazioni pro Gaza? Muoiono ucraini e palestinesi. W l’ autodeterminazione dei popoli.
👏👏👏