Riepilogo delle parole della politica sarda nel fine settimana: bisogna non somministrare gli antitumorali più costosi agli ultraottantenni e rassegnarsi alle file dei poveri alla mensa della Caritas di Cagliari.
La prima affermazione è dell’assessore della sanità della Sardegna, che evidentemente non ha mai provato la rabbia che sale quando gli operatori sanitari ti guardano dicendo: «Ma d’altronde, ha ottant’anni».
È una vigliaccata ignobile questa giustificazione, perché i numeri della sanità sarda sono funestati da una cronica incapacità di comprimere i costi degli apparati a favore delle risorse destinate ai pazienti e tali costi aumentano quanti più imbecilli, ma politicamente fedeli, si nominano ai ruoli di vertice.
Lo dico a scanso di equivoci: lo spoils system è una grandiosa fesseria angloamericana. I dirigenti vanno mantenuti o cacciati dai loro ruoli solo in relazione ai risultati ottenuti e, grazie a Dio, oggi i risultati si possono parametrare.
Non si può fare come ha fatto la Giunta Todde: prima ha messo i piedi nel piatto della gestione di alcune Asl (Brotzu in testa), poi ha brigato per la nomina, tutta politica, dei commissari, e adesso comincia a dire che ci sono farmaci per i giovani e farmaci placebo per i vecchi.
La seconda affermazione è una constatazione: si stanno allungando le file di coloro che chiedono un pasto alla Caritas o alle conferenze vincenziane (a Quartu, la benemerita Mensa del Viandante è gestita a turno dai vincenziani e da diverse associazioni cattoliche). La prima ragione è che non c’è in Sardegna né una politica del lavoro (al netto della solenne stupidaggine dei cantieri per gli OSS) né tantomeno vi è una politica dei redditi. Vi è la politica dei progetti scoordinati tra loro (per esempio lo Stadio del Cagliari), delle friggitrici che stanno appestando i centri storici, del turismo da supermarket, ma non c’è una politica di sviluppo, la quale manca per ignoranza, per crisi del carattere principe di ogni proposta politica che si rispetti: la sistematicità.
La seconda è che la solidarietà è divenuta un business. Si può essere d’accordo che la solidarietà va organizzata, ma quando la si burocratizza, in realtà si sta creando un ceto amministrativo che vive di solidarietà, piuttosto che risolvendo il problema; questo ceto, dal Centro Servizi per il Volontariato in giù, significa solo una cosa: stipendi e spese di organizzazione.
Su un milione che è destinato ai poveri, 600.000 va a chi si occupa di poveri e ha saputo trasformare un originario slancio umanitario in un mestiere retribuito.
Ma non basta.
L’attività del Banco Alimentare, benemerita organizzazione che ha reimmesso nel cosnsumo le eccedenze delle imprese e del commercio, grazie alle follie dell’Unione Europea, se da un lato alimenta le distribuzioni di viveri di tutta la Sardegna, dall’altra costringe i poveri che ne vogliano usufruire a esibire l’Isee, con buona pace di anonimato e rapidità. Tutto è così burocratizzato che sembra una gesto dovuto piuttosto che voluto, un’occasione di Stato piuttosto che una mano tesa a cominciare una nuova vita.
Da questo inferno restano esclusi i nuovi reietti: gli affetti da lievi o gravi disturbi psichici, gli ex carcerati, i vecchssimi rimasti soli, i tossicodipendenti (in aumento quelli da eroina). Ovviamente, per tutti questi c’è sempre un progetto comunale e una cooperativa che si occupa di qualcuno di loro, ma poi accade che il servizio si svela gratutito per un tot di prestazioni per divenire lentamente oneroso. Le associazioni, Caritas in testa, e quella di Cagliari in particolare, non puntano a una legge, ma a singoli e mirati stanziamenti, erogati con la formula dell’emendamento ad hoc in finanziaria, e ti viene da mandali a quel paese. Così fan tutti: sport, cultura, assistenza, tutti puntano all’emendamento, poi questi soldi diventano oggetto della razzia che comporta che il 60% dello stanziamento vada a remunerare i servizi resi e solo il 40% raggiunga gli obiettivi dichiarati.
Non ho mai capito bene il volontariato remunerato, ma è sicuramente un mio limite. Adesso però, abbiamo un rimedio: i vecchi non si curano. Fra un po’ si dirà che i poveri devono stare per legge in un rapporto di uno a due e che, per ognuno di loro, devono giungere tre contributi: due per chi li assiste e uno per loro. Siamo ai ladri solidali.
Non ho da pensarci. Ultima volta. Il problema non sono le sue opinioni, ma l’anonimato. Sì, sto cercando di eliminarlo e di aumentare la responsabilità. Io non sono un blogger, sono un eterodosso. Sulle smentite, se crede, legga oggi.
Gentile prof.
Ho semplicemente parlato di tifoselli di Pittalis. Usando il plurale ho voluto indicare più persone, non essendo un mistero che la destra isolana ha scoperto in ritardo di avere un cavallo di razza in alternativa allo sconfitto Truzzu.
Se lei ( e non ci sarebbe nulla di sconveniente, e è un elemento di offesa) si è sentito annoverato tra i tifoselli , ha interpretato male il mio commento.
Capisco una certa irritazione per la smentita e per non esserci alcuna prova audio di queste presunte dichiarazioni .
Ps. Non vorrei insegnarle l’attività di blogger, ma ci tengo a dirle che solitamente i blogger sono più tolleranti verso le opinioni contrarie, e anche verso i nic nome.
Sapesse che noia professore avere un blog dove tutti se la cantano e se la suonano tra di loro…..sarebbe la piattezza..l’entropia delle idee.
Buona giornata e ci pensi su.
Attaccare chi? Bartolazzi? ma no! Si attacca solo qualcosa che riteniamo essere un peri olo per la Liberta’ di TUTTI. No, Bartolazzi si e’ affrettato a smentire cio’ che ha detto: ovvero, ha abbandonato la proprio AZIONE.
Ci si deve proibire qualunque attacco a persone che piantano in asso se stessi a causa delle conseguenze.
Si prende solo atto di un aggiunta al Curriculum dell’epigono “Rombo di tuono”.
Vero Contiani indignati della “destraccia”?
Di questo passo è logico aspettarsi che quelli che si schiantano in macchina non rispettando il limite di velocità li si lascia morire per strada, quelli che fumano neanche li si visita. A patto che si faccia l’alcoltest per diventare assessori
Antonio, anche Lei, per cortesia, nome e cognome. La smentita a Videolina deve fare i conti con le parole dette dai partecipanti alla tavola rotonda.
Egregio, d’ora in poi o si firma per esteso o non pubblicherò più nulla. Non per altro, lei può definirmi come vuole, anche tifosello per di più di Pittalis, ma deve farlo con la sua faccia, con nome e cognome. quanto alla smentita, io ho verificato con persone che hanno assistito alla tavola rotonda e che confermano la cronaca dell’Unione.
…. avete capito maleee !! ““L’attacco all’assessore sardo alla Sanità, Armando Bartolazzi, è il tentativo becero e meschino di questa destra di infangare chi sta cercando di ribaltare anni di malgoverno nell’isola”. Così in una nota la senatrice del M5s, Sabrina Licheri. “Bartolazzi è un medico e un oncologo- aggiunge Licheri- che mai si sognerebbe di suggerire lo stop alle terapie per i malati ultraottantenni. Ha, invece, posto un problema cruciale nella cura dei tumori, vale a dire la prevenzione”. Per la parlamentare “assistiamo ancora una volta a una squallida propaganda da parte di chi ha ridotto al collasso la sanità sarda e che, anziché occuparsi di ospedali e malati, ha affossato ricerca e reti di assistenza”. La verità per Licheri “è una sola: si vuole fermare chi in questi ultimi mesi ha già fatto cambiare registro alla sanità e non solo, ma hanno fatto male i conti. Questa destra non fermerà il cambiamento”. …. adesso, avete capito ???? …. la vogliamo smettere di attaccare continuamente il povero Bartolazzi !!?? che diamine !!
Prof l’assessore a Videolina ha smentito di aver detto queste cose
Smentita categorica e querela al solito giornalaccio della destra massonica sarda(Unione).
Nella fake news ci sono cascati i tifoselli dello scalpittante senatore Pittalis(che di asl se ne intende visto che si è prodigato a fornire di personale il projet financing, appaltatrice di vari servizi asl). E non vuole aspettare i canonici 5 anni per provare a impadronirsi di Villa Devoto.
Ogni altro commento sul tema diventa superfluo.
Rombo di m…a ti auguro di non arrivare all’ età di 80, non meriti di stare in Sardegna, sei una vergogna soprattutto grazie alla Trodde e al partito del vomito, vi ho votato mah…con grande pentimento.mai più.
Indignati di sicuro , però sul volontariato ha ragione, da giovane ho fatto per anni volontariato e ci rimettevo sia in tempo che economicamente,ma ero sicuro che bastasse un grazie. A proposito di sanità,ma non è che si vuole ripristinare la Accabadora?????
Le affermazioni di questo miserrimo uomo (??) meriterebbero un provvedimento sanitario Zac!. No vedo altre soluzioni ✂️✂️🗡️
Purtroppo assistiamo, a cadenza quotidiana, agli scempi che la politica pentastellata compie in Sardegna, adeguatamente supportata dagli alleati del PD che le vanno a rimorchio pur di garantirsi una cadrega ben retribuita per l’intera legislatura….In campo sanitario, tra nomine clientelari dei nuovi dirigenti ASL, ospedali che chiudono, reparti che cessano di funzionare o chiudono per motivi che si ignorano, siamo giunti allo sfascio mai visto….Gli incapaci o quelli raccolti per strada non devono entrare nelle aule dove si decide del destino del popolo…fatto di persone che meritano rispetto e attenzioni le eta’ della loro vita.
Fumo negli occhi. Ennesima boutade, di cosa ci si stupisce?. Intanto passa sotto traccia la vera notizia, quella della rete oncologica regionale. Dopo due giorni a guardare il dito, ossia la mancata nomina di sardi (stupido specchietto per le allodole), tutto dimenticato. Solo qualche trafiletto rimarca l’assenza di personale del Businco nella rete. Qualcuno ricorda che prima sarebbe meglio istituire un registro tumori, magari. Basterebbe questo per dimostrare il carico di diagnosi e di cure che proprio il Businco sostiene quotidianamente in favore di territori e strutture periferiche che non lavorano, o lavorano poco, e i cui primari compaiono nel comitato si supporto al direttivo dei 4. Una scelta come al solito poco intelligente e poco lungimirante e, come nelle migliori performance grilline, dietro la cortina di fumo di espertissimi che lavoreranno a titolo gratuito, un corteo proveniente dai ruoli apicali di cui alla precedente amministrazione. E il lavoro, il merito, la competenza, ma soprattutto il sacrificio di tenere in piedi il sistema Oncologico regionale? Al Brotzu/Businco. Per gli altri i convegni, le pedalate della prevenzione in giro per la Sardegna. Sarà questa la rete che intendevano?
” Non ho mai capito bene il volontariato remunerato ” in molti casi sono persone che hanno un lavoro ed incrementano lo stipendio sono stato minacciato di denuncia per aver detto che il volontariato PAGATO non è volontariato ,il bello che non rientra nel reddito , https://www.unionesarda.it/news-sardegna/farmaci-oncologici-cari-bartolazzi-difficile-darli-agli-over-80-esplode-la-polemica-qyyospn0 nei commenti c’è qualcuno che approva la scelta dell’assessore , a partiti invertite il M5S con in testa la grande Desirè Manca era sotto il palazzo mentre l’opposizione DORME
E cosa TUTTO non avrebbero fatto per la Sanita’ questo scappati di casa. Vero Alessandra ? In campagna elettorale, metteremo mano ai problemi dei Sardi, per sempre! Eh gia’ si e’ visto: vero Urlona del capo di Sopra?
Ma e’ vera questa storiaccia degli ottantenni a cui negare i trattamenti chemioterapici? Non ci credo , daj, non ci credo . Giuro, di coglionate ne dico anche io , capita, l’emotivita’ e’ sempre in agguato, ma questa, anche dopo una cassa di Quantreau, una cosa del genere , non dico che non l’avrei pronunciata ma NEPPURE pensata!
Naki gli ottantenni . Eppoi il Conte Arafat si riempie la bocca di Gaza.
Buffoni
L’indignazione non basta più e mi torna alla mente una battuta di un film (accio) ……”A certa gente per fargli capire che sta sbagliando gli devi OMISSIS”
Gentile Professore, attendo con pazienza la reazione di chi ha costruito la sua fortuna elettorale sul populismo, sulle visite a sorpresa, inutili ma elettoralmente remunerative, nei reparti e negli uffici ASL. Ma credo aspetteremo invano, è seduta sulla riva del mare, ops del fiume, aspettando cadaveri. Saranno gli ottantenni che hanno la spudoratezza di ammalarsi di cancro.
Si proceda! È tempo di approvare una bella legge di fine vita, obbligatoria per gli ultraottantenni, perché tanto l’empatia ormai è fuori produzione. Così finalmente potremo liberarci degli anziani che, con imperdonabile ostinazione, si ammalano e addirittura hanno il coraggio di riscuote ancora la pensione — anziché, più elegantemente, dissolversi all’alba del compleanno. I poveri, poi! Quelli che insistono nel voler mangiare ogni giorno, come se il cibo fosse un diritto e non un lusso da Black Friday. E i disoccupati? Una zavorra per il PIL: respirano, camminano, parlano, ma non producono. Intollerabile.
Addio spese sanitarie! Basterà un’iniezione — rapida, silenziosa, economica — con l’efficienza di un orologio svizzero. Le mense solidali? Superflue. I farmaci placebo? Finalmente efficaci: chi li assume non avrà più voce per protestare. E i burocrati della sanità, sanitari, sollevati, potranno smettere di sospirare “spendiamo troppo!”.
È l’era dell’ottimizzazione, della società depurata. Anziani, poveri, fragili: grazie, ma siete un costo. E così nessuno brontolerà più per le friggitrici e della movida nei centri storici o per i turisti usa-e-getta, largo ai giovani che consumano e spendono! Avanti il prossimo.
Ultimo dettaglio occorre trovare una soluzione per i burocrati del buonismo… cosa faranno, una volta sterminato l’alibi della compassione?
Non ci resta che …. Morire ⚰️ .
Semplicemente rivoltante.
Vorrei tanto chiedere a Rombo Bartolazzi questo principio lo attuerebbe verso sua madre o suo padre.
Articolo dell’unione sarda, https://www.unionesarda.it/news-sardegna/farmaci-oncologici-cari-bartolazzi-difficile-darli-agli-over-80-esplode-la-polemica-qyyospn0
una domanda a tutti politici regionali sardi, dove vivete? avete intenzione di prendere posizione ad affermazioni del genere a prescindere del partito? Non ci sono parole per commentare notizie simili.