di Paolo Maninchedda
Ieri ho chiesto al Presidente Pigliaru, dopo aver informato il Comitato istituzionale di Egas e l’Amministratore Unico di Abbanoa, di proporre al Ministero dell’Ambiente la nomina di un commissario ad acta per lo svolgimento delle pratiche amministrative relative ai lavori sull’idrico-fognario finanziati con diverse delibere Cipe. L’obiettivo è accelerare. Chi c’è sul banco degli imputati? Prima di tutto la legislazione italiana. Fatto 100 il tempo di un appalto, il 60% è occupato dalla procedura. Commissariare vuol dire semplificare, tutto qui. Nessun imputato; anzi tanta voglia di attivare snellezza e collaborazione. Tradurre questo gesto in termini critici verso Abbanoa, significa andare oltre le nostre intenzioni.
Su Abbanoa vorrei dire alla magistratura che io ‘ero’ un uomo forte prima che loro mi intaccassero i nervi. Oggi sono un uomo normale, che ha capacità di resistenza normali che si assottigliano di giorno in giorno perché obbligato a frequentare tutte le trappole che lo Stato italiano ha inventato per complicare la vita alle persone normali; sono un uomo normale che si è trovato a dover difendere una società pubblica dall’ipocrisia della politica che l’aveva fatta nascere senza mai procedere alla sua capitalizzazione. Ho difeso più di 3000 posti di lavoro e oltre 400 impianti. Oggi siamo al terzo bilancio positivo. La società, nell’ordine: 1) ha superato un severissimo esame da parte dell’Autorità per l’Energia e il gas; 2) manda le bollette ogni 4 mesi e non chiede acconti; 3) sta combattendo una dura battaglia contro la più alta morosità d’Italia; 4) è la prima società in Italia che ha applicato la Balance Scorecard; 5) sta procedendo ad attivare una impressionante campagna di investimenti sulla qualità dell’acqua e della depurazione.
Sono sicuro che qualcuno potrà dire che si poteva fare di più, però anche ciò che è stato fatto in meno di due anni non è poco. Noi in Regione sappiamo che c’è ancora da fare. Sappiamo e abbiamo chiesto che si lavori di più sulla soddisfazione del cliente. Sappiamo che occorre modificare il Regolamento del Servizio Idrico e l’Egas sta correndo nei suoi atti per metterlo in atto.
Tutto questo avviene in vigenza di un’inchiesta che dura da tre anni a cui si è collaborato a tutti i livelli, me compreso, quando sono stato interpellato. Le inchieste, perché non dirlo, aiutano anche a migliorare la qualità dei processi, a rendere più limpide le decisioni, a rendere più consapevoli i decisori. Quindi, ben vengano. Però le inchieste devono avere una parola magica che serve a tutti: a chi deve giudicare, a chi deve difendersi, a chi deve valutare.
La parola magica è “fine”.
Io non reggo più allo stillicidio quotidiano dell’apertura di un fascicolo al giorno, non perché sia indagato io, ma perché io sto facendo una fatica sovrumana a garantire alla Sardegna un servizio idrico efficiente; io fatico ogni giorno a non farmi catturare dai pettegolezzi, dai veleni interni e esterni, dalle lettere anonime (che cestino puntualmente). Fatico ogni giorno a tenere la barra dritta, a chiedere risultati, a non infilarmi in questioni gestionali di cui chiedo conto a chi ne ha la responsabilità. Ma sento il peso di un pezzo di Regione continuamente sotto verifica penale.
Sono debole? Non reggo lo stress? Sono debole, grazie a Dio al mondo c’è spazio anche per i deboli.
Oggi la notizia è dell’apertura di un’inchiesta penale sulla multa comminata dall’Antitrust. Ho letto con attenzione la decisione dell’Antitrust e gli uffici la stanno valutando, ma ho rilevato da subito che all’interno è esplicito il contrasto tra due Autority dello Stato italiano: da una parte l’Antitrust e dall’altra l’Autorità per l’energia e il gas. Poi noto che il provvedimento verso Abbanoa è accompagnato da analoghi provvedimenti contro altri gestori idrici italiani. La sensazione è quella di uno scontro amministrativo di rango nazionale, non penale. La sensazione è di un Antitrust che dopo Catricalà non si occupa solo di questioni di mercato ma anche di rapporti tra produttori e consumatori, entrando nella sfera di mercati regolati dotati di una propria Autority. La certezza è che l’Antitrust ha aperto e chiuso tre volte gli accertamenti su Abbanoa e alla fine non ha proceduto rispetto all’ipotesi principale, cioè la turbativa di mercato. Un quadro complesso, dunque, delicato e anche sfidante per i legislatori. Eppure il sabato odierno è costellato da un nuovo annuncio penale.
Gli uomini normali non reggono.
Nel frattempo, quando ho chiesto verbalmente se gli archivi regionali fossero in grado di ricostruire la storia amministrativa degli impianti che oggi non funzionano (e sui quali, talvolta, mi fanno le interrogazioni quegli stessi che li hanno fatti), delle reti che oggi perdono, delle condotte che oggi saltano, mi è stato detto che da una parte dobbiamo andare a frugare in centinaia di archivi comunali, dall’altra che per quanto riguarda l’Esaf sono andati a fuoco gli archivi per ben due volte. Indagini sugli archivi andati in fumo? Non mi hanno saputo rispondere.
Che dire poi delle centinaia di migliaia di euro che Abbanoa ha dovuto spendere per comprare e ricomprare autospurgo che puntualmente venivano incendiati da mani ignote.
Indagini? Colpevoli?
Ci fu un romanzo più fortunato nel titolo che nel testo: La solitudine dei numeri primi.
Io non sono un sono un numero primo, anzi, mi piace essere divisibile. Ma la solitudine è veramente tanta.
Ecco, oggi il sabato è iniziato così, con un senso di oppressione sempre più difficile da sostenere.
Comments on “Precisazioni e amarezze penali”
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you’ll never walk alone
Non può rimanere indifferente a questo umano sfinimento chi affacciandosi abitualmente a questa pagina fruisce del suo diario di bordo e può intuire il peso di tanto impegno, anche quelli che a volte lo aggravano del compito di onorare qualche commento (come, può sembrare, si stessero rivolgendo a un blogger con poco altro da fare).
Pensi (tra l’altro, se vuole) a quanto teneva a cimentarsi in questa prova, a quanto le sembrava importante, a quanto potrà sembrarle importante averla portata a termine e a quanto potrà sperare di portarla, con altri, ancora avanti. Oppure non ci pensi ancora, aspetti domani.
Coraggio, assessore. E buon lavoro, anche a lei, per questa nuova settimana.
Fregatene e tornerai forte.
Capello in testa, occhiali neri… fai il turista per un giorno….e se Ti avanza un “vaffa” mandalo all’incasso !
Bae ki non ses solu. Abbanoa est unu cantu de s ‘Istadu Sardu, kie la keret derruer est contra sa Sardinna. saludos
Coraggio, del lavoro fatto niente andrà perso o é stato vano, alla fine ne varrà la pena nonostante tutto. Le previsioni dicono che domani ci sarà di nuovo il sole nonostante l’acqua e il vento di oggi. Buon fine settimana