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Pausa: poesia per superare le elezioni

Posted on 22 Settembre 202212 Febbraio 2024 By Paolo Maninchedda 5 commenti su Pausa: poesia per superare le elezioni

Le elezioni sono un periodo difficile, a tratti noioso, comunque antiestetico.
Solo per regalare una pausa a me stesso e ai miei lettori, ho pensato ad alcuni versi di poeti modernissimi e antichi, versi d’amore e di libertà.

… Venite gente vuota, facciamola finita,
Voi preti che vendete, a tutti un’altra vita,
Se c’è, come voi dite, un Dio nell’infinito,
Guardatevi nel cuore, l’avete già tradito;
E voi materialisti, col vostro chiodo fisso,
Che Dio è morto, e l’uomo è solo in questo abisso
Le verità cercate per terra, da maiali,

Tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali,
Tornate a casa nani, levatevi davanti,
Per la mia rabbia enorme, mi servono giganti;
Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco
E al fin della licenza, io non perdono e tocco
Io non perdono, non perdono e tocco.

Io tocco i miei nemici col naso e con la spada
Ma in questa vita oggi non trovo più la strada
Non voglio rassegnarmi ad essere cattivo
Tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo
Dev’esserci, lo sento, in terra o in cielo un posto
Dove non soffriremo e tutto sarà giusto
Non ridere, ti prego, di queste mie parole
Io sono solo un’ombra e tu, Rossana, il sole
Ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora
Ed io non mi nascondo sotto la tua dimora
Perché oramai lo sento, non ho sofferto invano
Se mi ami come sono
Per sempre tuo
Per sempre tuo
Per sempre tuo
Cirano
(Francesco Guccini)

Solo questo domando: esserti sempre,
per quanto tu mi sei cara, leggero.
(Clemente Rebora)

Quand’eri
giovinetta pungevi
come una mora di macchia. Anche il piede
t’era un’arma, o selvaggia.
Eri difficile da prendere.
Ancora
giovane, ancora
sei bella. I segni
degli anni, quelli del dolore, legano
l’anime nostre una ne fanno. E dietro
i capelli nerissimi che avvolgo
alle mie dita, più non temo il piccolo
bianco puntuto orecchio demoniaco.
(Umberto Saba)
Tonda quel tanto che mi dà tormento
la tua coscia distacca di sull’altra……
Dilati la tua furia un’acre notte!
(Giuseppe Ungaretti)

Bella
Non ho mica vent’anni
Ne ho molti di meno
E questo vuol dire, capirai
Responsabilità, perciò:

Volami addosso se questo è un valzer
Volami addosso qualunque cosa sia
Abbraccia la mia giacca sotto il glicine e fammi correre
Inciampa piuttosto che tacere
E domanda piuttosto che aspettare

Stancami
E parlami
Abbracciami
Guarda dietro le mie spalle
Poi racconta
E spiegami
Tutto questo tempo nuovo
Che arriva con te

(Ivano Fossati)

E sempre quella mano sulla fronte…
e l’altra lì, così, due dita sole….
E quando fica e testa sono pronte
riempile di cazzo e di parole.
(Patrizia Valduga)

La vispa Teresa
avea fra l’erbetta
al volo sorpresa
gentil farfalletta,

e tutta giuliva,
stringendola viva,
gridava a distesa:
“L’ho presa! L’ho presa!”.

Ma a lei supplicando
l’afflitta gridò:
“Vivendo, volando
che male ti fo’?

Tu sì mi fai male
stringendomi l’ale!
Deh, lasciami! Anch’io
son figlia di Dio!

(Luigi Sailer)

Politica, Vetrina

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Comments (5) on “Pausa: poesia per superare le elezioni”

  1. Gina ha detto:
    24 Settembre 2022 alle 00:52

    Grazie mille del distensivo regalo

  2. s'amigu ha detto:
    23 Settembre 2022 alle 14:33

    a la cantamos una battorina
    cussa ‘e sa poesia a bolu est arte vera
    Zizi Masala e Pazzola ‘nde sun bandera
    Sa ‘oghe insoro no est che sa tua, ‘oghe puddìna
    Gai ti la canto una battorina

    A la cantamos una battoretta
    Anghelu caru, ti naro: pone in mente
    In s’arte ‘e poetare ses carente
    Issos sun sa Ferrari, e tue una motoretta
    Gai ti la canto una battoretta

  3. angelo ha detto:
    23 Settembre 2022 alle 14:04

    A la cantamos una battorina
    Versos poeticos ch’ingustan sa mente
    Pro nos amentare chi no semus molentes
    Sa poesia po s’animu est’una meighina
    Gai la cantamos una battorina
    A la cantamos una battoretta
    Liricas paràulas in subra non propones
    Po a s’arte puru li dare atenzione
    Gai sa poesia a bolu mi naschet deretta
    E gai la cantamos una battoretta
    A la cantamos una noittola
    paraulas suave, bellas, sempre tue nd’agatas
    mi paret, a certu puntu, si chistionet de patata,
    no de cussa ‘e coghere, ma cudda ‘e tzia mariola,
    gai tocca chi si cantet una noittola
    a la cantamos una paesana
    fintzas Zizi Masala e Pazzola, no Valduga ebìa,
    de patatas e puzones n’dan cantadu medas bias
    s’argumentu est bundante che funtana
    gai cheret chi si cantet una paesana
    a la cantamos una furistera
    oe m’apo leadu unu pagu ‘e istentu
    po brullare de sa poesia in s’argumentu
    ma como est s’ora de torrare in sa politica andera
    gai l’accabbo cantande una furistera

  4. Giuseppe Aresu ha detto:
    22 Settembre 2022 alle 18:28

    We are all in the gutter, but some of us are looking at the stars.
    Oscar Wilde.

  5. G. ha detto:
    22 Settembre 2022 alle 08:32

    Grazie, bellissimo regalo.

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