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La Rai e gli schiavi

Posted on 26 Novembre 202127 Novembre 2021 By Paolo Maninchedda 3 commenti su La Rai e gli schiavi

Tre giorni fa l’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai ha diffuso questo comunicato che denuncia un fatto gravissimo e ovviamente sottovalutato dai media. Va detto che l’Usigrai di Giulietti non avrebbe solo diffuso un comunicato, ma organizzato uno sciopero, ma pazienza. È poi intervenuto anche il Comitato di redazione del Tg1 .

In pochissime parole, il nuovo amministratore delegato della Rai, tal Fuortes di melismatica memoria e acutissimo curriculum, parrebbe discendente diretto dei lombi di Draghi, ha diffuso una circolare interna con la quale ha limitato la partecipazione dei dipendenti Rai nel loro tempo libero, cioè fuori dall’orario di lavoro, qualunque sia la loro mansione, a un massimo di dieci eventi all’anno e non più di due al mese. Vuoi partecipare a un dibattito quando sei in ferie? Solo fino a un massimo di dieci. Vuoi presentare un libro? Sempre fino a un massimo di dieci. Vuoi dare una mano alla radio parrocchiale? Come sopra. Vuoi promuovere i tuoi libri, scritti nel tuo tempo libero e non presentati dalle reti Rai come fanno con quelli di Vespa? Come sopra. Vuoi intervenire in piazza contro la persecuzione dell’irsutismo maschile? Come sopra.

La cosa grave è che un atto così evidentemente contrario non solo alla Costituzione ma anche al buon senso, non comporti l’immediato allontanamento dell’amministratore delegato con disdoro pubblico, perché una persona che soltanto immagina di disciplinare, in virtù di un contratto di lavoro, l’esercizio dell’uso libero del proprio tempo del dipendente va allontanata dai consessi civili. Purtroppo, il tal Fuortes non è l’unico datore di lavoro che, dopo la porcata del Job’s Act, ritiene di essere padrone della vita altrui. Le cause di lavoro si stanno accumulando dinanzi ai tribunali e rivelano sempre più un mondo ferito e inferocito, un mondo che non ha più regole sagge, che non ha saggezza.

Il peggio è che in questa Italietta dell’informazione, con giornali che in prima pagina affermano ciò che smentiscono in terza o che gridano sempre “Al lupo! Al lupo!”, quando il lupo vero arriva e morde, nessuno ci crede.
Sulla Rai, adesso, occorre dare una risposta non una scrollata di spalle. Nel frattempo, cambiare canale finché resta in carica padron Fuortes.

Politica, Stampa

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Comments (3) on “La Rai e gli schiavi”

  1. Pietro ha detto:
    26 Novembre 2021 alle 15:09

    Nel piccolo i vassalli copiano ciò che fanno i sovrani.
    C’è da stupirsi?
    No.
    Un governo di farabutti sta aggredendo con misure reazionarie e liberticide una minoranza di 8/10 milioni di persone che per mille ragioni non vogliono aderire al vaccino…
    ….oggi c’è un articolo di Mauro Pili che racconta ciò che sempre gli stessi, con equali metodi preparano in materia di pale eoliche e campi solari…
    I provvedimenti reazionari che abbiamo lasciato passare senza battere ciglio per il corona virus
    -la radice culturale di questi non è recente Pannella 15 anni fa citando l’episodio dei ratti nel romanzo di Camus, metteva in guardia dalla “Peste Italiana” e ne vedeva le origini al nascere della Repubblica in perfetta continuità con il fascismo –
    oggi li troviamo applicati, diversi ma provenienti dalla stessa matrice dittatoriale nelle Usl, nei sindacati, aziende, Regioni, Rai, comuni, società di gestione di servizi;
    si stanno scatenando ovunque in maniera sempre più sfacciata e imbelle…non temono più nulla.
    Ora c’è la minaccia degli espropi dei terreni agricoli che andranno per ” pubblica utilità ” asfaltati di pannelli solari…o le coste infilzate da torri eoliche perché c’è l’emergenza climatica quindi la sovraintendenza o i comuni non devono interferire e la popolazione gggnorante con la tripla G e incompetente non deve opporsi ai luminosi ordini del sovrano.
    Qui non si tratta più di Rai, USL, Jobs Act, parlamento…
    è tutto un gran casino!
    questa marea nera sta impestando qualsiasi anfratto; anche il poco stato di diritto che non era già sommerso e si reggeva in piedi per miracolo ora affoga nel liquame.

  2. Renato Orrù ha detto:
    26 Novembre 2021 alle 08:35

    …la RAI …in un Paese Serio Normale e Leale sarebbe già fallita chiusa e dimenticata da anni. Che oggi i giornalisti de “l’immagine velina ” ™ se ne lamentino mi paiono quanto meno distratti e tardivi … dopo i buoi sono fuggiti pure i topi dalla stalla … basta vedere la fine di RAIU TRE in generale per non citare il TG Raiu Tre Sardegna. Ormai la guardo solo occasionalmente e se guardi un TG li hai visti tutti ( veramente e non come i nuraghi ). Certo, potrebbero scioperare come fanno in Francia per 15gg di fila sino al cambio del AD(DIO) …però gli servirebbe un buon sindacccattzz … opsss !

  3. Mario ha detto:
    26 Novembre 2021 alle 08:32

    … poita, is presoneris in presoni podint pigai s’ària chi bolint? E aici is mascaredhas o buratinus candu funt líbberus si depint movi cantu bolit su buratinaju, in democrazia…

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