Si è scatenata contro l’avv. prof. Fercia una caccia all’uomo invereconda, della quale la revoca da difensore del Collegio di Garanzia Elettorale è solo una delle tante manifestazioni.
Come in ogni linciaggio che si rispetti, sono stati utilizzati anche tutti i fattori della deformazione morale – affidata al passaparola anonimo – che l’ampio repertorio del male della storia è in grado di fornire.
Fercia sta resistendo.
Come è noto, egli si è costituito in giudizio e ieri ha depositato una nuova memoria e ha diffuso un nuovo comunicato stampa.
La novità principale sta nell’aver individuato una sentenza della Corte di Cassazione che sanziona un caso perfettamente congruente con quello della Todde.
Si tratta della sentenza della II sezione civile della Cassazione, n. 9587 del 13 aprile 2017. «Il caso concerneva la campagna elettorale di un candidato alle politiche del 9-10 aprile 2006.
Questi aveva inviato al Collegio Regionale di Garanzia Elettorale presso la Corte d’appello di Genova una dichiarazione – non conforme a quanto sancito dall’art. 7, comma 6, della legge n. 515 del 1993, ed articolata in più documenti come quella della Todde – con cui aveva provveduto «soltanto alla presentazione di un conteggio informale dei contributi ricevuti e delle spese sostenute, privo dell’estratto del conto corrente bancario».
La Corte di Cassazione ha stabilito che trasmettere ‘carte in libertà’ o trasmettere, diciamo noi, un rendiconto di altri e per di più non legato specificamente a un candidato, ma a tanti e in modo così caotico da non rendere comprensibile ciò che è stato speso per l’uno o per gli altri, equivale a non trasmettere nulla. Ma c’è di più.
Questa sentenza della Corte dà una lezioncina alla zelantissima Procura laddove scrive: «Nel caso, dunque, in cui, come nella fattispecie in esame, il rendiconto, l’indicazione dei contributi ricevuti e gli estratti dei conti correnti utilizzati non vengano trasmessi, non si configura la fattispecie di cui all’art. 14 ma quella, diversa, correttamente ritenuta applicabile dalla Corte, di cui all’art. 15, commi 5 e 8». Il comma 8 è quello che prevede la decadenza. Ahi!
La giurisdizione militante, quella che ha colpito me e tanti altri, comincia a rompersi le corna contro una cultura giuridica che la sovrasta in contenuti e tenuta etica e che non era stato previsto che sarebbe scesa in campo.
Gentilissimo professore, quanto scrive il Prof. Fercia rappresenta, per logica e sagacia, un invito ad iscriversi a Giurisprudenza. Ma gli occhi presbiti mi impediscono questa avventura. Non di questo voglio ragionare. Le poche conoscenze mi portano, però, ad una domanda: l’obbligo per il pubblico ministero di avviare un procedimento penale quando viene a conoscenza di un reato vale anche nel caso in cui il reato sia ipotizzato (ultime righe pagina 6 e parte pagina 7 della nuova memoria depositata dal prof Fercia)?
Stupisce, in tutta la vicenda, il silenzio tombale del Fatto Quotidiano e della La Notizia dell’ottimo Sparaciari (il buon Guerrini, con la sua platea monocolore griffata 5S non conta).
Ricardo Fercia un hombre vertical!!!
Ho molti amici avvocati e ho tante volte sentito ripetere: “sentenza di cassazione fa’ giurisprudenza”.
Povera Lady3na ti vedo moooolto decadente.
Ci sono in circolazione giornalisti attempati che non conoscono la punteggiatura ed il tempo dei verbi che sosterranno che e’ tutta una grande congiura. Neppure una sentenza cristallina li smuovera’ dalla convinzione complottistica che li affligge. Una cosa e’ certa: non si parla piu’ di decadenza neppure tra i consiglieri di opposizione. Come se sentenze come questa non contassero nulla davanti a cio’ che sembra essere gia’ deciso.
In Essenza.
Nessuna Decadenza e’ stata PRONUNCIATA considerato che e’ il Consiglio Regionale l’unico organo leggittimato a farlo e non lo ha fatto mentre il Tribunale non potra’ intervenire su un Atto Amministrativo che la legge demanda al Collegio di Garanzia . Organo per legge, AUTONOMO.
A questo punto , il Consiglio Regionale dispone del cerino-Ordinanza.
Come si suol dire “Carta canta”….
La Todde e la sua combriccola della sciatteria istituzionalizzata pensavano forse di poter archiviare tutto con le solite manovrine di potere, le pressioni sotterranee e un po’ di propaganda ben piazzata. Ma no, stavolta hanno sbattuto contro un muro: il muro di un uomo – l’avv. prof. Fercia – che non solo conosce la legge (e la sa usare, a differenza di chi oggi governa), ma ha anche il coraggio di opporsi, di non piegarsi, di non prostrarsi.
E questo, nel teatrino politico sardo attuale, è quasi un atto rivoluzionario.
Fercia sta dimostrando che si può ancora fare resistenza civile e giuridica, con competenza, fermezza e onore. Sta tenendo testa a una casta che, oltre a essere arroccata nel potere, è anche drammaticamente inadeguata. Una casta che, alla prima vera opposizione seria e argomentata, si scopre per quello che è: arrogante, impreparata e pronta solo a delegittimare chi la mette in difficoltà.
L’attacco feroce e isterico nei confronti di Fercia è tanto sproporzionato quanto rivelatore. Se la difesa del Collegio di Garanzia Elettorale, gratuita, fastidiosamente competente e ineccepibile sul piano del diritto, fa così tanta paura, allora vuol dire che c’è davvero qualcosa da nascondere.
E a chi paragona questa vicenda a un rigore concesso irregolarmente e alla squadra avversaria tolto pure il portiere… be’, è una metafora che calza a pennello. Ma c’è un dettaglio che i furbetti di palazzo hanno sottovalutato: stavolta il portiere ha deciso di rientrare in campo. E non ha nessuna intenzione di lasciarsi espellere.
Forza Fercia. In un deserto di codardia e convenienza, la tua battaglia ci ricorda che esiste ancora una cosa chiamata “dignità della legge”.
«passaparola anonimos» cun nùmene e sambenadu e, fossis, si ndhe zughent, cun cusséntzia de faularzos che cudhos chi isparant e bochint cuados o incappucciati che a sos bandhidos.
Bella cumpanzia a fàghere onore a sa Presidente a «orgoglio di prima donna» (o Donna di prima orgoglio?)
Totu sa solidariedade e istima a Professor Fercia.
Grazie Prof!
Un bel risveglio oggi.
Pieno sostegno al mio ex collega di studi Riccardo Fercia.
SED LEX, DURA LEX.
Attendo fiduciosa il 22 maggio per tornare al voto visto che ormai è evidente l’irregolarita’ nella elezione della Presidente Todde.