Non so quale lingua italiana pratichi la presidente Todde, però una cosa è certa: non è la stessa usata dal Pd, diversamente ella non avrebbe oggi negato la crisi politica che si è aperta con la mancata partecipazione degli assessori piddini alla Giunta regionale che ha nominato i commissari Asl.
Cominciamo col dire che i commissari nominati sono tutti targati politicamente e che il mondo accademico non c’entra un fico secco, a differenza della cronaca lunare che si legge oggi sull’Unione Sarda.
Continuiamo col dire che il Pd ha tolto a tutti ogni dubbio divulgando questo comunicato, che è poi quello che la Todde ha fatto finta di non capire. Provo a farne una traduzione.
Il Pd dissente sul metodo e sul contenuto della decisione sul commissariamento.
Questo significa la Todde ha perso il sostegno del Pd sulla sanità.
Non è poco e c’è da chiedersi il perché, che è presto detto.
I Cinquetasche non hanno avuto paura, in questi mesi, di affermare, con chiunque parlassero, che il loro avversario è il Pd e che loro vogliono smontare “il sistema Pd”. Fino ad oggi il Pd non ha creduto a questi rumors, ma quando ha visto la presidente decidere i commissari guidata più dal voler andare contro il Pd, che dalla volontà di scegliere bene (di qualche commissario nominato bisognerebbe andare a verificare i risultati di gestione) hanno dissoterrato l’ascia di guerra. Si sta finalmente comprendendo che l’alleato naturale dei Cinquestelle è la Lega, non il Pd.
Tendenzialmente, in una Giunta regionale nominata dal presidente, non votare un suo provvedimento dovrebbe significare o dimissioni spontanee o revoca. Questa volta non è accaduto, ma è chiaro che non può esserci alcun altro motivo di tensione, perché sarebbe letale. Purtroppo, all’orizzonte, non ne mancano.
I Cinquestelle non hanno un programma nella cui attuazione rifugiarsi e dal quale sfidare il Pd, o meglio, loro sono il programma di se stessi, loro realizzano per loro il programma se stanno al potere. Non hanno senso dello Stato, perché ergono se stessi a contenuto dello Stato, a unico contenuto.
Il Pd l’ha capito. Il comunicato di ieri è l’inizio di una durissima guerra di palazzo (e anche la dimostrazione che il Pd ha capito benissimo chi c’è dietro la nomina di Atzori a Cagliari, Ibba nel Medio Campidano, Zuccarelli a Nuoro e del mitico Serusi all’Areus).
Scelta obbligata, questa del Pd, e anche un po’ nobile, per certi versi (non completamente nobile, perché tra le truppe piddine ci sono diversi mercenari, alcuni alti in grado e abituati al doppio gioco), ma che ha l’obbligo di nutrirsi di politica, che esige che si mettano in campo visioni differenti da quelle dei Cinquetasche, che necessita di un innesto di strategia e di minor tatticismo. Ebbene, il Pd ha una carenza mostruosa di intellettuali; attualmente dispone di figure di terza e quarta fila del mondo culturale sardo, deve ingaggiare accademici per ogni singola occasione, non ha ghost writers (e si vede!), non gode di spiccate simpatie nel mondo della cultura dove è considerato un bancomat (basti guardare la finanziaria di cui riparleremo) per finanziare manifestazioni, libri, film ecc.
Il Pd ha ucciso la militanza a favore della subordinazione e oggi ne paga lo scotto.
Tuttavia, l’avvio della guerra, potrebbe portare a un processo di profonda riforma, di cambiamento, di novità di volti e di obiettivi.
Vedremo.
Una cosa è certa: il Pd di oggi sta alla Todde come una vespa nei pantaloni.
Il giochino della carezza in pubblico e della pugnalata in privato è finito.
Caro professore,
il suo articolo sembra partire da un presupposto curioso quanto forzato: che il Partito Democratico abbia davvero aperto una crisi politica. Ma mi permetta di dissentire con garbo, o forse, vista la sostanza, con un pizzico di ironia. Perché, a ben guardare, più che una crisi quella del PD sembra una sceneggiata con tanto di comunicato stampa ornamentale, buono più a salvare la faccia che a smuovere gli equilibri.
Il PD, infatti, non ha avuto il coraggio di fare l’unica cosa che avrebbe davvero significato opposizione: ritirare i propri assessori dalla Giunta. Invece, ha preferito il solito minuetto: dissento ma resto, protesto ma non mollo la sedia. E in tutto questo, la presidente Todde ne esce paradossalmente rafforzata. Non solo non arretra, ma incassa l’ennesima dimostrazione che il PD, pur se abbaia, non morde. E nemmeno ringhia, a dirla tutta. Ulula alla luna, e spera che basti per strappare qualche contentino sotto banco.
La nota stampa del PD è più un tentativo di spaventare la Todde che un vero atto politico. E la Todde lo ha capito bene. Infatti tira dritto, perché ha compreso – e non da oggi – che il PD ha più paura del voto che della perdita di credibilità. E in fondo, sa anche che il PD si accontenta di restare apparentemente al potere. In realtà è appiattito, succube, persino riconoscente verso chi davvero tira le fila.
La verità? Il PD non ha più il physique du rôle. Si limita a stare nella stanza dei bottoni, ma gli unici che gli restano sono quelli della patta dei propri pantaloni sgualciti. Intanto, la Todde S-governa e addomestica il suo alleato con due crocchette e un tozzo di pane raffermo. La candidatura pentastellata a sindaco di Nuoro è solo l’ultima conferma: il PD cede, si piega, si rassegna.
Come ha detto lei, professore, se davvero volessero opporsi a quella scellerata presa di posizione della presidente, gli assessori PD si sarebbero già dimessi. Ma non l’hanno fatto. Perché non possono, o non vogliono. O peggio: temono di dover uscire dal carro del potere. E allora restano lì, servili e silenziosi, tranne quando si illudono che un comunicato possa fare la guerra.
Ma le guerre, quelle vere, si fanno con le dimissioni, non con i comunicati.
“va adeguatamente predisposta una completa ed efficace riorganizzazione della Sanità
sarda”.
Va da chi? Come se non ci fossero loro al governo.
Il PD semplicemente non aveva nomi. E ha pensato di prender due piccioni con una fava dato che adesso sulla sanita’ finiscono gli alibi e sanno che i problemi resteranno.
Possibile non si capisca che e’ il PD il vero problema? Altro che nobili…
Al PD manca.la cultura storica. Questi 5stelle sono come gli zeloti di Elean Ben Yair;
ci vorrebbe un Lucio Flavio Silva e la X Fretensis per schiodarli dalla loro fortezza.
Egregio, non le nascondo che quando ho letto le dichiarazioni su l’US con riferimento al mondo accademico (notoria la frequentazione di Desirè) per le nomine mi ha preso una attacco di ilarità che mi ha fatto stramazzare a terra per buoni 10 minuti.
Chi conosce bene l’ambiente conosce bene mooolti dei nominati che – nella migliore delle ipotesi – possono considerarsi di quinta fila. In realtà molti prima di loro si sono passati perché poco convinti della solidità (6 mesi + 6) della durata dell’incarico. Durata durante la quale cosa potrebbero fare? In una sanità allo sbando completo, senza una vision per modificare veramente il sistema, quei pochi con un cv decente si sono tirati indietro per non sputtanarsi. Sono rimasti i contractors (in tempi di guerra ci capiamo) quelli del “e quando mi ricapita?”.
Il PD ha ormai capito che i pentafarlocchi, con la loro politica da Influencer, possono trascinarli fuori dalla stanza dei bottoni per non meno altre tre legislature. E dopo la sbronza seguita a elezioni regalate dal cdx, ora stanno iniziando a fare di conto.
E non siamo ancora nemmeno arrivati alla corrida della decadenza, eh. Saluti.
Gentilissimo professore, alcune parole di Michela Murgia, un piccolo invito alla riflessione. “Come riconosco io il fascismo quando lo incontro: ogni volta che in nome della meta non si può discutere la direzione, in nome della direzione non si può discutere la forza e in nome della forza non si può discutere la volontà, lì c’è un fascismo in azione. In democrazia il cosa ottieni non vale mai più del come lo hai ottenuto e il perché di una scelta non deve mai farti dimenticare del per chi la stai compiendo.”
E nel frattempo che “cercano la quadra”qua,è sempre più in Lá…È il ballo del qua qua… https://www.dagospia.com/cronache/paese-valigia-in-mano-nell-ultimo-anno-191mila-lasciato-l-italia-per-432868
Prof tra meno di un mese si vota a Nuoro dove il candidato sindaco è del M5S cosa faranno i Nuoresi del PD ??? però bisogna dargli atto che riescono manipolare il popolo su questo sono imbattibili sia il PD che M5S
Oggi non posso commentare perche’ dopo avere letto il testo del comunicato che trovo “bellissimo” , rischio di essere ostaggio di passioni verso “l’oggetto” ; rischio un apologia del Potere.
Cosa bruttissima
Sopire .. Troncare, Troncare … Sopire. In questo caso Sopire spetta al PD (o forse subire?) e al Troncare ci pensa Lady Shallow. Non c’è che dire! Sono davvero una bella squadra!!!
Sulle 3 e 4 file sono d’accordo.
Stanno distruggendo il PD
Arriveranno ad acclamare Conte segretario come voleva già da tempo Bettini.
Prepariamoci a un trasferimento di massa noi altro che 5 stelke con lega
Che il PD sia degenerato in una rissosa confederazione di comitati d’affari era evidente da oltre dieci anni, fin da quando l’ex trotzkista Bersani, colpevole delle prime, irresponsabili, aperture di credito ai “cinque sberle”, appaltò la composizione delle liste al suo vice, tale Enrico Letta, che ne fece di cotte e di crude, come imporre l’elezione del suo fedelissimo sardo Marco Meloni nella remota Liguria (confondendo forse Quarto dei Mille con Quartu Sant’Elena), e imporre la candidatura di Francesco Sanna, benché “trombato” alle primarie dall’attuale assessore regionale Emanuele Cani. Inutile dire che poi i sogni di gloria trotzkisti di Bersani, insieme a quelli presidenziali di Romano Prodi, evaporarono al cospetto dei famigerati “101” franchi tiratori, e che si andò a formare un governicchio di “grosse Koalition” con Forza Italia capeggiato dallo stesso Letta, il cui esito, anche dopo la fuoriuscita di Berlusconi incavolato nero per la condanna per frode fiscale e la susseguente decadenza non impedita dal PD, fu di attribuire ai successivi governi a guida PD, in particolare quello di Matteo Renzi, la duratura zavorra di una coalizione forzosa con Angelino Alfano.
Dagli estremismi non viene fuori mai nulla di buono, e anche l’attuale fase politica regionale è figlia delle “intuizioni” di una leaderina estremista come Elly Schlein, determinata a imporre il “campo largo” a dispetto dei santi per poi farsi regolarmente giostrare da Giuseppe Conte.
Non penso, tuttavia, che la sortita della Todde sui commissari, a cui peraltro si è associato l’assessore, forse già “scomunicato”, in quota Progressisti nonostante le consuete giaculatorie di Francesco Agus, rappresenti una pietra d’inciampo decisiva per questa mediocre esperienza amministrativa. Per il momento, il PD si è solo sfilato dal rischio di esporre i propri assessori dal pagare di persona e di tasca per le fughe in avanti della Todde, e forse è stato frutto giusto dei consigli di qualche legale assennato, dato che il corpaccione molle del partito, tutto di “cercanti incarico” che non possono fare a meno di mungere le tette regionali ogni cinque anni, avrebbe tranquillamente ingoiato anche questa senza colpo ferire.
Resta la speranza sempre più flebile della decadenza, ma come sperarci con le amenità che la Procura è riuscita a rifilarci?
Ahahah tutta questa drammatica vicenda non la vedo, queste strategie becere del PD le conosciamo bene.
Lasciano la Presidenza ai 5 stelle per ottenere 100 poltrone.
Ora lasciano credere che la Todde abbia deciso da sola 😂😂😂 i commissari e anche questo fa alquanto ridere.
Il PD prenderà ulteriori incarichi di sottogoverno che sono effettivamente quelli che consentono di gestire.
Se le cose andranno bene allora il merito è del PD che ha imposto delle scelte, se le cose andranno male la colpa è degli “incompetenti dei 5 stelle”.
Inoltre vedere alcuni nomi impresentabili è proprio segnale di voler dimostrare con forza che i 5 stelle sono degli asini patentati.
Questo non è vero, le figure per bene e ben pensati il suo amico Avvocato li ha fatti fuori non sia mai che il popolo poi capisce che dietro tante urla non c’è né sostanza né competenza!
Ormai è chiaro anche ai polli che la Todde di 5 stelle ha solo gli amuleti che poco servono contro il karma che presto o tardi la punirà per incoerenza patologica!
Chi c’è dietro la nomina di Atzori, Ibba e Zuccarelli?
Però , se si vuol esprimere un concetto e far sì che esso acquisti oltre che significato forma ,
La cosa migliore è rivolgersi all’animazione : come una vespa nei pantaloni”
😂