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Il maiale e la campagna elettorale: ritorna la peste suina

Posted on 22 Settembre 202312 Febbraio 2024 By Alberto Laddomada 6 commenti su Il maiale e la campagna elettorale: ritorna la peste suina
Due mesi fa su questo blog https://www.sardegnaeliberta.it/peste-suina-appello-di-laddomada/ e poi con un articolo su L’Unione Sarda ai primi di agosto, avevo lanciato l’allarme sul rischio Peste suina africana e sul comportamento poco responsabile della Giunta Regionale che strizzava l’occhio agli “allevatori” del centro Sardegna che hanno nuovamente riempito il Gennargentu con maiali tenuti illegalmente allo stato brado.
Da allora, la PSA causata dal virus di genotipo 2 ha colpito duramente gli allevamenti della Lombardia, dove oltre 30mila maiali sono stati abbattuti in Provincia di Pavia nelle ultime settimane.
E ieri la presenza di questo virus della PSA è stata confermata in un piccolo allevamento di Dorgali.
Ed è stato lo stesso responsabile dell’Unità di progetto Giovanni Filippini (in quella carica da due anni) a ricordare che negli allevamenti isolani un tale evento non si verificava dal 2018, quando gli ultimi focolai furono individuati in Ogliastra e in Barbagia, ed estinti con il massimo rigore.
Ma allora era un virus diverso, di genotipo 1, che pochi mesi dopo scomparve anche dai cinghiali. Quello stesso virus che per 41 anni aveva martoriato il comparto suinicolo isolano, riducendolo allo stremo; ma che è stato eradicato grazie al gran lavoro della Unità di Progetto voluta dalla Giunta Pigliaru ed in particolare ad una campagna di abbattimenti dei maiali bradi illegali, principale serbatoio del virus, che non era mai stata attuata nei decenni precedenti.
Campagna di abbattimenti però sospesa da oltre un anno.
A distanza di quasi cinque anni dall’ultimo riscontro del virus in Sardegna, il focolaio confermato un paio di giorni fa a Dorgali in tre suini morti a seguito della malattia indica che ora si dovrà fronteggiare il “nuovo” virus della PSA, quello di genotipo 2, che sta facendo tremare la suinicoltura a livello nazionale, europeo e mondiale.
La notizia del focolaio di Dorgali è stata resa pubblica proprio in Consiglio regionale, dopo che l’Assessorato all’Agricoltura aveva nelle settimane scorse aveva cercato di far passare, con il “collegato” alla Finanziaria, una norma che voleva autorizzare il pascolo brado dei suini (camuffato da “semibrado”, ma in realtà senza recinzioni) nell’assunto – evidentemente – che non fosse più necessario rispettare quei criteri minimi di biosicurezza diventati legge durante la precedente legislatura. E ieri l’argomento “regolarizzazione del brado” era nuovamente in discussione in Commissione Agricoltura.
Insomma, mentre il rischio di una reintroduzione della PSA si era già concretizzato, la Giunta Regionale e la maggioranza che la sostiene davano prova evidente della sottovalutazione di questo rischio. Ciononostante,  vedasi comunicato stampa della Regione https://www.regione.sardegna.it/notizie/peste-suina-confermato-il-genotipo-due-nell-allevamento-di-dorgali-l-assessore-doria-caso-di-importazione-reazione-tempestiva-del-sistema-sanitario, la Giunta si autoassolve del tutto da ogni responsabilità, in quanto ” La Sardegna ha adottato degli specifici protocolli per la mitigazione del rischio e le misure in campo sono pienamente operative.”
Peccato che la Delibera di Giunta in questione sia stata adottata solo l’8 settembre scorso e resa pubblica alcuni giorni dopo, quando il virus di genotipo II aveva con ogni probabilità già infettato i suini di Dorgali (tra contagio degli animali e la loro morte passano circa 10-15 giorni).
Inoltre, nel comunicato della Regione si legge che questa sciagurata nuova introduzione della PSA in Sardegna “non inficia il percorso intrapreso con l’Europa”.
E qui qualche dubbio mi viene: fino a ieri, infatti, l’Unità di progetto prevedeva che le restrizioni europee che ancora gravano sul centro Sardegna potessero essere abrogate nel prossimo mese di gennaio.
Questo nuovo riscontro del virus non rallenterà questo processo?
Ma il problema più importante è un altro: se si vuole impedire che ora la malattia dilaghi in Barbagia ed Ogliastra ed ammazzi migliaia di maiali, bradi e non, come avvenuto tantissime volte in passato, bisogna che la Regione agisca con la massima fermezza e rapidità; che significa anche mettere in atto, laddove necessario, provvedimenti impopolari come gli abbattimenti dei maiali illegali allo stato brado.
A questo punto, domando a chi oggi ha responsabilità (innanzitutto politiche) in materia: si è capito che con malattie come la PSA i comportamenti irresponsabili non pagano? Quali misure si vogliono prendere per fermare subito la malattia? Nonostante tutto quello che sta succedendo, si procederà con un provvedimento di autorizzazione o di regolarizzazione dei tanti maiali bradi illegali? Si è discusso di questi problemi a livello nazionale ed europeo, e con quali esiti? Si agirà con il necessario rigore per contrastare il virus o si farà dilagare la PSA, dato che siamo in campagna elettorale e certi “allevatori amici” (= voti) di questa Giunta e di questa maggioranza non vogliono che si tocchino i loro maiali bradi?
Agricoltura, Vetrina

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Comments (6) on “Il maiale e la campagna elettorale: ritorna la peste suina”

  1. Pingback: Peste suina ceppo 2 in Sardegna, la Asl di Nuoro rassicura cittadini, allevatori e produttori della filiera: «Nessun rischio, azioni tempestive». Ma c’è preoccupazione – Sivemp Veneto
  2. Giovanni piras ha detto:
    22 Settembre 2023 alle 21:19

    Una domanda: perché non è stato imposto il divieto di importare carni suine dall’Italia in Sardegna pur sapendo che la peste suina dilagava?

  3. Giuseppe+Aresu ha detto:
    22 Settembre 2023 alle 10:49

    Buongiorno, la fine di questa legislatura, dal mio punto di vista luttuosa, porta ogni giorno che passa alla definizione usata durante le ritirate militari, nelle guerre perse, “avvelenamento del pozzo”.
    Vorrei capire a chi si vuole procurare il danno, perché al benessere della Sardegna e dei suoi abitanti, pare non importi all’attuale Giunta.

  4. Fausto ha detto:
    22 Settembre 2023 alle 08:46

    D’altronde cosa dobbiamo aspettarci da un Presidente che in campagna elettorale urlava (e chiedeva i voti degli allevatori illegali) contro i Forestali che facevano parte attiva dell’Unità di Progetto ?

  5. Enrico ha detto:
    22 Settembre 2023 alle 07:40

    Le sue parole di buonsenso verranno trattate (come con il covid) con frasi tipo “ma questo è terrorismo”, “non possiamo chiudere tutto”, ecc…

  6. Jack ha detto:
    22 Settembre 2023 alle 07:31

    Lei pone tante domande corrette che non avranno risposta. Per capirlo è sufficiente leggere, sempre sull’unione sarda on line, l’annuncio dell’assessora all’agricoltura sulla raccolta dei ricci di mare. Un’altra scelta scellerata a danno del nostro ambiente delicato ed enormemente devastato. Si ascoltano i ricciai e le pance mai sazie dei mangiatori e non quelle degli esperti che studiano e monitorano il danno crescente dovuto alla pesca intensiva.
    Ricciai e “allevatori” di suini allo stato brado sono tanti voti. Chi non sa governare pensa che occorra sempre accontentare le maggioranze, anche quando le scelte sono del tutto sbagliate.
    Siamo vicini alle elezioni, è il tempo giusto per ingannare i pesci (noi elettori) con la luce delle lampare facendogli credere che sia quella della luna.

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