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Cose gravi di giustizia: giudicate voi

Posted on 19 Luglio 20244 Gennaio 2025 By Paolo Maninchedda 9 commenti su Cose gravi di giustizia: giudicate voi

Oggi è una giornata schizofrenica per la cronaca giudiziaria dal processo Ippocrate in corso ad Oristano. L’Unione Sarda ha la cronista che per la prima volta dà conto di una vera battaglia tra accusa e difesa con l’accusa che ieri è uscita malconcia dai suoi assiomi con deboli basi giuridiche. Tuttavia, mentre la cronista scrive che la titolare dell’Agenzia interinale (che ieri ha messo a posto il PM, il quale è giunto a chiederle scusa) ha dichiarato che “La maggior parte delle volte individuavamo noi i lavoratori da inviare alla Asl 5, in alcuni casi ci sono stati suggerimenti sui nomi”, il giornale titola “La ASL indicava i lavoratori da assumere”. Cose della vita. La cronista comincia a notare che non tutto quello che è stato detto, coprendo di fango tanta gente, risulta essere vero; chi fa i titoli è ancora in posizione pregiudiziale di attacco. La Nuova Sardegna avrebbe già condannato tutti, ma oggi, per la prima volta, usa la parola ‘presunto’ nell’occhiello. Qualche dubbio si sta insinuando.

Tuttavia, il processo Ippocrate è per me motivo di malattia. Non ne posso parlare che una volta al mese. Di Giustizia, però, voglio parlare.

Un giorno è accaduto, in Sardegna, e poco tempo fa, che è stato arrestato Tizio.
Nello stesso giorno, la Polizia giudiziaria ha proceduto anche a perquisire la sua abitazione e a redigerne il verbale.
Il verbale è accurato: descrizione dei luoghi e, nello specifico, delle cose sequestrate. Cioè non vi si legge, per esempio, ‘cartellina gialla con carte’, ma ‘cartellina gialla contenente questa e quest’altra carta’.

Circa venti giorni dopo gli arresti e la perquisizione, la Polizia Giudiziaria invia alla Procura una nota, nella quale esplicita che nelle carte sequestrate a Tizio ricorrono i nomi di diversi soggetti coinvolti nell’indagine, ma non quello di una signora, che chiameremo (in onore del mio Dumas) Milady, anche se la signora in questione non ha niente in comune con l’agente segreto del Cardinale.
Nella stessa nota, però, nonostante non ve ne sia traccia nei documenti di Tizio, si parla di Milady, se ne parla diffusamente, perché la sua vicenda è ritenuta significativa per altri imputati, e dunque, se tra le carte di Tizio fosse stata trovato qualcosa di Milady, la Polizia Giudiziaria non avrebbe mancato di rilevarlo, perché la cosa avrebbe legato Tizio a altri imputati, confermando il solito teorema dell’associazione a delinquere.

Sette mesi dopo il sequestro e gli arresti, il PM dissequestra le cose acquisite durante la perquisizione, rende tutto a Tizio, ma ecco che scrive che della ‘cartellina gialla’ si rende ogni cosa fuorché una carta relativa a Milady, poco importa, evidentemente, che essa non fosse stata censita nel verbale di sequestro e tanto meno nella nota della Polizia Giudiziaria compilata subito dopo la perquisizione; Milady viene “attaccata” a Tizio improvvisamente nel verbale di dissequestro. Nessuno se ne accorge.

Otto mesi dopo Milady viene convocata, le si dice che una sua carta è stata trovata a casa di Tizio, ma lei smentisce categoricamente di conoscerlo.

Tizio non conosce minimamente Milady. Non sa chi sia. Tizio comincia a sospettare che qualcuno voglia incastrarlo, anzi, che qualcuno lo abbia incastrato.

Ognuno può pensare di questo scorcio della nostra giustizia quello che vuole. Io ne penso quello che tutte le persone intelligenti deducono dall’evidenza dei fatti. Ho scritto per avvertire tutti coloro che hanno a che fare con la PG che i verbali di sequestro e di dissequestro devono essere presidiati, diversamente in itinere possono caricarsi di corpi estranei.

Politica, Vetrina

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Comments (9) on “Cose gravi di giustizia: giudicate voi”

  1. Nunzio ha detto:
    23 Luglio 2024 alle 11:06

    https://www.sardegnaeliberta.it/cose-gravi-di-giustizia-giudicate-voi/Non siete soli . Ho denunciato nel 2022 un sequestro di persona avvenuto in Isernia producendo anche un audio video asseverato da un perito in quanto il PM pur invitato non aveva ritenuto di acquisire e nessun magistrato degno di questa carica, ad oggi, ha mai voluto esprimere valutazione sulla prova storica prodotta dalla quale si evidenzia in modo inconfutabile il reato denunciato e le omissioni commesse da un Commissario e tre Poliziotti: forse perché è vero che il Molise non esiste … per avere giustizia???

  2. pecora nera ha detto:
    20 Luglio 2024 alle 08:17

    Magnìfica risposta de Maninchedda a unu «Ak-m47» e a totu sos chi “si movent” in sa ‘logica disarmante’
    (…cioè armada cun donzi lampu de armas e armamentos) balorda, istùpida, assurda, criminale, disumana e antiumana de una inciviltade de gherra, totu a VINCERE E SOPRAFFARE!

  3. Vincenzo Cuttone ha detto:
    20 Luglio 2024 alle 08:03

    È improprio parlare di Magistratura non funzionante poiché ci sono migliaia di Giudici che svolgono bene il loro ruolo; a mio avviso il problema della c.d. “mala giustizia” va inquadrato nel contesto di quei giudici, definiti da qualcuno ” manettari” che esercitanoo la giustizia stravolgendo a volte le leggi, come il caso in descritto dall’autorevole cronista, altre volte con sprezzo delle persone indagate e dello stesso spirito de anima l’azione della Magistratura, lo spirito dei padri Costituenti che hanno sancito il concetto di “innocenza fino a prova contraria”. La stessa cosa dovrebbe valere per la PG diretta dal PM. Ma ormai i ruoli sono sempre più confusi tendendo verso un giustizialismo istituzionale che non appartiene ad uno stato democratico che si base sul diritto positivo.
    Una più accurata sorveglianza su questo tipo di azione giudiziaria eviterebbe, a noi “cultori” dello Stato di Diritto, di ricercare le soluzioni nella responsabilita’ civile del magistrato.
    Ma questo è il mio punto di vista.

  4. Paolo Maninchedda ha detto:
    20 Luglio 2024 alle 07:03

    @AKM 47 Ovviamnente sì, ma mentre i loro nomi giustamente non devono essere pubblicati, essendo il processo in corso, mi sono domandato se pubblicare il tuo che ti firmi con il nome di uno dei più letali fucili da guerra. Ti piace sparare? Vai a farlo da un’altra parte. Qui hai finito.

  5. Ak-m47 ha detto:
    19 Luglio 2024 alle 22:29

    …. Tizio e Caio : hanno un nome e cognome ?

  6. Giovanni simon Moreddu ha detto:
    19 Luglio 2024 alle 15:23

    Salve a tutti, ma non lo abbiamo ancora capito, che aimeh, troppo spesso è proprio la magistratura che si comporta e opera proprio a mò di associazione a delinquere?
    Purtroppo è fin troppo chiaro, il problema è che chi dovrebbe fungere da controllore, è peggio del controllato,.,
    (IN SENSO LATO SI POSSONO METTERE TUTTI SULLO STESSO PIANO, OSSIA PM, AVVOCATI VARI, GIUDICI IN GENERE ECC ECC).
    Spero vivamente che ai primi provvedimenti del ministro Nordio, ne seguano altri ancora più efficaci e diretti, in modo che chi opera in quel settore, ci pensi bene, prima di promuovere azioni deleterie, gravi e dannose a discapito del malcapitato di turno!!!

  7. Luigi ha detto:
    19 Luglio 2024 alle 11:49

    La mala giustizia , purtroppo è un cancro violento e invasivo ,in forte espansione,sviluppatosi in uno dei poteri “indipedenti ” dello stato ; il fiancheggiamento di stampa ” interessata” , completa l’opera a danno potenziale di tutti e di tutto !!! Mi chiedo , ma queste normalità sono di una nazione “libera” o questi poteri sono la vera espressione oppressiva e fascistoide di poteri , armati di codice penale e garantiti da impunità , per limitare i diritti democratici di cittadini liberi ? Purtroppo , le vicende nazionali ,di cui si è occupata e si occupa la magistratura e la stampa di sostegno , non aiutano a pensare ed imbastire procedure che ne limitino l’ingerenza .Purtroppo bisogna sperare solo nell’intervento divino.

  8. Mario ha detto:
    19 Luglio 2024 alle 10:27

    Troppi operatori di giustizia si divertono sulla pelle degli Utenti, confortati dalle oscure archiviazioni del C.S.M. inguattate

  9. Francesco Giorgioni ha detto:
    19 Luglio 2024 alle 08:14

    Una volta un amico comunista mi confidò: “Quando Berlusconi asserì che i magistrati sono antropologicamente diversi, io e molti compagni pensammo avesse ragione. Ma non potevamo ammetterlo, perché non si poteva dare ragione a Berlusconi”. Non so se Berlusconi avesse ragione.
    Gli avrei dato certamente ragione se avesse indirizzato l’analogo apprezzamento verso la gran parte dei cronisti di giudiziaria: forcaioli per partito preso, più per disagio personale che per convinzione basata su fatti e diritto.

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