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Ciao Nichi

Posted on 19 Maggio 202519 Maggio 2025 By Paolo Maninchedda 8 commenti su Ciao Nichi

Ho conosciuto Nichi Grauso.
È stato un rapporto di simpatia, tenuto in piedi più a distanza che in prossimità. Sapevamo entrambi che un pezzo di noi era irrimediabilmente diverso fino ad essere opposto, e un altro pezzo, invece, trovava consonanze e affetto.

Nichi era davvero un capitalista anarchico. Sapeva stare al gioco, a quello grande, globale, ma a quel tavolo voleva svolgere la funzione dell’outsider, dell’imprevedibile, dell’eversivo tollerabile e tollerato. Tirò su una generazione di giornalisti che, fatte le dovute eccezioni, usò il giornale per soddisfare la propria prepotenza e supponenza, piuttosto che per servire i lettori.
Giustizialista, moralista (anche io ho avuto la mia stagione da moralista e non la rimpiango), opportunista, L’Unione di Grauso era ubriaca del suo ruolo, mangiava al Corsaro, fiancheggiava le banche, disturbava i petrolieri, tendeva a fare il foglio socialista, ma con calma, non disprezzando il caviale (che allora costava). A Grauso, un giornale a anima inquieta, accogliente e ipocrita stava benissimo, rendeva centrale lui che riceveva doglianze e speranze nel villino accanto alla vecchia sede in via Regina Elena. Le penne di punta del giornale finirono quasi tutte, ma non tutte, a svendersi a mamma Regione per sistemare i figli. Grauso no. Se una cosa Nichi non ha mai fatto è piegare il ginocchio a coloro che aveva imparato a disprezzare.

Aveva un disperato bisogno di compagnia, per questo esigeva di essere riconosciuto, notato, apprezzato.
Era un seduttore seriale con un alto tasso di turn over, ma seduceva per aver conferma di esistere, non per far intenzionalmente del male.
Gli piacevano più i socialisti dei comunisti, più i movimentisti dei sistemici. Finanziava tutti (noi no, mai).
Gli piacevano le analisi dei rapporti di forza che solo i post-comunisti sanno fare col piglio e la sicurezza (che è il loro limite) di un’autopsia molecolare. Mi ricordo una cena con lui e Luigi Cogodi, lui rapito dalla rappresentazione plastica delle occulte strutture della città fenicio-sabauda, l’altro già afflitto dal dubbio di aver generato una discendenza parassitaria (al netto di Luciano Uras, che è arrovellato dal dubbio più dell’amico e maestro), abilissima nell’usare la politica come alibi per mettere su una rendita, un reddito, una ricchezza senza abilità. Io stavo muto perché avevo per la testa la donna che poi diventò mia moglie.
Nichi, d’improvviso, si volta verso di me e mi chiede: “Come si chiama?”. Incredibile. Intuiva più del normale, questo è certo.

Ciò che non aveva previsto, e che mai ha digerito, è la reazione del piccolo mondo sardo alla grandezza di Video on line, ed è proprio questa vicenda ad avere un valore storico importante.
Tutte le nazioni della terra hanno difeso come proprio, l’interesse privato che avesse le caratteristiche di rafforzare complessivamente lo Stato e la società.
Video on line era una di queste.
Era sì di Grauso, ma era nata come spin off delle ricerche del CRS4, cioè di un ente regionale. Era sì di Grauso, ma era anche il primo provider europeo, in anticipo su tutti. Poteva divenire il seme di una Sardegna candidata legittimamente a hub e incubatore delle reti e degli applicativi per tutta l’Europa.
Invece no.
La politica fu presa dal peggiore dei moventi politici, la gelosia, ovviamente mascherata sotto la nobile maschera dell’interesse pubblico contro la bramosia di quello privato e, così, tolse l’aria a Video on line. Grauso, dal canto suo, abbandonò il suo scetticismo e cinismo politico e, convinto di capitanare le masse, accettò di farsi fazione tra le fazioni, giungendo a costruire iniziative che rischiarono di aprirgli le patrie galere.

Il tema, però, dell’interesse nazionale sardo rimane. Faccio un esempio corrente: l’energia. È evidente che la Sardegna, proprio perché è un’isola con molto sole, molto vento e molta energia termica nel sottosuolo, ha interesse a fare dell’energia a basso costo un fattore attrattivo della residenza. Il nostro è un interesse nazionale (sardo) che non può essere soddisfatto riducendo la Regione a passacarte autorizzatorio o a vigile urbano del tale impianto o del tal altro. Serve una politica che integri l’interesse privato, che ha i soldi, nell’interesse pubblico, che ha il potere. Invece no. Noi sull’energia o abbiamo lo schema oppositivo o quello bagassotto, di chi si vende per pochi spiccioli.

La vera eredità di Nichi, oltre l’aver testimoniato che esistono uomini inquieti con un buco nell’anima che nessun affetto è in grado di colmare, è proprio la responsabilità della grandezza, l’obbligo di collocarsi in scenari ampi con ambizioni adeguate ai bisogni. Occorre onorarla.
Fai buon viaggio Nichi, sono certo che troverai Chi, con un soffio, saprà ricomporti il cuore.

Personaggi, Politica, Società, Vetrina

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Comments (8) on “Ciao Nichi”

  1. Francesco Porcu ha detto:
    19 Maggio 2025 alle 13:32

    Peccato leggere solo dopo che te ne vai commenti che danno la misura di quello che sei stato…ma è la vita e nulla ci possiamo fare quello che è intollerante e che qualcuno si ostini a non riconoscere anche se non ci sei più quello che sei stato veramente

  2. Raimondo/Mundicu ha detto:
    19 Maggio 2025 alle 11:46

    Buongiorno Paolo,
    un bel ricordo giusto e meritato come si deve ad una bella persona, nel bene e nel male …
    Mi sono ricordato di un tuo articolo del 14 dic. ’23, nel quale parlasti dei rapporti tra SORU e GRAUSO, peccato che due persone geniali come loro non portarono avanti e insieme le loro idee, avrebbero rappresentato per la Sardegna quel valore aggiunto per la nostra Terra (Nazione), che ancora oggi ci manca…
    Bona Die
    R.M.
    https://www.sardegnaeliberta.it/soru-racconta-internet-una-storia-sarda/

  3. Ginick ha detto:
    19 Maggio 2025 alle 10:33

    Egr. Prof.
    Sono certo che sotto la maschera di uno dei quattro morì della bandiera di Sardegna si sia celato per diversi anni il volto di Nichi Grauso. Poi deluso dal comportamento deglii altri tre
    ” inquilini”, che si pavoneggiavano vessilliferi della crescita dell’ isola, abbia preferito ritirarsi e lasciare che la sua terra galleggiasse nel mare magnum della mediocrità ,dalla quale cercò, invano, di sottrarla.
    Riposa in pace, certo di aver fatto onore alla gente di Sardegna!
    Buona giornata!

  4. Mario Pudhu ha detto:
    19 Maggio 2025 alle 09:57

    Nichi Grauso: Video on line!
    Onore a Nichi Grauso!
    In d-unu progetedhu de atividadis de iscola (fustis otu iscolas de diversas partis de sa Sardigna, de su Sulcis a su Logudoro) si at fatu pentzai a unu “Video on Sardu”: atividadi de arregorta de materiali in sardu e letzionis de lìngua sarda “on line” (in video cunferéntzia). Eus comprau is computers po is otu iscolas e trabballau, arregortu e iscambiau materiali de is otu bidhas, ma fatu isceti cussu! Sa SIP no s’at mai fatu s’allàciu a sa rete: a s’iscola de Santu Giuanni (aundi fut su “server”) at mandau un’iscuadra tres bortas a fai su “sopralluogo” po fai s’allàciu, ma at mandau sa bulleta a s’iscola a pagai e sighiu a mandai tanti chi su Preside Prof. Daga est dépiu andai a su Pretori po s’iscabbulli de cust’iscimpróriu!

  5. P ha detto:
    19 Maggio 2025 alle 09:54

    Un grande visionario, come pochi, complicato da comprendere per la scarsa flessibilità mentale, l’ insicurezza e la non giustificabile invidia di una ottusa e spesso inadeguata classe politica. Condizioni che hanno certamente comportato, ritardi e conseguenti perdite di opportunità e di sviluppo in quei settori ad alto valore aggiunto, che il futurismo imprenditoriale di Grauso avreva potenzialmente reso disponibile. Ho la sensazione che tale situazione, si stia oggi riproponendo sui temi legati alle nuove opportunità, connesse allo sviluppo dell’A.I., con in giro molte chiacchere e poca competenza. Nel mio piccolo, da giovane imprenditore del settore, ho seguito sempre con curiosità ed interesse quel personaggio enigmatico, innovativo e spesso imprevedibile, che in un territorio improbabile come la nostra isola, ha datto il la’, allo sviluppo ed all’espansione in Italia, Europa ed oltre, anche con grande merito di conseguenti altri ed altrettanto grandi imprenditori, di ciò che sono per noi oggi, inseparabili ed imprescindibili strumenti globali, di quotidianità privata e professionale.
    Gli dobbiamo sicuramente molto,
    Riposi in pace.

  6. G.F ha detto:
    19 Maggio 2025 alle 09:46

    Nemo est profeta in patria .

  7. Renato Orrù ha detto:
    19 Maggio 2025 alle 08:39

    … Grazie sig Grauso …per averci dimostrato che si può fare . Anche in Sardegna e nonostante.

  8. Alfio ha detto:
    19 Maggio 2025 alle 08:12

    Tanto tempo fa mi chiese l’amicizia su facebook, onorato gliela concedetti e seguì nel tempo qualche breve scambio di cortesi messaggi.
    Visionario come pochi fondò la prima radio privata della Sardegna cui seguì la televisione,(Radiolina e Videolina) il primo provider internet europeo.
    Uomini del suo spessore mancano da tempo in Sardegna e non ne intravedo all’orizzonte.
    In chelu siasa Nicky. 🙏💔🌈

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