Skip to content
  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Cookie policy
  • Login
Sardegna e Libertà

Sardegna e Libertà

  • Home
  • Politica
  • Economia
  • Cultura
  • Lavoro e impresa
  • Cronaca
  • Salute
  • Ambiente
  • Stato sardo
  • Toggle search form

Una legnata per i pensionati di Solinas

Posted on 4 Luglio 20254 Luglio 2025 By Paolo Maninchedda 6 commenti su Una legnata per i pensionati di Solinas

Molti lettori ricorderanno la polemica scaturita dalla nomina del prof. Racugno a presidente della società Abbanoa.
Alcuni di noi sostennero che il ruolo poteva essere svolto solo gratuitamente, altri il contrario.
Il professore venne retribuito per sei mesi, dal giugno al dicembre 2020, ma continuò a sostenere il suo diritto alla remunerazione perché non solo pensionato, ma anche libero professionista, nonché in ragione della sentenza della Corte di Giustizia europea del 02.04.2020 emessa nella causa C-670/2018 che, per altri fatti, ravvisò e sanzionò una disciplina retributiva discriminatoria fondata sull’età del lavoratore.

Il 17 aprile scorso, la Sezione Giurisdizionale per la Regione Sardegna della Corte dei Conti ha condannato il prof. Racugno a restituire i 25.000 euro della sua retribuzione.

La sentenza ha un valore che va oltre la specifica vicenda.
Sotto la Giunta Solinas fu numerosa la pattuglia di evergreen pensionati promossa a ruoli direttivi retribuiti.
Alcuni sono ancora in carica.
La furbata della Giunta Solinas consistette nel nominarli prevalentemente ‘commissari’ ritenendo (a mio modestissimo avviso a torto) che l’incarico di commissario non fosse un incarico direttivo.
Leggiamo la norma D.Lgs articolo 5, comma 9, del D.L. nr. 95 del 2012: “E’ fatto divieto alle Pubbliche Amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del Decreto Legislativo nr. 165 del 2011, nonché alle Pubbliche Amministrazioni inserite nel Conto economico consolidato della Pubblica Amministrazione, come individuate dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai sensi dell’articolo 1, comma 2, della Legge 31 dicembre 2009, nr. 196 nonché alle Autorità indipendenti ivi inclusa la Commissione nazionale per le società e la borsa (Consob), di attribuire incarichi di studio e di consulenza a soggetti già lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza. Alle suddette Amministrazioni è, altresì, fatto divieto di conferire ai medesimi soggetti incarichi dirigenziali o direttivi o cariche in Organi di governo delle Amministrazioni di cui al primo periodo e degli Enti e società da esse controllati…Gli incarichi, le cariche e le collaborazioni di cui ai periodi precedenti sono comunque consentiti a titolo gratuito”.

Adesso che la Corte dei Conti ha fatto chiarezza, bisognerebbe andare fino in fondo e fare pulizia.
Ci si riuscirà nella palude cagliaritana dove si regalano 50 milioni a Giulini come se Giulini li regalasse alla comunità, dove si moltiplicano i ricorsi e si fanno pronunciare i tribunali non perché interessati alle pronunce ma per guadagnare tempo (cioè si usa la giustizia contro la giustizia), dove oggi il prof. Diliberto parla della Cina sull’Unione come di uno Stato di Diritto con qualche eccezione, perché loro sono in tanti? C’è da essere pessimisti.

Giunta Solinas, Vetrina

Navigazione articoli

Previous Post: Vi sta bene, vescovi cinquetasche
Next Post: Spopolamento: e se non fosse così?

Comments (6) on “Una legnata per i pensionati di Solinas”

  1. Felice Corda ha detto:
    4 Luglio 2025 alle 21:12

    Per Ginick. La legge Madia venne approvata per lun semplice motivo: nel sistema Stato o Regione, avveniva che i dirigenti, soprattutto i Direttori Generali, prima della “Fornero”, appena raggiunta l’eta pensionabile, se pur “minima” si collocavano in pensione e qualche giorno dopo, venivano “riassunti” nello stessa “direzione” e por ricevere il doppio dello stipendio. Così gli Assessori tecnici pensionati. Tutto giusto? Tutto legittimo? Non credo proprio. Per diventare “assessore” oggi uno se lo vuole diventare deve candidarsi, essere eletto, e ricevere l’incarico politico. Solo allora potrà ricevere il “compenso dovuto” anche se pensionato.

  2. Gioele ha detto:
    4 Luglio 2025 alle 19:11

    Il problema posto alla nostra attenzione è di meno facile soluzione di quanto appare o, almeno, se ne possono dare diverse letture, tutte interessanti. Propongo per un attimo di non pensare alle persone coinvolte, verso le quali e il loro operato abbiamo tutti le nostre opinioni e, grazie al cielo, è ancora possibile esprimersi (in alcune sedi non è più possibile e questo, prima o poi, dovrà essere commentato e valutato).
    Il pensionato non è una persona inabile al lavoro: per legge viene posto in pensione ad un’età stabilita e continuamente variabile, a seconda di contingenze economiche o opportunità non meglio specificate delle aziende. Ciò significa che non ricoprirà più il ruolo che svolgeva prima. Ciò non gli impedisce di accettare altri incarichi, che io sappia (o mi sbaglio?). Il problema pare essere la sua retribuzione. In assoluto, è questo giusto? O non è corretta la procedura che ha condotto alla sua nomina? Manteniamo distinti i due livelli: è più equo e ci consente di indirizzare la nostra indignazione verso un obiettivo veramente cruciale: a chi vanno gli incarichi? secondo quale procedura? perché alcuni accumulano incarichi? perché altri con curriculum eccellenti ed esperienza vengono relegati ai margini e all’inattività?
    In seconda istanza, trovo l’accusa di discriminazione per età assai fondata, quando compaia l’età avanzata o la prossimità alla pensione come criterio di esclusione o svantaggio in classifiche, bandi, graduatorie o quant’altro. A volte il criterio viene applicato nascostamente: assai più pericoloso. In base a questo principio incostituzionale si sono compiute gravi ingiustizie, che non hanno avuto riverberi solo sul livello personale ed umano.
    Renzi che straparlava di rottamazione ha condannato i migliori politici ad una pensione prematura infausta per il paese. Se avessero seguito questa politica, i Romani non avrebbero richiamato Cincinnato … La verità è che esistono intelligenze vive che possono essere utili al paese e sono avanti negli anni, e molti giovani non formati che stanno facendo solo il loro bene. L’ottusità delle scelte si ripercuote sul destino di tutti.
    E’ un’altra prospettiva che vi prego di considerare.

  3. Antonio ha detto:
    4 Luglio 2025 alle 13:43

    basta fare una legge chiara che stabilisca che il pensionato faccia il pensionato invece si continua a nominare sempre pensionati come commissari e presidenti di agenzie varie

  4. Ginick ha detto:
    4 Luglio 2025 alle 13:11

    Egr Prof
    Il padre Mau tse tui ,come veniva chiamato dagli anti comunisti isolani, nel suo libretto rosso scriveva che “Le guerre sono di due tipi: quelle giuste e quelle ingiuste” Un tema sul quale oggi ci satebbe tanto da dissertare. Ma voglio traslare il concetto alle leggi. Saranno anche queste delle due categorie con le quali il grande nuotatore
    ( fece controcorrente il fiume giallo, da cui il grillo penta stars prese esempio attraversando lo stretto di Messina) definì le diatribe armate?
    Io penso di sì.
    Per quale ragione se percepisco una pensione, dopo aver versato i contributi previsti per legge, vengo chiamato ad altro incarico, devo farlo gratuitamente? Sei bravo, preparato, competente o solo “accozzato” non importa, puoi farlo ma gratis! Perché un medico ospedaliero, se opta per la libera professione intra moenia non può svolgerle quella extra moenia? Che incompatibilità vi ha ravvisato la Bindi ,quando l’ha introdotta? Sono leggi ingiuste, volte a ridurre ex lege il possibile incremento delreddito delle persone,soprattutto se prepatate! La norma che la corte dei conti ha applicato contro il dr Racugno è iniqua. e va abolita. Al professionista andrebbe cancellata la pena che impone la restituzione della somma percepita, forse in buona fede e già spesa!
    Alla fine della questione quegli antichi anticomunisti dovrebbero rivedere il negativo concetto su Mao!
    Buona giornata!

  5. Giovanni ha detto:
    4 Luglio 2025 alle 11:52

    Ai tempi di My dear, si elaborano strategie ben più sofisticate. Vi è ex dirigente medico pensionato, defenestrato l’anno scorso da un importante ruolo di sottogoverno regionale, che uscito dalla finestra è rientrato dal portone principale con tanto di tappeto rosso facendosi assumere da un appaltatore di servizi di un’importante azienda sanitaria regionale dove fa il bello e il cattivo tempo. Aggiramento doloso della Madia, conflitto di interessi, violazione del divieto di pantouflage. Ma cosa volete che sia? Siamo ai tempi di My Dear

  6. G.F ha detto:
    4 Luglio 2025 alle 10:05

    E noi viviamo fessi e contenti, e chi più ne ha più ne metta .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ti prometto che crescerai

Cagliari, 27-30 aprile 2025

Racconta una storia sarda

Racconta una storia sarda

Vent’anni di Sardegna e Libertà, Nuoro, 21 luglio, ore 18:30

Racconta una storia sarda

Ultimi commenti

  • Raimondo/Mundicu su Il curriculum che non c’è: avanti un altro
  • Vinicio su Il curriculum che non c’è: avanti un altro
  • A su Il curriculum che non c’è: avanti un altro
  • Ginick su Corte dei conti: “Rispettate le competenze e dite meno balle”
  • Antonio su Corte dei conti: “Rispettate le competenze e dite meno balle”
  • Antonio su Corte dei conti: “Rispettate le competenze e dite meno balle”
  • Giampiero su Desirè, ma tu cosa sai e da che parte stai?
  • mauro canu su Corte dei conti: “Rispettate le competenze e dite meno balle”
  • Carlo su Corte dei conti: “Rispettate le competenze e dite meno balle”
  • A su Corte dei conti: “Rispettate le competenze e dite meno balle”
  • Pietro su Corte dei conti: “Rispettate le competenze e dite meno balle”
  • Paolo1 su Corte dei conti: “Rispettate le competenze e dite meno balle”
  • vanni bonizzato su Oggi La Maddalena sul Corriere: per cosa?
  • Ginick su Violante, e l’onore?
  • P.. su Violante, e l’onore?

Nuove province per nuovi disoccupati eccellenti

Nuove province per nuovi disoccupati

Sardegna e Libertà si ispira culturalmente ai valori di libertà, giustizia, sostenibilità, solidarietà e non violenza, così come essi sono maturati nella migliore tradizione politica europea.

Sardegna e Libertà – Quotidiano indipendente di informazione online

Registrato il 7 novembre 2011 presso il Tribunale di Cagliari. Num. R.G. 2320/2011 – Num. Reg Stampa 8
Direttore responsabile Paolo Maninchedda

Copyright © 2022 || Sardegna e Libertà ||

Powered by PressBook Blog WordPress theme

AUTORIZZAZIONE ALL'USO DEI COOKIE. La legislazione europea in materia di privacy e protezione dei dati personali richiede il tuo consenso per l'uso dei cookie. Acconsenti? Per ulteriori informazioni visualizza la Cookie Policy.AcconsentoNoCookie policy