Oggi i masochisti sardi, quelli che dicono “Picchiami che mi piace” hanno una grande occasione per godere: possono leggere sull’Unione Sarda l’intervista depressa dell’assessore dei Trasporti della Regione Autonoma della Sardegna.
Si va dal lodo Calimero (“A noi ci trattano male perché siamo piccoli e scuri”) alla piattaforma zerbino: “Poiché l’Unione Europea dice questo, si fa questo”.
C’è un requisito essenziale per fare bene l’assessore dei Trasporti: avere una visione politica dei diritti dei Sardi, quella che manca, dalle fondamenta, a questo assessore e a questa Giunta.
Leggete l’annuncio programmatico sulla continuità territoriale: “Il nostro studio per calcolare il numero di posti necessario parte dal decreto ministeriale attualmente in vigore, quello più povero. C’è una differenza tra il numero di collegamenti previsto in quel documento e i voli effettivi, perché le compagnie hanno dovuto aggiungere frequenze. Il nostro ragionamento è: se si fossero limitate ad assicurare solo i posti minimi, cosa sarebbe successo”.
Stanno programmando la continuità territoriale del minimo garantito.
Un capolavoro!
Abbiamo passato decenni a dire che la mobilità è un diritto e non un servizio; abbiamo avuto Giunte che hanno combattuto con Bruxelles per affermare che era ed è un abuso ritenere che la continuità debba svolgersi solo su Roma e Milano e prevalentemente nei momenti di fallimento di mercato; abbiamo litigato per affermare che non può essere la dinamica della domanda e dell’offerta a regolare l’accesso alla Sardegna come se essa fosse un qualsiasi hotel con alta e bassa stagione, e adesso ci ritroviamo un assessore che dimostra di non aver fatto neanche le elementari dell’Autonomia, non dico dell’Indipendenza.
Ma il bello è che questo assessore sa di accettare una condizione di minorità ingiusta.
Leggete che dice.
Domanda: “In alcuni Paesi Ue però la tariffa unica è regolarmente in vigore.”
Risposta: “In Europa abbiamo 170 oneri di servizio pubblico, alcuni inspiegabili. Ad esempio esiste la linea Trieste-Milano. C’è bisogno di una continuità territoriale tra queste due città? La verità è che agli altri nessuno fa osservazioni. Le fanno solo a noi, e alcune possono sembrare un sopruso”.
Traduzione: “Sì, lo so che ciò che ci accade è ingiusto, ma non posso farci niente”.
Sugli aeroporti poi, buio fitto.
Il tempo corre e l’assessorato dichiara di studiare.
In politica, si studia prima di candidarsi, non dopo, diversamente l’apprendistato si fa sulle spalle sanguinanti degli utenti. Dal mio punto di vista, il problema è più dato da chi si è infilato negli hangar della manutenzione a Olbia che non nella holding unica, ma tutto questo sta accadendo perché c’è un vuoto politico di cui il mercato è consapevole. A Napoli stanno ridendo dell’assessorato dei trasporti sardo e intanto si sono presi al costo di nulla le manutenzioni olbiesi.
Il bando per le isole minori è andato deserto per la quinta volta?
Leggete la risposta: “Vorrei far presente che finanziamo queste rotte con una somma doppia rispetto a quanto lo Stato mette per i collegamenti tra la Sardegna e la Penisola. E le norme che regolano il bando sono le stesse. Abbiamo fatto uno sforzo per incrementare le risorse a disposizione. Il problema non esiste solo qui, ma è a livello nazionale”.
Questa è un’affermazione gravissima, che mostra un modo di ragionare da Cinquetasche in estasi da contemplazione del proprio complottismo. La colpa, secondo la Regione, è dei privati. In Regione c’è chi odia chi riesce a fare impresa, anzi, per meglio dire, nell’Assessorato dei trasporti vi è la convinzione diffusa che chi fa trasporti non possa essere un privato ma solo e sempre il pubblico, perché il privato riesce a stare in equilibrio dove il pubblico perde soldi, e quindi, in questa logica perversa, il privato offende con la sua efficienza il pubblico e deve morire.
Il fatto è che sta iniziando l’anno accademico e ho molte cose da fare, per cui non riesco a completare un banalissimo file excel che metta a confronto i bandi delle altre regioni per le isole minori con quello sardo, ma prima o poi riuscirò a completarlo e allora lo pubblicherò per giorni, per mostrare la solennissima minchiata di cui in tanti sono convinti.
Le tratte sarde per le isole minori sono le meno finanziate d’Italia e il finanziamento non va valutato in valore assoluto, ma anche e soprattutto considerando il numero dei passeggeri all’anno, i ricavi e il numero delle navi. Cose basilari che nell’assessorato dei trasporti non riescono a mettere in colonna, e sapete perché? Perché sotto sotto c’è sempre l’antica predilezione per la compagnia di navigazione pubblica, quella che pagava il cuoco che doveva preparare il panino al comandante del traghetto a tremila euro al mese, quella che assumeva un mozzo ogni due per tre, quella che andava in deficit e non era un problema perché tanto pagava Pantalone.
Tra un assessore della sanità che sta costringendo i sardi a pagarsi di tasca ogni cura e un assessore dei trasporti che esalta la continuità minimal, la presidente Todde sta trasferendo sui bilanci familiari il costo delle sue scelte faziose di promozione ai ruoli di governo di fedelissimi totalmente non all’altezza dei compiti e delle funzioni. Paghiamo con i nostri soldi l’ignoranza di governo. Abbiamo la tassa occulta Cinquetasche: poltrone per gli amichetti e ignoranza per tutti. Preferivo il programma di Cetto.
Qualche tempo fa, prima delle elezioni, ricordo un signore che, citando le 2 Giunte di Pigliaru e Solinas, come due fallimentari esperienze. Il ragazzotto, che millantava una esperienza tecnica e accademica inarrivabile in tema di diritto comunitario, affermava che se ci fosse stato lui nella stanza dei bottoni (assessorato ai trasporti) allora si che le cose sarebbero cambiate. Beh, ora è li. C’è da mesi. Quando finisco di ridere per le grandiose cose che sta facendo, scrivo di nuovo.
Boh. Sei criptico, ma va bene così. A Maddalena, purtroppo, io ho solo parenti scomparsi. Mi sono rimasti un cugino e un nipote che fanno i dentisti.
Prova dalle parti di La Maddalena
Che aspetta l’assessore ai trasporti ad andare a Bruxelles, farsi audire dal consesso e, se del caso, togliersi la scarpa e picchiarla forte forte sul tavolo fino a romperlo, fino a far valere le ragioni della Sardegna? Piuttosto che dire lo dice l’Europa!
Per cinque lunghi anni l’opposizione si è impegnata in elucubrazioni mentali sulle soluzioni, delle più disparate su qualsiasi problema affrontato dalla giunta precedente. Bene meda (alias detto questo), mi chiedo dove siano finite le millantate soluzioni ai problemi. Ad una conferenza pre elettorale mi sono permesso di chiedere quale fosse la soluzione primaria sulla continuità territoriale con il continente e con le zone interne (le nostre isole, ovvero La Maddalena, San Pietro, Sant’Antioco, l’Asinara etc.) Risposta da piangere ” il problema è della giunta in carica, mica siamo qui a dare suggerimenti, quando avremo l’opportunità svilupperemo tutto il nostro potenziale. Bene meda (vedi sopra) bando di continuità con il resto del continente? Non pervenuto/accettato! Bandi di collegamento con le Isole minori? Idem,! Emmenomale che non ci dormono notte e lavorano 48 ore su 24 pancia a terra. L’unica cosa che ha funzionato finora è l’occupazione,..? Ejia… ma delle cadreghe! Ad maiora.
Dopo un salutare bagno di popolo che non mi capitava più di fare da almeno 25 anni, ad eccezione di diverse partecipazioni alla celebrazione del 1* Maggio, per S. Efisio, si badi bene, non riesco ancora ad immergermi nell’abisso di un problema quale la continuità territoriale che vede la Sardegna penalizzata
da quella incapacità gestionale del problema sia a livello di giunta, di assessore e di personale amministrativo che di fatto favorisce la crescita turistica di regioni quali ad es. . la Sicilia, la Puglia o la Campania.. Siamo una regione che gode di Autonomia Speciale, possibile che non si riesca ad utilizzarla n nessun settore della realtà economica e sociale del nostro vivere quotidiano? Ci facciamo notare a tutta l’opinione pubblica nazionale perchè da regione autonoma, siamo i capofila contro l’autonomia delle restati 15 regioni “ordinarie” solo perché la sx così vuole..Ma quando i numerosi vari governi di sx gestivano l’Italia e la Sardegna, sapete dirmi cosa hanno fatto per risolvere il problema che trattiamo o dell’occupazione giovanile contro la sua migrazione o della formazione contro la mortalità scolastica ? O….. o …. Potrei continuare, ma per pudore mi fermo qui! Però mi chiedo se possiamo continuare ad avere un presidente ed una giunta che conoscono una sola professione : l’elemosiniere di Stato!!!
@ Ferdinando Pelau E chi è il Comandante? Cerco collaboratori da una vita e non li trovo manco col lanternino, se ve n’è uno disponibile, me lo indichi
Per correttezza verso i lettori e verso la sua fatica quotidiana,prof,mi astengo dal formulare adeguati commenti dull’argomento del giorno , perché difficilmente arriverebbero a giusta destinazione, “ozzu perdidu ” ;
Dico solo che , se l’assessore ai trasporti e la Presidente ritengomo sufficientemente adeguata l’attuale mobilità offerta ai residenti,ai nativi emigrati ed a quanti desideranno visitare la nostra terra ,forse hanno sbagliato mestiere e…..stiano certe che al momento opportuno non lo dimentichrremo ,come non dimenticheremo tutte inutili e tiepidi opposizioni professate ,contro l’assalto delle rinnovabili !!!!!!
Capolavoro Prof!
Ma continuo ancora a chiedermi, a chi fa capo questa assessora? Perché ha rilasciato un’intervista così, senza senso?
Bisogna applicare la ricetta della Todde in campagna elettorale alla quale hanno abboccato la maggioranza dei sardi a tipo rocali o pisciu rè…in sardegna vengono stanziati 25 euro a passeggero…in corsica 300…FANTASTICO!!! a me personalmente mi aveva ricordato una vicina di casa anziana, che in tempo di crisi diede la sua splendida ricetta, ma non era candidata alla regione…non ci sono soldi! devono stampare più banconote (depinti stampai dinai) CETO la qualunque ha da imparare…
Già ti aiuta il Comandante a compilare Excel, magari è già al lavoro
Stimatissimo Paolo, “in politica, si studia prima di candidarsi, non dopo, diversamente l’apprendistato si fa sulle spalle sanguinanti degli utenti”, un tempo…lontano.
Che dire dei collegamenti all’interno della Sardegna? Non tutti vanno e vengono dal continente, ci sono quelli che si accontenterebbero di aver mezzi per raggiungere il paese vicino…
… custa est sa ‘politica’ de chie bolet bìnchere is votatziones a tìrria e a iscórriu, disunione e divisionismu de is Sardos e de sa Sardigna, aprofitamentu po afariedhos personales meda prus de cussos colletivos.
Sa Sardigna e is Sardos dhos portant a grisu e àscamu in s’istògomo sèmpere in “fase” de bombitamentu, a pesu!
Arratza de istima e ganamala chi nosi ant ghetau! A deasi dhis andhat bene meda fintzes s’ignoràntzia “dotta” posta a fundhamentu.
Ite bisóngiu dhue at de istudiare? Bastat a bìnchere sa gherra, cun ís Sardos.