My dear, la Presidente Todde in salsa piemontese, ci fa riflettere sul proverbio, ben noto in Sardegna, Piemontese, falso e cortese.
Va a Nuoro, subito dopo le elezioni, dialoga col vescovo (addirittura!), e fa l’apostola. Come Pietro disse a Gesù: “«Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne», anche my dear, colta da estasi episcopale, ha detto: “Facciamolo una volta al mese”, che è anche un calendario un po’ della castità (impossibile da rispettare da giovani, quando gli ormoni vanno a cicli di 12 ore) oltre che della retorica, ma la Todde, si sa, è castissima, mica come la mia generazione oscillante tra le vette di Marguerite Yourcenar e le tette di Moana Pozzi (ki siat in chelu!).
Va a Nuoro, incontra i sindaci sulla sanità, e propone anche lì altri incontri. Soluzioni no, troppo faticoso, ma chiacchiere quante se ne vuole.
Va a Mogoro, ospite nel teatro messo a nuovo da Soru, e dopo aver detto che prima di lei nessuno si era occupato del Sarcidano, ha proposto anche lì di rifare l’assemblea ciclicamente.
Ovunque vada, my dear, propone al popolo di discutere, parlare, incontrarsi.
Quando però accade che il popolo, nelle forme di organizzazione caotica che esso si dà nel post-moderno, cioè in questo tempo fluido, ostile a tutto ciò che è stabile e che sta purtroppo preparando l’assalto all’ultima delle istituzioni, lo Stato (per cui, a breve, distrutto lo Stato liberal-democratico, si tornerà alla tirannide, come accadde ad Atene), si organizzi e promuova una manifestazione contro la mancata difesa, da parte della Regione, dall’assalto della speculazione sull’eolico, my dear perde la corona e accusa il popolo di scorrettezza. La seconda legge approvata nella sua legislatura, licenziata ieri, è, per sua stessa ammissione, una legge prendi-tempo; ma invece è una legge che perde il tempo. Doveva essere una legge che definiva dove poter fare gli impianti e, invece, è una legge che elenca dove non poterli fare. È una norma che elenca vincoli già esistenti, ma dimentica che la legge di riferimento per i beni culturali non aveva acceso alcun vincolo sulla reggia di Barumini; forse non basta citarla. La legge sull’eolico è puro fumo negli occhi, nei nostri. Molta cortesia, dunque, ma poca sostanza, anzi!
A novanta giorni dal suo insediamento, la Giunta Todde ha fatto solo due cose.
Prima di tutto nomine, tante, tutte ricchissime, tutte derivate dal poltronificio Solinas, tutte interne al circuito che ha sostenuto elettoralmente my dear, più due di provenienza peninsulare, di cui uno viene il martedì, così dicono le cronache di palazzo, e va via mediamente il venerdì mattina.
Aicci totus!
In tre mesi ci sono state persone, candidate e non elette alle recenti elezioni, che hanno visto decuplicarsi il loro stipendio e cambiare il loro status sociale, passato da “nessuno” a “esperto”. È volgarissimo e strapagato clientelismo di Regione.
In secondo luogo, ha fatto accordi con i potenti.
A Cagliari era in corso uno scontro tra vecchi e nuovi potenti, tra De Pascale (nuovo) e la famiglia Floris (vecchio), sulle aree tra Elmas e Assemini prossime all’aeroporto. L’eco dello scontro era giunto anche sulle pagine dell’Unione Sarda, nelle quali si dava voce ai Floris per le presunte sperequazioni subite nelle procedure autorizzative rispetto al trattamento invece riservato a De Pascale.
Adesso, con la Giunta Todde, tutto è stato risolto. Anche i Floris partono con le iniziative sui loro 27 ettari.
Ma non basta.
Oggi impazza sui giornali la notizia dell’ingresso della Regione nella holding che controllerà gli aeroporti. Questo non è fumo negli occhi; questo è assalto all’intelligenza altrui portato con lacrimogeni a sabbia.
La Todde ha iniziato tuonando contro la cosiddetta “privatizzazione” e sta finendo col parteciparvi.
In realtà è accaduto che la cosiddetta privatizzazione non era tale (F2i è dello Stato, attraverso Cassa Depositi e Prestiti), ma in campagna elettorale, e soprattutto per tenere buona L’Unione Sarda, bisognava gridare contro la ‘privatizzazione’.
Ora si pensa che entrare nella Holding di controllo della società che gestirà i tre aeroporti, per di più con qualcosa come il 5%, possa cambiare la natura privatistica della gestione? La logica era privata prima ed è rimasta tale adesso. Non è che adesso la gestione seguirà criteri di efficienza e di remunerazione meno stringenti di quelli ipotizzati ieri. F2i deve far rendere i denari delle banche, perché anche a quei rendimenti sono legati i bilanci delle Fondazioni che partecipano al fondo. L’ingresso di Regione non cambierà nulla, ma è un grandissimo lacrimogeno. Gli aeroporti sardi saranno gestiti da un privato-pubblico, come prima, cosa che non scandalizzava prima e tanto meno ora, ma alla Todde sì, e adesso a me scandalizza che la Todde pensi che gente come me sia stupida.
Resta un punto: le due mosse, la finta legge sull’eolico e il via libera alla ‘privatizzazione’ degli aeroporti aprono un fronte con L’Unione Sarda che ne ha fatto due sue battaglie di punta. Come è noto, io ho un debito di gratitudine verso Sergio Zuncheddu: quando la magistratura rosso-massonica (ma anche una certa lobby dei potentini, in divisa e senza, ebbe un suo ruolo non marginale) mi aggredì per antipatia indotta dal Pd e dai suoi tentacoli, lui mi diede la possibilità di difendermi, cioè di accendere la luce su comportamenti indegni di uno Stato di diritto. Gliene sarò sempre grato. Come gli sono grato di aver schierato il giornale sui temi della Giustizia giusta (per esempio sul caso di Beniamino Zuncheddu), sottraendolo al giustizialismo tradizionale delle cronache giudiziarie dei tempi che furono.
Tuttavia, io non ho mai apprezzato che l’editore abbia dato il giornale in appalto da un lato alle iniziative di Maria Antonietta Mongiu (cui contesto l’autocertificazione a novella Madame De Staël, non per assenza di cultura, che invece c’è eccome, ma per eccessiva presenza di pretesa egemonica) e dall’altro allo spirito di rivalsa di Mauro Pili.
Il giornale è ancora popolare grazie alle cronache sul Cagliari Calcio, diversamente sarebbe ridotto ad essere un foglio elitario che diffonde i comunicati di un salottino e di un ego fuor di misura (più grande del mio, che è tutto dire!).
Questo giornale indebolito (per me un dolore) ha ospitato come un corpo estraneo la battaglia (autentica) di Zuncheddu contro la speculazione delle pale e contro la tenaglia politico-imprenditoriale con cui De Pascale sta assediando Cagliari.
Zuncheddu ha capito in ritardo il peso che ormai De Pascale ha acquisito a Cagliari (tutto è iniziato col linciaggio di Deidda alla camera di Commercio, condannato per peculato d’uso della macchina di servizio, un reato che se indagato a 360 gradi, porterebbe nella patrie galere qualcosa come una decina di ex assessori regionali). Si è schierato contro la ‘privatizzazione’ degli aeroporti perché l’ha legata alla nascita del grande centro commerciale in preparazione nelle ex aree Fas (di De Pascale). Adesso il Pd ha mediato la pace tra De Pascale e i Floris. Zuncheddu è circondato.
Ma, per come lo conosco io, questo non è un bene per la Todde.
Zuncheddu, se si accorge degli errori, è capace di correggerli in men che non si dica, e adesso è a un bivio: o schiera il giornale su una linea di opposizione civica o perde. Non ha più tempo per un giornale che oscilla un giorno per il sostegno e l’altro per l’opposizione. Se crede nelle battaglie che fa (e non c’è motivo di dubitarne) deve restituire al giornale indipendenza, spirito critico, capacità di indagine, libertà dalle paturmie dei salotti, in una parola, più cronaca, più indagine e meno ideologia. Staremo a vedere.
C’era una volta Renato Soru che nel suo interminabile girovagare per la Sardegna spiegava la differenza tra il “cambiare solo le persone” e cambiare la Sardegna.Tutto quello che è successo dopo con L atterraggio di inutili deretani su poltrone insieme a quello della Madonna delle Fandonie alla maxima poltrona del poltronificio e’ semplicemente il naturale epilogò della mancanza di coraggio dei Sardi che con mille stupidaggini compreso “il voto utile” hanno preferito cambiare solo i nomi per non cambiare un accidente.Ma questa è la Democrazia se i pavidi e gli intrallazzi sono più delle teste pensanti il voto esprime questa volontà …..A Napoli dicono..” a da’ passa’ a nuttata avvidezzi sani.
Le truppe cammellate arrivano in soccorso dei poveri 5 stelle. Ma perchè il fatto quotidiniano, tanto severo e moralizzatore con tutti, non si occupa delle nomine fatte dalla povera Presidenta (si dice così?) e che nella legislazione passata gli hanno fatto vendere tante copie. L’apoteosi dell’ipocrisia.
La Todde è sotto scacco del PD: o fa come le chiedono oppure la giunta salta.
Inviterei a leggere l’articolo de Il Fatto Quotidiano “Sardegna, il ras Pd sfida Todde per il controllo degli aeroporti”.
…….. E se dietro questo loquace ,apparentemente inutile attivismo , si nascondesse il vero obiettivo di accasamento politico (futuro o prossimo) , in famiglie che diano maggiore continuità e sicurezza personale per una carriera ,tutta da costruire ?????
Figlia del nostro tempo? Probabile. Tutti parlano di tutto ed in questo caos di voci alcune si perdono nel rumore.
Non è utile non è sano.
E le cabine di regia allora dove le lasciamo ?
@ Francesco Io sono sempre stato sotto gli occhi di tutti e, soprattutto, presente a me stesso con i miei limiti. Lei, invece, si conferma per amare l’anonimato dei sotterranei. Auguri, talpa!
Finalmente ammette ciò che è sotto gli occhi di tutti, la distensione del suo ego! Detto questo, può anche darsi che la Todde si sia semplicemente ravveduta, e che Zuncheddu non sia l’idealista che lei vorrebbe gabellarci, ma l’editore con interessi concretissimi in cerca di posizionamento.
@ Enrico Le sue affermazioni mi paiono non corroborate da fatti. Le ho pubblicate per garantire il pluralismo, ma la responsabilità di quanto afferma è e resta solo sua.
Il legame tra la nascita del grande centro commerciale in preparazione nelle ex aree Fas e la “donazione” dell’aeroporto di Cagliari a F2I è il segreto di Pulcinella.
Oltretutto dal bilancio di F2I Ligantia emerge che è una società molto indebitata con le banche e sta spolpando la GEASAR per ripagare il debito. Una volta che confluirà nel portafoglio (per regalia della CCIA di Cagliari e Oristano) anche la SOGAER, ne verranno svuotati i conti, attraverso la distribuzione di dividendi, per ripagare le banche creditrici.
Altro punto di riflessione: le banche con cui F2I Ligantia è esposta pesantemente hanno avuto un ruolo nel processo di due diligence della SOGAER (nell’elenco consulenti e collaboratori pubblicato sul sito SOGAER vi è la consulenza, nell’anno 2022, di un importante istituto di credito)? Inoltre, il perito che ha valutato (poco) la SOGAER da chi è stato scelto? Mi risulta non dal tribunale come avrebbe dovuto essere.
La privatizzazione dell’Aeroporto di Cagliari è un’operazione che di poco trasparente ha ben poco, in barba a qualsiasi procedura ad evidenza pubblica, a vantaggio di pochi e architettata da anni da un alto esponente del PD sardo.
Sono stati espressi pesanti rilievi dall’ANAC e dalla Corte dei Conti e per tale motivo saranno i tribunali a trarne le conclusioni (ricorso al TAR di Confesercenti e Federalberghi).
La giunta regionale farà una grande figuraccia.