Non è un gioco di società, eppure nell’isola circolano almeno tre figure che si presentano come “rappresentanti” della Repubblica dell’Ossezia del Sud (e a volte dell’Abkhazia): un’entità che sulla carta è riconosciuta da cinque Paesi ONU (Russia, Nicaragua, Venezuela, Nauru e Siria). Nel frattempo, la diplomazia italiana ha chiarito da anni che quei “titoli” non hanno alcuno status nel nostro ordinamento.
Eppure, patrocini, cerimonie, salette istituzionali e foto con persone con un mandato d’arresto dalla Corte Penale Internazionale non sono mancate per i rappresentanti.
Non c’è nulla da prendere alla leggera, l’Ossezia del Sud è il teatro di un conflitto dove violazioni e crimini sono stati fotografati da organi indipendenti e da istituzioni europee e internazionali.
Osservatori come OSCE, EUMM UE, Consiglio d’Europa, Corte Europea dei diritti dell’uomo (CEDU), Humans Rights Watch e Croce Rossa Internazionale, Amnesty International hanno riconosciuto la responsabilità di Mosca nella fase successiva al cessate il fuoco del 2008, come uccisioni di civili, furti di organi, borderization (installazione progressiva di recinzioni, paletti e cartelli lungo la linea del confine, spostata di pochi metri a ondate), ostacoli al ritorno degli sfollati nei territori di Abkhazia e Tskhinvali/Ossezia del Sud (centinaia di migliaia sul lungo periodo) richiamando espressamente episodi di pulizia etnica ai danni dei georgiani.
La Corte penale internazionale (CPI) ha emesso il 30 giugno 2022 tre mandati d’arresto per i fatti del 2008 contro gli allora vertici de facto della sicurezza sud-osseta: Mikhail Mindzaev, Gamlet Guchmazov, David Sanakoev (su quest’ultimo torneremo con più attenzione nel prossimo articolo) per arresti illegali, trattamenti inumani, prese d’ostaggi e trasferimenti forzati di civili georgiani.
Per segnalare la gravità giuridica: oggi la CPI ha mandati d’arresto anche contro Vladimir Putin (dal 17 marzo 2023) e, dal 21 novembre 2024, contro Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant.
I tre volti della “rappresentanza” che non c’è
1) Dell’ambasciatore sardo che non esiste, Mauro Murgia ho già parlato nel mio precedente articolo, non mi dilungherò nuovamente. Consiglio l’inchiesta dell’Espresso per approfondire.
Aggiungo solo che nel marzo 2024 si è recato in Ossezia del Nord (Vladikavkaz) come “osservatore” alle presidenziali russe su invito del governo di Putin.
Oggi si muove soprattutto tra Pesaro (dove la figlia è assessore alle politiche educative, giovanili e Università), Gradara e San Marino. In queste città, tra il 2023 e il 2024, ha accompagnato delegazioni, ha posato in cornici istituzionali e alimentato la rete (scuole, cerimonie, stampa) utilizzando il lasciapassare della Strage di Beslan. In questo articolo si fa riferimento a un tour della presunta associazione Madri di Beslan a San Marino, in Italia (Pesaro, Gradara, Rovereto) e addirittura al Vaticano.
Si riporta nuovamente (come nel mio precedente articolo), che l’associazione Madri di Beslan è stata più volte vittima di censura in Russia e più di quattrocento tra familiari e superstiti hanno denunciato la Russia (vincendo) alla CEDU. Qui e qui per approfondire.
2) L’Ambasciatore dell’Ordine di Malta O.S.J. (che è cosa diversissima dal Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme) per il Caucaso e Primo Consigliere del Consolato onorario dell’Ossezia del Sud in Sardegna. No, non sto citando un film con Fantozzi, sto parlando di Enrico Attilio Deliperi, di San Giovanni Suergiu. Ne parleremo nel prossimo articolo. Per ora vi posso dire che, negli ambienti sud-osseti si è guadagnato il titolo di “Primo Consigliere Cav.” del Consolato dell’Ossezia del Sud in Sardegna, qualunque cosa significhi.
Sembra bizzarro, ma ciò su cui deve ricadere la nostra attenzione non è tanto la bizzarria di questi titoli, quanto la sua compagnia. In questa foto, nel sito del suo movimento (MLNS) lo si vede ritratto con David Sanakoev, già “ombudsman” del regime de facto, oggi colpito da mandato d’arresto dalla CPI per i fatti del 2008. Ma, di nuovo, ne parleremo più avanti.
3) Il Console onorario della Repubblica dell’Ossezia del Sud e Vescovo della Chiesa Ortodossa Italiana (COI) Roberto Pinna. Pinna si presenta con una doppia qualifica: Console Onorario dell’Ossezia del Sud in Sardegna e vescovo della COI, realtà indipendente con sede in via Appia Nuova 612 a Roma, fondata l’8 giugno 2014. Non è riconosciuta dallo Stato né ha accesso all’8×1000: l’unico soggetto ortodosso “canonicamente” riconosciuto dallo Stato italiano è l’Arcidiocesi del Patriarcato Ecumenico.
Questo non rende “illegale” la COI (la libertà religiosa esiste, e ci mancherebbe). Ma nel frattempo, la stessa COI diventa un lasciapassare per Roberto Pinna per inserirsi in contesti istituzionali e intervenire pubblicamente in istituzioni locali per portare anche le istanze di Mosca per l’Ossezia del Sud. Il 27 gennaio 2024 ha preso parola a “Poesia dopo Auschwitz” nella Sala Settecentesca della Biblioteca Universitaria di Cagliari (patrocinato dal Ministero della Cultura), evento curato dal Gruppo Culturale Alessandra Sorcinelli, con cui intrattiene collaborazioni ricorrenti. Compare spesso anche nelle piazze del 24 febbraio a Cagliari (Rete italiana per il Disarmo). Anche di lui parleremo meglio in un prossimo articolo.

Ci. Sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere ma è mai possibile che ci siano simili buccallottu?
Signor Nocco come è possibile che amministrazioni pubbliche si facciano bidonare d questi signori , la signora Murgia fa’ parte di un amministrazione di Sinistra quindi il signor Murgia si muove in tutti i fronti
I pastafariani!!!! Oddio, pensavo fosse uno scherzo! Un giorno, molto tempo fa, ho avuto l’onore di incontrare una rappresentante del … boh, che cosa è, un movimento? un’associazione? una religione? si insomma, una che diceva di farne parte. Era un pranzo, scorreva tanto vino. Mi ricordo però che fui colpito dal nome dello loro Dio: il Prodigioso Spaghetto Volante.
Ora abbiamo la notizia che il loro sommo pontefice sia pure un ambasciatore senza titoli?
Che vita creativa! E che invidia!
Uno degli ambasciatori citati lo conosco bene. Persona degnissima, è anche il sommo pontefice dei Pastafariani di Sanluri.