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Sanità: todos interinales

Posted on 24 Ottobre 202524 Ottobre 2025 By Paolo Maninchedda 13 commenti su Sanità: todos interinales

Si è conclusa la gara per gli interinali bandita dall’Ares: 100 milioni di euro in tre anni, con equa divisione dei pani e dei pesci delle diverse Asl tra le agenzie interinali partecipanti.
Gara ineccepibile, ma contenuto politico di notevole ipocrisia.
I Cinquetasche non erano i fautori del lavoro vero, stabile e ben retribuito?
Adesso no?
Vogliamo ricordare il pasticcio degli OSS?
Adesso, nel giorno in cui l’Assessora del Lavoro scopre i precari della Sardegna e autocertifica l’investimento addirittura di 500 milioni di euro per agevolare le assunzioni stabili, adesso non si fanno più i concorsi per le assunzioni definitive? Ma questi 100 milioni di precariato ufficiale, sono da sommare o da detrarre ai 500 della propaganda odierna?
E il DG di Ares, che ai tempi dell’assessore Arru sosteneva, con l’assessorato, la necessità di rendere noti i nomi e la provenienza dei lavoratori interinali delle Asl, adesso li chiederà a tutte le Asl? Oppure farà come fece quasi dieci anni fa, quando l’obbligo fu imposto alla Asl Oristano e condonato a Sassari e a tutte le altre Asl?
Oggi non c’è più in circolazione un pubblico ufficiale che sostenga in atti giudiziari che si deve accedere all’interinale seguendo le procedure dei concorsi pubblici? Una bestialità giuridica di queste proporzioni ha prodotto anche arresti e si è dovuto attendere un pronunciamento della Cassazione per ripristinare il perimetro reale del diritto. Adesso tutto tace? Adesso nessuno deve più candidarsi con l’estrema sinistra?

C’è ancora in giro qualche magistrato fantasioso che inventa parentele tra uomini politici e amministratori delle agenzie interinali?
No, non c’è più, perché i Cinquetasche sono famiglia per la magistratura italiana. Sua Sentenza può dormire sonni tranquilli.

Oggi si fanno concorsi riservati a coloro che hanno fatto almeno cinque minuti di lavoro in Aspal e si preclude lo stesso concorso agli esterni, ma nessuno indaga su chi e su come, chi ha lavorato in Aspal da precario, ha potuto farlo.
Oggi nessuno ha più fame di fama.
La carriera è stata fatta; le vittime per farla non sono un problema di coscienza, per mancanza di coscienza.
Ma attenzione, rota volvitur.

Vorrei ricordare un fatto: quando persone di cui io avevo e conservo grande stima hanno governato le Asl di Oristano e di Nuoro, l’indirizzo politico impresso all’amministrazione fu fare i concorsi e ridurre gli interinali. Chi non ci crede, vada a vedere i concorsi banditi.
Adesso, si istituzionalizza l’utilizzo degli interinali.
Prima si calunniarono (senza neanche lo straccio di un’azione giudiziaria che invece era dovuta) le persone in atti giudiziari, dicendo e scrivendo che le agenzie di somministrazione erano addirittura di proprietà di mogli e affini; adesso i rapporti tra politica e agenzie interinali non sono neanche all’ordine del giorno della morale pubblica, quella morale mobile che si anima del sangue del nemico che si vuole abbattere e poi cambia contenuto verso un nuovo avversario.
Prima si diceva, e giustamente, che i politici non dovevano fare gestione; oggi c’è un assessore che si vanta di ogni singola assunzione e non solo è a piede libero, è modello di successo.

C’è un signore potente che sa che mi rivolgo a lui: Lei, egregio signore, rappresenta l’italiano piccolo piccolo che per fare carriera è disponibile a calpestare princìpi e persone. Però, si ricordi, alla fine della vita c’è uno specchio che non mente, c’è un dipinto magico come quello di Dorian Gray, dove Lei vedrà se stesso e ne avrà orrore.

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Comments (13) on “Sanità: todos interinales”

  1. Pastore ha detto:
    26 Ottobre 2025 alle 10:40

    Il seguito politico dell’assessora è lo specchio dei tempi. Se mai un solo magistrato indagasse sulle trame del suo cerchio magico ci faremmo delle grasse risate. A partire dal suo feudo. Per quanto riguarda Aspal: per una fortuita coincidenza, ci sono dirigenti sindacali che sono anche direttori di centri per l’impiego. Quando vengono convocati ai tavoli non si capisce se tutelino le posizioni dei propri iscritti, quelle personali della propria posizione direttoriale, o quelle dell’amministrazione che consente un simile, inopportuno ancorchè legittimo, conflitto di interessi.

  2. Arrosciu ha detto:
    25 Ottobre 2025 alle 12:40

    È la fotografia del tempo che stiamo vivendo,
    ma il tempo si dice che sia galantuomo.
    E la ruota gira.

  3. Paolo Maninchedda ha detto:
    25 Ottobre 2025 alle 10:06

    Tutto il peggio possibile. Cda e Egas stanno producendo un danno fatale alla società.

  4. Luigi ha detto:
    25 Ottobre 2025 alle 09:47

    Dott. Maninchedda delle cosiddette stabilizzazioni di Abbanoa cosa ne pensa.

  5. A ha detto:
    25 Ottobre 2025 alle 08:23

    Cari del
    Comitato funzionari comuni sardi FG-FT precari Pnrr
    C’è un problema: sicuramente nessuno di voi ha una tessera piddina o cinque tasche per cui la pasionaria ballerina se ne frega alla grande del vostro destino, altro che scatoletta di tonno.

  6. Francesco Nocco ha detto:
    24 Ottobre 2025 alle 16:00

    Risposta ad Ale:

    Non si tratta di un “filmino”. Il Testimone è un prodotto di Stato che ha la stessa funzione di un’arma di guerra, è finanziato dal Ministero della Difesa russo ed è costruito ad arte per ribaltare crimini di guerra accertati. La sala era piena, non è un dettaglio. Ma anche se non lo fosse stata, il punto non cambierebbe, la rilevanza è che cosa si legittima e dove lo si legittima.

    Non ho scritto che i fondi pubblici abbiano pagato direttamente quell’evento. Il tema è diverso, quando uno spazio che beneficia di risorse pubbliche ospita contenuti di propaganda senza un contraddittorio reale, non siamo davanti a una normale rassegna culturale, ma a una falla di consapevolezza democratica. La libertà non è un diritto a senso unico comporta anche la responsabilità. Chi usa luoghi e attrezzature sostenuti anche dalla collettività deve garantire trasparenza, pluralismo, contraddittorio.

    L’evento si è tenuto in uno spazio sostenuto da fondi pubblici, questo lo rende tema pubblico. I contributi finanziano l’infrastruttura (spazi, attrezzature, utenze) e hanno sostenuto, anche solo indirettamente, la proiezione di questo film.

    È lo stesso schema visto con il festival Neanche gli Dei: spazi e risorse pubbliche usati da cornici “culturali” che finiscono per veicolare pseudoscienza e retoriche filo-autoritarie. Segnalarlo non è censura: è chiedere che chi beneficia di fondi/strutture pubbliche non trasformi quei luoghi in amplificatori unilaterali.

    Quanto al “caso Sardegna” io sto semplicemente mappando fatti. Ad oggi, i dati dicono che Cagliari è, insieme a Torino, la città con più proiezioni di Russia Today in Italia. Ma a Cagliari si sono verificati episodi ulteriori — Il Testimone in uno spazio sostenuto da fondi pubblici e il festival Neanche gli Dei con risorse pubbliche, che non trovano analoghi evidenti altrove. Può essere un caso? Forse. Oppure no. Documentiamo, mettiamo in fila i fatti e capiamo insieme.

  7. Francesco Nocco ha detto:
    24 Ottobre 2025 alle 15:58

    Caro Fabrizio, il mio articolo non lascia intendere che i fondi pubblici abbiano pagato quella proiezione. Il punto è un altro, quando un’associazione che riceve risorse pubbliche per attività culturali decide di ospitare un film finanziato dal Ministero della Difesa russo, costruito su tesi smentite da ogni organismo internazionale, la questione smette di essere privata e diventa interesse pubblico.

    Non è censura, ma è il contrappeso della libertà: la responsabilità. La libertà non è un diritto a senso unico, è anche dovere di garantire che gli spazi sostenuti da risorse collettive non diventino strumenti di legittimazione di chi fa revisionismo storico, nega crimini di guerra o diffonde disinformazione confezionata ad arte da uno Stato autoritario. Per lo stesso principio per cui sarebbe di interesse giornalistico (almeno) ospitare una conferenza in uno spazio sostenuto da fondi pubblici dove si fa revisionismo storico sui campi di concentramento nazisti, con la differenza che quelli risalgono a 80 anni fa, mentre questi crimini di cui si sta facendo revisionismo stanno avvenendo ora. Chi beneficia di denaro pubblico accetta l’onere di chiedersi che cosa legittima nei propri spazi. Segnalare questo è giornalismo, non è “castrare il pensiero” ma pretendere coerenza con la funzione per cui i contributi esistono: promuovere cultura e ad esempio non normalizzare la propaganda di un regime “sponsor del terrorismo”.

    Fondi e spazi pubblici non possono diventare megafoni di ideologie autoritarie o di contenuti che ledono diritti fondamentali. Se l’associazione non condivide la linea del film o del Cremlino bastava garantire un confronto vero. La libertà d’espressione (art. 21 Cost.) vale anche per chi chiede accountability su attività svolte in spazi sostenuti dalla collettività.

  8. Antonio ha detto:
    24 Ottobre 2025 alle 13:54

    quello che stupisce è che con la Giunta Solinas il M5S era sempre sotto il palazzo per protestare contro le assunzioni di Interinali, la Desirè Manca dove troverà il 500 milioni per assumere i precari, il DG di Ares, non chiederà mai di rendere noti i nomi e la provenienza dei lavoratori interinali perché al vertice delle Asl ci sono persone messe da loro quindi tutto bene ,

  9. Alessandro ha detto:
    24 Ottobre 2025 alle 10:40

    Sarei curioso di sapere chi è questo signore potente……..

  10. Stefano Locci ha detto:
    24 Ottobre 2025 alle 09:32

    Egregio, come sempre Lei colpisce nel segno e fa bene a setacciare i comportamenti di chi è al governo della Sardegna denunciandone abusi e contraddizioni. Questa attuale è gente che, a ragione, ha strepitato per un’intera legislatura contro certi strumenti utilizzati dalla precedente gestione Solinas. Salvo, poi, farli propri per il medesimo utilizzo. Del resto parliamo di una congrega di scappati di casa che sono entrati nella stanza dei bottoni al grido di “apriremo il Parlamento come una scatola di tonno” per poi accasarsi, papparsi tutto il tonno esistente e, per non gettare via nulla, portarsi a casa anche la latta. Chi ha assistito in questi giorni al dibattito in Parlamento avrà compreso che la Presidente Meloni non è certo una statista ma che al confronto di queste mezze calzette può tranquillamente fregiarsi del titolo di Gigante della Politica e governare serena per parecchi anni ancora. Saluti.

  11. A ha detto:
    24 Ottobre 2025 alle 08:47

    E gli OSS da stabilizzare che vennero sfruttati e bistrattati durante il COVID che fine hanno fatto?
    La pasionaria ballerinabalconata e RombodoTodde non hanno niente da dire?

  12. Comitato funzionari comuni sardi FG-FT precari Pnrr ha detto:
    24 Ottobre 2025 alle 07:22

    Gent. Mi

    Approfittiamo chiedendoLe la cortesia di condividere questo nostro appello.

    —
    —

    🟠 I Sindaci sardi e i funzionari PNRR aspettano la Regione Sardegna.

    Dietro ogni progetto PNRR c’è un funzionario tecnico selezionato con procedura pubblica. Dietro ogni funzionario, c’è un Comune. Dietro ogni Comune, c’è un Sindaco che ha creduto nel rilancio del territorio.

    Ora non c’è più tempo. La Regione Sardegna deve versare le risorse a ogni Comune che ha in organico, nel proprio PIAO, funzionari PNRR con Partita IVA.

    Senza di Noi, i progetti si fermano. I fondi tornano indietro. Le famiglie restano senza tutele.

    I Sindaci si stanno muovendo. Ma ANCI Sardegna è chiamata a sedersi al tavolo con la Regione Sardegna che latita. La Legge Finanziaria è il momento giusto per agire.

    La Regione ha il potere di legiferare, in base all’art. 3 lett. A dello Statuto speciale.
    Lo ha già fatto in passato, persino per stabilizzare interinali come Lei stesso scrive in questo articolo.
    Ora deve farlo per chi lavora davvero nei territori, cioè noi funzionari che abbiamo superato e vinto una procedura Inpa a cui è stata imposta la p. Iva per via, dicono della procedura di urgenza per non perdere soldi Pnrr e ora siamo in scadenza con i contratti mentre a Strasburgo è già stato deciso che il Pnrr proseguirà oltre il 2029.
    E noi, appena finisce il lavoro e non ci stabilizzano che fine faremo?
    Siamo tutti con elevata professionalità ben oltre la ‘mera’ laurea.

    —
    —

    Grazie per lo spazio che vorrà dedicarci!

  13. Zizzetta ha detto:
    24 Ottobre 2025 alle 07:15

    E nel frattempo dei veri Precari come i funzionari PNrr che lavorano nei Comuni non se ne occupa nessuno.
    Ma “complimenti” veramente a questa Giunta Todde.

    https://www.sardegnareporter.it/2025/10/i-funzionari-precari-pnrr-chiedono-risorse/753703/

    Buon giorno prof!

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