Il tramonto Non è un segreto che negli uffici della Giunta si respira un’aria da fine corsa.
Sembra che i vertici dell’amministrazione sollecitino con frequenza la chiusura delle pratiche cui tengono di più.
La deadline sembra essere fine ottobre, il perché non è noto, si fanno solo ipotesi. Tra queste, la più comune è che a quella data dovrebbe essere da tempo pubblicata la decisione della Corte Costituzionale (dalla quale la Todde ha preso le distanze, affermando che il pronunciamento riguarderà un’iniziativa del Consiglio, come se essa non fosse stata suggerita dal suo collegio difensivo) e dovrebbe incardinarsi il processo civile presso la Corte d’Appello. In questo contesto, la Todde si dimetterebbe per tentare di blindare la ricandidatura.
Tuttavia, vi è un “ma”.
Da qualche settimana si fa un parlare insistente della maturazione dell’indagine penale sul rendiconto delle spese elettorali della Todde, trasmesso dal Collegio di Garanzia alla Procura della Repubblica. Se la Todde dovesse essere indagata o, peggio, se il fascicolo fosse stato sviluppato contro ignoti e fosse già al “fine indagini” con una specifica ipotesi di reato a carico della presidente, la Todde non verrebbe in alcun modo ricandidata.
Chi candiderebbe il Pd in qul caso? Ragionevolmente Silvio Lai, ma Silvio Lai contro Angelo Binaghi finisce 4-6 e lo sa anche il Pd.
Cercare siringhe nel ferramenta Le persone di buon senso divengono più prudenti in una fase di decadenza, perché sanno di essere più fragili.
La corte Todde fa il contrario: ha l’atteggiamento di chi vuole vendemmiare fino alla fine.
Prendiamo, ad esempio, la penultima delibera sanitaria della Giunta (l’ultima riguarda la prima approvazione delle Linee guida per l’adozione degli atti aziendali; adesso il callidissimo dott. Pintor dovrà rifare e riadottare l’Atto aziendale dell’Ares, entrato in vigore da pochissimo per scadenza termini ‘estivi’).
Si tratta dell’indicazione dettagliata delle 15 unità che la legge 8/2025 riconosce alla Direzione generale della Sanità (il regno del Dg Luciano Oppo) per rinforzarla in vista dei nuovi incarichi previsti dalla legge.
Come vuole rinforzarsi Lucianino?
Distaccando, tra gli altri, nella Direzione generale della Sanità, pensate un po’, 1 fisioterapista (area sanitaria); 1 infermiere (area sanitaria); 1 tecnico di laboratorio (area sanitaria).
E un fabbro no?
Ma la cosa più simpatica è che, sapendo di aver incluso nell’elenco figure eterodosse, non reperibili nel sistema Regione, ma essendo costretto a seguire nel reclutamento i dettami della legge 31 (la quale prevede tutti i casi di reclutamento prevedibili per una struttura amministrativa, che, in un Paese normale, non immagina di abbisognare di astronomi o di specialisti degli iniettori diesel per svolgere le sue funzioni), ecco che Lucianino ha aperto la procedura per cercare all’interno del sistema regione un infermiere, un fisioterapista e un tecnico di laboratorio, che è come andare in farmacia e chiedere tre peperoni. Perché lo ha fatto? Perché lo prevede la 31, ma anziché ammettere di aver incluso nell’elenco dei 15 reclutandi figure esorbitanti, supera la legge 31 facendo la call interna per cercare chiodi dal fruttivendolo e poter poi, una volta constatato che il fruttivendolo non li possiede, procedere a distaccarli dalle Asl. Se lo avesse fatto Pigliaru, lo avrebbero arrestato.
Rombo ha rombato un’altra volta Non so quanti ricordino una delle prime “uscite” di Bartolazzi, l’improvvido citatore di Gigi Riva. Marcello Tidore, allora direttore generale della Asl 8, perseguitatissimo dal nuovo assessore e dal nuovo Direttore generale, andò (febbraio 2025) in Commissione sanità (non al bar, non ai microfoni delle tv, ma in una sede istituzionale) a dire che gli stabili dell’ospedale Santissima Trinità non erano a norma e che necessitavano di almeno 16 milioni di euro per essere regolarizzati. Ovviamente Tidore non parlava a vanvera ed era messo sotto scacco dai Vigili del Fuoco che, tra vedere e non vedere, fanno i sopralluoghi, constatano lo stato degli edifici e comminano sanzioni.
Rombo Nostro, il mitico Bartolazzi (che non ci piace citare nominalmente per la rima che evoca), indignato partì lancia in resta, con petto in fuori da aviazione militare esposta (come Tajani), e dichiarò: “La situazione attuale del Santissima Trinità – aggiunge ancora Bartolazzi – è infatti responsabilità di chi ha guidato la Asl 8 sotto Solinas e prima ancora guidava l’Assessorato da direttore generale”. Insomma, colpa di Tidore se il Santissima Trinità era ed è non a norma, non merito di Tidore essersi assunto la responsabilità di tenerlo aperto pur non avendo avuto i soldi per metterlo a posto.
Siccome, come si dice in inglese “s’ingannu torrat sempre a s’ingannadore”, ecco che il Commissario della Asl 8, il dott. Atzori, assegnato dai rumors ad una predilezione politica Cinquetasche e quindi in qualche modo “di famiglia” per Rombazzi, il 1 ottobre ha scritto al Prefetto, pensate un po’, al prefetto ( e mo’ so’ ‘azzi amarissimi, caro Rombo, tanti amarissimi ‘azzi, perché il solerte Atzori non sa bene che cosa significhi investire, su queste questioni, direttamente i prefetti, che crescono da bambini con le mutande di tungsteno, chiusissime dietro e aperte davanti per la pratica mettincula, ordinaria nell’amministrazione italiana) dicendo che: 1) anche i suoi predecessori si sono adoperati per fare il possibile per mettere a norma il Santissima (quindi anche il tanto vituperato Tidore, che non aveva colpe se non quella di stare nel posto più ambito dai grillini); 2) che le risorse non ci sono, benché sollecitate (cioè esattamente il quadro delineato da Tidore a febbraio).
Che ha fatto Rombo dinanzi alle rimostranze di Atzori? Ha detto che si impegna a realizzare i lavori imprescindibili. Bravo, con dieci mesi di ritardo e dopo aver a suo tempo mentito. Intanto, dice Rombo, la situazione deve essere ‘derogata’. Da chi? Dal prefetto. Ciao core!
Sono impudenti.

Per M dove sono finiti i comitati che con Solinas erano tutti i giorni sotto l’ospedale di Sorgono, su Rai tre presa diretta la direttrice dichiara che non c’ero problemi e non c’è stata nessuna reazione forse perché adesso c’è la Todde
…. alcune aree della Sardegna sono totalmente sguarnite … attoniti subiamo … : Aritzo: non ci sono medici, muore per un infarto a 46 anni. «Tragedia annunciata»… Malore davanti alla guardia medica, chiusa. Dopo 25 minuti l’arrivo del 118 da Sorgono, con soli infermieri: «Se n’è andato via senza che un medico potesse salvarlo»
Nel link sulla penultima delibera del DG, non la si.legge. Si legge la lettera del Commissario ASL al Prefetto
il dott. Atzori mica è fesso se succede qualcosa nessuno può dire di non essere stato avvisato, quando il dottor Tidore fece le stesse affermazioni in commissione fu crocifisso solo per aver detto la verità e fu fatto fuori dava fastidio adesso cosa succederà al dottor Atzori , dove sono finiti i comitati per la salvezza della sanità spariti tutti evidentemente tutto va bene a Sorgono,Isili,Muravera,Lanuesei,Sulcis ,Gallura tutti spariti
Egregio, grazie per rendere pubbliche le oscenità di questi scappati di casa che si sono trovati catapultati a dover governare una regione disastrata non essendo neanche in grado di gestire un condominio di dieci proprietà. Detto questo, poiché la pentola a pressione sta per esplodere ritengo che tutti i buoni propositi espressi dal novello Gigi Riva siano coincidenti con ciò che Dante descrisse (riferito al demone svolazzante sull’inferno) con la perifrasi “e col cul facea trombetta”. Saluti.
RombodiTodde: 1 ne fa, cento ne sbaglia.
Si vede che la scuola è Grilloide.
Bae e torradicche da inue ser bennidu.
Per mancanza di tempo, ma non di interesse!, solo un pensiero veloce:
Tramontassero quanto prima e facessero la cortesia di non disseminare tutti i cocci nel giardino, che poi i successori dovranno andare a cercarli con rastrello tra le erbacce e le deiezioni della fauna locale.