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Ricorsi per salvarsi. Metto all’asta una bottiglia da 100 euro

Posted on 12 Giugno 202512 Giugno 2025 By Paolo Maninchedda 13 commenti su Ricorsi per salvarsi. Metto all’asta una bottiglia da 100 euro

È stata appena diffusa la nota stampa sui lavori del Consiglio regionale appena concluso.
Cito il penultimo paragrafo:
«Approvata, senza illustrazione e senza discussione la mozione n. 52 (Deriu e più) “sulla necessità che la Regione presenti un ulteriore ricorso per conflitto di attribuzioni tra enti dinanzi alla Corte Costituzionale ai sensi dell’articolo 134 della Costituzione e degli articoli 39 e 42 della legge 11 marzo 1953 n. 87 (Norme sulla costituzione e sul funzionamento della Corte costituzionale) nella vicenda relativa alla prospettata decadenza della Presidente della Regione conseguente alla sentenza del Tribunale di Cagliari n.848/2025″»

Una mozione approvata senza illustrazione e senza discussione è una cosa indegna, ma il titolo dice tutto: ennesimo ricorso alla Corte Costituzionale per evitare la decadenza del Consiglio, come se i Giudici lavorassero per i nostri consiglieri regionali. Ma questo è il minimo. Sono andato a cercare il testo e non l’ho trovato da nessuna parte. Offro una bottiglia di vino fino a 100 euro a chi mi procura il testo della mozione indiscutibile e nascosta.

Decadenza Todde, Vetrina

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Comments (13) on “Ricorsi per salvarsi. Metto all’asta una bottiglia da 100 euro”

  1. Mike ha detto:
    13 Giugno 2025 alle 18:56

    La legge sulla trasparenza elettorale è ineccepibile ed è stata applicata senza se e senza ma dal Collegio Regionale di Garanzia elettorale! Che c’entra il conflitto di attribuzione tra entità istituzionali e/o giurisdizionali. A livello giuridico, considerato che la legge attinente la trasparenza elettorale è più volte intervenuta (sia con sanzioni sia con decadenze avverso gli attori che non hanno rispettato le regole) credo sia pericoloso creare un precedente di impugnazione su una legge che ha regolato ed evitato i finanziamenti in nero dei partiti e/o dei candidati. Le regole sono queste e vanno rispettate! Onestahhhhh! Onestahhhhh! Onestahhhhh! Le regole sono queste e vanno rispettate!!!!! Cui prodest insistere su una causa persa? Ad maiora!

  2. Antonio ha detto:
    13 Giugno 2025 alle 14:14

    Scrive l’utente Civis
    EVIDENZIATO che nel caso di specie né il Consiglio regionale sardo né qualsiasi altro organo regionale era una parte del giudizio svoltosi dinanzi al tribunale cagliaritano, sicché il «vaglio insindacabile» operato dalla detta pronuncia non può intimare alcunché al Consiglio; ma non è stata la presidente Todde e alcuni consiglieri Regionali ad ricorrere al Tribunale Civile se non sbaglio c’erano molti consiglieri con i loro avvocati vogliono finire la legislatura

  3. Raffaele ha detto:
    13 Giugno 2025 alle 13:29

    Ehi, prof! C’è ancora domani.

  4. Carla B. ha detto:
    13 Giugno 2025 alle 10:31

    Gentilissimo professore, la turba di legulei ha prodotto un ulteriore garbuglio. Niente da eccepire, fa parte delle tattiche difensive di quanti sanno di non aver ragione e dunque la mettono in ammuina, per procrastinare. Le rivolgo una domanda: chi pagherà il salatissimo conto degli avvocati (mai meno di tre e i nomi dei quali non è difficile indovinare) che si daranno da fare per presentare il ricorso davanti alla Suprema Corte per difendere interessi chiaramente privati?

  5. Marco Casu ha detto:
    13 Giugno 2025 alle 09:14

    Mah, Gentilissimo Paolo, il Movimento cinque stelle non è un soggetto politico e non lo è mai stato; non vorrei che fosse scambiato per paradosso linguistico ma ciò che ho scritto è fondato.
    Questo insolito accrocchio di ultimi uomini è difficile pensarlo anche in termini esistenziali . Ci sono ..punto

    Disponibilissimo a chiarire il misfatto.

  6. Pino ha detto:
    13 Giugno 2025 alle 09:14

    Pochissimo avezzo a leggere sentenze , riferimenti ad altre , con contorti ragionamenti avulsi ai più, mi sembra di aver capito che andremo sino a fine legislatura, perché è così che “funzionano ” le nostre leggi . Con buona pace di chi avrebbe voluto la Todde già sconfitta dall’inizio, con la speranza, delusa, della decadenza effettiva, che non c’è, quindi mi sembra ancora inutile ragionarci intorno ed invece utile seguire il governo regionale e magari criticare quello che avviene, superando il livore per quello che non è stato.

  7. Franca Puggioni ha detto:
    13 Giugno 2025 alle 08:10

    Possiamo sapere chi ha redatto il parere giuridico?

  8. Paolo1 ha detto:
    13 Giugno 2025 alle 07:23

    Egr. Marco Casu, e che dire del Movimento 5stelle, aveva fatto della moralità il suo cavallo di battaglia. Non sono riusciti a tener uno dei loro ideali per la quale è nato il movimento (tra cui io una volta avevo anche votato). Il problema che da movimento politico come si facevano chiamare son diventati Partito, stesse regole e comportamenti di PD e partiti vari. Ad majora….. tristezza infinita, si denota solo sete di potere e cercare di protrarre il tempo sino a fine legislatura, quando l’opposizione sicuramente abbasserà la presa, finirà il tutto in una bolla d’acqua.

  9. Stefano Locci ha detto:
    13 Giugno 2025 alle 07:13

    Egregio, dopo la figura di palta rimediata in Tribunale (ricordiamoci i toni trionfalistici seguiti alla richiesta del PM di annullamento della decisione del Collegio di Garanzia) è ripresa la strategia di aumentare a dismisura la cortina fumogena nella speranza di farla franca. Ora si mira a scaricare la pistola con cui il Consiglio Regionale (ad iter giudiziario ultimato) sarà costretto, ob torto collo, al suicidio assistito. È vero che il Paese è giudiziariamente una sorta di Repubblica delle Banane ma vivaddio qualcosa di normale ancora resiste e la mozione svela l’agitazione dell’apparato di fronte a ciò che si staglia all’orizzonte. Saluti.

  10. Aequitas ha detto:
    13 Giugno 2025 alle 06:51

    La Todde e i suoi paladini del paradosso giuridico

    È difficile distinguere se ci troviamo davanti a un’opera di teatro dell’assurdo o al diario di bordo di un’amministrazione regionale in piena deriva. La presidente Todde – incandidabile secondo non uno ma due organi giurisdizionali – è ancora lì, aggrappata alla poltrona come se fosse questione di vita o di morte politica (spoiler: lo è).

    Ma il vero colpo di teatro arriva con la mozione n.52, firmata proprio da chi, solo qualche settimana fa, si è rivolto al Tribunale civile per chiedere lumi giuridici sulla decadenza della stessa presidente. Ora, gli stessi firmatari dichiarano con sdegno che quella sentenza sarebbe un’ingerenza indebita. Un classico caso di “Non lo dovevi dire, anche se te l’ho chiesto io”.

    Siamo al capolavoro del ridicolo: prima riconoscono l’autorità del tribunale, poi – non soddisfatti della risposta – lo accusano di eccesso di potere. È come se un bambino chiedesse alla maestra se può andare in bagno, ma poi le facesse causa perché gli ha detto di no. E qui non si parla di infanzia, ma di governo regionale.

    Il livello è tragicamente comico: si è passati dal diritto all’autoconfutazione istituzionale, condita da una totale confusione tra poteri, ruoli e responsabilità. E se questo non bastasse, ora si invoca il conflitto di attribuzione davanti alla Corte costituzionale. Come dire: “Abbiamo perso, ma vogliamo perdere meglio e più in alto”.

    Scappati di casa? Peggio. Sono rimasti in casa, barricati in una maggioranza che non distingue più neppure il senso della parola “competenza” (in ogni sua accezione). Per pudore, incapacità manifesta e palese danno alla Sardegna, dovrebbero fare una sola cosa utile: dimettersi in blocco e sparire dalla scena pubblica.

    Con la Todde e i suoi adepti si è superato l’insuperabile: un’agonia istituzionale recitata malissimo, che lascia sul campo solo macerie politiche e imbarazzo giuridico.

  11. Civis ha detto:
    13 Giugno 2025 alle 01:36

    CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
    DICIASSETTESIMA LEGISLATURA
    N. 52
    MOZIONE DERIU – CIUSA – PORCU – ORRÙ – AGUS – PIZZUTO – COCCO sulla necessità che la Regione presenti un ulteriore ricorso per conflitto di attribuzione tra enti dinnanzi alla Corte costituzionale ai sensi dell’articolo 134 della Costituzione e degli articoli dal 39 al 42 della legge 11 marzo 1953, n. 87 (Norme sulla costituzione e sul funzionamento della Corte costituzionale), nella vicenda relativa alla prospettata decadenza della Presidente della Regione conseguente alla sentenza del Tribunale di Cagliari n.848/2025.
    IL CONSIGLIO REGIONALE
    PREMESSO che in data 22 maggio 2025 il Tribunale civile di Cagliari ha emesso la sentenza n. 848 del 2025;
    CONSIDERATO che la detta sentenza, appena prima del dispositivo, pur precisando da un lato di non essere competente a pronunciare l’eventuale decadenza della ricorrente, essendo tale competenza rimessa dalla legge al Consiglio regionale, aggiunge però, dall’altro lato, che il proprio «vaglio» in ordine alla violazione delle norme sulle spese elettorali «rimane insindacabile dal Consiglio
    regionale», il quale dunque «assumerà le sue determinazioni sulla decadenza, tenendo fermo quanto accertato in questa sede»;
    OSSERVATO che l’articolo 2909 c.c., nel disporre che «l’accertamento contenuto nella sentenza passata in giudicato fa stato a ogni effetto tra le parti, i loro eredi o aventi causa» sancisce che la sentenza non dispiega i suoi effetti nei confronti dei terzi (res inter alios iudicata tertio neque nocet neque prodest), poiché per l’appunto l’accertamento disposto dalla sentenza «fa stato tra le parti», cioè vincola soltanto le parti del processo;
    EVIDENZIATO che nel caso di specie né il Consiglio regionale sardo né qualsiasi altro organo regionale era una parte del giudizio svoltosi dinanzi al tribunale cagliaritano, sicché il «vaglio insindacabile» operato dalla detta pronuncia non può intimare alcunché al Consiglio;
    VALUTATO che la pretesa suddetta del Tribunale di Cagliari costituisce una lesione palese della sfera di competenza del Consiglio regionale della Sardegna, poiché è manifestamente esorbitante dalle attribuzioni del potere giudiziario che l’attività di accertamento giurisdizionale preceda determinazioni consiliari e in assenza di una loro impugnazione, dovendosi invero l’intervento giurisdizionale prodursi “a valle” di un’attività consiliare e avendo avuto come oggetto di giudizio proprio quest’attività, e non già realizzarsi “a monte”, prima che il Consiglio abbia operato il proprio vaglio;
    RITENUTO che il potere giudiziario non può avanzare la pretesa di indirizzare, con una sentenza resa in un processo civile, l’attività amministrativa futura dell’assemblea rappresentativa regionale, vincolandola previamente a quanto già accertato nella sentenza e con ciò coartando sul nascere l’attività consiliare futura di accertamento e qualificazione giuridica dei fatti,
    CONSIDERATO infine che la suddetta sentenza 848/2025 pone in essere, per le ragioni suddette, un’ipotesi di “cattivo esercizio del potere”, che interferisce indebitamente sulle prerogative consiliari per come stabilite dal norme di rango costituzionale, legislativo e regolamentare interno, giustificando con ciò il rimedio del conflitto di attribuzioni tra Stato e Regione da proporsi dinanzi alla Corte costituzionale
    impegna la Giunta regionale
    1) a deliberare tempestivamente la proposizione di un ricorso della Regione dinnanzi alla Corte costituzionale per conflitto di attribuzioni tra enti, ai sensi dell’articolo 134 della Costituzione e degli articoli dal 39 al 42 della legge 11 marzo 1953, n. 87, al fine di ottenere una pronuncia a tutela della posizione e delle prerogative costituzionali del Consiglio regionale della Sardegna di direzione;
    2) a presentare il suddetto ricorso entro il termine del 22 luglio 2025 previsto a pena di decadenza.
    Cagliari, 12 giugno 2025.
    f.to
    Deriu, Ciusa, Porcu, Orrú, Agus, Pizzuto,
    Cocco
    P.S.: mi accontento anche di un caffè

  12. Marco Casu ha detto:
    12 Giugno 2025 alle 21:49

    Che tempi “memorabili” quelli in cui il Partito Democratico si rivendicava come partito della LEGALITA’ .

    Oggi invece soffrono delle tossine Contiane

    P.S. : Facce di cartone

  13. A ha detto:
    12 Giugno 2025 alle 21:42

    Non si arrenderanno mai ..
    HONESTÀ HONESTÀ HONESTÀ!

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