Quanto è costato il refresh in agricoltura? Ventidue milioni di euro l’anno, per ora
Continuiamo a far di conto a favore di pastori e agricoltori, in modo da costruire solide ragioni per una obiezione di coscienza dei sardi, fondata sull’indifferenza di Stato verso i loro interessi legittimi. (…)
In poche parole, in un attimo la superficie forestale della Sardegna (non ammissibile a finanziamento) è cresciuta a dismisura, mente la SAU (superficie agricola utilizzabile – quella importante per la richiesta di aiuti comunitari) è diminuita di pari quantità. (…) A cascata saltano, come detto, le misure del Piano di Sviluppo Rurale che sono vere e proprie bombe finanziarie a innesco ritardato. Infatti vengono pagate per l’80% in automatico, ma quando è il momento del saldo, quando si ha l’obbligo di validare l’istruttoria, se trovate in anomalia sono soggette a sanzioni e nei, casi peggiori, non pochi alla luce di come stanno andando le cose, alla revoca e quindi alla restituzione anche di quanto è stato anticipato.
È solo un ulteriore esempio del fatto che il problema dell’agricoltura sarda è un problema di Stato, un problema di mancato presidio delle norme e di mancata difesa e composizione degli interessi legittimi (LEGGI)